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Jake Paul si aggiudica ai punti match-show con Mike Tyson

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Jake Paul si è aggiudicato ai punti l’attesissimo incontro-show contro Mike Tyson, tornato sul ring a 58 anni. Il giovane 27enne, che è anche attore e youtuber, ha conquistato il match su decisione unanime dei tre giudici.

Al termine dell’incontro, durato 8 riprese, il giovane pugile ha reso omaggio a Iron Mike accennando un piccolo inchino verso l’ex campione del mondo a pochi secondi dalla campana finale. Tyson ha combattuto l’incontro con un tutore al ginocchio destro di fronte alle oltre 72 mila persone che hanno affollato lo stadio Dallas Cowboys, in Texas. Tra loro anche numerosissimi personaggi dello spettacolo, del cinema e dello show-business mondiale. Alla fine del match, preceduto nei giorni scorsi dai continui battibecchi, i due si sono lasciati andare ad un breve abbraccio.

“Tyson è una leggenda, è stato un onore – ha detto Paul -. Non sarei qui oggi senza di lui. È uno dei più grandi mai esistiti”. “Sono felice – le parole di Tyson al termine dell’incontro -. Non dovevo dimostrare niente a nessuno, ma solo a me stesso”.

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Napoli irriconoscibile, crollo a Bologna: 2-0 e terza sconfitta in campionato per i campioni d’Italia

Il Napoli di Conte cade 2-0 a Bologna e mostra segnali preoccupanti. Dallinga e Lucumi firmano la vittoria dei rossoblù. Terza sconfitta in campionato per i campioni d’Italia, sempre più in crisi di identità.

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Il Napoli di Antonio Conte sprofonda a Bologna e incassa la terza sconfitta in campionato, la seconda in meno di un mese. Al Dall’Ara, i rossoblù di Thiago Motta si impongono 2-0 grazie ai gol di Dallinga e Lucumi, confermando la loro imbattibilità casalinga che dura da metà settembre.
Per il Napoli, invece, una frenata brusca e pericolosa che rischia di compromettere definitivamente l’equilibrio e l’identità di gioco costruiti dal tecnico leccese.


Conte allarma: squadra spenta e senza aggressività

Conte aveva lanciato l’allarme da settimane: “serve più rabbia e concentrazione”. Ma a Bologna si è visto un Napoli “fantasma”, privo di aggressività, ritmo e carattere.
Nemmeno le assenze e gli infortuni possono giustificare una prestazione così opaca. La squadra ha giocato un primo tempo passivo, senza mai imporre il proprio gioco, e si è sgretolata nella ripresa, travolta dall’entusiasmo di un Bologna solido e organizzato.

L’allenatore ha concesso spazio a Elmas, schierato insieme a Politano e Hojlund, con Gutierrez preferito a Oliverasulla fascia sinistra. Ma la scelta non ha prodotto risultati: il Napoli non ha mai trovato fluidità né incisività.


Dallinga e Lucumi affondano i campioni d’Italia

La partita si è sbloccata al 50’, con il gol di Dallinga su assist di Cambiaghi, entrato in campo a inizio ripresa. Il centravanti rossoblù ha anticipato Rrahmani in area piccola e battuto Milinkovic-Savic.
Il Napoli, innervosito e disordinato, non è riuscito a reagire: Hojlund ha rischiato l’espulsione per una gomitata, mentre il centrocampo si è allungato lasciando spazi enormi agli avversari.

Al 66’ è arrivato il colpo del definitivo 2-0: Lucumi, di testa, ha sfruttato alla perfezione un cross preciso di Holm, firmando la vittoria del Bologna.


Bologna sogna l’Europa, Napoli in crisi profonda

Il Bologna torna a battere il Napoli al Dall’Ara dopo oltre quattro anni, vola a 21 punti e sogna la zona Champions.
Per il Napoli, invece, è notte fonda: terzo ko stagionale, difesa fragile, attacco spento e un’identità di gioco smarrita.
Conte spera ora nella sosta per recuperare energie, uomini e soprattutto Romelu Lukaku, atteso come l’elemento decisivo per ridare forza e peso offensivo a una squadra in evidente difficoltà mentale e tattica.

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Sassuolo travolgente, Atalanta in crisi: Berardi e Pinamonti firmano il colpo al Gewiss Stadium

Il Sassuolo vince 3-0 a Bergamo con una doppietta di Berardi e un gol di Pinamonti. Atalanta in crisi dopo due sconfitte di fila e i fischi dei tifosi alla squadra di Juric.

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Il Sassuolo espugna il Gewiss Stadium con un netto 3-0 firmato da Berardi e Pinamonti, infliggendo all’Atalanta la seconda sconfitta consecutiva in campionato dopo quella di Udine. Una vittoria che rilancia la squadra emiliana, capace di tornare a esprimere gioco e concretezza, mentre la Dea di Juric appare in crisi di identità e di motivazioni dopo l’exploit europeo di Marsiglia.

La Curva Nord, a fine gara, ha alternato fischi e applausi, invitando i giocatori a “tirare fuori i c…i”. Ma la classifica parla chiaro: solo 13 punti in 11 giornate e una squadra lontana parente di quella brillante vista nelle passate stagioni.


Il rigore di Berardi sblocca il match

La prima mezz’ora di gioco è lenta e spezzettata. L’Atalanta crea una sola occasione con Lookman, il cui tiro viene respinto con il volto da Idzes. Poi al 29’ arriva l’episodio che cambia la partita: Pinamonti scappa alle spalle di Hien e viene steso in area da Carnesecchi. Dal dischetto Berardi non sbaglia, portando avanti il Sassuolo con un sinistro preciso e spiazzante.

La reazione dei bergamaschi è timida: solo un colpo di testa di Pasalic sfiora il pareggio. Prima dell’intervallo, Berardi serve Fadera, che però calcia alto da ottima posizione.


Pinamonti raddoppia, Berardi chiude i conti

Nella ripresa l’Atalanta si disunisce e paga subito un errore grave in uscita di Zappacosta: Berardi recupera palla e serve Pinamonti, che firma il 2-0 con un destro chirurgico dal centro dell’area.

Juric prova a correre ai ripari con De Ketelaere, Djimsiti e poi Scamacca, ma la squadra non reagisce. Al 66’ Thorstvedt illumina con un lancio perfetto per Berardi, che infila la difesa atalantina e realizza la doppietta personaleche vale il 3-0 definitivo.

Solo nel finale i padroni di casa si rendono pericolosi con Zalewski, che sfiora il palo da dentro l’area.


Sassuolo rilanciato, Atalanta in crisi

Il successo consente al Sassuolo di salire a ridosso della zona Europa, mentre per l’Atalanta si apre una fase difficile. Juric è chiamato a ritrovare in fretta intensità, idee e compattezza, perché la squadra sembra aver smarrito quello spirito combattivo che l’aveva resa temibile.

Una vittoria pesante per i neroverdi, una battuta d’arresto preoccupante per una Dea che ora deve davvero guardarsi allo specchio.

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Juric si prende le colpe: “Non ho preparato bene la partita. I tifosi hanno ragione a fischiare”

Dopo il pesante 3-0 contro il Sassuolo, Ivan Juric ammette le proprie responsabilità: “Non ho trasmesso ai giocatori quello che avrei dovuto. I tifosi hanno ragione a fischiare, non siamo stati all’altezza”.

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Il tecnico dell’Atalanta, Ivan Juric, si assume ogni responsabilità dopo la sconfitta interna per 3-0 contro il Sassuolo, che lascia i nerazzurri fermi a 13 punti in 11 giornate. Un ko pesante che ha fatto esplodere la contestazione della Curva Nord, ma che l’allenatore croato affronta con lucidità e autocritica.

“La responsabilità è sempre dell’allenatore, sia nel bene che nel male. Sia i giocatori che io abbiamo riconosciuto di non essere stati all’altezza. Si vede che non ho preparato bene la partita e non ho trasmesso ai ragazzi quello che avrei dovuto”, ha dichiarato Juric ai microfoni dopo la gara.


“Dal Marsiglia al Sassuolo un calo inaccettabile”

Juric non nasconde la propria delusione per il crollo di concentrazione della squadra dopo la vittoria in Europa.

“Quando vedo i miei giocatori abbassare il livello dal Marsiglia al Sassuolo, mi disturba emotivamente. In campo aperto siamo bravi, ma contro squadre che si chiudono bisogna giocare meglio tecnicamente e mantenere alta la concentrazione.”

Sulle voci di un possibile esonero, l’allenatore taglia corto:

“Non sono assolutamente preoccupato. Mercoledì eravamo entusiasti, adesso le sensazioni sono opposte, ma non ho ancora parlato con la società.”


“I tifosi hanno ragione, la prestazione è stata da fischiare”

Nonostante la contestazione dei tifosi, Juric difende il diritto del pubblico di esprimere il proprio dissenso:

“I cori ‘tirate fuori i c…ni’? Hanno ragione. La prestazione è stata da fischiare. I tifosi ci hanno sostenuto fino alla fine e poi ci hanno fischiato, giustamente.”

L’allenatore ammette di non riuscire a spiegare la differenza di rendimento tra Champions e campionato:

“Contro il Marsiglia è stata una botta di adrenalina. Stavolta non abbiamo riconosciuto la partita. Il Sassuolo era basso e noi avremmo dovuto muovere la palla molto più velocemente.”


Il problema del gol: “Krstovic e Scamacca devono sbloccarsi”

La sterilità offensiva resta il grande problema dell’Atalanta, che ha segnato solo tre gol nelle ultime sei giornate.

“Krstovic fa tante cose positive ma non riesce a segnare, mentre Scamacca ha avuto mezz’ora per provarci ma non ha trovato la mira. Quando non fai gol, tutto diventa più difficile.”

Juric chiude ammettendo che serve una scossa immediata, prima che la crisi si trasformi in emergenza.

Il tecnico dell’Atalanta, Ivan Juric, si assume ogni responsabilità dopo la sconfitta interna per 3-0 contro il Sassuolo, che lascia i nerazzurri fermi a 13 punti in 11 giornate. Un ko pesante che ha fatto esplodere la contestazione della Curva Nord, ma che l’allenatore croato affronta con lucidità e autocritica.

“La responsabilità è sempre dell’allenatore, sia nel bene che nel male. Sia i giocatori che io abbiamo riconosciuto di non essere stati all’altezza. Si vede che non ho preparato bene la partita e non ho trasmesso ai ragazzi quello che avrei dovuto”, ha dichiarato Juric ai microfoni dopo la gara.


“Dal Marsiglia al Sassuolo un calo inaccettabile”

Juric non nasconde la propria delusione per il crollo di concentrazione della squadra dopo la vittoria in Europa.

“Quando vedo i miei giocatori abbassare il livello dal Marsiglia al Sassuolo, mi disturba emotivamente. In campo aperto siamo bravi, ma contro squadre che si chiudono bisogna giocare meglio tecnicamente e mantenere alta la concentrazione.”

Sulle voci di un possibile esonero, l’allenatore taglia corto:

“Non sono assolutamente preoccupato. Mercoledì eravamo entusiasti, adesso le sensazioni sono opposte, ma non ho ancora parlato con la società.”


“I tifosi hanno ragione, la prestazione è stata da fischiare”

Nonostante la contestazione dei tifosi, Juric difende il diritto del pubblico di esprimere il proprio dissenso:

“I cori ‘tirate fuori i c…ni’? Hanno ragione. La prestazione è stata da fischiare. I tifosi ci hanno sostenuto fino alla fine e poi ci hanno fischiato, giustamente.”

L’allenatore ammette di non riuscire a spiegare la differenza di rendimento tra Champions e campionato:

“Contro il Marsiglia è stata una botta di adrenalina. Stavolta non abbiamo riconosciuto la partita. Il Sassuolo era basso e noi avremmo dovuto muovere la palla molto più velocemente.”


Il problema del gol: “Krstovic e Scamacca devono sbloccarsi”

La sterilità offensiva resta il grande problema dell’Atalanta, che ha segnato solo tre gol nelle ultime sei giornate.

“Krstovic fa tante cose positive ma non riesce a segnare, mentre Scamacca ha avuto mezz’ora per provarci ma non ha trovato la mira. Quando non fai gol, tutto diventa più difficile.”

Juric chiude ammettendo che serve una scossa immediata, prima che la crisi si trasformi in emergenza.

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