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Inutile vittoria dell’Italia nell’inutile partita con la Turchia

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E’ l’Italia della ripartenza, della vittoria che ormai non serve piu’, di Mancini che prosegue e dell’amaro in bocca che resta. Si rivedono segnali di vita sul pianeta Italia, gli azzurri zittiscono il pubblico dello stadio Konya, parte del quale prima dell’inizio aveva fischiato l’inno di Mameli, ma l’enorme delusione per la mancata qualificazione ai Mondiali in Qatar resta nonostante il successo (2-3) in terra turca, di buon auspicio per questa nazionale che deve risollevarsi e che sara’ rifondata. E i rimpianti aumentano se si pensa a quanto fatto questa sera da un paio di ragazzi, come Tonali e Raspadori (autore di una doppietta), che con un po’ piu’ di coraggio il ct avrebbe potuto far giocare dall’inizio anche giovedi’ scorso a Palermo, e magari contro la Macedonia del Nord sarebbe finita diversamente, e questa sera gli azzurri avrebbero sfidato Ronaldo e soci invece che Cengiz Under e gli altri con la mezzaluna sulla maglia. Ma ormai non serve piangere sul latte versato, anche se Raspadori avrebbe potuto essere la versione aggiornata e forse altrettanto efficace, del Paolo Rossi messo dentro a sorpresa ad Argentina ’78. L’Italia che non segnava piu’, e per questo ha mancato il Mondiale per la seconda volta di seguito, ha ritrovato la via del gol con il ragazzo che nel Sassuolo spesso gioca da esterno, lasciando spazio al centro a quello Scamacca oggi suo compagno di reparto anche in azzurro, e che si e’ battuto come un leone contro una difesa turca che gli ha riservato attenzioni particolari, un paio di volte un po’ troppo dure. Cosi’ alla fine l’Italia ha inflitto alla Turchia la seconda sconfitta della gestione Kuntz, e non rimane che sperare in un futuro migliore e nel riscatto, almeno parziale, visto che ai giocatori di Mancini le sfide stimolanti non mancheranno nei prossimi mesi. Basti pensare all’Intercontinentale con l’Argentina a Wembley (dovrebbe essere l’addio di Chiellini, positivo e d’esempio agli altri anche oggi), ai confronti di Nations League con la Germania e a quello con l’Inghilterra, rivincita della finale di Euro 2020. Nota negativa della serata e’ stato uno Zaniolo che ha giocato un tempo defilato sulla destra del tridente offensivo.

Ha cercato di saltare l’uomo, ha messo in mezzo un paio di palloni ma dopo il primo tempo e’ rimasto negli spogliatoi sostituito da quello Zaccagni che ha preso il posto del romanista anche nel cuore della influencer Chiara Nasti. Errore da sottolineare con la matita rossa e’ stata anche la papera di Donnarumma che, al 4′, ha permesso alla Turchia di passare in vantaggio con Cengiz Under, rinato a Marsiglia e oggi uno dei migliori dei suoi. Va detto pero’ che l’ex portiere del Milan ha poi compiuto un paio di interventi salva-risultato, ma rimane l’impressione che non sia tranquillo dopo l’errore che e’ costato al Psg l’eliminazione dalla Champions, come dimostra oggi anche un errore su rinvio che stava per regalare un altro gol ai turchi. Forse, se non e’ sereno, sarebbe il caso di non dargli fiducia a prescindere. Dopo i primi 25′ in cui il gioco lo ha in mano la Turchia, l’Italia prende il pallino e pareggia al 35′: c’e’ una punizione battuta da Biraghi dalla sinistra Cristante si inserisce alla perfezione smarcandosi sul primo palo e batte Bayindir con un preciso colpo di testa. Quattro minuti dopo c’e’ il ribaltone, frutto di un intercetto di Tonali dopo un rinvio sbagliato del portiere turco e di un guizzo di Raspadori, che segna con una conclusione forte e precisa. Terzo gol al 71′ per un cross di De Sciglio su cui Biraghi interviene di testa per l’assist vincente per Raspadori. A 7′ dalla fine secondo gol turco con Dursun e con Donnarumma incerto anche questa volta. Come a dire che e’ lui il simbolo di questa Italia ancora frastornata.

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Cronache

‘Hitlerson’, la maglia indossata dal laziale e i vergognosi cori antisemiti: il ministro Abodi annuncia interventi

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In tribuna un tifoso laziale indossa la maglia della sua squadra del cuore. Sulle sue spalle spicca il nome ‘Hitlerson’, accompagnato dal numero 88 – di chiara matrice nazista -, mentre la curva Nord intona gli ennesimi cori antisemiti che troppo spesso risuonano negli stadi italiani e non solo all’Olimpico. Il derby della Capitale di ieri porta con sé una lunga scia polemica, nata dal post della presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, che ha pubblicato video e foto dell’accaduto. Ad intervenire è stato lo stesso ministro dello Sport, Andrea Abodi, che ha annunciato provvedimenti. “Impossibile far finta di nulla – la sua replica su Twitter -. Farò la mia parte, come sento il dovere di fare. Il rispetto è dovuto e non è negoziabile”. Ed anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha preso l’iniziativa, sollecitando il capo della polizia, Lamberto Giannini, ed il questore di Roma, Carmine Belfiore, per invitarli a fare ogni sforzo per individuare i responsabili dei comportamenti antisemiti. Le foto e i video della maglia di ‘Hitlerson’ hanno fatto ben presto il giro del web, scatenando una ridda di critiche e polemiche.

“Come sempre siamo gli unici a indignarci e a protestare – le parole di Dureghello -. Possibile che tutti continuino a far finta di nulla?”. Simboli o immagini nazifasciste legate al tema calcistico, infatti, sono comparsi più volte in città. L’ultimo episodio è di appena un paio di mesi fa quando, alla vigilia del giorno della Memoria, la Capitale si svegliò tappezzata di adesivi che rappresentavano il disegno di Hitler con la maglia giallorossa della Roma. Uno “sfregio inaccettabile”, come aveva stigmatizzato il sindaco, Roberto Gualtieri, facendo poi rimuovere le figurine. Su quanto avvenuto ieri sugli spalti dell’Olimpico è intervenuto anche il prefetto Giuseppe Pecoraro, neo-coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo. “Sono da condannare duramente i cori contro il mondo ebraico che si sono sentiti in questi giorni negli stadi – le sue parole -. Sono da sanzionare fortemente e vanno identificati i responsabili. In caso contrario, è necessario un intervento anche sulle società per le quali questi fanno il tifo”.

L’Anpi, invece, si è detta pronta a “un’azione di carattere penale per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa”. “È il momento di provvedimenti esemplari da parte della procura federale e di indagini e sentenze coraggiose da parte della magistratura”, tuona il presidente dei partigiani, Gianfranco Pagliarulo. Il senatore di Azione-Italia Viva, Ivan Scalfarotto, ha annunciato una interrogazione al Viminale, mentre dal Pd il deputato Marco Furfaro chiede di “intervenire con forza”. Fra gli stessi tifosi laziali sono in tanti a prendere le distanze da quanto accaduto, anche se molti hanno rilanciato sui social le offese omofobe che i cugini romanisti avrebbero rivolto ieri al derby. All’ingresso della curva Nord, infatti, sono comparsi alcuni adesivi arcobaleno con la scritta “Lgbt, laziale, gay, bisex, trans”

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Sarri sostiene che Mourinho “è animale da spettacolo”

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“Lasciate stare Mourinho, è un animale da spettacolo. È una persona di una simpatia straordinaria. Poi a tirarti dentro certo storie è il numero uno ma io non voglio entrare in queste storie”. Lo ha detto il tecnico della Lazio Maurizio Sarri, che ha partecipato al Gran gala dello sport di Castiglion Fiorentino ricevendo il premio dedicato al castiglionese Corrado Viciani, teorico del gioco corto ante litteram e autore della storica promozione della Ternana in Serie A negli Anni Settanta. Sui rimpianti il tecnico biancoceleste ha detto: “Con i gol di Ciro (Immobile ndr) potevamo essere più avanti ma pazienza. La classifica oggi è fluida che non vi dà garanzie. Può succedere di tutto”. Sul calcio italiano: “Si può discutere su quanto il calcio di club incida sul calcio italiano perché delle squadre che sono ai quarti delle Coppe di calciatori italiani ce ne sono pochi. Io ogni volta che si compra un giocatore lo voglio italiano”. Sarri ha poi ha ricordato i tempi trascorsi nell’aretino come giocatore e come allenatore. Poi su Lotito: “non lo chiamo né presidente né allenatore, solo Claudio. Però da quando è senatore si vede di meno. Mi ha giurato che tornerà più spesso e io lo spero”. Infine sul riconoscimento ricevuto: “E’ un premio che mi fa un piacere enorme perché fin da bambino ho sempre avuto ammirazione per Viciani. Io sono sempre per la priorità delle idee poi ti devi adattare ai tuoi giocatori”.

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Ferrari: attacco informatico, non cederemo a ricatti

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La Ferrari ha subito un attacco informatico e ha ricevuto una richiesta di riscatto relativa ad alcuni dati di contatto dei propri clienti. E’ la casa di Maranello a renderlo noto in tarda serata dopo avere informato le autorità competenti. “In linea con la propria policy aziendale, Ferrari non accoglierà nessuna richiesta di riscatto in quanto acconsentire a simili richieste finanzierebbe attività criminali e permetterebbe agli autori delle minacce di perpetuare i loro attacchi” chiarisce la società che già in passato ha subito attacchi informatici, anche se assolutamente non paragonabili a questo.

La casa di Maranello è un obiettivo molto attrattivo per i cyber criminali che cercano di carpire informazioni: in questo caso relative ai dati di contatto dei clienti, ma in generale possono fare gola anche disegni, prodotti e brevetti, molto preziosi sul mercato. A differenza di casi recenti che hanno interessato altre società non è stata bloccata l’operatività della Ferrari e infatti la richiesta di ricatto non riguarda l’attività dell’azienda che prosegue regolarmente.

La società ha avviato “immediatamente un’indagine in collaborazione con una società di cybersicurezza leader a livello mondiale. Inoltre – spiega – abbiamo informato le autorità competenti e siamo certi che faranno tutto quanto in loro potere nello svolgimento delle indagini”. Tra le prime mosse della casa di Maranello c’è stata naturalmente l’informazione ai clienti, bersaglio dei pirati informatici.

“Nella convinzione che la migliore linea d’azione sia quella di informare la nostra clientela – dice l’azienda – abbiamo notificato ai nostri clienti la potenziale esposizione dei loro dati e la natura dell’evento”. “Ferrari tratta molto seriamente il tema della confidenzialità dei propri clienti – sottolinea la società – e comprende l’importanza di quanto accaduto. Abbiamo collaborato con esperti per rafforzare ulteriormente i nostri sistemi, della cui solidità siamo fiduciosi. Possiamo inoltre confermare che la violazione non ha avuto alcun impatto sull’operatività della nostra azienda”.

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