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Israele, polizia a caccia di badanti filippine che hanno figli: saranno espulse

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Per anni hanno accudito anziani nelle loro abitazioni. Nel tempo hanno anche avuto figli, cresciuti in Israele. Ma nelle ultime settimane, su istruzione del ministero degli interni, decine di badanti filippine sono diventate delle ‘ricercate’ dalla polizia pronta all’espulsione immediata per una regola contrattuale, finora non osservata, che prevede che non abbiano gravidanze. Una clausola che, nel caso di parto, stabilisce che queste donne lascino, con i figli, il Paese entro tre mesi. Una vicenda che sta scuotendo l’opinione pubblica. La vicenda piu’ eclatante e’ avvenuta domenica quando Rosemary Peres ed il figlio Rohan hanno appreso che la Corte Suprema aveva respinto il loro appello. Nel giro di un’ora sono stati condotti verso un aereo in partenza. Ma Rosemary ha opposto resistenza fisica e madre e figlio sono stati chiusi in una stazione di polizia. Ancora non sa se sia riuscita ad impedire di essere espulsa. E forse conta sul fatto che, di norma, i comandanti degli aerei si rifiutano di accettare a bordo passeggeri forzati a salire. All’origine della vicenda – spiega il giornale economico The Marker – vi sono contratti molto severi che le badanti hanno spesso sottoscritto, pur di lavorare in Israele. Essi precisano che durante il soggiorno in Israele e’ vietato loro restare incinte e che, se partoriscono, devono lasciare il Paese entro tre mesi.

Il loro permesso di lavoro e’ limitato a cinque anni. Rosemary e’ da 20 anni in Israele, il figlio ha 13 anni. E in base alle regole contrattuali nessun tribunale puo’ dargli ragione. “C’e’ la legge in senso stretto, ma c’e’ anche una legge del cuore che deve prevalere” ha esclamato lo scrittore Yehoshua Sobol, alla radio pubblica. “Ma cosa si voleva? Che non amassero mai? Sono leggi da Sodoma. Siamo tornati all’Inquisizione”. In Israele – precisa The Marker – ci sono oggi 57 mila badanti. Fra di loro, la meta’ delle donne hanno meno di 40 anni. I loro visti di lavoro sono estesi anche oltre i cinque anni massimi perche’ – secondo il giornale – esse sono essenziali per il sostegno degli anziani nelle loro abitazioni. Infatti la manodopera israeliana scarseggia, ed e’ molto piu’ costosa. In teoria, secondo l’ex presidentessa della Corte Suprema Dorit Beinish, il ministero degli interni potrebbe escogitare un provvedimento di clemenza verso le 36 badanti filippine ed i loro 50 figli. Ma se si creasse un precedente – ha avvertito nei giorni scorsi Israel ha-Yom, un giornale vicino al governo – potrebbe essere sfruttato da diverse migliaia di bambini di migranti africani entrati (diversamente dalla filippine) in maniera del tutto illegale in Israele. Attualmente due altri madri filippine hanno fatto ricorso contro le espulsioni. Altre madri sono stati aiutate da ong contrarie alla politica del governo. Un membro di un kibbutz si sta sforzando di sottrarle alla polizia, cercando per loro famiglie di israeliani disposte ad ospitarle in modo discreto. “Ho gia’ trovato oltre cento famiglie di volontari” ha detto ieri alla radio.

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Russia: condannati tre avvocati di Navalny

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Vadim Kobzev, Alexei Liptser e Igor Sergunin, tre ex avvocati dell’oppositore russo Alexei Navalny, morto lo scorso anno in una colonia penale artica, sono stati condannati oggi a pene dai cinque anni e mezzo ai tre anni e mezzo di reclusione perché riconosciuti colpevoli di aver fatto parte di un’organizzazione “estremista”. Lo riferisce l’ong Ovd-Info, specializzata nell’assistenza legale agli oppositori.

Kobzev è stato condannato a cinque anni e mezzo di reclusione, Liptser a cinque anni e Sergunin a tre anni e mezzo. I tre legali, arrestati nell’ottobre del 2023, erano accusati di avere fatto uscire dal carcere in cui era rinchiuso Navalny e avere fatto pubblicare i messaggi in cui l’oppositore continuava ad attaccare il presidente Vladimir Putin e l’intervento armato russo in Ucraina. Lo stesso Navalny, morto il 16 febbraio 2024 mentre scontava una condanna a 19 anni di reclusione per “estremismo”, aveva stigmatizzato l’arresto dei tre avvocati giudicandolo “scandaloso” e definendolo un ulteriore tentativo di tenerlo isolato in prigione. La sentenza odierna è stata emessa dalla Corte di Petushki, nella regione di Vladimir, 115 chilometri ad est di Mosca, dove Navalny era stato rinchiuso per un periodo prima di essere trasferito nella colonia penale artica dove è deceduto.

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Taylor Swift dona fondi per la ricostruzione di Los Angeles

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Taylor Swift dona fondi per la ricostruzione di Los Angeles, dove i pompieri stanno facendo progressi nella lotta contro gli incendi. La 14 volte premio Grammy ha elencato le organizzazioni a cui ha donato, invitando i suoi 282 milioni di followers su Instagram a seguire il suo esempio. “Gli incendi hanno devastato molte famiglie e sono storie che spezzano il cuore. Ci sono molte organizzazioni e gruppi che stanno aiutando queste comunità a ricostruire”, ha detto la popstar sul suo profilo social. Taylor non ha indicato l’entità della sua donazione. Qualche giorno fa Beyoncé ha fatto sapere di aver impegnato 2,5 milioni di dollari a sostegno delle vittime dei roghi. Né la Swift né Beyoncé, più volte finaliste ai Grammy del 2 febbraio, sono in pista per il maxiconcerto FireAid del 30 gennaio in soccorso delle vittime dei roghi.

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‘Israele e Hamas firmano ufficialmente l’accordo a Doha’

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– I negoziatori di Israele, Hamas, Stati Uniti e Qatar hanno firmato ufficialmente a Doha l’accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi israeliani. Lo riferisce il media Ynet.

Anche il sito di notizie americano Axios parla dell’avvenuta firma dell’intesa. Da parte Usa la sigla all’accordo è stata messa da Brett McGurk, principale consigliere del presidente Joe Biden per il Medio Oriente. Al raggiungimento dell’intesa – specifica Axios – ha lavorato anche l’inviato del leader americano eletto Donald Trump, Steve Witkoff.

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