Dipinti, collage, stoffe, sculture in marmo in gesso, resine, materiali classici o innovativi, forme rubate alla natura floreale e a quella faunistica, oggetti di uso comune rivisitati e colorati, bassorilievi, riproduzioni di corpi tatuati in pose rilassate o contratte dal troppo lavoro, ma anche accompagnate in un sonno ristoratore. E poi tele, tele che riflettono la luce di milioni di piccolissimi elementi minerali che Gloria Pastore, l’artista napoletana che si divide tra i suoi due studi, esclusivamente posizionati nell’area flegrea, plasma per la sua nuova ricerca che si aggiunge alle tante che fino ad ora ha esplorato e ci fatto conoscere. Esposta nei più importanti musei nazionali ed esteri, le opere di Gloria sono presenti nelle più prestigiose collezioni private internazionali, alcune hanno letteralmente fatto innamorare tanti personaggi del mondo dell’arte e dello spettacolo, la diva Louise Veronica Ciccone, si, proprio lei, Madonna è una di essi, affiancata in questa sua passione dal baronetto inglese Elton John. Ha esposto un po’ ovunque nel mondo e questo avrebbe potuto trasformarla in una altezzosa star dell’arte contemporanea, come tanti colleghi e colleghe della sua generazione che oggi affollano i cataloghi e le cronache dell’arte, ma Gloria Pastore conserva quella freschezza di spirito che la porta a creare opere prima di tutto per se stessa, per il desiderio ancestrale di comunicare con le sue creazioni, non mediato da apparati economici e da ammiccamenti alla committenza che snaturano il messaggio dell’artista e dell’arte. Tanti sono gli artisti che fortunatamente hanno sposato questa linea, tanti gli artisti, che come Gloria, e che forse hanno preso esempio da Gloria come maestra di pensiero, ci regalano le loro idee e le loro riflessioni libere dai condizionamenti del mercato. Ancora sostenitori delle loro libere “manie”, come l’aver realizzato una scultura che raffigurasse un corpo plastico, non con il marmo nemmeno con in legno o in gesso, ma utilizzando il materiale con cui si producono i manichini, questa condotta presuppone libertà di pensiero, come l’uso di materiali minerali riflettenti che dannano l’anima di qualsiasi fotografo e che sono irriproducibili, nelle loro reali sfumature su qualsiasi catalogo d’arte, anche il più curato e accurato. Libertà, noi la chiamiamo libertà, libertà d’espressione avulsa dai dettami economici/finanziari nei quali è caduta da tempo l’arte. Doppiati i primi venti anni di questo secondo millennio e di questo ventunesimo secolo, Gloria Pastore ci riporta alla indipendenza dell’arte, che ci avevano detto viaggiasse su altri binari, ma i successi dell’artista e degli artisti, che come lei difendono il loro sacro diritto di libera espressione, ci raccontano una storia diversa e che ci piace molto di più.
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Il pescatore di perle, un’opera dell’artista Gloria Pastore. ph. Mario Laporta/KONTROLAB
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Il pescatore di perle, un’opera dell’artista Gloria Pastore. ph. Mario Laporta/KONTROLAB
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Il pescatore di perle, un’opera dell’artista Gloria Pastore. ph. Mario Laporta/KONTROLAB
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Un’opera dell’artista Gloria Pastore. ph. Mario Laporta/KONTROLAB
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Opere dell’artista Gloria Pastore. ph. Mario Laporta/KONTROLAB
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Un’opera dell’artista Gloria Pastore. ph. Mario Laporta/KONTROLAB
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Opere dell’artista Gloria Pastore. ph. Mario Laporta/KONTROLAB
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Un’opera dell’artista Gloria Pastore. ph. Mario Laporta/KONTROLAB
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Opere dell’artista Gloria Pastore. ph. Mario Laporta/KONTROLAB
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Un’opera dell’artista Gloria Pastore. ph. Mario Laporta/KONTROLAB
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Un’opera dell’artista Gloria Pastore. ph. Mario Laporta/KONTROLAB
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Un’opera dell’artista Gloria Pastore. ph. Mario Laporta/KONTROLAB
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Un’opera dell’artista Gloria Pastore. ph. Mario Laporta/KONTROLAB
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Lo studio a Pozzuoli dell’artista Gloria Pastore. ph. Mario Laporta/KONTROLAB
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Un’opera dell’artista Gloria Pastore. ph. Mario Laporta/KONTROLAB
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L’artista Gloria pastore nel suo studio a Pozzuoli. ph. Mario Laporta/KONTROLAB
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L’artista Gloria pastore nel suo studio a Pozzuoli. ph. Mario Laporta/KONTROLAB
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L’artista Gloria pastore nel suo studio a Pozzuoli. ph. Mario Laporta/KONTROLAB
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L’artista Gloria pastore nel suo studio a Pozzuoli. ph. Mario Laporta/KONTROLAB
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L’artista Gloria pastore nel suo studio a Pozzuoli. ph. Mario Laporta/KONTROLAB