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I Sentieri del Bello

Ischia, la nave che ingannò il mare

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La terra e il mare si incontrano in uno specchio azzurro, a volte verde, dove l’occhio, la vista acquistano colori di serenità, come il cielo. In quel blu diffuso e fuso si crea l’orizzonte sul quale si staglia una riflessione di vita. Il Mediterraneo è stato, ed è ancora, un bacino di enorme voluttà, di risorsa, non solo alimentare, ma di benessere e poetica dell’esistenza. Dalla nostra isola, che a volte sembra un battello, una nave che fende il vento nella sua immobile presa negli abissi, si colgono sempre nuove immagini e suggestioni.

L’isola d’Ischia è come un veliero, sempre chino sul mare, un mare che include la terra.

Mediterraneo è il mare di mezzo che divide le terre, le sistema in un orto di bellezze, perché qui si coltiva la bellezza di una storia ricca, controversa – a volte violenta – e disarmante. Chi viene disarmato da questa bellezza ripone le armi, sosta, osserva, vive e riflette il suo pensiero in una corrente di accoglienza. Questa fonde e fonda la diversità delle culture, quelle che nei secoli vi dimorarono e che ancora oggi vi fluiscono in differenze e “geni di natura”. Nel nostro sangue e in questo mare, il pensiero dell’essere umano si è concretizzato come filosofia, come naturalismo di una seconda natura, quella ideale, umana.

Tutto quello che si è concretizzato umanamente nel Mediterraneo è l’idea di uno stile di vita.

Qui la bellezza si mostra diversa, nel tempo, nell’essere, in un divenire incessante, dove le rocce di mare si lasciano attraversare dalle gocce salate, sulle coste infinite di paesaggi mitici, selvaggi, aridi e mai avidi. Il sale di questo mare compone la terra, i nutrimenti dai quali si ergono alberi che producono i frutti, il vino e il pensiero di bellezza, come inciso sulla Coppa di Nestore. Passo dopo passo, il sale penetra attraverso la terra, con i suoi minerali, per approdare nel nostro corpo che lavora i campi, rema i mari, affronta le coste, crescendo.  Il contadino è il marinaio delle terrazze che pesca le viti, il marinaio è il contadino che, con i suoi remi, “zappa” l’acqua, riversandola in un flusso continuo di idee, usanze che si trasformano in famiglie, valori, istituzioni arroccate sull’isola del Titano Tifeo. Qui tutto scorre.

Se i filosofi come Talete, Parmenide e tanti altri hanno voluto vedere, in questo mare, il principio di una natura seconda, allora oggi come ieri, in questa natura divenuta “corpo artigiano” di insularità, la vita mediterranea risorge rinnovata in un’antichità di famiglie e pensieri che vi hanno fondato le usanze dell’abitare, del lavoro dei campi, del navigare il mare. Dal Dio Sole questi elementi dipendono e pendono in sentieri che si articolano come vene tra i monti, dall’Epomeo alle coste più sinuose. L’isola d’Ischia è un’isola di natura, vulcanica, di calore sottratto all’universo che la ospita, come una perla rinchiusa in un guscio minerale ed etereo.

L’accoglienza dell’isola è allora figlia dell’acqua, del sale. Il rituale più audace del simposio, del dialogo si esprime qui in suoni, parole, linguaggi che si mischiano in un affetto moderno, di raccolta e ospitalità genuina. Il mare, la terra, sono le istituzioni più imponenti, perché non sono state create dalle mani dell’uomo – cui resta la fatica del lavoro che tale lo rende -, ma dalla natura divina che si perde nel mistero dei tramonti che la rendono oscura.

Dai Feaci ai Fenici Ischia, però, del Mediterraneo diviene la città della natura. Tempio del sole più dissacrato. Fragile, tenera e delicata.

La roccaforte di una fragilità che da Est a Ovest, da Sud a Nord offre ai chi la visita una variegata storia di approdi, attacchi, ritiri, fughe e ritorni.

Ischia, isola dei vasi, delfino della cultura mediterranea si oppone alla frenesia di una vita artificiale attraverso la storia autentica di una natura umana, contraddittoria ma stupenda. Ischia, loquace di vento, muta nei boschi che la ricoprono. Contadini e pescatori si sono qui incontrati al limite della terra, al principio dei mari. Hanno scambiato i loro sacri prodotti per dare luogo alla famiglia, al reale collante che tiene la bellezza stretta, conclusa in una morsa. Il pescatore chiamava, il contadino dalla costa rispondeva: il pescatore remava, il contadino si calava a barattare un principio di mare, il pescatore il principio della terra stessa, lo Yin e lo Yang di un mistero mitico, tutto occidentale.

Così nascevano le filosofie della pluralità mediterranea ed europea. Qui si cristallizzavano i contrappunti essenziali di una realtà perennemente ferma, ma in corsa nel mare. La famiglia affondava così le sue radici e tradizioni in un contenitore vivo e invidiabile, radicato sotto il mare, nella semplicità della bellezza che disarma, tranquillizza chi la sa vedere, osservare e abitare. 

Il mare più denso di storia, la terra più fluida delle relazioni: Ischia è la nave che inganna il mare, la città della natura, la capitale di una filosofia che deve essere ancora trascritta dalla natura, perché ciò che è davvero natura sta per arrivare, dal futuro.

Testo e foto sono di Raffaele Mirelli

 

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Brand Ischia e sana comunicazione, le sfide del sindaco di Serrara Fontana Irene Iacono per l’isola

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Scenari diversi denotano caratteristiche differenti con le proprie sfide e le proprie peculiarità. Il comune di Serrara Fontana è viva espressione di questa territorialità eterogenea e il suo Sindaco ne coordina le vicende con intenzioni unitarie. “Occorre un brand Ischia”, una sana comunicazione ed un tavolo di intenti. Sono queste alcune delle ricette nella visione di rilancio della prima cittadina, Irene Iacono. Ascoltiamola.

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Programmazione turistica e rilancio dell’isola: le idee del sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale

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“La vicinanza del Governo la si sente al di là dei numeri” questa la dichiarazione del Sindaco Pascale al netto degli interventi post alluvione. “Era mio desiderio la creazione di una Ctl (Consulta turistica locale) con intervento di enti sovracomunali”: questo l’organismo che il Sindaco auspica e che potrebbe favorire una nuova organizzazione del comparto turistico e della sua riqualificazione su scenari più ampi. 

Dall’inverno difficile alla riprogrammazione turistica toccando l’occupazione giovani e la necessita’ di fare impresa cosciente: ascoltiamo le lucide parole di Pascale nell’intervista che segue.

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Le sfide che aspettano Ischia: l’analisi del commercialista Antonio Tuccillo

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L’Italia, la Campania e Ischia devono dimostrarsi al passo con i tempi per esserne protagonisti. Le sfide sono ardue e le possibilità da cogliere tante. Ma le si devono affrontare con dignità e cognizione di causa. I giovani devono essere consapevoli dell’impegno richiesto e messi in condizione di poterlo espletare. Ce ne parla il Dottor Antonio Tuccillo, Presidente della Fondazione nazionale di ricerca dei commercialisti italiani.

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