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Guerra Ucraina

La Nato chiude lo spazio aereo e impedisce il viaggio a Belgrado del ministro degli esteri russo Lavrov

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Lui, ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, dice che “l’impensabile è accaduto”. L’impensabile è la decisione di diversi Paesi europei di chiudere i propri spazi aerei al suo volo, costringendolo a rinunciare alla prevista visita alla Serbia, un Paese “amico” di Mosca, un Paese che non ha aderito alle sanzioni, non ha condannato se non con un comunicato blando l’invasione dell’Ucraina. Per Lavrov, aver chiuso gli spazi aerei, è stata una privazione “a uno stato che ha la sovranità di svolgere la propria politica estera”. “Simili azioni ostili contro il nostro Paese possono creare problemi”, ha commentato a sua volta il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, il quale ha assicurato che la Russia e la Serbia manterranno i loro contatti. Lavrov diceva queste cose nel corso di una conferenza stampa a Mosca mentre a Belgrado, davanti alla sede della presidenza serba, andava in scena una manifestazione ostile al ministro degli esteri russo e di condanna dell’intervento armato di Mosca in Ucraina. Il raduno era stato annunciato nei giorni scorsi dall’organizzazione ‘Russi, ucraini, bielorussi e serbi insieme contro la guerra’. Il raduno ostile a Lavrov davanti alla presidenza si è svolto mentre il presidente serbo Aleksandar Vucic incontrava l’ambasciatore russo Aleksandr Botsan-Kharcenko.  “Avevamo programmato di prendere in considerazione un’ampia agenda: volevamo parlare, ovviamente, del partenariato strategico in rapido sviluppo nelle nostre relazioni bilaterali, ma, a quanto pare, i burattinai di Bruxelles non hanno voluto concederci un altro forum per poter esporre e riaffermare nella capitale serba la posizione della Russia sulla questione del Kosovo e sulla questione della Bosnia-Erzegovina” ha dichiarato Lavrov, citato dalla Tass, spargendo sale sulle ferite mai rimarginate della Serbia sulla guerra in Kosovo. Dopo le proteste, come suo solito, Lavrov è passato alle minacce. La Russia e’ pronta a colpire territori ucraini piu’ lontani dai propri confini quanto piu’ potente sara’ la portata delle nuove armi che Kiev ricevera’ dall’Occidente: lo ha detto oggi il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, durante una conferenza stampa online. Lo riporta la Tass. “Il presidente Vladimir Putin ha gia’ commentato la situazione che emergera’ con l’arrivo di nuovi armamenti, io posso solo aggiungere che piu’ lunga sara’ la gittata degli armamenti che fornirete, piu’ noi sposteremo avanti dal nostro territorio la linea oltre la quale la presenza dei neonazisti verra’ considerata una minaccia per la Federazione Russa.

Serbia. Il neo rieletto presidente Aleksandar Vucic

 Per il ministro dell’interno serbo Aleksandar Vulin, quelli che hanno impedito l’arrivo del ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov a Belgrado “non vogliono la pace e sognano la sconfitta della Russia”. “Sono profondamente dispiaciuto per il fatto che sia stata impedita la visita di un grande e comprovato amico della Serbia, il ministro degli esteri della Federazione russa Serghiei Lavrov. Il mondo nel quale i diplomatici non possono cercare la pace e’ un mondo nel quale non vi e’ pace. Coloro che hanno impedito l’arrivo di Serghei Lavrov non vogliono la pace, e sognano la sconfitta della Russia”, ha affermato Vulin, politico serbo noto per le sue posizioni nazionalpatriottiche e filorusse. Citato dai media, il ministro dell’interno ha aggiunto che la Serbia e’ orgogliosa di non far parte dell’isteria antirussa, mentre i Paesi che lo sono avranno il tempo di vergognarsene.

Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha espresso disappunto per il divieto di sorvolo aereo che hanno impedito l’arrivo oggi a Belgrado del ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov. Incontrando l’ambasciatore russo Aleksandr Botsan-Kharcenko, che lo ha informato sui particolari delle decisioni di Bulgaria, Montenegro e Macedonia del Nord di negare il proprio spazio aereo al volo di Lavrov, Vucic, ha riferito la presidenza in un comunicato, ha detto che, nonostante tutto, la Serbia manterra’ la sua indipendenza e autonomia in fatto di decisioni politiche, proseguira’ nel suo cammino verso l’integrazione europea mantenendo i tradizionali rapporti di amicizia e partenariato con Paesi di tutti i continenti, e mantenendo la sua neutralita’ militare. Nell’incontro, ha aggiunto il comunicato della presidenza, si e’ parlato al tempo stesso di un prossimo incontro tra i ministri degli esteri serbo e russo – Nikola Selakovic e Serghiei Lavrov. Vucic ha espresso dal canto suo la speranza che presto potra’ tornare il tempo della pace e della collaborazione, con il dialogo e il negoziato quale unico mezzo di comunicazione nel mondo contemporanea.

 

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Guerra Ucraina

Zelensky visita il fronte orientale nella zona di Kupiansk

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Volodymyr Zelensky ha annunciato oggi di aver visitato il fronte orientale, nella zona delle località di Kupiansk e Lyman, bersaglio di un’offensiva delle truppe russe. “Oggi visitiamo le nostre brigate che combattono in una delle zone più calde, Kupiansk e Lyman”, ha scritto Zelensky su Telegram, pubblicando un video in cui si vede il presidente ucraino con i soldati in quello che sembra un rifugio fortificato.

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Esteri

‘Mosca ha concentrato oltre 10.000 soldati a Bakhmut’

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Ancora Bakhmut. Nel precario equilibrio della linea del fronte est in Ucraina, l’insediamento del Donetsk ormai ridotto a un cumulo di macerie resta una preoccupazione per Kiev: secondo il Gruppo orientale delle Forze armate ucraine, la Russia infatti non ha alcuna intenzione di perdere la città e vi ha concentrato più di 10.000 militari effettivi, con reggimenti di carri armati, gruppi motorizzati e aviotrasportati. “Ci sono pesanti battaglie”, ha affermato il portavoce del gruppo Ilya Yevlash, secondo cui l’assalto a Bakhmut sarebbe un prezzo molto alto da pagare e l’Ucraina non può permettersi di perdere così tante persone. Quindi, fino a quando l’operazione non sarà perfettamente pianificata e non saranno sgomberati tutti i campi minati, i soldati ucraini non saranno mandati avanti.

Kiev preferisce spingere a sud nella controffensiva mentre prova a tenere sul fianco orientale, con la guerra che si avvicina a grandi passi verso il triste traguardo dei 600 giorni di ostilità. E che la Russia è pronta a combattere per anni, secondo l’analisi dell’intelligence britannica. A suggerire le conclusioni degli 007 di Londra è la decisione di Mosca di aumentare del 70% il budget alla difesa per il 2024, portandolo a circa il 6% del Pil anche a discapito degli altri settori. Una decisione preoccupante per il governo ucraino di Volodymyr Zelensky, ancor più perché tra gli alleati occidentali sembra che il vento stia cambiando e che le certezze sul sostegno militare occidentale a Kiev non sia più solido come un anno fa. Una buona notizia per Kiev sembrava arrivare invece dal Regno Unito, con il ministro della Difesa Grant Shapps aperto alla possibilità di schierare addestratori britannici in Ucraina. In un’intervista al Telegraph, il funzionario ha detto di averne già parlato con il capo di stato maggiore Patrick Sanders. Ma Rishi Sunak ha frenato subito: “Credo che ci siano state notizie errate al riguardo”, ha specificato il primo ministro britannico, sottolineando che quanto detto da Shapps riguarda “il lungo termine, non il presente”.

Finora infatti nessuno dei Paesi Nato ha attuato misure del genere, preferendo addestrare i militari di Kiev fuori dall’Ucraina per ridurre al minimo i rischi per i soldati occidentali, la cui eventuale morte potrebbe diventare motivo di escalation. Da Mosca intanto è giunto il commento tagliente di Dmitry Medvedev: se andranno in Ucraina, i britannici “saranno spietatamente distrutti”, sono state le parole del superfalco di Putin. Tra le incognite e i dubbi sul futuro della guerra, l’unica certezza è che milioni di ucraini si preparano ad affrontare un altro difficile inverno di attacchi alle infrastrutture critiche, che porteranno blackout e freddo in tutto il Paese. Nell’ultima giornata, gli attacchi russi sono continuati su Kherson, Kharkiv, Zaporizhzhia e in altre regioni del Paese. Le autorità ucraine hanno denunciato che un massiccio raid con droni è stato lanciato nella notte sulla regione di Cherkasy, in Ucraina centrale, e sono state colpite strutture dove viene immagazzinato il grano: le esplosioni hanno provocato incendi di vaste proporzioni. Dall’altra parte del confine, il media indipendente bielorusso Netxa ha riferito invece che un drone avrebbe colpito una fabbrica di aerei nella regione russa di Smolensk, senza tuttavia trovare conferme dalle autorità russe o quelle ucraine. Secondo una fonte dell’intelligence di Kiev citata dall’Ukrainska Pravda, un drone ucraino avrebbe colpito anche una base per elicotteri a Sochi.

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Esteri

007 Gb, i Wagner probabilmente considerano Troshev un traditore

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Molti veterani delle forze mercenarie Wagner probabilmente considerano un “traditore” l’ex comandante Andrei Troshev, che Vladimir Putin ha incontrato ieri insieme al viceministro della Difesa Yunus-Bek Yevkurov per chiedergli di formare un corpo di volontari da inviare a combattere in Ucraina. A sostenerlo è il ministero della Difesa britannico nel suo ultimo aggiornamento dell’intelligence.

Nel report pubblicato su X si afferma che nel periodo della breve insurrezione di Wagner nel giugno 2023, Troshev ha assunto un ruolo nelle forze di sicurezza ufficiali russe ed è stato probabilmente coinvolto nell’incoraggiare altro personale Wagner a firmare contratti con la Russia. “Molti veterani di Wagner probabilmente lo considerano un traditore”, si legge nell’aggiornamento. “L’endorsement presidenziale di Troshev e Yevkurov indica che la Russia continua a utilizzare unità di volontari e compagnie militari private, e la pianificazione per il futuro di Wagner. È pronta ad attingere all’esperienza dei veterani che possono dimostrare la loro lealtà allo Stato e il coinvolgimento nel sud del mondo, ma probabilmente con una maggiore supervisione da parte del Cremlino”.

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