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Jannik Sinner sconfigge Medvedev e vola in semifinale al Rolex Shanghai Masters

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Un dominio indiscutibile, Sinner, attualmente numero 1 al mondo, ha mostrato una forma strepitosa, gestendo il match con grande autorità. Il primo set è stato un vero dominio per l’azzurro, che ha lasciato solo un gioco al suo avversario, segno di una superiorità sia mentale che fisica. Anche nel secondo set, pur con una reazione più determinata da parte di Medvedev, Sinner ha mantenuto il controllo, chiudendo senza mai permettere al russo di rientrare nel match.

Questa per Sinner è la63ª vittoria stagionale, a fronte di sole 6 sconfitte, confermando un’annata incredibile per il giovane italiano. Con la semifinale raggiunta a Shanghai, Sinner approda alla sua undicesima finale stagionale, un risultato che sottolinea la continuità e il livello straordinario mantenuto durante l’anno.

In semifinale, Sinner affronterà il vincitore della sfida tra Carlos Alcaraz, numero 2 ATP e terza testa di serie del torneo, e il sorprendente ceco Tomas Machac, numero 33 del ranking. Qualunque sia il prossimo avversario, Sinner arriva all’incontro con grande fiducia, forte del suo incredibile stato di forma e della maturità dimostrata in questo torneo. Sinner ha tutte le carte in regola per continuare il suo cammino trionfale a Shanghai e puntare al titolo. La semifinale promette spettacolo, con la possibilità per l’azzurro di sigillare una stagione già storica con un’altra grande impresa. I tifosi italiani e gli appassionati di tennis di tutto il mondo attendono con trepidazione il prossimo capitolo di questa straordinaria avventura

 

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Conte scuote il Napoli: “Cinque sconfitte sono troppe, non accompagno i morti. Serve cuore, entusiasmo e responsabilità”

Antonio Conte durissimo dopo il ko di Bologna: “Cinque sconfitte sono troppe. Nel calcio il compitino non basta, serve cuore. Io non accompagno i morti: se non c’è alchimia, bisogna cambiare”.

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Dopo il 2-0 di Bologna, che ha certificato la crisi profonda del Napoli, Antonio Conte non si nasconde. Il tecnico leccese, visibilmente amareggiato, parla di squadra “spenta” e priva di spirito competitivo.

“Sono preoccupato — ha detto Conte —. Cinque sconfitte dall’inizio dell’anno, a questo punto del percorso, sono troppe per una squadra che era stata etichettata come quella che doveva ammazzare il campionato senza fatica. Quando si perde con questa frequenza, non è un caso: c’è qualcosa di reiterato, e dobbiamo riflettere seriamente su questo”.


“Il Bologna ci ha battuto su tutto: serve entusiasmo, non il compitino”

Conte riconosce i meriti degli avversari ma non risparmia nulla ai suoi:

“Faccio i complimenti al Bologna per l’energia, l’entusiasmo e il cuore che ci hanno messo. Ci hanno battuto su tutto. Noi invece ci siamo sciolti. Nel calcio il compitino non basta: serve passione, serve fame. E queste sono qualità che oggi non abbiamo mostrato”.

Un’analisi impietosa che riflette il momento di confusione mentale e tattica dei campioni d’Italia, incapaci di reagire alle difficoltà e di mantenere alta la concentrazione.


“Non accompagno i morti. Se non c’è alchimia, non si va da nessuna parte”

La parte più dura dell’intervento arriva quando Conte parla del gruppo e del senso di appartenenza:

“Un allenatore può fare tutto, può entrare nella testa e nel cuore dei giocatori, ma solo se il cuore c’è. Un trapianto non posso farlo. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, io per primo. Ma se non vedo voglia di reagire, non posso accompagnare i morti. Voglio gente viva, pronta a lottare”.

Conte allude anche a una mancanza di alchimia nello spogliatoio, un elemento che — dice — “impedisce di lottare tutti insieme e superare i momenti difficili”.


“Parlerò con il club, bisogna capire se ci sono le condizioni per ripartire”

Le parole del tecnico lasciano intravedere una riflessione profonda sul futuro immediato:

“Mi dispiace dover tirare fuori scheletri del passato, come il decimo posto dopo lo scudetto. Dovrò parlare con il club anche di questo. Forse non sono riuscito a entrare nella testa dei giocatori. Non so se ci siano le condizioni per cambiare questa situazione, ma serve lavorare sulla mentalità. E subito”.

Il Napoli è chiamato ora a una reazione immediata dopo l’ennesimo passo falso. Conte non vuole più alibi: pretende un cambio di rotta mentale prima ancora che tecnico, per evitare che la stagione scivoli definitivamente nel baratro.

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Schlein da Napoli lancia la sfida a Meloni: “Vinceremo in Campania e nel 2027 batteremo le destre”

Elly Schlein, da Napoli insieme a Roberto Fico, rilancia la sfida a Giorgia Meloni e punta sulla vittoria in Campania e Puglia come trampolino per le politiche 2027. Nel centrosinistra si discute di patrimoniale, salario minimo e redistribuzione.

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Le elezioni regionali saranno “l’antipasto delle politiche”. Ne è convinta Elly Schlein, che da Napoli, accanto a Roberto Fico, lancia la sfida diretta a Giorgia Meloni:

“Le uniche due Regioni che si sono spostate in questi anni si chiamano Umbria e Sardegna, e le abbiamo vinte noi. Sono certa che vinceremo anche in Campania e nel 2027 batteremo queste destre”.

La segretaria del Partito Democratico ha caricato il popolo progressista campano in vista del voto del 25 novembre, individuando proprio nella Campania e nella Puglia i laboratori politici del centrosinistra in vista del grande confronto nazionale del 2027.


Il dibattito nel centrosinistra: patrimoniale, equità e redistribuzione

Dopo le urne, il campo largo dovrà affrontare la sfida più delicata: definire il programma comune e le priorità dell’alleanza. Tra i temi più divisivi, quello della patrimoniale, su cui le posizioni restano diverse.

Per Giuseppe Conte la tassa sui grandi patrimoni “non è all’ordine del giorno”, mentre Roberto Fico ribadisce il principio che “chi ha di più deve dare a chi ha di meno per far crescere il Paese”.
Angelo Bonelli di Avs la definisce “una misura di equità sociale”, mentre Schlein preferisce parlare di redistribuzione della ricchezza e giustizia fiscale, senza citare esplicitamente la misura.

Anche dentro il PD il dibattito è aperto, segno di una coalizione chiamata a trovare equilibrio tra le diverse anime progressiste.


Il manifesto di Schlein per il 2027

Dal congresso dei Giovani Democratici di Napoli, Schlein ha delineato una serie di obiettivi che suonano come un vero e proprio manifesto politico per il futuro del centrosinistra:

  • Salario minimo legale per garantire dignità al lavoro;

  • Difesa della sanità e dell’istruzione pubblica;

  • Più risorse per i ricercatori e tutela dell’autonomia universitaria;

  • Piano nazionale per le case popolari e una legge sugli affitti brevi;

  • Congedo paritario tra madri e padri;

  • Matrimonio egualitario per tutti.

Un’agenda progressista che punta a rafforzare la dimensione sociale del centrosinistra e a contrapporsi frontalmente all’impostazione del governo Meloni.


Conte: “Contrastare le disuguaglianze con proposte mirate”

Dal canto suo, Giuseppe Conte rilancia la sua visione sui social, puntando su una politica economica redistributiva:

“Possiamo cambiare le cose solo guardando in faccia la realtà. Serve sostegno agli ultimi, meno tasse per chi lavora e risorse recuperate dai colossi di armi, energia e banche che accumulano extraprofitti mentre il ceto medio si impoverisce”.


Centrodestra in campagna: Meloni, Tajani e Salvini in prima linea

Mentre il centrosinistra punta sul campo largo, il centrodestra si compatta intorno alla premier Giorgia Meloni, attesa tra Bari e Napoli per chiudere la campagna elettorale al fianco di Luigi Lobuono in Puglia e di Edmondo Cirielli in Campania.

Al suo fianco ci saranno Antonio Tajani, Matteo Salvini e Maurizio Lupi, pronti a sostenere i candidati con una serie di eventi e visite dei ministri.


Veneto, Zaia e la sfida interna alla Lega

Nel frattempo, il Veneto resta terreno di confronto interno alla coalizione: il governatore Luca Zaia, candidato capolista, non nasconde il malumore per la gestione del simbolo leghista.

“Prima non si è voluta la lista Zaia, poi non si poteva mettere il mio nome nel simbolo. Va bene, allora eccomi in pista e vedremo dopo le urne quale sarà il mio apporto”.

Una frecciata che conferma la competizione sotterranea tra Lega e Fratelli d’Italia, mentre il centrodestra prova a presentarsi unito per chiudere in vantaggio la corsa elettorale.


Le regionali si confermano così molto più di un test locale: per Schlein e Meloni, due donne ai vertici della politica italiana, rappresentano il primo vero round della lunga sfida verso le politiche del 2027.

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Regionali in Campania, De Luca resta l’ago della bilancia. Fico e Cirielli in volata finale verso il voto del 25 novembre

De Luca, pur fuori corsa per il terzo mandato, resta protagonista della politica campana. Fico guida il centrosinistra, ma Cirielli accorcia nei sondaggi. Meloni e Carfagna scaldano la campagna elettorale.

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Sebbene non possa correre per un terzo mandato, Vincenzo De Luca continua a essere un protagonista silenzioso ma ingombrante della campagna elettorale per le Regionali in Campania. La sua lista civica, A Testa Alta, secondo i sondaggi potrebbe superare persino quella del candidato presidente del centrosinistra, Roberto Fico, alimentando il timore che l’influenza politica del governatore uscente resti forte anche nella prossima amministrazione.

Le relazioni tese con il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, che non ha mai nascosto la volontà di “voltare pagina”, rendono il quadro ancora più complesso. Manfredi, dal congresso dei giovani dem a Napoli, ha ribadito: “È finita una stagione politica, ora c’è un rinnovamento. Il futuro della Campania è con Roberto Fico”.


Piero De Luca rassicura: “Mio padre non sarà un governatore ombra”

A cercare di rasserenare gli animi ci ha pensato Piero De Luca, figlio del presidente uscente e segretario regionale del Partito Democratico. Dal palco del congresso dei Giovani Democratici ha smentito ogni ipotesi di regia occulta del padre:

“Non ci sarà un governatore ombra. Ci sarà un lavoro di squadra tra tutte le forze della coalizione progressista. Roberto Fico guiderà la Regione Campania verso obiettivi ancora più ambiziosi”.

Un messaggio chiaro a chi teme che l’ex sindaco di Salerno continui a esercitare un peso politico decisivo anche dopo il voto.


Fico in vantaggio ma Cirielli recupera, Meloni punta sulla “remuntada”

Il centrosinistra, forte degli ultimi sondaggi, guarda con ottimismo al 25 novembre. Ma nel centrodestra cresce la convinzione che Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri e candidato della coalizione, stia riducendo il distacco da Fico.

La premier Giorgia Meloni crede nella rimonta: sarà in Campania venerdì prossimo per la chiusura della campagna al Palapartenope, e potrebbe tornare a pochi giorni dal voto per annunciare nuovi interventi del governo per Caivano e il Mezzogiorno.


Attacchi e tensioni: Carfagna e Gasparri all’assalto del “Campo largo”

Il clima si fa sempre più acceso. La segretaria di Noi Moderati, Mara Carfagna, ha definito il Campo largouna truffa ai danni degli elettori”, sottolineando come Pd e Movimento 5 Stelle “si siano combattuti e insultati per dieci anni”.

Duro anche Fulvio Martusciello di Forza Italia, che ha sfidato Fico: “Accetti un confronto con Cirielli: è il sale della democrazia. Nell’ultima settimana faremo il sorpasso”.

Il senatore Maurizio Gasparri ha poi ironizzato sul caso del presunto ormeggio abusivo a Nisida dell’ex presidente della Camera:

“Quella di Fico è una barca che fa acqua da tutte le parti. Non sarebbe in grado neanche di fare il bagnino”.


Fico replica: “Niente polemiche, continuiamo a lavorare”

Lapidaria la risposta del candidato del Campo largo: “Le offese lasciano il tempo che trovano. Non hanno argomenti. Noi continuiamo a lavorare pancia a terra”.

Con il voto ormai alle porte, la battaglia per Palazzo Santa Lucia entra nel vivo. De Luca, pur fuori dalla corsa, resta l’ago della bilancia di una Regione contesa tra la voglia di continuità e l’ambizione di un cambio di stagione politica.

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