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Kiev denuncia il sabotaggio dei corridoi

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Mentre e’ in corso in Bielorussia – previsto a parire dalle 15 (ora di Mosca, le 12 in Italia) nella foresta di Belovezhskaya Pushcha -, il terzo giro di colloqui tra le delegazioni russa e ucraina, il conflitto non si ferma. Il ministero degli esteri ucraino denuncia che “in violazione dei precedenti accordi, la Russia ha sabotato l’apertura dei corridoi umanitari per l’evacuazione della popolazione civile. Continua a bombardare Kiev, Mariupol, Volnovakha, Sumy, Mykolaiv, Kharkiv e altre citta’, Paesi e villaggi”. Ma lo scambio di accuse e’ continuo con la Russia. Mosca accusa infatti i ‘nazionalisti’ ucraini di avere bloccato i corridoi umanitari e Zelensky definisce ‘completamente immorale’ che i corridoi umanitari siano diretti ‘solo verso Russia e Bielorussia’. I sei corridoi sono “uno da Kiev a Gomel (Bielorussia), due da Mariupol a Zaporizhzhya (sud-est Ucraina) e Rostov sul Don (Russia meridionale), uno da Kharkiv a Belgorod (Russia occidentale) e due da Sumy a Belgorod e Poltava (Ucraina centrale)”. Inoltre i colloqui ripartono con Mosca che “non cede su niente” e Kiev ribadisce: “Non cederemo su Crimea e Donbass”. Non si ferma pero’ neanche la diplomazia mondiale con consultazioni tra i leader. Una videoconferenza dalla Situation Room e’ annunciata tra Biden, Macron, Scholz e Johnson. Ma in campo ci sono anche il premier israeliano Bennet e il presidente turco Erdogan. Anche la Cina, la piu’ vicina a Mosca, si dice pronta a mediare per riportare la pace. Si muovono in parallelo i Paesi di Visegrad. Orban annuncia un incontro dei premier dei Paesi del gruppo Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia) domani a Londra. E l’Ungheria vieta il trasferimento delle armi in Ucraina attraverso il territorio ungherese. Dal campo le notizie continuano a rappresentare una situazione difficile e che non promette nulla di positivo. Come le immagini, diffuse dalla Cnn, di un video geolocalizzato che mostra i carri armati russi mentre prendono posizione in un’area densamente popolata appena ad ovest di Kiev. La clip di 17 secondi sarebbe stata filmata da un residente in un condominio nel distretto di Irpin, luogo in cui le forze russe hanno sparato verso la capitale, tra ieri e oggi, uccidendo diversi civili. Il video mostra almeno cinque carri armati russi e i loro equipaggi a pochi metri da alti condomini. La reazione di Mosca alle sanzioni non si e’ fatta attendere. Il governo russo ha approvata una lista di “Paesi ostili”, per aver applicato o per essersi uniti a sanzioni contro Mosca nella quale compare anche l’Italia. Nella black-list Usa, Paesi Ue, GB, Giappone, Corea del Sud, Australia, Nuova Zelanda, Svizzera oltre che l’Ucraina. Mosca ha stabilito che imprese e cittadini che abbiano debiti verso creditori stranieri nella lista nera potranno pagarli in rubli. L’effetto della decisione, secondo Bloomberg fa schizzare le probabilita’ di un default. I mercati reagiscono con nervosismo alla crisi militare che colpisce l’Ucraina. Piazza Affari allunga il passo (Ftse Mib +1%), per poi dimezzare i guadagni, con l’avvio contrastato di Wall Street. Eccetto Parigi (+0,43%) restano negativi gli altri listini europei in mercati che nel complesso si confermano nervosi. Intanto avanza la marea di profughi. L’alto rappresentante dell’Ue Borrell ha ammesso che se continuano i bombardamenti “si arrivera’ a 5 milioni di rifugiati”. Finora “sono arrivati nell’Ue 1,5 milioni di ucraini” in fuga. Sono 17.286 i cittadini ucraini entrati in Italia finora: 8.608 donne, 1.682 uomini e 6.996 minori. Il dato e’ aggiornato alle ore 8 di oggi ed indica una crescita di altri 3mila arrivi in 24 ore. Le principali destinazioni risultano essere Roma, Milano, Bologna e Napoli, dove vengono raggiunti familiari e conoscenti gia’ presenti in Italia. Per favorire il trasferimento dei cittadini ucraini con particolari esigenze sanitarie attualmente presenti in Polonia, Romania, Slovacchia e Moldavia, il Dipartimento della Protezione civile ha attivato la Cross-Centrale Remota per le Operazioni di Soccorso Sanitario, che provvedera’ alla ricognizione dei posti letto disponibili nelle Regioni e all’organizzazione del trasferimento dei pazienti. Sono oltre 1.300, al momento, i posti letto resi disponibili nell’ambito delle strutture sanitarie regionali tra pediatrici, neonatali, dialisi, oncologici e per ustionati. Inoltre un ponte per portare via dall’Ucraina i bambini orfani e’ stato attivato da decine di associazioni polacche. In Polonia ne sono gia’ arrivati diverse migliaia e il governo, in collaborazione con la Caritas, ha allestito un hub nel sud del paese per smistarli in tutta la Polonia. L’allarme Onu: oltre 1,7 milioni il numero di persone fuggite dall’Ucraina, piu’ di un milione e’ in Polonia. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine in relazione alla vicenda del bimbo italiano, di 10 anni, di cui il padre ha denunciato la scomparsa in Ucraina a Belgorod Dnestrovskij in provincia di Odessa e accusato la moglie di sequestro di persona e maltrattamenti.

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Mamma a 68 anni con la surrogata, in Spagna è polemica

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Dalla copertina di una rivista di gossip a un dibattito sulla bocca di tutti, compresa la politica. Nel giro di qualche ora, il caso dell’attrice spagnola Ana Obregón, affidatasi alla gestazione per altri in Florida per diventare madre a 68 anni, ha scatenato un grande dibattito in Spagna. Con il governo di centrosinistra pronto a ribadire la propria posizione nettamente contraria agli “uteri in affitto” e “l’illegalità” della “maternità per sostituzione” in patria (le registrazioni di bimbi nati in questo modo all’estero sono però generalmente consentite) e una parte del centrodestra e delle famiglie che vi hanno fatto ricorso invocano “una discussione seria” sul tema. Lo scoop sulla decisione di Obregón, volto arcinoto della tv spagnola e che in passato ha collezionato partecipazioni anche in film e serie italiane, è arrivato dall’ultimo numero del magazine Hola!. La prima pagina mostra l’attrice e presentatrice su una sedia a rotelle, all’uscita di un ospedale di Miami e con la figlia neonata in braccio.

“È arrivata una luce piena di amore nella mia oscurità”, ha poi confermato su Instagram la diretta interessata, colpita tre anni fa dal grave lutto della scomparsa del figlio 27enne Aless per un tumore. In Spagna, adozioni e prese in affidamento di minori da parte di coppie gay sono legali dal 2005. Ma il caso della presentatrice ha aperto il dibattito su un tema che fa molto discutere anche in Italia. Nel mondo politico la discussione ha toccato i risvolti bioetici e sociali della gestazione per altri. “Come sapete, è una pratica illegale in Spagna – ha ricordato ad esempio la ministra delle Pari Opportunità Irene Montero (Podemos) – non dimentichiamoci delle donne che ci sono dietro questi casi, vittime di una chiara discriminazione per povertà”. Sulla stessa linea il ministro della Presidenza Félix Bolaños (Partito Socialista), considerato braccio destro del premier Pedro Sánchez.

“Non commento circostanze personali – ha dichiarato – ma ricordo che i corpi delle donne non possono essere né comprati né affittati”. Da parte sua, il Partito Popolare (centrodestra) ha chiesto di rivedere la normativa. “Ma il dibattito esiste e sulla questione va messo ordine, perché se da un lato la pratica è illegale, ci sono spagnoli che vi stanno facendo ricorso in altri Paesi”, ha osservato il leader della formazione, Alberto Núñez Feijóo. Apertamente favorevole invece a una maternità “altruista” il partito liberale Ciudadanos.

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Putin richiama altri 147.000 coscritti per primavera

La Russia in guerra chiama alle armi altri 147 mila cittadini in una coscrizione di primavera, Kiev prepara la controffensiva per riconquistare i territori occupati.

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La Russia in guerra chiama alle armi altri 147 mila cittadini in una coscrizione di primavera, mentre Kiev prepara la controffensiva per riconquistare i territori ucraini occupati da avviare prima dell’estate. Con il conflitto che non vede tregua all’orizzonte, rimpinguare le truppe significa più forza offensiva russa in una guerra troppo importante per il futuro di Vladimir Putin. E della quale, secondo Kiev, ha totale responsabilità il leader russo: l’intelligence di Difesa ucraina sostiene infatti che solo tre o quattro persone nella sua cerchia ristretta erano a conoscenza dei preparativi per l’invasione. Insieme al leader russo, a prendere in particolare la decisione di iniziare la guerra fu il segretario del Consiglio di sicurezza, Nikolai Patrushev. “Effettuare dall’1 aprile al 15 luglio 2023 la coscrizione dei cittadini russi di età compresa tra i 18 e i 27 anni che non fanno parte della riserva e sono soggetti al servizio militare, per un ammontare di 147 mila persone”, si legge nel decreto firmato da Putin.

In Russia, la coscrizione è periodica: nell’autunno del 2022 erano state chiamate 120 mila persone, mentre la scorsa primavera 134,5 mila. Ma l’annuncio della nuova coscrizione desta preoccupazione, tanto più che giunge tra le notizie dei media russi – riportate dall’intelligence britannica – secondo cui le autorità di Mosca si stanno preparando ad avviare una grande campagna di reclutamento per arruolare 400.000 soldati. E’ chiaro che Mosca si muove, mentre le bombe cadono in tutta l’Ucraina e crescono i timori sulla centrale di Zaporizhzhia: l’impianto “non può essere protetto” perché “l’attività militare sta aumentando in tutta la regione”, ha avvertito il capo dell’Aiea Rafael Grossi dopo aver visitato la struttura.

Ancora non c’è un accordo per una zona cuscinetto per la centrale: secondo Mosca, la colpa è degli ucraini e degli Usa, che hanno “una posizione distruttiva” in merito. Kiev continua a chiedere gli F-16 mentre i Mig-29 slovacchi stanno già proteggendo Kharkiv. Nel frattempo, pensa alla ricostruzione per la quale chiede il contributo dell’Italia: dopo la telefonata tra Meloni e Zelensky, il capo dell’ufficio del presidente ucraino, Andriy Yermak, ha sentito il ministro delle Imprese Adolfo Urso trasmettendogli grandi aspettative per la conferenza sulla ricostruzione del 26 aprile a Roma e l’interesse a “coinvolgere le imprese italiane nella ripresa” del Paese. Sul fronte diplomatico, la tensione è alle stelle dopo l’arresto in Russia del giornalista del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, accusato di spionaggio.

E ha suscitato polemiche l’annuncio che il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov presiederà una riunione del Consiglio di sicurezza Onu a New York, la cui presidenza russa inizia il primo aprile. “E’ un brutto scherzo”, ha commentato il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. Infine, anche gli intoccabili banchieri svizzeri fanno i conti con la guerra e pagano per i legami con Sergey Roldugin, il violoncellista soprannominato “portafoglio di Putin”, stretto amico dello zar. Un tribunale distrettuale di Zurigo ha condannato quattro dirigenti di un istituto elvetico per aver aiutato Roldugin a depositare milioni di franchi in conti bancari svizzeri tra il 2014 e il 2016. I banchieri – tre russi e uno svizzero – sono stati giudicati colpevoli per mancanza di diligenza nelle transazioni finanziarie, e sono state inflitte loro condanne sospese di sette mesi ciascuno.

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Alvin Bragg, il procuratore che sfida Trump

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Laureato a Harvard e il primo afroamericano procuratore di Manhattan, Alvin Bragg è l’uomo che sfida Donald Trump, colui che lo ha incriminato per il pagamento da 130.000 dollari alla pornostar Stormy Daniels in cambio del suo silenzio sulla loro relazione. Eletto nel 2021, Bragg è nato a Harlem ed è cresciuto a New York, la città che è anche dell’ex presidente. Nel corso della sua carriera si è occupato di casi di primo piano. Nel 2014 ha rappresentato la madre di Eric Garner, l’afroamericano ucciso dalla polizia, contro il New York Police Department. Oltre a essere stato il responsabile della supervisione del caso di Harvey Weinstein, l’ex re di Hollywood travolto dalle accuse di molestie.

Alla guida della procura di Manhattan Bragg ha preso il posto di Cyrus Vance, aspramente criticato per non aver avuto successo nel perseguire Trump, tema su cui Bragg si è impegnato personalmente da quando è stato eletto. Al ruolo di procuratore è stato scelto al termine di una campagna elettorale giocata sulla necessità di rendere le forze di polizia più responsabili delle loro azioni. Una battaglia per lui personale visto che, ha raccontato più volte, quando aveva solo 15 anni un agente gli ha puntato una pistola alla testa. Un episodio che ha condizionato tutte le sue scelte, spingendolo a studiare giurisprudenza e a divenire un legale per la difesa dei diritti civili. Da procuratore di Manhattan ha creato una ‘Special Victims Division’ dedicata ai reati sessuali e alla violenza domestica e ha rafforzato la ‘Hate Crimes Unit’ nel tentativo di riportare fiducia nelle forze dell’ordine.

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