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Italia di Gattuso, vittoria di carattere e cuore: Mondiale sempre più vicino

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La valanga norvegese del pomeriggio poteva togliere motivazione, ma l’Italia di Gennaro Gattuso non si è lasciata intimorire. Bastano cinque minuti per mettere in campo il carattere del suo commissario tecnico, lo stesso che trasmette ogni volta che siede in panchina.
Un gol immediato, firmato Moise Kean, poi l’infortunio che lo costringe a uscire e un rigore fallito da Retegui che avrebbe potuto spegnere la luce. Invece, la squadra reagisce con forza, determinata a riacciuffare il sogno Mondiale.

“L’importante era creare occasioni. I gol si sbagliano, anche i rigori. Ringrazio la squadra per la voglia e l’impegno”, ha commentato Gattuso ai microfoni Rai.


Una Nazionale in crescita

Alla sua terza partita da Ct, Gattuso mostra una squadra più matura e consapevole. A Tallin, l’Italia gioca con equilibrio, determinazione e una gestione più razionale delle energie.

“Senza quell’incidente sul gol di Sappinen non avremmo sofferto nulla”, ha spiegato il tecnico, soddisfatto della reazione dei suoi.

Martedì contro Israele sarà l’ultimo test prima della fase decisiva delle qualificazioni Mondiali, con l’obiettivo chiaro di dimostrare che la trasformazione è compiuta.


Napoli e Castellammare protagoniste

È una serata di sorrisi anche per Napoli e Castellammare di Stabia.
Gattuso conferma Giovanni Di Lorenzo titolare: il capitano del Napoli è una certezza, preciso in difesa e sempre propositivo in avanti. Al suo fianco, dopo due anni e mezzo, torna in azzurro Leonardo Spinazzola, accolto da un’ovazione.

“Spina” entra a gara in corso e regala emozioni: prima sfiora il gol del 3-1, poi serve l’assist perfetto per Pio Esposito, il 18enne di Castellammare che firma il suo primo gol in Nazionale maggiore.

“Dispiace per Kean, speriamo non sia nulla di grave. Ma Pio è entrato bene, ha fatto ciò che serviva”, ha detto Gattuso.

Un esordio che ha fatto impazzire i tifosi e l’intera Castellammare, simbolo di un’Italia giovane, affamata e pronta a stupire.


La strada verso il Mondiale

Con Meret rimasto in tribuna, la “Napoli azzurra” esce comunque rafforzata.
Ora testa a Israele, ultima tappa prima dei playoff.

“La seconda partita la soffriamo sempre un po’ di più, ma dobbiamo restare concentrati. Israele è fuori dai giochi, ma noi abbiamo un obiettivo preciso: arrivare dall’altra parte dell’oceano”, ha concluso Gattuso.

L’Italia c’è, ritrovata nel gioco e nello spirito. E con Gattuso in panchina, la parola “carattere” è tornata a significare vittoria.

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Atp Finals, Binaghi avvisa il Governo: «Il futuro del torneo dipende dal decreto sport»

Binaghi rivendica il successo delle Atp Finals ma avverte il Governo: il futuro del torneo in Italia dipenderà dall’applicazione del decreto sport. Abodi rassicura: «Accordo possibile».

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Dati alla mano, le Atp Finals di Torino si chiudono con numeri imponenti: 230mila presenze, 591 milioni di impatto economico e 92,3 milioni di extra gettito, quasi sette volte l’investimento statale. Ma sul palco della conferenza finale, accanto alla soddisfazione, riecheggia anche un messaggio chiaro al Governo: il futuro delle Finals in Italia dipenderà dall’applicabilità del decreto sport varato in estate.

Binaghi: «Da domani si apre una nuova fase»

Il presidente della Fitp, Angelo Binaghi (foto Imagoeconomica), ha messo in fila i successi ma ha anche ricordato che il torneo è un asset Atp solo “in concessione” alla federazione:
«Da domani inizia la seconda fase: continuare a farle a Torino per un anno e dialogare con il Governo sull’applicabilità della nuova legge per i prossimi cinque anni. Le decisioni dovranno essere congiunte».

Sul fronte logistico, alla domanda sul duello Torino-Milano, Binaghi scherza: «Non ho mai visto il nuovo palazzetto di Milano. Torino ormai è la mia seconda casa».

Il tennis cresce, «e il Governo dovrebbe capirlo»

Binaghi non perde l’occasione per sottolineare che tennis e padel sono ormai «il secondo sport per numero di praticanti» e si avvicinano al calcio. Da qui l’“aggancio” politico:
«Il Governo dovrebbe capire che investire nel tennis è la miglior scelta possibile».

E allarga il discorso ai contributi pubblici nello sport:
«Serve un sistema che premi i risultati. Oggi è ancora basato su contributi che non tengono conto dei risultati sportivi. Forse il tennis dimostra che può esistere un modello che premia efficienza e merito, non assistenzialismo».

La partita ora si gioca nella capitale

A conti fatti, Torino ha incassato un successo sportivo ed economico indiscutibile. Ma il prossimo punto decisivo non si giocherà sul campo: si giocherà nei rapporti tra Fitp, Governo e Atp. Per capire se le Finals resteranno in Italia — e dove — occorrerà attendere le valutazioni sul decreto sport e i passi che seguiranno.

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Stadio di Napoli, Abodi avverte: «Rischio concreto di perdere Euro 2032». Comune e De Laurentiis divisi sul futuro

Il ministro Abodi avverte: senza un accordo rapido tra Comune e De Laurentiis Napoli rischia di perdere Euro 2032. Entro il 2026 la scelta degli stadi: urge una sintesi sul nuovo progetto.

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«Capisco la sacralità del Maradona, ma serve una soluzione che consegni a Napoli uno stadio all’altezza». È l’allarme del ministro per lo sport Andrea Abodi (foto Imagoeconomica), che non esclude il rischio di un Europeo 2032 senza Napoli. La città è divisa tra la linea del Comune, deciso a ristrutturare il Maradona, e la posizione di De Laurentiis, che punta a un impianto nuovo nell’area del Caramanico.

L’appello del ministro: trovare un accordo

Abodi insiste da giorni sulla necessità di una sintesi. Al convegno di Milano Finanza ha ricordato che Napoli deve trovare «una definizione precisa e un interesse condiviso». Per il ministro, il Maradona «rappresenta più il passato che il futuro» e serve uno stadio moderno, accessibile e funzionale. «Il tempo però sta finendo: se vogliamo gli Europei a Napoli, nelle prossime settimane l’intesa deve consolidarsi».

Pressioni e scadenze: ottobre 2026 è vicino

A Sky Tg24 Abodi ha rilanciato: «Nel 2026 almeno 3 stadi apriranno nuovi cantieri». Il cronoprogramma Uefa prevede che nell’ottobre 2026 vengano scelti i cinque stadi italiani ospitanti, tra progetti già approvati, finanziati e cantierabili entro marzo 2027. Napoli, invece, procede in bilico.

Le città avanti e il ruolo del commissario

Milano progredisce sul dossier, Roma migliorerà l’Olimpico e si immagina il nuovo stadio della Roma. La Lazio ha il suo percorso. «Lavoriamo su 12 progetti», afferma Abodi.

Massimo Sessa, presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, sarà il commissario per gli stadi: dovrà accelerare procedure e coordinare pubblico e privato per garantire gli impianti in tempo per Euro 2032. È già al lavoro sugli adempimenti preliminari.

I candidati a ospitare Euro 2032

Gli stadi in corsa sono:
San Siro (Milano), Olimpico (Roma), Juventus Stadium (Torino), San Nicola (Bari), Maradona (Napoli), Artemio Franchi (Firenze), Luigi Ferraris (Genova), Bentegodi (Verona), Dall’Ara (Bologna) e il nuovo impianto di Cagliari. Anche Salerno ha avanzato la sua candidatura.

L’attesa per la decisione della Zes

A Napoli si attende la decisione della Zes, prevista nelle prossime ore. Domani il Comune sarà in Conferenza: possibile un rinvio che passi oltre la scadenza elettorale della settimana successiva.

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Napoli, Conte chiede rinforzi subito: 50 milioni per il mercato di gennaio e rivoluzione in vista

Conte vuole interventi immediati sul mercato: 50 milioni pronti, diversi giocatori verso l’addio e obiettivi pesanti a centrocampo e sulle fasce. Il Napoli prepara una rivoluzione.

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Occhio ai miraggi: Conte non ha ricaricato le pile. Domani ritroverà parte del suo Napoli, al completo solo mercoledì, appena 72 ore prima della sfida con l’Atalanta. L’allenatore pretende che nessuno metta in discussione i suoi metodi e vuole interventi immediati sul mercato di gennaio. De Laurentiis è pienamente d’accordo.

Esami per Lang, Lucca, Neres e Marianucci

Non tutte le operazioni estive hanno convinto: Lang, Lucca, Neres e Marianucci rischiano la cessione. Gennaio è lontano, ma è già tempo di test. In calendario ci sono sei gare di campionato, due di Champions, la Coppa Italia e la trasferta a Riad. Manna, su indicazione di Conte e De Laurentiis, si sta muovendo per chiudere almeno due acquisti a centrocampo.

Un budget da 50 milioni nonostante il bilancio

Il Napoli è pronto a investire almeno 50 milioni. Poco importa la perdita da 30 milioni al 30 giugno: non è il momento dell’austerità e si prepara una manovra radicale.

DIFESA

Nonostante il ko di Meret, Manna punta su Contini come vice Milinkovic. Serve un terzino destro: Mazzocchi partirà, Di Lorenzo deve rifiatare e Spinazzola non basta.

L’obiettivo è Brooke Norton-Cuffy del Genoa, valutato 15 milioni ma difficile da cedere per il club ligure. Juanlu Sanchez del Siviglia costa circa 20 milioni e senza sconti non si procede.

Tra gli esuberi dei grandi club c’è Sacha Boey del Bayern Monaco, ma accetterebbe difficilmente il ruolo di vice Di Lorenzo. Marianucci potrebbe andare in prestito, mentre Beukema resta intoccabile.

CENTROCAMPO E ATTACCO

Nessuno svincolato: servirebbe troppo tempo per portarli in forma. Anguissa torna a fine gennaio, De Bruyne a febbraio. Conte cerca rinforzi pesanti.

Il rapporto con il Manchester United apre alla pista Kobbie Mainoo, 20 anni: lo United chiede almeno 40 milioni. In alternativa, Arthur Atta dell’Udinese costa circa 20 milioni. Nel mirino anche Pellegrini della Roma e soprattutto Morten Frendrup del Genoa, entrambi difficili da liberare.

Valutato anche Weston McKennie, in scadenza con la Juventus.

In attacco potrebbe scattare una rivoluzione: se Lang e Lucca trovassero acquirenti, Conte e De Laurentiis potrebbero tornare su Federico Chiesa, ancora in bilico nel Liverpool.

Rinnovi: Rrahmani verso la firma

Manna lavora sui prolungamenti: Rrahmani è vicino al rinnovo di due anni, restano solo dettagli e non si prevedono intoppi.

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