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Ira dell’Ue contro Polonia, in Italia la Lega si schiera con i sovranisti polacchi

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Un caso europeo ma anche una nuova miccia nello scontro politico in Italia. La sentenza con cui la Corte Costituzionale polacca ha sferrato un attacco frontale al primato dei Trattati Ue sulle leggi nazionali innesca l’ira di Bruxelles e di quasi tutte le forze europeiste del vecchio continente. “Useremo tutti i poteri che abbiamo per assicurare il primato dei nostri Trattati”, avverte la presidente della commissione Ursula von der Leyen. E in Italia il caso polacco accende lo scontro tra Pd-M5 e Fdi e spacca la maggioranza, allargando la frattura – sui temi europei – tra Lega e Forza Italia. La sentenza della Corte costituzionale di Varsavia afferma che due articoli (1 e 19) dei Trattati europei non sono compatibili con la Costituzione polacca. Le implicazioni giuridiche, se la sentenza fosse pubblicata in Gazzetta Ufficiale, potrebbero essere molteplici. E la reazione dell’Ue non si fa attendere. “Siamo profondamente preoccupati, analizzeremo rapidamente i passi che prenderemo”, sottolinea prima von der Leyen e poi il commissario Ue alla Giustizia Didier Reynders, che parla di volonta’ “di proteggere i cittadini polacchi”. A fianco dell’Ue si schierano nettamente Italia, Francia e Germania. Il rebus tuttavia e’ complesso perche’ la sentenza polacca va a inserirsi in un rapporto gia’ ai minimi termini tra Ue e Varsavia per il nodo dello Stato di diritto. E potrebbe complicare non poco il via libera dell’Ue al Recovery polacco. Anzi c’e’ chi a Bruxelles interpreta la sentenza come un modo, da parte di Varsavia, di alzare la posta nella trattativa sul Recovery osservando due elementi: la sentenza non e’ stata pubblicata ancora in Gazzetta Ufficiale e il governo polacco, se da un lato ha appoggiato la Corte, dall’altro, con il premier Mateusz Morawiecki, ha allontanato lo spettro della Polexit assicurando il suo posto “nella famiglia europea”. E in merito a possibili conseguenze della sentenza sul negoziato sul Recovery anche l’Ue e’ prudente: “prima di pensare a qualsiasi azione dobbiamo studiare le motivazioni della Corte costituzionale”, spiega Reynders ribadendo piu’ ai cronisti come il caso sia “giuridico” e non “politico”. In Italia, invece, il caso polacco e’ tutto politico. Contro la sentenza della Corte si scagliano, nettamente, sia Enrico Letta (“il sovranismo europeo va combattuto”) che Giuseppe Conte (“e’ un precedente grave, rischia di minare la struttura dell’Ue”). All’estremo opposto, ecco Meloni. “La Costituzione viene prima delle norme Ue, non si sta in Europa in ginocchio come vuole la sinistra”, attacca la leader di Fdi ricordando a Letta che una sentenza simile, sul tema del Quantitative Easing, sia arrivata anche dalla Corte Costituzionale di Karlsruhe (in quel caso, pero’, il governo tedesco non la sostenne e comunque arrivo’ la procedura di infrazione dell’Ue). “Ma secondo quale principio una sentenza e’ meno grave di un’altra? Il mainstream europeo ha una strana concezione della giurisprudenza”, si affianca il copresidente del gruppo Ecr al Parlamento europeo, Raffaele Fitto. E la Lega? Matteo Salvini, pronto a schierarsi con i Paesi che in queste ore hanno chiesto fondi all’Ue per costruire barriere anti-migranti, sul caso polacco resta in silenzio. A dare la linea per il partito a favore di Varsavia sono gli europarlamentari Antonio Maria Rinaldi e Marco Zanni: “L’integrazione europea si raggiunge attraverso la cooperazione tra Paesi, non con forzature o ricatti, che non aiutano e servono solo ad alimentare lo scontro”, scandiscono. “E’ bene ricordare che sono le Costituzioni nazionali a legittimare l’esistenza dell’Unione Europea e del suo diritto e non puo’ essere il contrario”. Sulla stessa linea anche il ‘falco’ Claudio Borghi, che si rivolge anche “agli amici di Fi” per ricordare loro come fosse nel programma del centrodestra il “sacrosanto” diritto del primato delle leggi nazionali su quelle Ue. E, dopo ore di silenzio, anche FI si esprime: “il governo polacco ha torto: non e’ una questione di destra o sinistra ma di diritto, di principio, di rispetto dei Trattati”, sottolinea il coordinatore nazionale Antonio Tajani sottolineando, di fatto, il profondo legame tra gli azzurri e le posizioni del Ppe. Gia’, perche’ il caso polacco infiamma anche l’Europarlamento. Il presidente David Sassoli promette “inflessibilita’” nei confronti di chi viola i trattati, il gruppo S&D chiede alla commissione di attivare le condizionalita’ sullo stato di diritto. Renew va oltre e chiede la sospensione del Pnrr polacco.

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Usa bloccano bozza su adesione piena Palestina all’Onu

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Gli Usa hanno bloccato con il veto la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che raccomandava l’adesione piena della Palestina alle Nazioni Unite. Il testo ha ottenuto 12 voti a favore (Algeria, Russia, Cina, Francia, Guyana, Sierra Leone, Mozambico, Slovenia, Malta, Ecuador, Sud Corea, Giappone), 2 astensioni (Gran Bretagna e Svizzera) e il no degli Stati Uniti.

La brevissima bozza presentata dall’Algeria “raccomanda all’Assemblea Generale che lo stato di Palestina sia ammesso come membro dell’Onu”. Per essere ammessa alle Nazioni Unite a pieno titolo la Palestina doveva ottenere una raccomandazione positiva del Consiglio di Sicurezza (con nove sì e nessun veto) quindi essere approvata dall’Assemblea Generale a maggioranza dei due terzi.

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La morte di Mattia Giani sul campo di calcio, l’accusa del giudice sportivo: l’ambulanza arrivò dopo 17 minuti

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Una tragedia ha colpito il mondo del calcio toscano con la morte del calciatore Mattia Giani durante una partita tra Lanciotto e Castelfiorentino. Il giudice sportivo della Figc – Lega Dilettanti toscana ha ora fornito una ricostruzione dettagliata degli eventi che hanno portato alla tragedia e delle decisioni conseguenti.

Secondo il giudice sportivo, l’ambulanza è arrivata allo stadio di Campi solo 17 minuti dopo che i soccorsi sono stati richiesti per Mattia Giani. Durante questo periodo, i soccorsi sono stati forniti da un massaggiatore ospite e da un medico presente in tribuna, che sembra che abbiano utilizzato un defibrillatore per tentare di rianimare il giocatore. Successivamente, una prima ambulanza è giunta sul posto e ha continuato le operazioni di soccorso con l’aiuto di altri volontari che sono arrivati con un’altra ambulanza pochi minuti dopo. Nonostante gli sforzi dei sanitari, il calciatore è stato dichiarato morto dopo il suo trasferimento in ospedale.

Il giudice sportivo ha ritenuto giustificata la sospensione della partita, che è stata interrotta al 14′ del primo tempo, a causa dell’inevitabile turbamento di giocatori e dirigenti causato dall’evento tragico. Inoltre, ha deciso che la parte restante della partita dovrà essere recuperata in un secondo momento.

La squadra Lanciotto è stata multata di 400 euro “per mancanza di ambulanza e/o medico”,  sanzione prevista per questa mancanza.

“Giova sottolineare – scrive ancora il giudice sportivo – come il rispetto del grave evento anche da parte della società Lanciotto Campi Bisenzio e dei componenti la terna arbitrale sia sintomo di grande osservanza dei valori della solidarietà e della correttezza sportiva”.

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Studenti bocciati con il 5 e multe a chi aggredisce prof

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Dalla bocciatura con il 5 in condotta al ritorno della valutazione numerica sul comportamento alle scuole medie fino alle multe per aggressioni al personale scolastico. Via libera del Senato al disegno di legge messo a punto dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Il provvedimento, che ora deve passare alla Camera, prevede una serie di novità. Il voto in condotta sarà numerico anche alle scuole medie. Il giudizio sintetico sul comportamento rimarrà, dunque, solamente per i bambini della scuola primaria. Per tutti gli altri ci sarà il voto espresso in decimi e farà media con le altre materie. Sia alle medie che alle superiori, se non si raggiunge almeno il 6 in condotta si verrà automaticamente bocciati.

L’insufficienza si può ottenere per mancanze disciplinari gravi e reiterate avvenute nel corso di tutto l’anno scolastico. Per quanto riguarda le scuole superiori, nel caso di voto pari a 6 si avrà un debito formativo e si dovrà sostenere un elaborato di educazione civica. Il vero spartiacque per gli studenti delle superiori, specie in ottica diploma, è però l’8 in condotta. Se non si supera questa soglia si possono perdere fino a 3 punti di credito scolastico, punteggio che va a confluire direttamente nel voto di Maturità. Anche le sospensioni cambieranno.

Non ci sarà più l’allontanamento da scuola e lo studente dovrà partecipare ad attività scolastiche di riflessione e a una verifica finale da sottoporre al consiglio di classe. Il tenore della punizione dipenderà dalla durata della sospensione. Chi avrà più di due giorni dovrà partecipare ad “attività di cittadinanza solidale” in strutture convenzionate. Per il ministro Valditara si tratta di “un importante passo in avanti nella costruzione di una scuola che responsabilizza i ragazzi e restituisce autorevolezza ai docenti”. “A differenza di quanti parlano di misure autoritarie e inutilmente punitive – ha detto il ministro – io rivendico la scelta di dare il giusto peso alla condotta nel percorso scolastico degli studenti”.

Il provvedimento introduce anche multe per i reati commessi ai danni di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola a causa o nell’esercizio delle sue funzioni. La somma varia dai 500 ai 10.000 mila euro “a titolo di riparazione pecuniaria in favore dell’istituzione scolastica di appartenenza della persona offesa”. “È anche importante – ha sottolineato Valditara – che chi abbia aggredito personale della scuola risarcisca la scuola per il danno di immagine che ha contribuito a creare”.

E sempre il ministro ha annunciato oggi, rispondendo a un question time alla Camera, che è allo studio una normativa che riguarderà le chiusure scolastiche per festività religiose. “La norma che stiamo studiando è molto semplice – ha detto – non consentire la chiusura delle scuole in occasione di festività religiose o nazionali non riconosciute dallo Stato italiano. Ovviamente senza nessuna discriminazione nei confronti dei ragazzi che vogliano invece festeggiare quelle determinate ricorrenze, che saranno giustificati se rimarranno a casa”.

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