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Kvaratskhelia, quasi fatta per il Psg: fumata bianca per una cessione record da 80 milioni

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Sei ore di trattative serrate in un hotel della Costa Azzurra tra Giovanni Manna e Luis Campos, i direttori sportivi di Napoli e Psg, hanno avvicinato ulteriormente la conclusione della trattativa per il passaggio di Khvicha Kvaratskhelia al club parigino. La proposta finale dei francesi, pari a 75 milioni di euro più 5 di bonus, sembra ormai impossibile da rifiutare per il Napoli.

Una cessione da record

Con un’offerta complessiva di 80 milioni di euro, il Psg è pronto a portare il talento georgiano nella Ville Lumière. La cifra rappresenterebbe la seconda cessione più alta nella storia del Napoli, dopo i 90 milioni incassati per Higuain. Il presidente De Laurentiis, collegato dagli Stati Uniti, ha già fatto un passo indietro rispetto alla richiesta iniziale di 90 milioni, segnale che l’intesa è ormai vicina.

I dettagli della trattativa

La trattativa, iniziata sei giorni fa, ha visto un’importante accelerazione dopo che Kvaratskhelia ha espresso chiaramente la sua volontà di lasciare Napoli, attratto da un contratto da 8 milioni di euro a stagione. L’incontro in Francia tra Manna e Campos è stato decisivo per chiudere le distanze, con il Napoli che ha preso una piccola pausa di riflessione prima di accettare l’offerta.

Nel frattempo, il Psg ha tentato anche di discutere un possibile trasferimento futuro di Victor Osimhen, ma il Napoli ha ribadito che le due operazioni restano separate.

La ricerca dell’erede

Antonio Conte, allenatore del Napoli, ha già chiesto alla dirigenza di individuare un sostituto all’altezza di Kvaratskhelia. Le opzioni sul tavolo includono Federico Chiesa, per il quale si parla di un prestito di sei mesi dal Liverpool, e il giovane talento del Lecce, Patrick Dorgu, valutato 40 milioni di euro più una percentuale sulla futura rivendita. Tuttavia, il nome che fa più sognare i tifosi è quello di Alejandro Garnacho, talento argentino del Manchester United, per il quale il Napoli potrebbe fare un ultimo tentativo.

Le altre operazioni in corso

Sul fronte del mercato, il Napoli sta lavorando anche al rinnovo di Alex Meret, con un incontro posticipato a febbraio per definire i dettagli. Intanto, è praticamente fatto l’arrivo di Danilo, con il brasiliano che ha trovato un accordo per rescindere il contratto con la Juventus. Il nuovo accordo con il Napoli prevede 18 mesi di contratto, con opzione per un terzo anno.

Una nuova era per il Napoli

Con la cessione di Kvaratskhelia ormai a un passo e il mercato in fermento, il Napoli si prepara a una nuova fase. Le scelte fatte nei prossimi giorni potrebbero ridefinire il futuro della squadra, sia sul campo che a livello economico.

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Femminicidio nel Torinese, uccisa a coltellate dal marito

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Femminicidio a Venaria Reale (Torino) dove una donna di 51 anni è stata uccisa a coltellate dal marito di 57, disabile. L’uomo avrebbe poi tentato di uccidersi ingerendo dei farmaci. Soccorso, è stato portato all’ospedale Maria Vittoria di Torino.

Il femminicidio è stato scoperto nella notte un appartamento in via Gozzano. A dare l’allarme è stata la sorella dell’uomo, preoccupata perché non non riusciva più a contattarlo. Quando i carabinieri sono entrati nell’abitazione con l’ausilio dei vigili del fuoco, hanno scoperto il corpo della cinquantunenne, riversa in bagno, colpita da vari colpi d’arma da taglio alla schiena e al petto. Il delitto si sarebbe consumato al culmine di una lite famigliare.

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Cesare Parodi nuovo presidente dell’Anm: “Difenderò la magistratura”

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Il Comitato Direttivo Centrale dell’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) ha eletto Cesare Parodi nuovo presidente del sindacato delle toghe. Insieme a lui, sono stati scelti Ruocco Maruotti (Area) come segretario generale e Marcello De Chiara (Unicost) come vicepresidente. La giunta eletta è unitaria e comprende rappresentanti di tutti i gruppi, eccetto Articolo 101.

Parodi, 62 anni, è procuratore aggiunto a Torino e appartiene alla corrente Magistratura Indipendente, considerata moderata e che ha ottenuto il maggior numero di voti alle recenti elezioni per il direttivo dell’ANM.

“Non possiamo rinunciare a nessuna strada per la difesa della magistratura” ha dichiarato il neo presidente, annunciando la richiesta di un incontro con il Governo per affrontare le tematiche più urgenti che riguardano la giustizia in Italia.

Chi è Cesare Parodi?

Cesare Parodi è nato a Torino il 28 maggio 1962. Dopo aver indossato la toga nel 1990, ha iniziato la sua carriera presso la procura della pretura di Torino, per poi passare nel 1999 alla procura ordinaria del tribunale.

Nel 2017 è stato nominato procuratore aggiunto, assumendo il coordinamento del pool fasce deboli, il gruppo specializzato nella trattazione dei reati previsti dal codice rosso (violenza domestica, abusi su minori, stalking e violenze di genere).

I colleghi gli hanno sempre riconosciuto grandi capacità organizzative, oltre a un rigore che si traduce in un’estrema riservatezza e terzietà nel suo operato. Questi valori sono stati sottolineati anche nelle sue precedenti campagne per incarichi nell’associazionismo giudiziario, legate alla corrente Magistratura Indipendente.

Tra gli slogan con cui ha sostenuto la sua candidatura in passato spiccano due frasi significative:

  • “Se le tue idee politiche ti sono altrettanto care della riservatezza e terzietà che il nostro ruolo ci impone”
  • “Se non sei interessato a dare lezioni di democrazia agli altri, ma non sei disposto ad accettare quelle che altri pensano di potere dispensare”

Un esperto di diritto penale

Oltre alla carriera in magistratura, Parodi è un autore prolifico, avendo scritto circa 350 articoli su temi di diritto penale e procedura penale. Ha anche curato diversi manuali di riferimento, tra cui:

  • “Il diritto penale dell’impresa” (Giuffrè, 2017)
  • “I procedimenti penali speciali” (2019)
  • “La nuova riforma delle intercettazioni” (2020)

Ha inoltre partecipato come formatore e relatore a numerosi corsi della Scuola Superiore della Magistratura, contribuendo alla crescita professionale delle nuove generazioni di magistrati.

Una nuova fase per l’Anm

Con l’elezione di Cesare Parodi alla presidenza dell’Anm, il sindacato delle toghe si prepara ad affrontare sfide cruciali, tra cui il delicato rapporto tra magistratura e politica e le riforme della giustizia in discussione.

L’annuncio di un imminente incontro con il Governo fa presagire un confronto acceso su temi come l’autonomia della magistratura e la separazione delle carriere. Parodi, forte della sua lunga esperienza e del suo approccio pragmatico, sarà chiamato a difendere con fermezza l’indipendenza della magistratura, in un contesto sempre più complesso e pieno di tensioni.

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Vandalizzata la foiba di Basovizza, l’ira di Meloni

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“Come ogni anno…”. Il tono di chi parla è rassegnato, perché atti vandalici alle Foibe in prossimità del Giorno del Ricordo, in una terra di confine ferita, “sono purtroppo episodi ricorrenti”. Alle 10 un capannello di esponenti della Lega Nazionale, storici e politici locali guarda sconsolato in direzione dell’ennesima prova di frizioni, forse ancora non del tutto sopite. Ad attirare l’attenzione sono tre scritte in vernice rossa: due in sloveno, che inneggiano ai moti titini “Trieste è nostra” e “Morte al fascismo libertà al popolo”, l’altra in italiano. Quest’ultima è stata lasciata proprio sotto il muro con l’indicazione ‘Foiba di Basovizza’: “è un pozzo”.

Infine una serie di numeri “161”. “Oltraggiare Basovizza non vuol dire solo calpestare la memoria dei martiri delle foibe ma significa oltraggiare la nazione intera. Ciò che è accaduto è un atto di gravità inaudita, che non può restare impunito”, è l’ira della premier Giorgia Meloni. Al monumento nazionale sul Carso triestino oggi c’è fermento. Ci sono gli operai che dalle 6 stanno allestendo i palchi per la cerimonia solenne di lunedì (sono stati loro a dare l’allarme) e una scolaresca dalla provincia di Catania, accompagnata dalla sottosegretaria all’Istruzione, Paola Frassinetti. E’ una giornata che doveva essere di memoria, ma anche di festa perché a 50 km di distanza, sempre lungo la linea di confine, oggi si celebra l’inaugurazione di Go!2025, la prima capitale europea della cultura borderless. Un’occasione per celebrare e riconfermare l’amicizia tra Italia e Slovenia.

Nel pomeriggio, sul palco, interviene il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Nulla può far tornare indietro la storia che Slovenia e Italia hanno costruito e costruiscono insieme”, sottolinea con quello che appare come un riferimento alla vandalizzazione della foiba. Sull’accaduto indaga la Digos, dopo che alle 13 le scritte sono state cancellate, con il sindaco di Trieste Roberto di Piazza che ha tinteggiato assieme agli operai. Le indagini sono a tutto campo e le immagini della videosorveglianza dell’area sono state acquisite. Non si esclude possa trattarsi di qualche nostalgico titino, come anche di un gruppo organizzato. L’attenzione è anche rivolta all’interpretazione di quel “161”, che potrebbe anche riferirsi, secondo qualche esponente della cultura slovena, a un richiamo a un gruppo antifascista estremista. E anche a in un liceo di Vicenza la tragedia delle Foibe ha riacceso gli animi: alcuni militanti di FdI sono stati aggrediti mentre volantinavano “in ricordo dei martiri”.

La notizia dell’imbrattamento di uno dei simboli dei drammi del dopoguerra, il dramma degli italiani uccisi e gettati in quelle cavità naturali dai partigiani jugoslavi titini durante e subito dopo la seconda guerra mondiale, in un periodo difficile per rivendicazioni da parte delle distinte fazioni, si diffonde in pochi minuti. Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, è già a Trieste, poi andrà a Gorizia. Ma prima raggiunge la foiba. “Nessuno potrà mai vandalizzare la verità”, scrive sull’album delle presenze. La condanna è bipartisan. “Un atto ignobile”, per il presidente della Camera, Lorenzo Fontana. “Inaccettabile”, per il presidente del Senato, Ignazio Larussa. “Un gesto vile”, lo definisce il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

“Uno schiaffo alla nostra memoria”, le parole del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. I ‘responsabili saranno perseguiti con la massima severità’, avverte il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Per il governatore del Fvg, Massimiliano Fedriga, si tratta di “rigurgiti negazionisti che dobbiamo condannare con forza”. Ma la condanna arriva anche dall’opposizione. Il leader di Iv, Matteo Renzi, parla di “insulto alle vittime e alle famiglie”. “Basta con questi atti brutali, provocatori e intolleranti”, commenta la deputata dem Debora Serracchiani. Un “atto di vandalismo che oltraggia la memoria”, dichiara il vicesegretario di Azione, Ettore Rosato. “Non so quale era il vero intento – osserva l’Anpi di Trieste – ma sicuramente l’effetto reale della stolta esibizione grafica si ripercuote negativamente sia sulla comunità slovena che sugli antifascisti tutti”.

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