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Cronache

L’80% dei bambini colpiti da tumore guarisce

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Luce dorata sui monumenti, da Paestum al Colosseo passando per facciate di molti Municipi: torna dal 23 al 30 settembre in tutta Italia “Accendi d’Oro, accendi la speranza”, la campagna di sensibilizzazione sui tumori pediatrici. La Federazione Italiana Associazioni Genitori e Guariti Oncoematologia Pediatrica (Fiagop) dedica questa quinta edizione a una conquista di civiltà attesa da anni: la legge sul diritto all’oblio oncologico, che attende a breve il passaggio definitivo in Senato. Ogni anno, nel mondo, più di 400.000 bambini e adolescenti ricevono una diagnosi di tumore, una patologia molto complessa che si può manifestare in oltre sessanta differenti forme, e sottotipi: una stima in difetto poiché in molti paesi non esiste ancora un registro ufficiale. In Italia sono circa 24.000 le diagnosi attese in un anno: contraggono tumori e leucemie 1500 bambini e 900 adolescenti. Le probabilità di sopravvivenza raggiungono l’80% in quelli ad alto reddito, ma sfiorano il 20% nei Paesi a basso reddito, dove la diagnosi è spesso tardiva e le terapie non accessibili. Si stima che in Italia vivano circa 50.000 guariti da un tumore avuto da bambini e hanno oggi un’età media di 25-29 anni.

Alla guarigione, però, non corrisponde la possibilità di vivere una vita con le stesse opportunità sociali dei loro coetanei. Tra chi sopravvive, oltre all’incombenza di controlli, resta un’ipoteca fatta di minori diritti. Eliminare queste disuguaglianze è l’obiettivo della nuova legge sul diritto all’oblio, con disposizioni per l’accesso ai servizi finanziari, bancari e assicurativi, l’adozione e l’accesso al lavoro. “La è a un passo dal traguardo finale, con l’imminente passaggio al Senato del testo unificato – dichiara Paolo Viti, presidente Fiagop – e rappresenta una attesa conquista di civiltà. Un atto dovuto che, seppur tardivamente, spazza via lo stigma imposto da una burocrazia obsoleta”. Durante il mese di settembre, che è il mese internazionale di sensibilizzazione sul cancro infantile, Fiagop promuove anche la campagna per la raccolta di sangue “Ti voglio una sacca di bene”. Tutte le iniziative sono sul sito web accendidoro.it.

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Cronache

Bari, risolti due omicidi: 8 arresti della Polizia

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Maxi operazione della Polizia di Stato ancora in corso nelle città di Bari, Cagliari, Benevento, Siracusa, e Teramo, a dare esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dalla Sezione G.I.P. presso il Tribunale di Bari, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di otto persone, ritenute responsabili, a vario titolo, in base agli elementi acquisiti nel corso delle indagini, di due omicidi, porto e detenzione di armi da guerra e di armi comuni da sparo.
Gli omicidi sono stati consumati nel 2017, nel quartiere Japigia di Bari; si tratta di delitti aggravati dal fine di agevolare l’attività dell’associazione di tipo mafioso di cui erano sodali.

Blitz della Polizia contro laCriminalità a Bari. Il VIDEO
I dettagli dell’operazione verranno resi noti nel corso di una conferenza stampa programmata per le ore 10.30 odierne, presso la Procura della Repubblica di Bari, alla presenza del Procuratore della Repubblica.

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Cronache

Nordio ferma test toghe dopo braccio ferro nel governo

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I test psicoattitudinali per i magistrati restano lì. Sono stati accantonati, messi da parte per un po’, ma sono ancora a portata di mano. Nella maggioranza c’è la volontà di introdurli, prima o poi. Anche la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, è convinta che l’obiettivo sia quello, ma solo dopo un confronto con i giudici. Ma spingere adesso significherebbe arare il terreno di scontro con i pm. Uno stop, quindi, rispetto alla volontà di accelerare che si è manifestata nel governo, con la proposta del sottosegretario Alfredo Mantovano nella riunione preparatoria con i tecnici, prima del consiglio dei ministri.

L’intenzione che prevale adesso è quella di non creare altri fronti. Il clima è ancora troppo acceso, dopo le parole del ministro della Difesa, Guido Crosetto, sulla “opposizione giudiziaria”, e dopo gli ultimi decreti, che hanno modificato le pagelle per i magistrati e hanno dato una stretta alla disciplina del collocamento fuori ruolo. In questa chiave, è stata letta anche la ricostruzione di via Arenula fatta uscire poco dopo una visita del ministro Carlo Nordio a Palazzo Chigi, mentre Meloni era impegnata al tavolo con i sindacati: è stato il ministero della Giustizia – è stato fatto sapere – a stoppare ieri in pre-Consiglio dei ministri l’ingresso nei decreti attuativi della riforma Cartabia dei test psicoattitudinali per i magistrati, tenendo il punto sui decreti legislativi che sono stati approvati dal Consiglio dei ministri.

“Con la nostra riforma – ha spiegato Nordio – non verrà penalizzato il magistrato che sbaglia troppo spesso. La nostra riforma contempla la grave sanzione per il magistrato soltanto quando i suoi provvedimenti sono abnormi, manifestamente contrari alla logica”. L’intenzione del governo è quella di stemperare il clima con le toghe. Un proposito che non può che incontrare i favori del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, capo del Consiglio superiore della magistratura: nelle prossime ore è in programma il plenum, con il Capo dello Stato. Anche Crosetto ha tentato di smorzare gli effetti delle sue accuse, aprendo alla richiesta delle opposizioni: “Avendo parlato di riunioni pubbliche fatte da associazioni mi pare che ci sia poco da denunciare – ha detto – Ma se vogliono che riferisca in Parlamento, riferisco volentieri”. I magistrati ancora non hanno derubricato: “Opposizione giudiziaria – ha detto il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia – è un termine inaccettabile sul piano costituzionale”, l’accusa di Crosetto è “gravissima”.

Poi la telefonata fra i due: “Crosetto ha avuto la cortesia di chiamarmi – ha rivelato Santalucia – E’ fuori Italia e quando ritornerà probabilmente ci incontreremo”. In serata è stato Nordio a dare una lettura della vicenda: “Non temo un attacco della magistratura e non lo teme neanche Crosetto – ha detto -. Credo che il ministro della Difesa abbia interpretato quello che è un sentimento abbastanza diffuso e che si è creato in questi decenni ed è stato acuito dallo scandalo Palamara”. Il tema dei test psicoattitudinali è comunque sul tavolo. E’ vero che la proposta del sottosegretario Alfredo Mantovano si è fermata alla riunione preparatoria del consiglio dei ministri, senza approdare nei decreti, ma la volontà di procedere in quella direzione resta.

“Non è stata ancora introdotta solo perché la legge delega del governo non lo consentiva – ha chiarito il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, di Forza Italia – ma è una cosa che va fatta. In Francia e in Germania è una prassi, evidentemente non è un’offesa alla magistratura”. Come resta il progetto di separazione delle carriere fra magistratura inquirente e magistratura giudicante, altro tema di tensione con i magistrati. “La posizione di Forza Italia è chiara – ha ribadito il capogruppo azzurro, Paolo Barelli – la riforma della giustizia serve al Paese e ai cittadini, non è contro qualcuno. Noi vogliamo ci sia equidistanza tra difesa e accusa nei confronti del giudice che deve essere terzo”. Il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini ha provato a rassicurare: “C’è bisogno di una riforma della giustizia, che è da fare insieme a magistrati e avvocati”

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Giallo a Cassino, infermiera morta in casa vicino alla figlia di 4 mesi: avviata una inchiesta

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Sarà una indagine della Procura della Repubblica di Cassino a chiarire le cause del decesso di un’infermiera di 34 anni in servizio nell’ospedale Santa Scolastica della città, morta improvvisamente nel sonno accanto alla sua seconda figlia di appena quattro mesi. A presentare la denuncia contro ignoti con la quale chiedere di accertare cosa sia accaduto sono stati i genitori dell’infermiera, che si trovavano a Cassino per aiutare la figlia con la nascita della seconda bambina, aggiuntasi alla primogenita di due anni e mezzo. Il corpo senza vita è stato scoperto dal marito che ha immediatamente allertato il 118: i sanitari hanno solo potuto constatare il decesso della collega.

La donna si trovava a Cassino da un paio d’anni, in comando dall’ospedale di Siena: era stata lei a chiederlo per poter seguire il compagno che lavora in città. “Da un anno che non avevamo notizie di lei – ha spiegato questa sera il direttore sanitario dell’ospedale Santa Scolastica di Cassino, il dottor Mario Fabi – da quando ha lasciato temporaneamente il lavoro per partorire la seconda bimba”. Nel corso della seconda gravidanza, l’infermiera aveva scoperto di avere una patologia tiroidea della quale aveva mantenuto il massimo riserbo al di fuori della famiglia. Nessuna delle colleghe ne era a conoscenza. Gli stessi genitori sapevano di qualche valore sballato ma la figlia aveva escluso si trattasse di una molto seria. Il sostituto procuratore di turno a Cassino ha chiesto l’acquisizione delle cartelle cliniche riservandosi di disporre l’autopsia.

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