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Kvara e tanto Napoli, ecco la top 11 della serie A

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Il Napoli splendido del terzo scudetto si erge sopra tutte le altre squadre del campionato nella valutazione complessiva, ma oltre ai meriti di Luciano Spalletti il trionfo ha avuto anche le sue basi in una gruppo di protagonisti eccellenti, cinque dei quali entrano di diritto nella top 11 del campionato. La formazione ideale – Provedel, Di Lorenzo, Kim, Smalling, Di Marco, Lobotka, Tonali, Rabiot, Lautaro, Osimhen, Kvara – non può non rispecchiare l’esito della stagione, con l’Inter regina di coppe rappresentata due volte, la Lazio rivelazione e le più altalenanti Milan, Roma e Juve con un giocatore. Dei migliori dello scorso anno, peraltro, è rimasto solo il rossonero.

  • -PROVEDEL: titolare per caso nella Lazio, diventa il miglior portiere di A con 21 clean sheet in 38 gare dando sicurezza al reparto ben confezionato da Sarri. Male nel ko col Torino, bene quasi sempre, in particolare con Fiorentina, Verona e Napoli.
  • -DI LORENZO: magnifico capitano dello scudetto, leader dello spogliatoio e trascinatore, anche per i suoi trascorsi di attaccante. Stecca solo nello 0-4 col Milan, sempre tra i migliori, 3 gol e 4 assist, esterno polivalente.
  • -KIM: era pesante l’eredita’ di Koulibaly, ma Giuntoli ha fiutato l’affare col Fenerbahce (ma ora puo’ andare via per 45 mln). Forte fisicamente ma agile, gioca d’anticipo e ha avuto un impatto eccellente contribuendo a rendere impenetrabile la difesa. Ha segnato due gol.
  • -SMALLING: quando manca lui la difesa della Roma fa acqua, protagonista di una stagione sontuosa, frenato da qualche infortunio. Due gol nelle sue sortite offensive, impeccabile anche nella finale di Budapest, gli manca solo la costruzione del gioco.
  • -DI MARCO: dopo l’esperienza nel Verona ci mette un anno per sfondare nell’Inter, Inzaghi lo preferisce a Gosens nel dopo Perisic e l’azzurro sfodera una stagione scintillante con 4 assist e 4 gol. Magistrale contro il Verona e nella doppietta al Bologna.
  • -LOBOTKA: il metronomo a cui Spalletti affida il centrocampo dopo l’addio di Fabian Ruiz costruisce una stagione sfolgorante creando un’armonia totale con Anguissa e Zielinski. Comincia col gol al Verona, cuce il gioco e si sacrifica per gli altri. Negli ultimi due mesi ha un leggero calo.
  • -TONALI: dopo lo scudetto un quarto posto col Milan, ma lui e’ sempre un protagonista di eccellenza. Posizione, tempra, classe gli permettono di mettersi in luce (anche se Mancini l’ha lasciato fuori per la Nations League): 7 assist e 2 gol in stagione con grandi prove nel derby, con Salernitana, Napoli e Samp.
  • -RABIOT: nella buona e nella cattiva sorte tiene viva la Juve con personalita’, classe e grandi conclusioni. Confeziona 4 assist e 8 gol, tra cui la doppietta all’Empoli. Molto nervoso, prende anche 9 gialli. Potrebbe essere il suo ultimo anno a Torino. -LAUTARO: il Toro campione del mondo ha avuto alti e bassi prima e dopo il Qatar ma al momento opportuno e’ tornato devastante sotto porta. Ha superato i 100 gol in 4 anni di Inter e quest’anno, in attesa di Istanbul, e’ a quota 28 con quattro doppiette (Fiorentina, Cremonese, Lazio e Verona).
  • -OSIMHEN: capocannoniere con 26 gol e trascinatore, l’uomo mascherato’ e’ l’emblema dello scudetto. Tripletta col Sassuolo, doppiette con Juventus, Spezia, Torino e Bologna. Al suo terzo anno a Napoli spicca il volo e ora ha una valutazione oltre i 100 mln.
  • -KVARA: Il capolavoro di Giuntoli, 15 mln per il talento georgiano che somiglia a George Best. Imprendibile nei dribbling, in possesso di agilita’, tecnica e tiro, si e’ completato con Osimhen negli schemi di Spalletti. A 22 anni vale quasi 100 mln, l’arma in piu’ dello scudetto. Impatto devastante, leggero calo in primavera a giochi fatti, 12 gol con una doppietta (al Monza) e due rigori, 10 assist. Molti gli altri protagonisti: tra i portieri, Meret e Vicario. Tra i difensori Buongiorno, Acerbi, Schuurs. Tra i centrocampisti Matic, Mkhitaryan, Anguissa, Koopmeister, Hjulmand, Barella, Ferguson. Tra i rifinitori-attaccanti Bonaventura, Saponara, Orsolini, Dybala, Berardi, Strefezza, Lookman, Sanabria, Dia, Nzola, Cabral, Leao, Hojlund e Zaccagni.

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De Laurentiis: ho speso 150 milioni per il Napoli ma non sono pazzo, resisto al calcio-finanza

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Dicono che sono impazzito per aver speso più di 150 milioni di euro. In verità anche l’anno scorso ho speso dopo lo scudetto ma abbiamo sbagliato tutti gli acquisti. Questo investimento andava fatto per rivoluzionare tutto portando uno degli allenatori più forti al mondo. Dicevano che il Napoli era una squadra di passaggio ed invece tanti calciatori forti vogliono vestire la maglia azzurra”. Così il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, parlando dei venti anni della sua gestione del club a margine della presentazione della nuova partnership con acqua Sorgesana. “Il Napoli è oggi l’ultimo baluardo che resiste a un sistema calcio diventato finanza oggetto dei fondi, vendutosi ad interessi molto diversi rispetto a quelli originari -aggiunge De Laurentiis-. Un calcio che non rispetta le regole e falsa la competizione. Noi abbiamo vinto lo Scudetto rispettando le regole. Vogliamo restare l’altra faccia della medaglia”.

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Juve a pieno regime, Thiago Motta non vuole fermarsi

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Alla Continassa c’è movimento, Thiago Motta sta cominciando a ritrovare alla spicciolata gli undici bianconeri in giro per il mondo che stanno rientrando dalle rispettive nazionali. Soprattutto ha ripreso i lavori con vista su Empoli, il primo impegno dopo le due settimane di pausa. La Juve ha trascorso questo periodo in vetta alla classifica, con sette punti in tre gare proprio come Inter, Torino e Udinese. E qualche rimpianto c’è ancora, considerando che contro la Roma è arrivato un pareggio per 0-0 che non ha permesso l’en plein e il primo posto in solitaria. Ma ci sono anche tante note positive, su tutte una difesa che per il momento funziona alla perfezione: zero gol subiti in 270 minuti, appena due tiri in porta concessi agli avversari e ben sei reti all’attivo. Sta funzionando tutto bene, anche se all’allenatore non basta. “Dobbiamo ancora crescere e lavorare molto” continua a ripetere davanti ai microfoni e negli spogliatoi del quartier generale, anche perché la sua Juve non ha ancora fatto nulla. Da sabato però inizierà il primo tour de force della stagione: in 22 giorni, tra il 14 settembre e il 6 ottobre, i bianconeri dovranno affrontare sei partite. Saranno quattro appuntamenti di campionato e due di Champions League, equamente suddivise tra l’Allianz Stadium e in trasferta. La Juve farà visita all’Empoli, poi tra martedì e sabato cercherà la spinta dei suoi tifosi in vista dell’esordio nella nuova Champions contro il Psv Eindhoven e il big-match contro il NAPOLI del grande ex Antonio Conte. Poi la Juve sarà ancora in scena di sabato a Marassi contro il Genoa, mercoledì 2 ottobre a Lipsia contro i tedeschi e chiuderà questo mini-ciclo nel lunch-match di domenica 6 tra le mura amiche contro il Cagliari. Da queste sfide si potranno tirare le prime somme sulle ambizioni dei ragazzi di Motta, tra la voglia di lottare il più a lungo a possibile per lo scudetto e il sogno di entrare tra le magnifiche otto per andare agli ottavi di Champions senza passare dai play-off. Per farlo, il tecnico potrà contare sui vari rinforzi arrivati in estate, da Koopmeiners a Nico Gonzalez che ha subito recuperato dai fastidi al tendine d’Achille, mentre per Conceicao bisognerà aspettare i nuovi esami strumentali fissati nel fine settimana per capire a che punto è nel suo percorso riabilitativo. Ma c’è anche chi è perfettamente ristabilito: si tratta di Weah e Thuram, ai box dall’esordio in campionato contro il Como, i quali hanno ripreso i lavori con il gruppo e saranno pronti per Empoli. E Thiago Motta spera di avere buone notizie anche dagli altri acciaccati, considerando che adesso ci sarà bisogno davvero di tutti.

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Economia

Pm chiede archiviazione inchiesta Inter, nessuna insolvenza

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Nessuno stato di insolvenza e assenza di qualsiasi reato, men che meno l’ipotizzato ostacolo alle attività degli organi di vigilanza. Per questo i pm di Milano Roberta Amadeo e Pasquale Addesso hanno chiesto l’archiviazione dell’indagine, rimasta sempre a carico di ignoti, aperta lo scorso aprile in seguito all’esposto presentato da ‘Fondazione Jdentità Bianconera’ contro il club nerazzurro. Esposto che adombrava presunte irregolarità per l’iscrizione all’ultimo campionato. Secondo i pubblici ministeri, in base all’analisi della situazione economico finanziaria della società “si rappresenta che l’Inter continua a svolgere la propria attività secondo il principio della continuità aziendale”, in quanto “il management societario non ha ritenuto sinora necessario il ricorso agli strumenti normativi previsti per la crisi di impresa”. Inoltre, dagli accertamenti non sono emerse condotte di “ostacolo all’esercizio della attività di vigilanza della Covisoc”, ossia la commissione deputata a controllare le società di calcio professionistiche. o di qualsiasi altro organismo. Pertanto, la Procura non “ravvisa la necessità o utilità di effettuare ulteriori indagini in quanto il quadro probatorio acquisito è univoco nell’assenza” e, dunque, nella “infondatezza” delle accuse, poiché “il fatto non sussiste o non è previsto dalla legge come reato”. 

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