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Cronache

La marescialla e la sua amica pornostar Samantha Brega, l’Arma dei Carabinieri teme altre foto e video con l’ex pornodiva amica di Rocco Siffredi

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Alla fine la marescialla hot della stazione di Roma Talenti (una zona tranquilla a nord della Capitale) dovrebbe averla scampata. Niente  trasferimento in Sardegna, per ora. Sembrava dovesse essere mandata quasi al confino sull’isola per quelle foto e quei video sexy che dovevano restare privati, ma che invece sono finiti in chat private di militari e da qui nel mare magnum del web. Ovviamente l’imbarazzo dell’Arma per la marescialla bella in atteggiamenti un po’ troppo spinti con un’altra donna non potevano essere nascosti o taciuti. E poi, a dire il vero, all’Arma dei Carabinieri non facevano e non fanno paura tanto le foto hot che sono uscite ma altro che potrebbe essere messo in rete. Perché la donna con cui la marescialla si è fatta fotografare è certamente una bella donna (come lo è la marescialla) ma è anche una pornostar, o almeno lo è stata, che oggi fa un lavoro, lei dice di rappresentanza assieme ad un medico estetico.

La donna in questione è la ex diva porno Samantha Brega. Oggi 43enne, ha al suo attivo un film hard girato col suo amico pornodivo Rocco Siffredi di cui va fiera.  Inizialmente la marescialla, per giustificarsi per quelle foto finite in pasto anche ai giornali, aveva puntato il dito contro un hacker, aveva affacciato come ipotesi anche  la vendetta di un ex fidanzato che per metterla in ridicolo aveva diffuso foto divertenti tra amiche di palestra come foto a luci rosse. Poi è spuntato il nome della donna sconosciuta ritratta con la marescialla e la situazione è diventata ancora più complicata e imbarazzante per l’Arma dei Carabinieri.

“Sono io nella foto in cui faccio lingua e lingua e tetta a tetta con la marescialla” ha raccontato Samantha Brega a Radio 24, alla trasmissione “la Zanzara”, condotta da Giuseppe Cruciani. “Sono foto innocenti, siamo amiche, andavamo in palestra, ci divertivamo. Qualcuno che voleva fare del male alla mia amica marescialla dei carabinieri ha preso quelle foto dal mio profilo o anche dal suo, perché anche lei aveva le stesse foto sul suo profilo Facebook che ora ha chiuso, e le ha messe nelle chat dei militari” spiega l’ex pornostar Samantha Brega.

La novità è che Samantha Brega deve essere ascoltata in questura in relazione alla diffusione di quelle foto. Perchè evidentemente c’è una denuncia della marescialla per la pubblicazione delle foto on line. Foto che, a giudicare da quello che ha riferito pubblicamente l’amica pornostar della carabiniera erano in bella mostra sul suo profilo. Dunque non c’era alcun bisogno di un hacker per prenderle già che erano pubbliche. Insomma, per ora la marescialla è in ferie, poi si vedrà dove sarà mandata. Certo sarà difficile rivederla alla stazione Talenti di Roma.

 

 

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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