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Cronache

La consigliera comunale sospettata del video sexy col sindaco di Santa Marinella: quella non sono io,

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Una storia che ha fatto tremare le fondamenta di Santa Marinella, e che ancora oggi tiene la cittadina costiera nella morsa dell’attenzione mediatica. Il Sindaco Pietro Tidei,  rispettato e amato dai suoi concittadini, è stato travolto da uno scandalo che ha scosso la comunità locale come un terremoto.

Tutto ebbe inizio quando le voci riguardanti presunti favori offerti dal Sindaco a determinate donne della città iniziarono a circolare tra i cittadini. Presto, queste dicerie raggiunsero anche le orecchie dei familiari di Tidei, che si resero conto che il loro caro parente stava mettendo a repentaglio la sua reputazione. Il Sindaco fu costretto a ritirare la sua partecipazione a una trasmissione televisiva prevista per quella sera.

Ma il calvario per il Sindaco non era finito qui. Una consigliera comunale, coinvolta in un comportamento “equivoco” con Tidei, aveva filmato una scena surreale in cui si mostrava in atteggiamenti audaci davanti al Sindaco. Questo video aveva messo ulteriormente a rischio la reputazione del Sindaco, ma aveva sorprendentemente aiutato a ricucire la sua relazione con la moglie, mostrandole chiaramente cosa aveva fatto.

Tuttavia, la situazione è ulteriormente precipitata quando il Sindaco ha deciso di mostrare alla stampa il divano su cui aveva avuto luogo quella che lui chiama “effusioni”. Questo mobile era stato precedentemente tenuto in una stanza chiusa a chiave per impedire che le immagini si diffondessero, ma il Sindaco aveva avuto una chiave con sé e si era fatto fotografare su quel divano, scatenando l’ira dei familiari e una nuova crisi familiare.

Intanto, una delle donne coinvolte nel caso, V.C., ha deciso di prendere posizione su Facebook, negando categoricamente qualsiasi coinvolgimento romantico con il Sindaco e respingendo le voci che la circondavano. La sua esposizione mediatica ha sollevato molte domande e sospetti, alimentati anche dal suo stesso marito.

La città di Santa Marinella è ora in attesa della resa dei conti. Il consiglio comunale potrebbe indire una seduta questa settimana per chiedere spiegazioni al Sindaco sui suoi incontri “non limpidi” con vari concittadini a cui sembrava promettere favori e raccomandazioni. Anche il consigliere d’opposizione Roberto Angeletti, coinvolto nello scandalo, dovrà rispondere alle accuse di revenge porn e corruzione.

Questo scandalo ha gettato una lunga ombra sulla piccola comunità di Santa Marinella, lasciando i suoi abitanti nell’incertezza riguardo al futuro politico e morale della loro città. La storia continua a tenere tutti con il fiato sospeso, aspettando il prossimo colpo di scena che sicuramente arriverà. Nel frattempo, la reputazione di Santa Marinella resta a rischio, e la sua tranquillità è stata messa a dura prova.

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Gratteri in visita al comando provinciale dei Carabinieri di Napoli

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Il procuratore capo di Napoli Nicola Gratteri si è recato in visita stamane alla caserma Pastrengo, storica sede del Comando Provinciale Carabinieri. Ad accoglierlo il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Napoli, Generale di Brigata Enrico Scandone e i vertici investigativi dell’Arma partenopea. Durante l’incontro, Gratteri “ha rivolto un sentito ringraziamento a tutti i Carabinieri impegnati nel difficile territorio del Comando Provinciale di Napoli e ha voluto far sentire a tutti i militari la vicinanza dell’intera Procura nell’ambito di una sinergia ben consolidata”, è scritto in una nota  dell’Arma.

“Un particolare plauso è stato espresso per la professionalità e l’abnegazione quotidianamente profusi nello svolgimento del servizio, con passione ed entusiasmo, e per gli importanti risultati ottenuti nell’azione di prevenzione e repressione dell’illegalità, in ogni sua forma”. Nel corso dell’incontro il procuratore capo ed i vertici investigativi di Napoli e provincia hanno delineato anche i prossimi piani investigativi e le strategie da adottare nel contrasto alla criminalità organizzata ed a quella ‘comune’. Durante la visita Gratteri ha avuto modo di incontrare, tra gli altri, i carabinieri della centrale operativa del comando provinciale di Napoli – cuore pulsante dell’Arma territoriale – e vederli all’opera durante il “monitoraggio” dell’intera città grazie alle telecamere distribuite sul territorio.

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Droga e armi, sei arresti dei carabinieri nel Napoletano

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Sei persone, tra cui un 17enne, sono state arrestate dai carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna in una operazione contro la criminalità organizzata di Afragola, in provincia di Napoli. I militari hanno svolto perquisizioni a tappeto nell’area di parco Sant’Antonio, via Calvanese e vicolo Maiello. In una abitazione sono state sorprese quattro persone, tra cui un 17enne, mentre confezionavano droga per la vendita al dettaglio tra cocaina, hashish e marijuana per un peso complessivo di un chilo. Sequestrata la somma contante di 6mila euro. L’altra perquisizione ha permesso invece di rinvenire e sequestrare a carico di due uomini fermati in strada un Kalashnikov con relativo munizionamento che era nascosto in un’auto. Trovate poi anche due pistole con il relativo munizionamento, un centinaio di proiettili di vario calibro, nascoste nel sottotetto di una abitazione di via Calvanese.

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A Pozzuoli locali comunali in fitto a chi denuncia la camorra

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Con una delibera votata all’unanimità, il Comune di Pozzuoli intende ricompensare tutti quei cittadini che, con le loro denunce, consentiranno alla magistratura di contrastare concretamente la criminalità organizzata. Nell’atto viene stabilita, infatti, la possibilità di assegnare in fitto una parte dei locali comunali non destinati ad uso abitativo a chi abbia contribuito a far arrestare o condannare soggetti responsabili di crimini malavitosi. “Lo scopo dell’iniziativa – ha spiegato il sindaco Luigi Manzoni – è quello di concedere il giusto riconoscimento ai cittadini che abbiano assunto una posizione coraggiosa di denuncia di reati commessi dalla criminalità, esponendo la propria persona e la propria famiglia al rischio di pericolose ritorsioni. Intendiamo quindi premiare in modo tangibile il prezioso contributo che un simile comportamento di civiltà offre alle forze dell’ordine per interrompere azioni delittuose che minano la serenità del vivere quotidiano di ognuno di noi”.

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