Uno dei parametri per misurare la circolazione del Covid-19 e dunque l’incidenza del virus sulla popolazione è quello dei tamponi effettuati. La Fondazione indipendente Gimbe che analizza il quadro complessivo dell’Italia e poi focalizza l’attenzione sulle varie zone del Paese, scrive nei suoi report che nelle ultime due settimane “la regione Campania si assesta in ultima posizione per numero di tamponi diagnostici ogni 100.000 abitanti”. Che vuol dire? Che la media nazionale è di 570 tamponi effettuati per ogni 100.000 abitanti mentre in Campania ne sono stati effettuati soltanto 217. Come dire: se non cerchi il virus, non lo trovi.
Nella settimana tra il 15 e il 21 luglio in Campania ci sono stati 60 nuovi contagiati. C’è stato un incremento di 28 casi rispetto alla precedente settimana. Dopo Lombardia (+184), Veneto (+172), Lazio (+46), Liguria (+44), Piemonte (+35) e Toscana (+30) c’è al settimo posto proprio la Campania. La peggiore performance della Campania, la peggiore di tutte le altre regioni del Sud. La Sicilia ha soltanto 12 nuovi casi, la Calabria e la Puglia 9, staccate anche l’Umbria con 6, l’Emilia con 2, le Marche con 6, l’Abruzzo con 3 e la Basilicata che ha 0 contagi. E questo con un numero di tamponi quotidiano che è la metà della media nazionale.
Anche nella classifica degli “attualmente positivi” la regione guidata da De Luca non ha risultati ancora soddisfacenti visto che è settima nella classifica perché conta 297 persone ed è preceduta da Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Piemonte, Veneto e Toscana.
Dall’ inizio della pandemia la Campania ha avuto 4.858 casi e 434 vittime che la colloca all’ 11° posto rispetto alle altre regioni. Complessivamente ha effettuato 316.191 tamponi.
Per avere un’idea della differenza, la Lombardia ne ha effettuati 1.217.829 con 95.633 accertati; il Veneto 1.138.625 con 19.707 accertati.