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Juventus e Napoli, sfida allo Stadium per un posto in Champions

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Anche se non c’è la lotta per lo scudetto, Juve-Napoli è sempre una sfida affascinante. Le premesse fanno sperare in un confronto quanto mai avvincente. Napoli e Juventus, sono entrambe a 56 punti in classifica e recuperano domani la 3a giornata di campionato non disputata il 4 ottobre 2020: tutte e due ambiscono a conquistare un posto in Champions.

Tutti negativi al covid-19 i tamponi effettuati alla squadra azzurra in partenza per Torino e Gattuso potrà contare sul pieno rientro dagli infortuni di Demme a centrocampo, Ospina in porta e di Koulibaly in difesa dopo aver scontato la squalifica. Elemento imprescindibile delle retrovie azzurre, il senegalese (assente con il Crotone, il Napoli ha patito qualche distrazione di troppo…) verrà affiancato probabilmente dall’altro centrale Manolas. Per il resto la formazione partenopea (4-2-3-1) dovrebbe prevedere Hysaj sulla fascia sinistra, Di Lorenzo su quella destra, a centrocampo Fabian (con Demme); il trio in avanti con Lozano dal primo minuto (al posto di Politano) al fianco di Zielinski sottopunta e Insigne a sinistra. Mertens con la sua rapidità e la sua esperienza sembra avere più chance di Osimhen come punta di attacco.


Reduce da 4 vittorie consecutive (6 risultati positivi nelle ultime gare) il Napoli arriva a questa partita con una migliore condizione e probabilmente un pizzico di entusiasmo in più. Le compagini si incrociano quest’anno per la terza volta: i bianconeri hanno portato a casa la Supercoppa lo scorso 20 gennaio (2-0), gli azzurri si sono riscattati al Maradona in campionato il 13 febbraio (1-0). La squadra di Pirlo, che nel turno precedente ha pareggiato con il Torino e perso ancora prima con il Benevento in casa, dovrà rinunciare a Bernardeschi, Demiral e Bonucci, positivi al covid-19, all’indisponibile Arthur e allo squalificato Buffon.


Non c’è che dire: il coronavirus è ancora il convitato di pietra, anche di questa partita di calcio. Ricordiamo che il 4 ottobre scorso fu la ASL di Napoli a bloccare la partenza della squadra di Rino Gattuso a causa delle positività di due atleti: Elmas e Zielinski, riscontrata dopo la partita con il Genoa dove i positivi erano molti di più. Dopo che il giudice sportivo aveva inizialmente sentenziato il 3-0 a tavolino per i bianconeri e un punto di penalizzazione per il Napoli, il Collegio di Garanzia del CONI aveva infine sovvertito il responso e stabilito che la partita andava giocata. Ed ora palla al centro.

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Esteri

Mosca, 2 morti per attacco ucraino con droni a Belgorod

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E’ di due morti il bilancio di un attacco ucraino con droni nella regione russa di Belgorod. Lo annuncia il governatore Vyacheslav Gladkov. – “In seguito al rilascio di due ordigni esplosivi, un edificio residenziale privato ha preso fuoco – ha scritto su Telegram il governatore Vyacheslav Gladkov -. Due civili sono morti, una donna che si stava riprendendo da una frattura al femore e un uomo che si prendeva cura di lei”.

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Cronache

Maxi incidente fra autotreni sulla A1, traffico bloccato, code fino a 18 km

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Uno scontro fra autotreni ha diviso l’Italia a metà per ore, con file di auto fino a venti chilometri. L’incidente sulla A1 Milano-Napoli, nel tratto compreso tra San Vittore e Caianello verso Napoli, all’altezza del km 691: quattro i mezzi pesanti coinvolti. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, i soccorsi sanitari e meccanici, le pattuglie della Polizia Stradale ed il personale della Direzione 6° Tronco di Cassino di Autostrade per l’Italia. Agli utenti in viaggio verso Napoli, è stato consigliato di uscire a Cassino e rientrare a Caianello dopo aver percorso la viabilità ordinaria: adesso l’incidente è stato risolto ma per chi sta tornando verso Napoli ci sono ancora più di 10 km di coda.

 

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Economia

Allarme Upb sul Superbonus, Parlamento studia deroghe

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La “generosità” dell’agevolazione, le ripetute proroghe, un sistema di controlli che ha favorito la “diffusione di comportamenti opportunistici e fraudolenti”, la concessione di deroghe. Nasce anche da qui il ‘vulnus’ con cui il Superbonus si è trasformato in una zavorra per i conti pubblici, lasciando “una pesante eredità sul futuro”. L’Ufficio parlamentare di Bilancio lancia l’allarme e invita a far tesoro di questa esperienza per ridisegnare le future agevolazioni. Il Parlamento intanto prepara nuove modifiche all’ultima stretta impressa dal governo, comprese nuove deroghe per altre aree colpite dal terremoto o il coinvolgimento dei Comuni nei controlli. E sul Superbonus si accende un faro anche oltreoceano, con il Fondo Monetario Internazionale che sprona l’Italia a ridurre il debito. La crescita, stimata allo 0,7% nel 2024 e 2025, è destinata a ridursi al lumicino nel 2026 (rivista al ribasso allo 0,2%) con il Superbonus e il Pnrr in via di esaurimento, avverte il Fondo.

Ma intervenire si può, ed è dal debito che bisogna partire: per ridurlo, bisogna partire dagli sgravi fiscali, “molti dei quali inefficienti” come il superbonus, suggerisce il Fmi, ed eliminare quelle “scappatoie” dal fisco e “numerosi programmi di sostegno anti-inflazione”. Il Superbonus, insieme al bonus facciate e, in misura minore, gli incentivi alle imprese Transizione 4.0 “hanno inciso marcatamente sui conti pubblici degli ultimi anni”, evidenzia l’Autorità dei conti pubblici in una memoria alla commissione Finanze del Senato che sta esaminando l’ultimo decreto sull’agevolazione. Superbonus e bonus facciate, in particolare, hanno avuto un impatto “rilevante e crescente” nel tempo: l’asticella del periodo 2020-23, secondo gli ultimi dati, è salita a circa 170 miliardi. Con un gap tra i risultati e le attese “macroscopica” nel caso del Superbonus, e che “non ha precedenti”, osserva l’Upb, che indica vari elementi che hanno contribuito a far lievitare la spesa: la generosità dello sconto e le modalità di fruizione, l’ampliamento degli obiettivi, proroghe e deroghe.

A farne le spese è il debito. Quanto rilevato in termini di competenza economica nel quadriennio 2020-23 inciderà soprattutto sul 2024-26, evidenzia l’Upb, che quantifica questa “pesante eredità”: un impatto in media annua pari allo 0,5% del Pil nel triennio 2021-23, che salirà a circa l’1,8% in quello successivo. Un’esperienza, quella del Superbonus, da cui “occorre trarre insegnamento per il disegno di future agevolazioni”, osserva l’Upb, che indica la rotta: selettività e stop agli automatismi. In prospettiva, dunque, la soluzione suggerita è “un trasferimento monetario” (un contributo diretto alla spesa), modulato in base alle condizioni economiche delle famiglie e alla classe energetica dell’edificio, sottoposto ad autorizzazioni preventive e soggetto a un limite di spesa, o con prestiti agevolati. E in vista delle prossime misure di sostegno per le case green, a mettere in guardia è anche la Banca d’Italia: le “criticità” emerse con il Superbonus sembrano “sconsigliare la riproposizione in futuro della cedibilità dei crediti”, se non in “forma limitata” e “circoscritta ad alcune categorie”.

Dopo l’ultima stretta sul Superbonus intanto, si studiano nuove deroghe. A proporle, per altre aree colpite dal sisma diverse da quelle per cui già si è fatta eccezione (a partire dall’Emilia Romagna) o dalle alluvioni e per il Terzo settore, sono sia la maggioranza che l’opposizione con diversi emendamenti al decreto Superbonus. Il termine per presentare le proposte di modifica è mercoledì 24 aprile, ma sul tavolo del relatore, Giorgio Salvitti, gli emendamenti cominciano ad arrivare. Si studia anche la possibilità di coinvolgere, su base volontaria, i Comuni nei controlli ai cantieri del Superbonus, garantendo loro un ritorno economico pari al 30% dell’eventuale recupero. Nulla sarebbe invece ancora arrivato sulla possibilità di allungare da 4 a 10 anni i tempi di utilizzo dei crediti del Superbonus. Ipotesi su cui però si è già detto favorevole il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. E che, secondo i calcoli dell’Upb, consentirebbe al debito di restare abbondantemente sotto quota 140%.

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