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Cultura

Ischia Ponte, il borgo che resiste alla “corruzione” del tempo in una mostra-evento di Pasquale Mazzella

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Se non l’avete ancora fatto, vale la pena una visita al vecchio carcere mandamentale del Molino di Ischia dove potrete ammirare una bellissima mostra, dal titolo evocativo, “Grafica”, dell’architetto Pasquale Mazzella. In ventisei tavole realizzate attraverso lo sviluppo di disegni a china, pastelli e pennarelli, Mazzella ci fa vivere, rivivere, assaporare la bellezza, la originalità, la spiritualità, la veracità di quelli che per lui sono i luoghi dell’infanzia e che per tutti noi sono invece posti incantevoli di un borgo senza tempo dove il disegno urbanistico e le stratificazioni della popolazione hanno dato vita ad una sorta di unicum nel Mediterraneo: Ischia Ponte.

In questo luogo rappresentato da Mazzella coesistono la maestosità del Castello Aragonese, la visione onirica delle vestigia romane e preromane di Aenaria sotto il mare della baia di Cartaromana e la quotidianità della contemporaneità che l’assetto urbanistico e la geografia umana riescono a far convivere, non senza difficoltà. Quel che Mazzella riesce a farci vivere non sono sogni ma splendide realtà che non sappiano quanto dureranno ancora: le rievocazioni delle botteghe artigiane che ancora resistono ma rischiano di sparire; le vecchie motocarrozzette taxi che oggi fanno servizio pubblico grazie a Pasqualino (noto come il Furetto) e pochi altri, mentre i giovani tassisti si sono arresi alle orrende auto bianche squadrate;  le barche, le fontanine, il cinema, le chiese viste dal sagrato e mille altri tratti distintivi di una comunità che finora ha resistito alle mutazioni anche genetiche che certo turismo altrove ha contaminato, corrotto, non solo nell’urbanistica.

Tra tante iniziative natalizie inutili, eventi di plastica organizzati per spendere qualche soldo pubblico ed altre facezie del consumistico Natale isolano, questa mostra è una piccola oasi di identità e ricchezza culturale che si può visitare tutti i giorni dalle 17 alle 21 negli spazi del vecchio carcere mandamentale del Molino a Ischia.

E se siete fortunati è molto probabile che troverete anche lui ad accogliervi e a farvi da Cicerone, Pasquale Mazzella. Che col suo racconto rende la visita ancora più affascinante, più vera. E se non lo trovate, ve lo offriamo noi di Juorno in questo video racconto della mostra. Certo, dal vivo è tutta un’altra cosa.

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Cultura

Mattarella a Napoli per celebrare le Quattro Giornate

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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella è giunto in mattinata a Napoli e,  dopo aver deposto una corona  al monumento degli scugnizzi, ha raggiunto la basilica di San Giovanni Maggiore dove ha presenziato ai lavori di un convegno sulle Quattro giornate di Napoli, promosso dal Comune a ottanta anni dalla rivolta popolare contro il nazifascismo.

A piazza della Repubblica  il Presidente della Repubblica ha incontrato Francesco Amoretti, figlio di Antonio Amoretti, ultimo partigiano di Napoli, scomparso all’età di 95 anni nel dicembre 2022: “Ho detto al Presidente Mattarella che mio padre quotidianamente ha lavorato soprattutto presso le scuole e con gli studenti a difesa della Costituzione. Chi meglio del Presidente può capire il senso e il significato di quell’impegno”.

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Cultura

Christie’s, all’asta a novembre tre dipinti di Cezanne

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La prossima asta di novembre di Christie’s dedicata all’arte di fine Ottocento offrirà al miglior offerente non uno, ma tre dipinti di Paul Cézanne che da 90 anni non erano apparsi sul mercato. Le tre opere vengono dal museo Langmatt di Baden, in Svizzera, e verranno presentate una dopo l’altra il 9 novembre in uno sforzo del museo di raccogliere 45 milioni di dollari per assicurarsi un futuro.

Star tra i tre quadri è Fruits et Pot de Gingembre, all’asta con una stima tra 35 e 55 milioni di dollari. Realizzato tra 1890 e 1893, fa parte di un periodo d’oro in cui Cézanne creò le sue opere più elaborate, tra cui i Giocatori di Carte, dipinto nello stesso studio che il pittore teneva della casa dei genitori, ma anche il panoramico La Montagne Sainte-Victoire della collezione del co-fondatore di Microsoft Paul Allen venduto l’anno scorso, sempre da Christie’s, per 138 milioni di dollari. Il secondo quadro, Quatre Pommes et un Couteau, ha al centro la mela, uno dei soggetti quotidiani preferiti di Cezanne: la stima è tra sette e dieci milioni di dollari, mentre per La Mer à l’Estaque del 1878-1879 – l’unico dipinto del gruppo che non è una natura morta ma una veduta sul Mediterraneo e un pittoresco villaggio di pescatori – le previsioni sono tra i 3 e i 5 milioni.

“Le vendite di opere di musei sono una questione delicata. Siamo colpiti dall’attenzione e dalla cura con cui il Langmatt ha scelto cosa mettere in vendita”, ha detto Dirk Boll, vicepresidente di Christie’s per l’arte moderna e contemporanea. Il formato dell’asta è inconsueto: Christie’s, su istruzioni del museo, venderà i tre quadri in sequenza finché non verrà raggiunto o superato il target dei 45 milioni richiesti. a quel punto, se resterà qualcosa di invenduto, sarà restituito al Langmatt. Cézanne non fu mai veramente apprezzato in vita, ma già al tempo della morte era considerato un precursore dell’arte moderna e negli anni a seguire la maggior parte dei suoi capolavori finirono in mano private, tra cui i tre ora in vendita, acquistati nel 1933 dal collezionista anglo-svizzero Sidney Brown e dalla moglie Jenny. Il museo Langmatt ha sede nella villa di famiglia dei Brown, lasciata in eredità assieme alla vasta collezione alla città di Baden dal figlio della coppia, John Alfred Brown, nel 1987. Da allora il Langmatt è entrato in crisi finanziaria in parte a causa degli altissimi costi di manutenzione dell’edificio disegnato dall’architetto svizzero Karl Moser nel 1900: nel 2017 era stata lanciata cosi una campagna raccogli fondi per assicurare la futura operatività del museo.

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Cultura

Melania Mazzucco vince il Premio Serao, la consegna il 5 ottobre a Napoli

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Melania Mazzucco è la vincitrice del premio Matilde Serao: la scrittrice lo riceverà il prossimo 5 ottobre in una cerimonia che si svolgerà nel Palazzo Reale di Napoli, nell’ambito del Campania libri festival. Un premio organizzato da Il Mattino dedicato alla sua cofondatrice.  E al Mattino Melania Mazzucco, scrittrice amatissima, vincitrice di numerosi premio, spiega che quello che più l’ha colpita “è la capacità di stare nel proprio tempo”, e questo, spiega, è evidente fin dal 1886.

Il bacio della Medusa (Rizzoli 1996) a Vita (Einaudi, premio Strega 2003) a La lunga attesa dell’angelo (Einaudi 2008) , L’architettrice (Einaudi 2019): sono i grandi successi di Melania Mazzucco, libri che hanno richiesto anche un gran studio, un lavoro che si avverte pagina dopo pagina. Vita, per esempio: una storia di immigrazione dove la scrittrice ha avuto come punto di partenza i racconti di famiglia ma man mano che andava avanti nelle ricerche per scrivere il suo romanzo ha scoperto che verità e raconto non sempre coincidevano così quello è diventato, come ha detto al Mattino, “il mio libro più libero”

 

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