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Intravista una nuova forma di ossigeno, sfida le teorie

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Una nuova forma di ossigeno è stata intravista per la prima volta, dopo che la sua esistenza era stata da tempo prevista: si tratta dell’ossigeno-28, che possiede 12 neutroni in più rispetto alla forma più comune, l’ossigeno-16, quello che respiriamo. Il successo, pubblicato sulla rivista Nature e ottenuto da una ricerca coordinata dal Tokyo Institute of Technology, ha fatto però nascere nuove domande: questo isotopo dell’ossigeno, cioè un atomo con uguale numero di protoni ma diverso numero di neutroni nel nucleo. Non si comporta, infatti, come previsto, sfidando tutte le aspettative.

Se confermato, il risultato dunque potrebbe costringere a rivedere le teorie sulla struttura degli atomi. La forza più potente dell’universo è quella che tiene insieme protoni e neutroni nel nucleo degli atomi. Secondo le teorie attuali, i nuclei che posseggono un certo numero di protoni e neutroni sono molto stabili. Questo perché queste particelle fondamentali si dispongono nel nucleo in modo ordinato, come se riempissero dei ‘gusci’ concentrici: quando il guscio più esterno (l’ultimo ad essere popolato) viene riempito con il giusto numero di protoni e neutroni, la forza che li lega rende estremamente difficile aggiungere o togliere particelle e l’atomo è dunque stabile. Questo è proprio quello che si pensava dell’ossigeno-28, ma i ricercatori guidati da Yosuke Kondo si sono imbattuti in un risultato inaspettato.

Il nuovo isotopo dell’ossigeno è stato ottenuto partendo da un altro isotopo, il fluoro-29, che contiene lo stesso numero di neutroni ma un protone in più rispetto all’ossigeno-28. Gli autori della ricerca hanno poi frantumato il fluoro contro una spessa barriera di idrogeno liquido, espellendo il protone di troppo e ottenendo la forma di ossigeno cercata. Tuttavia, l’ossigeno-28 ha avuto una vita estremamente breve: talmente corta che si è riusciti a dimostrare il successo dell’esperimento solo in maniera indiretta, osservando quello che aveva lasciato dietro di sé, vale a dire ossigeno-24 più 4 neutroni.

Questo dato segna un altro successo dell’esperimento: è la prima volta che si riescono a rilevare 4 neutroni simultaneamente, un risultato impensabile fino a pochi anni fa, dal momento che queste particelle sono considerate come fantasmi, essendo prive di carica elettrica. La brevissima vita dell’ossigeno-28, però, indica che questa forma di ossigeno non è affatto stabile come si pensava, visto che si è disintegrato non appena è venuto alla luce. Si tratta di un ulteriore indizio del fatto che la regola dei numeri non è sempre applicabile: nel 2009, ad esempio, avvenne il contrario, con l’ossigeno-24 che risultò molto più stabile del previsto. Tutto ciò fa nascere dubbi sulla natura delle forze che tengono i nuclei insieme. Per questo motivo i ricercatori vorrebbero ora capire se è possibile ottenere e rilevare un isotopo ancora più pesante, l’ossigeno-30: confrontare il suo comportamento con quello dell’ossigeno-28, infatti, potrebbe far luce sulla questione.

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Cultura

“Plinio il Vecchio, il mistero del cranio ritrovato”: viaggio di Carlo Avvisati nella storia e nell’intrigo archeologico

A svelare il mistero il giornalista e scrittore Carlo Avvisati

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Un teschio, uno scheletro, un gladio, una lanterna di bronzo e altri reperti affiorano dal mistero degli antichi tempi nella nuova edizione del saggio di Carlo Avvisati, scrittore e giornalista esperto d’archeologia vesuviana. Questa storia intrigante, intitolata “Plinio il Vecchio, il mistero del cranio ritrovato,” si svolge nel contesto dell’eruzione vesuviana del 79 d.C., nella quale la vita dell’ammiraglio e scienziato romano Plinio il Vecchio trovò una tragica conclusione tra le ceneri di Pompei e Stabiae.

Avvisati, noto per la sua penna scorrevole e il suo interesse accademico, offre una nuova edizione riveduta e ampliata, arricchita da nuovi elementi e dettagli emersi nel corso degli anni. La trama si svolge attorno a un tesoro di reperti archeologici rinvenuti nel 1800 in uno scavo condotto da Gennaro Matrone, un ingegnere di Boscotrecase, nei terreni di sua proprietà a “Bottaro,” all’epoca quartiere di Torre Annunziata.

Il focus principale è su un teschio, precedentemente ipotizzato come appartenente a Plinio il Vecchio, un’autorevole figura dell’antica Roma. Tuttavia, questa identificazione è stata oggetto di controversie e dibattiti accesi tra gli archeologi del tempo. In un racconto avvincente, Avvisati svela le vicende che circondano questo reperto unico, esplorando la tradizione letteraria, le opinioni degli studiosi e persino gli episodi paranormali associati al suo ritrovamento.

La storia, resa ancora più accattivante dalle numerose foto d’epoca dell’area delle indagini, offre un affascinante resoconto delle indagini e degli eventi che circondano il teschio di Plinio. Avvisati non tralascia nulla, esaminando le dispute dell’epoca tra i sostenitori e gli oppositori dell’identificazione del teschio con Plinio il Vecchio. Inoltre, rivela particolari sulle sedute spiritiche dell’epoca, svolte con l’intento di confermare paranormalmente l’appartenenza di quel teschio all’illustre naturalista.

La nuova edizione del saggio non solo ripercorre le vicende del rinvenimento ma offre anche un’appendice di grande interesse. Avvisati fornisce informazioni approfondite sulla qualità e la quantità dei reperti rinvenuti nello scavo di Matrone. Inoltre, si addentra nei “musei personali” creati da Matrone, che rappresentarono una sorta di “offesa” al Museo Archeologico Nazionale, osteggiato dai direttori di allora durante gli scavi, quando Matrone pensò di aver scoperto i resti di Plinio il Vecchio.

In conclusione, il saggio di Avvisati rappresenta un viaggio affascinante nel passato, un’immersione nell’intrigo archeologico e una riflessione sulle sfide e le controversie che circondano il nostro rapporto con la storia antica.

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Nuoto, europei in Romania: oro per Mora, Martinenghi e Quadarella

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Tre medaglie d’oro per l’Italia agli Europei di nuoto in vasca corta a Otopeni, in Romania.

Lorenzo Mora, Vigili del Fuoco, ha vinto la medaglia d’oro nei 200 dorso, l’atleta azzurro ha trionfato in 1’48″43 davanti al britannico Luke Greenbank (1’48″53) e al francese Mewen Tomac (1’48″55).
Mora ha stabilito il  nuovo record italiano migliorando di due centesimi il suo precedente record.

Nicolò Martinenghi ha vinto i 50 rana, gara fortemente voluta dall’azzurro, davanti a un altro italiano,  un eccezionale Simone Cerasuolo.
Dopo Nicolo Martinenghi e Lorenzo Mora anche Simona Quadarella ha trionfato nella sua finale vincendo i 400 stile libero in 3’59″50: così le medaglie d’oro sono diventate tre.

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Baseball, Shohei Ohtani firma un contratto record da 700 milioni per passare ai Los Angeles Dodgers

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Più di Cristiano Ronaldo, più di Lionel Messi ma anche più di stelle dell’Nba come LeBron James o campioni della F1 come Max Verstappen. Il giapponese Shohei Ohtani ha firmato un contratto da 700 milioni in 10 anni ed è diventato lo sportivo più pagato al mondo.

Il nome in Europa non dice molto ma negli Usa e ovviamente in Giappone è considerato una stella, a soli 29 anni uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi di baseball. La notizia ha lasciato di stucco anche gli stessi appassionati statunitensi, pure abituati agli ingaggi stratosferici dei campioni degli sport “made in Usa”.

Ohtani era free agent, ovvero poteva firmare per qualsiasi altra franchigia della Major League di baseball in quanto il suo precedente contratto era in scadenza. I club nordamericani si sono scatenati e si sono detti pronti a qualsiasi offerta per accaparrarsi il campione giapponese. L’hanno spuntata di Los Angeles Dodgers. Ohtani quindi non cambierà neanche città in quanto finora ha giocato per un’altra squadra cittadina: i Los Angeles Angels.

Il campione nipponico in questi anni è diventato una leggenda del baseball: in uno sport come il baseball dove le statistiche sono la base di qualsiasi ragionamento anche da parte dei tifosi, Ohtani è risultato il miglior lanciatore ma anche il miglior battitore cioè il migliore sia in fase di difesa che di attacco. Come se Lautaro Martinez oltre ad essere il capocannoniere di Serie A fosse anche il miglior difensore del campionato.

Ma queste sue prestazioni hanno riportato un po’ di romanticismo al baseball, accusato di essersi iper-specializzato. GLi appassionati sono tornati e gli sponsor sono impazziti di gioia. Le partite di Ohtani nella Mlb, dove si è trasferito nel 2017, vengono trasmesse regolarmente in Giappone. Pochi giorni fa aveva fatto clamore il contratto da 550 milioni di dollari firmato da un altro 29enne, lo spagnolo Jon Rahm, con la Lega Araba di Golf. Lo sport sembra ormai non avere più limiti economici.

L’eccezionalità dell’accordo di Ohtani sta nel fatto che i 700 milioni fanno riferimento esclusivamente al contratto. Cifre simili, ma con l’aggiunta di sfruttamento dei diritti di immagine e degli sponsor, secondo Forbes vengono raggiunte e superate da Cristiano Ronaldo che incassa 269,5 milioni di dollari all’anno, Lionel Messi (247,5 milioni di dollari), il golfista Phil Mickelson (138 milioni di dollari all’anno tra premi e sponsorizzazioni, Kylian Mbappé (128 milioni di dollari) il pugile messicano Canelo Alvarez (100 milioni di dollari all’anno), la stella Nba Stephen Curry (95,8 milioni all’anno)e Kevin Durant (84,4 milioni di dollari all’anno).

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