Collegati con noi

In Evidenza

La Juve ribalta il Verona con un gol del solito Ronaldo e Ramsey, Buffon in grande forma

Pubblicato

del

Il Verona spaventa la Juventus ma non riesce a evitare la rimonta da tre punti dei bianconeri. La squadra di Sarri si impone per 2-1 dopo essere andata sotto di un gol nel primo tempo. Un ispirato Veloso illude gli scaligeri, poi i campioni d’Italia capovolgono il risultato con la prima rete in serie A di Ramsey prima dell’intervallo e il raddoppio nella ripresa di Cristiano Ronaldo su rigore. Il Verona non si arrende fino alla fine, ma sulla sua strada trova un ottimo Buffon che blinda la porta e la vittoria.

 

Alla festa bianconera partecipa anche il pubblico dell’Allianz Stadium, nonostante il timore di proteste da parte dell’ala più radicale del tifo dopo gli arresti dei capi ultrà bianconeri. Niente striscioni dei gruppi organizzati né bandiere, ma la curva presidiata dagli steward si è riempita di bambini e famiglie come mai prima d’ora. In campo però la Juve deve sudare molto più del previsto. Sarri lancia dal primo minuto Demiral, Ramsey e Dybala e col Verona arriva anche l’esordio bis in bianconero di Buffon, che torna titolare tra i pali al posto di Szczesny eguagliando così il record di Paolo Maldini a quota 902 presenze con i club. Ma per il portiere 41enne non sarà una giornata facile.

 

Nonostante il buon inizio della Juve pericolosa alle soglie del quarto d’ora con destro potente di Ronaldo di poco alto, è il Verona a trovare il gol del vantaggio dopo un autentico tiro a segno verso la porta di Buffon. L’arbitro La Penna assegna un rigore all’Hellas al 19′ punendo l’eccessiva aggressività di Demiral, che travolge Di Carmine nell’area bianconera. Poi in una manciata di secondi succede di tutto: palo dello stesso Di Carmine dagli 11 metri, traversa di Lazovic sul tap-in e, sul prosieguo dell’azione, splendido sinistro all’incrocio dei pali di Veloso che vale agli ospiti l’1-0. La reazione dei bianconeri comunque non si fa attendere e, dopo un altro rasoterra a fil di palo di CR7, al 32′ ci pensa Ramsey a riportare la Juve sulla giusta via. Il gallese riceve palla proprio da Ronaldo e lascia partire un destro che, complice una deviazione di Gunter, beffa Silvestri. I bianconeri mettono la freccia in avvio di ripresa e anche stavolta con lo zampino di Gunter, autore di un ingenuo fallo da rigore su Cuadrado. Ronaldo ringrazia e con la solita freddezza trasforma il 2-1 dal dischetto. Sistemate le cose la Juve prova anche a divertirsi sull’asse Cuadrado-Dybala-Ronaldo, ma deve ancora fare i conti con un Verona che non getta la spugna.

Buffon dà il suo prezioso contributo al 64′ disinnescando un missile di Zaccagni e cinque minuti più tardi si ripete respingendo come può la punizione insidiosa di Veloso, poi è Bonucci a murare con il corpo il tap-in di Di Carmine. Il portiere torna in cattedra all’89’ facendosi trovare pronto sul tiro di Lazovic e sulla respinta corta è il palo esterno a negare il gol a Veloso. La Juve soffre ma si salva e nel recupero l’espulsione di Kumbula per somma di ammonizioni spegne anche le ultime speranze del Verona.

Advertisement

Cronache

Arrestati a Marbella tre pericolosi latitanti del crimine organizzato

Pubblicato

del

Tre pericolosi latitanti, Ciro Marigliano, Stanislao Marigliano e Michele Sannino, figure di spicco del crimine organizzato, sono stati arrestati in un’operazione congiunta tra la Polizia italiana e l’Unidad de Droga y Crimen Organizado (UDYCO) spagnola.

. I tre, figure di spicco del crimine organizzato, erano destinatari di Mandati d’Arresto Europei e sono stati catturati nella località costiera di Marbella, nota anche come rifugio per molti latitanti.
Ciro Marigliano, ricercato da luglio per tentato omicidio, è stato fermato in strada mentre era con la moglie. Poco dopo, sono stati arrestati anche Stanislao Marigliano e Michele Sannino, ricercati per traffico internazionale di droga e associazione a delinquere di stampo camorristico. Le indagini, coordinate dal Servizio Centrale Operativo (SCO) e dalla questura di Napoli, hanno portato all’emissione di Mandati d’Arresto Europei da parte della Procura di Napoli.

L’operazione rappresenta un duro colpo per le organizzazioni criminali, evidenziando l’efficacia della collaborazione internazionale nella lotta contro la criminalità organizzata. Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha espresso grande soddisfazione per il successo dell’operazione:

Continua a leggere

Economia

La rottamazione rende: 4,6 miliardi in 11 mesi

Pubblicato

del

La rottamazione delle cartelle fiscali, cioè la possibilità di chiudere i debiti con il fisco senza pagare multe o mora, piace agli italiani che ricorrono sempre di più a questa misura. Secondo la relazione finale dell’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini (foto Imagoeconomica in evidenza), ad esempio nei primi 11 mesi dello scorso anno ha permesso di incassare 4,6 miliardi. 31,6 miliardi in cassa negli ultimi 8 anni. Anche per questo il cantiere delle rottamazioni è destinato a riaprirsi soprattutto dopo la richiesta già formalizzata dalla Lega in sede di manovra. L’emendamento relativo fu ritirato e non era visto di buon occhio dal viceministro all’Economia, Maurizio Leo, che però in quei giorni era alle prese con il risultato non esaltante del concordato biennale per gli autonomi. A questa partita era legato il taglio dell’aliquota Irpef del 35% per il ceto medio.

Proprio questo risultato (1,7 miliardi in cassa sui 2,5 ipotizzati) aveva spinto la Lega a puntare su una nuova riapertura della rottamazione. La quinta versione del provvedimento. E ora non è escluso che la proposta della Lega possa tornare sotto forma di emendamento al decreto Milleproroghe. Sarebbe al momento l’unico ‘treno’ normativo ma il rischio è che la materia possa essere espunta perchè non conforme al contenuto del decreto base. E’ già partito intanto l’aumento delle rate per pagare i debiti: pochi giorni fa l’agenzia della Riscossione ha annunciato la novità voluta da Leo che prevede il pagamento delle cartelle a rate fino a 7 anni (84 rate) con una semplice richiesta online. Lo scadenzario fiscale chiama intanto in cassa le partite Iva con redditi fino 170mila euro che, sempre grazie ad un emendamento della Lega, hanno potuto contare su qualche mese in più per pagare Irpef, Ires e Irap. Entro giovedì prossimo, 16 gennaio, sono circa 300mila quelle chiamate in cassa e potranno pagare in unica soluzione il 16 oppure in cinque rate di pari importo, da gennaio a maggio 2025.

Continua a leggere

Esteri

Italiano catturato in Ucraina: il caso del pizzaiolo napoletano arruolato nell’esercito russo

Pubblicato

del

Un caso singolare e controverso scuote il conflitto in Ucraina: Gianni Cenni, un pizzaiolo napoletano di 51 anni, è stato catturato dalle forze speciali ucraine nella regione di Donbass, dove combatteva come volontario nell’esercito russo. Secondo i documenti rilasciati dal ministero della Difesa russo, Cenni si sarebbe arruolato il 13 novembre 2024 nel I° reggimento corazzato, unità militare 58198.

La cattura sarebbe avvenuta tra il 7 e l’8 gennaio, in una missione di ricognizione oltre le linee nemiche tra Kupyansk e la regione di Lugansk. La notizia ha sollevato interrogativi sulla presenza di cittadini italiani tra i combattenti stranieri arruolati nelle forze russe.

Dalla pizzeria al fronte: chi è Gianni Cenni

Originario del Napoletano, Cenni ha un passato legato alla ristorazione, con esperienze lavorative in Finlandia e in Russia. Nel ristorante italiano “Anima”, situato a Samara sul fiume Volga, Cenni aveva lavorato come pizzaiolo fino a circa un anno fa, secondo quanto riferito dal console onorario italiano a Samara, Gianguido Breddo. “Era un dipendente con un carattere sopra le righe. Sapere che si è arruolato non mi sorprende”, ha commentato Breddo, ricordando la passione di Cenni per la cucina.

Alcuni video pubblicati sui social media del ristorante e della Scuola di cucina italiana di Samara lo ritraggono in una masterclass di pizza tenutasi il 15 giugno 2023. Questi contenuti lo mostrano come un professionista dedito alla sua arte culinaria, ma rivelano anche un aspetto controverso: una foto del 2015, pubblicata prima dell’invasione del Donbass, lo ritrae con una maglietta che celebra il presidente russo Vladimir Putin.

Il contestato passato e le ragioni di una scelta

Le ragioni che hanno spinto Cenni ad arruolarsi nell’esercito russo restano incerte. Come sottolineano gli esperti, molti stranieri che si uniscono ai ranghi russi lo fanno principalmente per motivi economici. Il salario e i benefici offerti ai volontari stranieri potrebbero aver avuto un ruolo determinante nella decisione del pizzaiolo napoletano di abbandonare la sua professione per combattere.

Tuttavia, il passato di Cenni non sembra rivelare alcun coinvolgimento ideologico particolare. L’ammirazione mostrata per Putin potrebbe essere stata più simbolica che politica, ma resta un tema di riflessione sull’influenza del contesto sociale e lavorativo nella sua decisione di unirsi all’esercito russo.

La reazione della diplomazia italiana

La cattura di Gianni Cenni getta luce su una vicenda complessa, intrecciata con questioni geopolitiche e personali. Ora detenuto a Kiev, il pizzaiolo napoletano è sotto la custodia del Servizio di sicurezza ucraino (SBU), che ha avviato interrogatori per chiarire le motivazioni e le circostanze del suo arruolamento.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto