Un rimpasto “pilotato”. Un cambio di squadra che dia slancio al governo ma non precipiti tutti in una crisi dagli esiti insondabili. Con “un passo avanti”, cioe’ un coinvolgimento piu’ diretto, dei leader dei partiti di maggioranza. Ecco il progetto accarezzato da mesi da Matteo Renzi, con una parte maggioritaria del Pd e un pezzo di M5s. Potrebbe concretizzarsi “entro l’Epifania”, secondo i desiderata di Iv, o “dopo l’emergenza”, teorizza dal Pd Goffredo Bettini indicando un orizzonte che potrebbe essere quello della distribuzione del vaccino. Il premier Giuseppe Conte la parola rimpasto non ha mai voluto pronunciarla e si oppone a ipotesi come quella di farsi affiancare da due vicepremier, come nella stagione M5s-Lega. Ma e’ chiaro che lo spettro di un cambio di squadra agita i suoi ministri. Le smentite, percio’, fioccano. Ma l’ipotesi esiste: se ne parlera’, nel governo, a valle del lavoro sul programma di legislatura e soprattutto sul Recovery plan, per il quale inizia a delinearsi la cabina di regia. Conte prova a definire la “governance” dei piani legati al Recovery e, dopo le tensioni legate a un’ipotesi di cabina di regia a Palazzo Chigi, propone una “testa” politica a tre Conte-Gualtieri-Patuanelli, affiancati dal comitato interministeriale Ciae, e da sei manager che vigilerebbero sui sei cluster di progetti del Recovery, col potere di sostituirsi ai soggetti attuatori. Ad Enzo Amendola andrebbe il raccordo con l’Ue. Ma questa ipotesi e’ destinata a far discutere chi, nella maggioranza, vorrebbe limitare il ruolo di manager esterni. Sul fronte piu’ politico, Conte potrebbe convocare i leader di maggioranza nei prossimi giorni, per sciogliere i nodi che stanno emergenza ai tavoli della verifica di governo (si litiga, per iniziare, su legge elettorale e riforme).

Il Presidente Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di giuramento del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e dei membri del nuovo Governo
(foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)
La convinzione e’ che non ci si possa impelagare, nel bel mezzo della seconda ondata Covid, in una discussione sul governo. Ma c’e’ anche la consapevolezza che le truppe di maggioranza sono sempre piu’ irrequiete. E che, come sottolineano fonti di Iv, se non governa lui il rimpasto, rischia di esserne vittima, magari in favore di un premier alla Draghi o Cottarelli e con una nuova maggioranza, che prefiguri la platea che eleggera’ il nuovo capo dello Stato.. Ma cosa ne pensa della possibilita’ di un rimpasto uno dei possibili protagonisti, cioe’ l’inquilino del Colle? Premesso che un’eventualita’ del genere riguarda in prima battuta le forze di maggioranza e il Parlamento, al Quirinale si osserva che nessuno ha mai parlato al capo dello Stato della possibilita’ di un avvicendamento di ministri. E, ove avvenisse, Sergio Mattarella non potrebbe che suggerire “prudenza” in una fase cosi delicata per il Paese nella comune – anche nei partiti di maggioranza – consapevolezza che si potrebbero aprire scenari incontrollabili. E’ chiaro pero’, si ricorda, che la prassi prevede che in caso di sostituzione di piu’ di un ministro servira’ un nuovo voto di fiducia del Parlamento per certificare il passaggio. Si tratterebbe quindi, chiosano in ambienti di maggioranza, di uno snodo politico complesso e importante con tutti i rischi che si possono determinare in una maggioranza di vasta coalizione. Renzi, che giovedi’ a Palazzo Chigi ha incontrato Conte, bolla il dibattito come “stucchevole chiacchiericcio”, invoca “prima l’agenda”, e nega di voler entrare in squadra, anche se il suo nome ricorre (accanto a quelli di Ettore Rosato e Maria Elena Boschi).

Su una linea simile Andrea Orlando che chiede “progetti piu’ ambiziosi” e non esclude un rimpasto dopo che si sara’ definita una nuova agenda. Dal M5s a difesa dei ministri si erge Vito Crimi che parla di “ipotesi fuori dalla realta’”, ma tra le fila pentastellate c’e’ chi un rimpasto non lo esclude. Nel Pd Nicola Zingaretti nega di voler entrare nel governo e si mostra concentrato sull’emergenza Covid. Ma Bettini caldeggia una “ripartenza” del governo con la regia di Conte. I nomi di cui piu’ si parla per una possibile sostituzione sono quelli della Dem Paola De Micheli e delle pentastellate Nunzia Catalfo e Paola Pisano (possibile candidata sindaco di Torino?). In ingresso vengono dati Andrea Orlando (ma si parla di lui come capogruppo alla Camera), Graziano Delrio, Stefano Buffagni, Carla Ruocco. Prematuro. C’e’ chi dubita che, con una maggioranza cosi’ fibrillante, il rimpasto si fara’. Di sicuro il tema terra’ banco nelle prossime settimane.