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Kekko Silvestre torna con i Modà: ora rinasciamo per la terza volta

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Il successo, a volte, si paga caro. E Kekko Silvestre, cuore e anima dei Modà, questo lo ha sperimentato sulla sua pelle. “Io sono un cantautore per passione, non per professione ed ero arrivato al punto di non divertirmi pià”, racconta oggi dopo una pausa discografica durata quattro anni e archiviata con la pubblicazione di un nuovo album con 12 inediti dal titolo Testa o croce, uscito il 4 ottobre (Friends & Partners/Believe).

“Ero provato da sette anni vissuti sempre in giro, ero bollito. Ho avuto paura che mi stessero rubando la vita. Per questo ho preferito fermarmi e tornare alla normalita’: apparecchiare la tavola alle 19.15, giocare ‘al ristorante’ con mia figlia, godermi le partite del Napoli e le domeniche con gli amici. Avevo bisogno di ricaricare”.

Eppure il successo ha portato alla band popolarita’, dischi di platino, concerti negli stadi. “Dà e toglie, al 50%. Ma lo showbiz alla fine e’ una scatola vuota, che non ti lascia niente – aggiunge con aria disincantata -. Non e’ il mondo che mi interessa”. E allora ha detto basta. Kekko si e’ ripreso i suoi spazi, le sue abitudini, ha scritto un romanzo, Cash, che ora esce anche in versione tascabile e che “doveva essere un film e poi e’ diventato un romanzo, ma il desiderio di fare il regista mi e’ rimasto”.

Riflettori spenti e luci accese sulla vita reale. “Per scrivere bisogna vivere. E in questo periodo ho vissuto: le canzoni di Testa o croce nascono dall’incontro con tante persone. Voglio fare quello che mi piace con le giuste dosi: invece di cento concerti, magari ne faremo venti, invece di un disco ogni due anni, ne pubblicheremo uno ogni tre. Del resto in sette anni abbiamo fatto quello che alcuni non fanno neanche in settant’anni, realizzando tutti i sogni che avevamo. Questa e’ l’inizio della terza vita dei Moda’. Un percorso nuovo in cui non c’e’ niente di scontato. Per far riaccadere quello che e’ gia’ accaduto bisognera’ lavorare moltissimo, ma senza sovraesporci”. Il nuovo album, scritto interamente da Silvestre, e’ un lavoro che si inserisce nel solco tracciato dai cantautori della scuola italiana, da De Gregori a Dalla, con un’attenzione particolare alla melodia e all’essenza della canzone. “Dentro ci sono i miei ascolti di sempre. Sono orgoglioso del fatto che si tratti di un disco lontano dalla musica di oggi, ma e’ un disco ‘suonato’ e sono quelli che durano nel tempo”, sottolinea ancora il cantante, per poi ribadire: “Non voglio piu’ lavorare con le classifiche, ma con il cuore”. Seppellita anche l’ascia di guerra nei confronti di alcune radio (Radio Italia e RDS, che insieme a RTL 102.5 erano riunite in societa’ nell’editore Ultrasuoni che pubblicava i dischi dei Moda’), accusate in passato di non trasmettere la loro musica e pesantemente attaccate da Kekko.

“Ero frustrato. Le cose andavano bene e non capivo perche’ i nostri brani non passavano. Oggi credo dipenda piu’ da scelte editoriali che da una questione di orgoglio. Mi scuso e le ringraziero’ sempre per quello che hanno fatto per la mia carriera”. Forti di una nuova consapevolezza, i Moda’, che non hanno mai pensato allo scioglimento (“e’ piu’ facile che loro cambino cantante piuttosto che diventare solista io”, scherza Kekko), escludono l’ipotesi di tornare al Festival di Sanremo. “Nessuna voglia di finire nel tritacarne. E’ bello, ma adesso proprio non e’ nei nostri piani. San Siro mette molta meno ansia”. La band tornera’ anche dal vivo, a dicembre con una prima tranche del tour (6 date dal 2 dicembre da Bologna, poi Assago, Brescia, Torino, Firenze e Roma) e poi con una seconda tranche con il via il 6 marzo da Acireale.

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Esteri

Parigi, arrestato l’uomo che minacciava di farsi saltare nel consolato dell’Iran: era disarmato

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È stato arrestato l’uomo che si era asserragliato nel consolato dell’Iran a Parigi: aveva minacciato di farsi saltare per aria ma quando è uscito dallo stabile, perquisito, non aveva nessun esplosivo addosso: l’uomo però era già stato indagato per un incendio nei locali del consolato nel 2023.  L’uomo,  61 anni, aveva giustificato il gesto spiegando che voleva sostenere il movimento di protesta in Iran nato  dopo la morte di una ragazza arrestata dalla polizia perché non portava bene il velo. Per quell’episodio venne condannato a otto mesi con la condizionale, oltre ad essere colpito da un divieto di recarsi nel 16esimo arrondissement di Parigi, proprio dove si trova il consolato iraniano.

Sul posto la polizia ha inviato unità di intervento rapido ed ha istituito un perimetro di sicurezza in diverse strade intorno a Place du Trocadero, dove si trova il consolato iraniano, un luogo affollato che è proprio di fronte alla Torre Eiffel. Il consolato iraniano a Parigi non è mai molto affollato e vengono rilasciati pochi visti, a causa della freddezza tra i due paesi.

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Cronache

Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Cronache

Napoli, sequestrata nave turca con grano ucraino: conteneva sigarette di contrabbando

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Nave carica di mais e grano ucraino e sigarette di contrabbando. Carabinieri arrestano 4 persone, anche il comandante del cargo

Si tratta di una nave turca, battente bandiera panamense, dove i carabinieri della sezione operativa e radiomobile di Castellammare di Stabia hanno trovato migliaia di pacchetti di sigarette di contrabbando. Proveniente dall’Ucraina con un carico di mais e grano e attraccata nel porto di Torre Annunziata, l’imbarcazione nascondeva nella stiva circa 7000 pacchetti di sigarette di origini serbe ma destinate verosimilmente al mercato nero napoletano.

In manette il comandante della nave, un 39enne siriano di Tartus e 3 oplontini di 68, 57 e 58 anni. Questi ultimi avevano appena prelevato 500 stecche del carico (5000 pacchetti) e li avevano stipati in un’auto. Sono stati arrestati per contrabbando di tabacchi esteri.

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