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La Juve vince ancora, Kean firma l’1-0 al Verona

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Non è una Juve spettacolare, ma è vincente ed è ciò che interessa ad Allegri: i bianconeri superano il Verona proprio come all’andata, per 1-0 e con gol di Kean. La scalata continua, la zona Champions è a quattro punti aspettando la domenica di serie A. Da Di Maria-Vlahovic a Milik-Kean, Allegri sceglie il tandem dei comprimari: il polacco torna a due mesi dall’infortunio, il classe 2000 si rivede dopo le due giornate di squalifica, sono loro a cercare di far male al Verona. Parte in panchina anche l’altro serbo, Kostic, con la coppia Cuadrado-De Sciglio sugli esterni e con Barrenechea preferito a Miretti per completare la mediana insieme a Fagioli e Locatelli.

Il tecnico concede un’altra chance a Gatti, alla terza di fila tra campionato ed Europa League, con l’ex Frosinone che gioca insieme a Danilo e Bremer. Zaffaroni, invece, sceglie Gaich al fianco di Lasagna: l’argentino fu l’eroe del Benevento che nel marzo del 2021 espugnò lo Stadium. Il primo squillo della gara è di Duda, il quale nel cuore dell’area calcia troppo centrale dopo appena due minuti. La squadra di Zaffaroni mostra personalità e gioca decisamente meglio della Juve, al quarto d’ora la seconda occasione è per Depaoli che sfiora il palo alla sinistra di Szczesny. I bianconeri continuano a non scuotersi, lo Stadium si accende verso metà primo tempo: sui maxi-schermi viene inquadrato Alessandro Del Piero, l’ex capitano ricambia a cori e applausi visibilmente emozionato. Il Verona trema al 37′, la punizione di Danilo dal limite dell’area è deviata contro l’incrocio dei pali dalla schiena di Depaoli.

E’ l’unico squillo dei primi 45 minuti, la squadra di Allegri torna negli spogliatoi con qualche mugugno proveniente dagli spalti. Barrenechea lascia subito il posto a Miretti, la Juve alza il baricentro e si fa più pericolosa, trovando il vantaggio ad inizio ripresa: Locatelli imbuca per Kean, l’attaccante non sbaglia davanti a Montipò e fa 1-0. Allegri sceglie di rivoluzionare il reparto avanzato e, dopo aver inserito Vlahovic e Di Maria, lancia anche Kostic per Cuadrado. Anche Zaffaroni fa tre mosse e butta nella mischia Cabal, Verdi e Doig, ma è Lasagna ad essere fermato sul più bello da Szczesny in uscita bassa. Ed è ancora il portiere polacco a dover superarsi sul mancino del subentrato Terracciano nel finale. Bremer si divora il raddoppio da pochi passi, Allegri rientra negli spogliatoi furibondo con qualche secondo d’anticipo ma la Juve rosicchia altri tre punti all’Inter e si porta a sei lunghezze dai nerazzurri. E martedì ci sarà proprio il derby d’Italia allo Stadium per la semifinale d’andata di coppa Italia.

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Il Torino dilaga in contropiede, Spezia nei guai

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Il Torino non si ferma più, vince la quarta trasferta consecutiva con ampio punteggio e inguaia lo Spezia che ora rischia il sorpasso al quartultimo posto da parte del Verona che domani ospita l’Empoli. Al Picco finisce 0-4 per i granata, cinici nel trovare il vantaggio nel primo tempo su un episodio e capaci poi di dilagare nella ripresa nel momento di maggiore sforzo dei padroni di casa. Squadra di Juric comunque pericolosa per tutta la partita, in cui annovera anche una traversa e un palo. A fine partita Semplici raccoglie la squadra in cerchio a centrocampo e poi sotto la curva, ma ora la salvezza non dipende più dai suoi. Il Torino continua la corsa verso l’ottavo posto che potrebbe valere l’Europa. Juric sceglie una formazione offensiva con Rodriguez nel terzetto difensivo e Vojvoda esterno di sinistra, in avanti Miranchuk e Vlasic a supporto di Sanabria.

Lo Spezia si presenta invece con lo stesso undici che ha battuto il Milan due settimane fa: Amian quinto di destra e Gyasi al fianco di Nzola, premiato a inizio partita per le 100 partite con la maglia bianca. La prima emozione è targata Torino con un tiro di Miranchuk dalla distanza che centra la traversa (14′) dopo la deviazione di Ampadu. Si gioca al primo vero caldo estivo dell’anno: gli ospiti tengono un po’ più il pallone, lo Spezia si affida soprattutto ai lanci lunghi. Serve un episodio per sbloccarla e questo lo propizia Singo, che al 24′ con il piatto anticipa Reca su calcio d’angolo e trova una sfortunata deviazione di Wisniewski che indirizza la palla all’angolo alla sinistra di Dragowski.

Al minuto 36 il Var cancella un rigore per lo Spezia per un tocco di mano di Gyasi. Gli animi si fanno tesi sugli spalti e Juric richiama il direttore di gara per denunciare gli insulti ricevuti dal settore distinti. Partita interrotta per un paio di minuti. Semplici ripresenta lo Spezia in campo con due nuove mezzali, Zurkowski e Agudelo, ma è il Torino ad andare subito vicino al raddoppio con Vojvoda che centra il palo con un tiro da fuori (47′) su cui Dragowski non sarebbe arrivato. Il Torino difende bene e allora Semplici vara il 4-3-3 con Verde al posto di Ampadu. Il risultato però è che la squadra si allunga e lascia molti spazi, in cui Ricci (72′) e Ilic (76′) si insinuano per chiudere i conti. Nzola segna il gol della bandiera a sette dalla fine, ma la rete viene annullata dal Var per un fuorigioco di Esposito. Regolare invece quello di Karamoh in pieno recupero.

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Festa Salernitana dopo vittoria contro l’Udinese, Sousa: questa è la strada giusta

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Mentre i tifosi della Salernitana fanno festa all’Arechi per la vittoria dei granata in rimonta per 3-2 sull’Udinese, i due allenatori analizzano la partita. Due punti di vista differenti: soddisfazione, già con un occhio alla prossima stagione, da parte di Paulo Sousa; delusione per Andrea Sottil. Lo stadio, intanto, “celebra” la salvezza con tutti i protagonisti rimasti in campo: i giocatori con indosso la maglia “Avanti Bersagliera”, il presidente Iervolino, l’ad Maurizio Milan, il ds Morgan De Santis e tutto lo staff tecnico. L’analisi del match dei due allenatori lascia molto spazio alla proiezione verso la prossima stagione. “E’ stato un primo tempo molto difficile – commenta l’allenatore portoghese ai microfoni di Dazn – perché l’Udinese, che è una squadra dotata di grandi individualità tecniche ci ha messo in difficoltà. Nella prima frazione abbiamo concesso troppi spazi e i loro giocatori di qualità ci hanno creato problemi”.

“Nel secondo tempo – aggiunge Sousa – abbiamo pressato più avanti ed abbiamo avuto più palloni da giocare. Poi c’è stato un finale straordinario. A questo proposito voglio sottolineare la prova di Troost-Ekong, un giocatore che quando sono arrivato era infortunato e che dopo la guarigione ha saputo aspettare con pazienza e con professionalità il suo momento”. “Quella mostrata oggi – conclude il tecnico della Salernitana – è la strada da seguire. Dobbiamo dare stabilità a questa rosa che sappiamo che cosa ci può dare e cercare di aggiungere altri giocatori in alcuni reparti oer poter continuare competere a viso aperto con tutte le squadre sia in casa che fuori Abbiamo un tifo straordinario anche fuori casa. Questa è la passione e la mentalità dei nostri tifosi e e questa vicinanza ci spinge a ottenere risultati come quello di oggi”.

Per il tecnico dei friulani, Andrea Sottil, “è difficile commentare questa sconfitta, anche se bisogna accettarla”. “Quella di oggi – sottolinea l’allenatore dell’Udinese – è stata la più bella partita giocata fuori casa nell’ultimo periodo. Nel primo tempo abbiamo dominato ma nella ripresa siamo calati e la Salernitana è uscita fuori. Purtroppo avevo una rosa ridottissima e sono stato costretto a mandare in campo anche ragazzi della Primavera che non si sono mai allenati con noi”. “Hanno fatto quello che hanno potuto – conclude Sottil – e so che diventeranno tutti ottimi calciatori, ma al momento non sono ancora pronti. Proprio per questo la sconfitta è difficile da accettare”.

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Radrizzani offre 100 milioni per prendere la Samp

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Subito 100 milioni: così il finanziere Andrea Radrizzani e il socio Matteo Manfredi hanno messo le mani sulla Sampdoria. L’offerta ha già avuto il via libera del Consiglio di amministrazione blucerchiato che ha preferito la proposta del patron del Leeds rispetto a quella del finanziere romano Alessandro Barnaba, proprietario del Lille. Adesso manca l’ultimo tassello per completare il mosaico, trovare l’intesa con il Trust che custodisce le azioni della Samp, cioè Massimo Ferrero: con 32 milioni il manager potrebbe raggiungere l’accordo, sono soldi che serviranno per soddisfare i concordati che riguardano l’imprenditore romano. L’imprenditore romano si troverebbe così a cedere il club per una trentina di milioni dopo aver rifiutato nel 2019 ben 83 milioni offerti dagli imprenditori statunitensi Dinan e Knaster che avevano scelto come uomo immagine del progetto Gianluca Vialli.

L’offerta di Radrizzani e Manfredi prevede anche 35 milioni per mettere in sicurezza le casse del club ed altri 30-35 per pagare una prima parte di debiti, debiti che saranno spalmati negli anni futuri grazie a una rinegoziazione con le banche da parte dell’attuale Cda (il debito ammonterebbe a oltre 100 milioni). Così si arriva intorno ai 100 milioni che evitano il fallimento del club, ma entro lunedì serve la firma ufficiale sui contratti da parte di Ferrero. Il Cda (Lanna, Panconi, Bosco e Romei) è ottimista. Se tutto andrà a buon fine la Sampdoria potrà ripartire dalla serie B scongiurando il fallimento. Lunedì si attende la fumata bianca in occasione dell’assemblea degli azionisti in agenda alle 18.30 nella sede di Corte Lambruschini. Il tempo stringe il giorno successivo il club deve saldare tre mesi di stipendio di calciatori e staff tecnico: oltre 10 milioni per evitare di partire con una penalizzazione di 4 punti nel prossimo campionato.

Con il sì di Ferrero inizierà l’era di Radrizzani che potrebbe poi avere l’appoggio del fondo qatariota proprietario del PSG diventando azionista di minoranza. A Radrizzani, che si appresta a vendere il Leeds acquistato nel 2017, arriveranno, a mitigare in parte l’investimento, i 25 milioni della Lega di Serie A come ‘paracadute’ per quelle società retrocesse dopo anni di massima serie. Finisce un anno di attesa visto che lo scorso giugno sembrava fatta per l’arrivo del fondo Cerberus. Radrizzani sembra arrivato a ‘conquistare’ il calcio italiano dopo vari tentativi con Salernitana, Fiorentina, Genoa e voci anche sull’Inter. “Adoro le cose che portano adrenalina, il calcio è una di queste”, ripete spesso. Entro metà giugno quando bisognerà formalizzare l’iscrizione al prossimo campionato di serie B il finanziere dovrà scegliere l’allenatore e il direttore sportivo: per questo non è escluso un profilo straniero.

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