Il femminicidio di Giulia Cecchettin imprime un’accelerazione in Senato, auspicata da tutte le forze politiche, perché si giunga prestissimo al varo di una serie di nuove misure per il contrasto alla violenza di genere. “Ogni singola donna uccisa perché colpevole di essere libera è una aberrazione che non può essere tollerata e che mi spinge a proseguire nella strada intrapresa per fermare questa barbarie”, dice la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
E la premier ricorda che “è già stato approvato all’unanimità dalla Camera, e mercoledì sarà in Aula al Senato, il nostro disegno di legge per il rafforzamento delle misure di tutela delle donne in pericolo”. Così come che sono stati aumentati “considerevolmente i fondi per il piano anti-violenza e per la tutela delle donne in uscita da situazioni di violenza. È già pronta una campagna di sensibilizzazione nelle scuole”. Parole che arrivano dopo le sollecitazioni di tutti, a partire dalla segretaria del Pd Elly Schlein, ad un giro di vite contro la violenza ai danni delle donne, rafforzando in particolare gli interventi nelle scuole. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, spiega come il provvedimento – per il quale ha chiesto la procedura d’urgenza e che sta per incassare il via libera definitivo delle Camere – costituisca un “tassello importante di quanto esecutivo e Parlamento stanno facendo per combattere la violenza di genere e si inserisce in un complesso di azioni”.
Il provvedimento, che porta la firma del ministro per le Pari Opportunità Eugenia Roccella, si introduce nel solco normativo tracciato dal ‘Codice rosso’ e sostanzialmente mira, attraverso tutta una serie di nuovi ‘caveat’ normativi, a tenere lontani stalker e violenti dalle potenziali vittime al verificarsi di determinati “reati spia”. In particolare, si tratta del rafforzamento degli strumenti di prevenzione (ammonimento, braccialetto elettronico, distanza minima di avvicinamento, vigilanza dinamica) con la loro applicazione a quei delitti espressione di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica diretti contro una donna. L’obiettivo è evitare che la violenza venga del tutto perpetrata e non arrivare troppo tardi. Ci saranno quindi tempi stringenti, il più possibile rapidi e certi, per la valutazione del rischio da parte della magistratura e per la conseguente eventuale applicazione delle misure preventive e cautelari nei confronti dei potenziali violenti. Arriva, quindi, l’arresto in flagranza differita, e vengono previste nuove regole per favorire la specializzazione sul campo dei magistrati e la formazione degli operatori che, a diverso titolo, sono chiamati per ragioni professionali ad entrare in contatto con le vittime. Infine, il testo contempla una provvisionale a titolo di ristoro anticipato a favore delle vittime, ma anche l’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare fuori dei casi di flagranza ed il rafforzamento degli obblighi di comunicazione alla persona offesa. Dopo il voto a Montecitorio, Roccella aveva promesso una “legge sarà efficace, salvavita e darà la possibilità alle donne di non sentirsi più sole”.