Il paesaggio è qualcosa che ci appartiene: da piccoli lo scarabocchiamo tra le minuscole strisce di cielo azzurro, il sole pallido appeso alle montagne abbozzate, gli alberi con le radici mozzate; da grande accompagna la nostra vita, le nostre scelte, le nostre incertezze e le sicurezze.
Non voglio cadere nella retorica ma raccontare uno stato d’animo collettivo.
Ripartire dopo questi mesi confusi e altalenanti dal paesaggio, da qualcosa che ci appartiene, significa ripartire da noi stessi. “Paesaggi in movimento” è un’iniziativa culturale, sociale ed artistica che mette insieme la riscoperta di certe origini e lo scambio vitale che esiste tra l’arte e l’ambiente circostante.
A ricordarcelo saranno i tanti artisti coinvolti, invitati a risiedere sul campo, a fondersi e mescolarsi con le vite degli altri e gli sfondi, le abitudini degli altri, e i quattro luoghi adibiti a questa riscoperta: Rotondi, Buonalbergo, Sarno e Massa Lubrense. Realtà campane che raccontano con vigore radici che non si sono mai spezzate, che hanno resistito, in parte, al tempo moderno, frenetico e sfuggente; che non hanno mai perso il contatto con le proprie tradizioni agricole, sociali, collettive. Esistono realtà, non molto lontane da noi, che vivono di silenzi e di rumori in lontananza, di storia arroccata sulle colline, di macchine che tritano l’erba, di tenerezza e frutti appena raccolti.
Se penso ad un paesaggio in movimento penso al ricordo delle mani immerse nel terreno, con le dita che incontrano un humus fresco, familiare e sconosciuto; penso alle molteplici sfumature e chiavi di lettura raccontate nei “Paesaggi” di John Berger.
Il concetto di paesaggio in movimento è un delicato ossimoro che apre la mente ad orizzonti vicini e vita quotidiana: abbiamo bisogno di semplicità e di chi può riuscire a raccontarcela, di riscoperta dei luoghi che ci attraversano. L’intuizione di Mario Laporta e Maria Savarese, curatori del progetto insieme alla direzione di Ciro Delfino, il lavoro svolto dagli artisti e dai fotografi, ci ricordano, ancora una volta, di quanto l’arte possa diventare il mezzo di comunicazione più efficace per raccontare in maniera universale il particolare; di quanto un artificio possa immortalare la realtà verace e primitiva senza filtri o intralci, se vi è la giusta apertura di menti e di sguardi.
Si inizia il 27 Giugno, a Rotondi, con la prima iniziativa “La fotografia incontra i territori”, un titolo semplice, che vuole arrivare diretto a coloro che vi parteciperanno: non ci saranno fuochi d’artificio e frasi ad effetto ad attenderci, ci sarà in mostra l’obiettivo fotografico e la comunità. Ci sarà il racconto di un incontro naturale, spontaneo, generato dalla curiosità e dalla meraviglia, dalla tradizione e dall’innovazione; ci sarà il lavoro di chi crede che per conoscere se stessi bisogna abitare, per un attimo, nelle vite degli altri.
A Rotondi vedremo i lavori di Cristina Cusani, Valentina De Rosa e Manuela Ricci, realizzati durante le residenze poi il 18 Luglio a Buonalbergo, sarà la volta di Serena Petricelli, Calire Power e Ilaria Sagaria, tutte le fotografe in residenza sono state seguite da tutor d’eccezione, Lucia Patalano, Shobha Battaglia, Francesco Cito, Gianni Fiorito, Angelo Turetta e Pietro Masturzo. In tutte e due le date, verranno proiettate oltre 200 foto di numerosi autori/fotografi nazionali e internazionali: Ilaria Abbiento, Roberta Basile, Ciro Battiloro, Antonio Biasiucci, Alessio Buccafusca, Cinzia Camela, Anna Caruso, Antonietta De Lillo, Yvonne De Rosa, Gianni Fiorito, Stefano Fittipaldi, Giovanni Gaggia, Antonio Gibotta, Carlo Hermann, Oreste Lanzetta, Salvatore Laporta, Barbara Jodice, Giovanni Izzo, Pietro Masturzo, Luisa Menazzi Moretti, Jean Merhi, Alessio Paduano, Massimo Pastore, Luciano Romano, Ugo Pons Salabelle, Mario Spada, Fabrizio Villa, Archivio Riccardo Carbone, Archivio Controluce, Archivio Sergio Castellano, Archivio Luciano D’Alessandro, Archivio Parisio, Archivio PhotoSud, Archivio PressPhoto, gli allievi del Biennio Specialistico di Fotografia dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, gli allievi del Centro Fotografia Indipendente, l’Istituto ILAS di Napoli, Magazzini Fotografici, Anna Santonicola per Galleria PrimoPiano, gli autori di Kromia.net (S. Lovejoy, A. Mileti, M. Modir, N. Pascarel, R. Simoni) e ancora, mostre come “La fotografia ripercorre i temi di Fergola” (Pietro Masturzo, Stefano Cerio, Pep Bonet, Marco Zanta, Kadir Van Louhizen, Yuri Kozyrev e Mario Laporta).
Valentina De Rosa
Manuela Ricci
Cristina Cusani
Ph. Manuela Ricci
Rotondi (Av) Giugno 2021
Processione Madonna della Stella/mancata processione
Collatrici
Stop all’automatismo che impone la sospensione della responsabilità genitoriale per i genitori condannati per maltrattamenti in famiglia. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza n. 55 del 2025, dichiarando illegittimo l’articolo 34, secondo comma, del Codice penale nella parte in cui non consente al giudice di valutare in concreto l’interesse del minore.
Una norma rigida che non tutela sempre i figli
L’automatismo previsto dalla norma, secondo cui alla condanna per maltrattamenti in famiglia (articolo 572 c.p.) segue obbligatoriamente la sospensione della responsabilità genitoriale per il doppio della pena, è stato giudicato irragionevole e incostituzionale. Secondo la Consulta, la previsione esclude qualsiasi valutazione caso per caso e impedisce al giudice di verificare se la sospensione sia effettivamente nell’interesse del minore, come invece richiedono gli articoli 2, 3 e 30 della Costituzione.
Il caso sollevato dal Tribunale di Siena
A sollevare la questione è stato il Tribunale di Siena, che aveva riconosciuto la responsabilità penale di due genitori per maltrattamenti nei confronti dei figli minori, ma riteneva inadeguato applicare in automatico la sospensione della responsabilità genitoriale. Il giudice toscano ha evidenziato la possibilità concreta che, in presenza di una riconciliazione familiare e di un miglioramento del contesto domestico, la sospensione potesse arrecare un danno ulteriore ai minori.
Il principio: al centro l’interesse del minore
La Corte ha ribadito che la tutela dell’interesse del minore non può essere affidata a presunzioni assolute, bensì deve derivare da una valutazione specifica del contesto familiare e della reale efficacia protettiva della misura. Il giudice penale deve dunque essere libero di stabilire, caso per caso, se la sospensione della responsabilità genitoriale sia davvero la scelta più idonea alla protezione del figlio.
La continuità con la giurisprudenza
La decisione si inserisce nel solco della sentenza n. 102 del 2020, con cui la Consulta aveva già bocciato l’automatismo previsto per i genitori condannati per sottrazione internazionale di minore. In entrambi i casi, si riafferma il principio secondo cui le misure che incidono sulla genitorialità devono essere coerenti con i valori costituzionali e orientate alla tutela concreta del minore.
Il mondo della cultura piange la scomparsa di Mario Vargas Llosa (foto in evidenza di Imagoeconomica), uno dei più grandi romanzieri del Novecento e premio Nobel per la Letteratura nel 2010. Lo scrittore peruviano si è spento oggi, domenica, a Lima all’età di 89 anni, circondato dalla sua famiglia, come ha comunicato suo figlio Álvaro attraverso un messaggio pubblicato sul suo account ufficiale di X.
«Con profondo dolore, rendiamo pubblico che nostro padre, Mario Vargas Llosa, è morto oggi a Lima, circondato dalla sua famiglia e in pace».
Una vita tra letteratura e impegno
Nato ad Arequipa il 28 marzo del 1936, Vargas Llosa è stato tra i più influenti autori della narrativa ispanoamericana contemporanea. Oltre ai riconoscimenti letterari internazionali, ha vissuto una vita profondamente segnata anche dall’impegno civile e politico.
Con la sua scrittura tagliente e lucida, ha raccontato le contraddizioni della società peruviana e latinoamericana, esplorando con coraggio e passione temi di potere, ingiustizia e libertà.
I capolavori che hanno segnato la sua carriera
Autore di romanzi fondamentali come “La città e i cani” (1963), durissima denuncia del sistema militare peruviano, e “La casa verde” (1966), Vargas Llosa ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura del Novecento. La sua vasta produzione comprende anche saggi, articoli e testi teatrali.
Un addio in forma privata
Come reso noto dalla famiglia, i funerali saranno celebrati in forma privata e, nel rispetto della volontà dell’autore, le sue spoglie saranno cremate. Un addio sobrio, coerente con la riservatezza che ha spesso contraddistinto l’uomo dietro lo scrittore.
Cinque giovani talenti campani delle scuole superiori rappresenteranno l’Italia all’International Young Physicists’ Tournament (IYPT) 2025, la più prestigiosa competizione mondiale di fisica per studenti delle scuole superiori, che si svolgerà dal 29 giugno al 6 luglio a Lund, in Svezia.
Dopo una severa selezione nazionale, articolata in prove pratiche e orali, sono stati scelti cinque studenti, tutti provenienti da istituti superiori della Campania: il Liceo Mercalli di Napoli e il Liceo Buchner di Ischia. Una vittoria che premia la qualità della formazione scientifica nelle scuole del Sud e conferma il livello di eccellenza raggiunto dalla regione in campo scientifico.
Tra i protagonisti Pierluigi Trani, talento di Ischia
Tra i cinque campioni c’è Pierluigi Trani, studente del terzo anno del Liceo Scientifico Buchner di Ischia, attualmente a Salonicco, in Grecia, per partecipare a un torneo amichevole di preparazione con altri cinque Paesi del sud Europa. Trani si è classificato tra i primi quattro nella fase provinciale dei Campionati di Fisica 2025 a Napoli, risultando l’unico studente ischitano tra i primi dieci. Inoltre, si è distinto a livello nazionale arrivando terzo alle Olimpiadi di Statistica nella sua fascia d’età.
Il giovane fisico non ha intenzione di fermarsi qui: dopo l’esperienza mondiale in Svezia, proseguirà i suoi studi in un prestigioso college londinese, pronto ad accoglierlo per coltivare il suo brillante futuro accademico.
Un team guidato da due docenti campani
A guidare la squadra italiana saranno Gianmarco Sasso e Raffaele Campanile, entrambi docenti del Liceo Buchner di Ischia. I due insegnanti hanno seguito tutte le fasi della selezione e accompagnano i ragazzi nella preparazione per la competizione internazionale. L’IYPT è un torneo con una lunga storia: esiste da 38 anni, ma l’Italia partecipa ufficialmente solo dal 2024, grazie al sostegno dell’associazione “Scienza e Scuola”, con sede nel Meridione. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ancora non riconosce formalmente la competizione, ma l’entusiasmo e la determinazione di studenti e docenti colmano ogni lacuna istituzionale.
La fisica come passione e riscatto territoriale
L’affermazione della Campania all’IYPT è un segnale forte: il talento scientifico non conosce confini geografici, e può emergere anche in territori spesso penalizzati da scarse risorse e riconoscimenti. I cinque ragazzi selezionati, con il sostegno dei loro docenti e di una rete associativa motivata, porteranno in alto il nome dell’Italia e del Sud Europa, confrontandosi con delegazioni di ben 39 nazioni.
Dal cuore del Sud, un segnale di speranza, competenza e futuro.