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Inter pari in extremis con la Roma, la Juventus rimane lontana

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Un pareggio che non serve a nessuno, e che fa felice solo la Juventus. Roma e Inter fanno 2-2 all’Olimpico, con i nerazzurri che passano in vantaggio De Vrij, subiscono la rimonta romanista (Spinazzola e Mkhitaryan) e si salvano nel finale grazie a un rigore di Lukaku. La squadra di Conte si qualifica cosi’ aritmeticamente per la prossima Champions ma perde l’occasione di accorciare in classifica sui bianconeri, impegnata domani con la Lazio. Per i giallorossi invece un punto che non aiuta a blindare il quinto posto che vale l’accesso diretto all’Europa League. Con Smalling in panchina e l’ex interista Zaniolo in tribuna (affaticamento al polpaccio sinistro), Fonseca conferma la formazione titolare vista col Verona. Rispetto al successo di Ferrara, invece, Conte cambia tre pedine inserendo De Vrij al posto di Ranocchia in difesa, Young per Biraghi sulla corsia mancina, e Barella in mezzo al campo al fianco di Gagliardini, con Brozovic preferito ad Eriksen sulla trequarti alle spalle del duo Sanchez-Martinez (Lukaku inizialmente in panchina). La prima occasione del match capita ai padroni di casa dopo 9′ minuti: sugli sviluppi di un corner Handanovic esce a vuoto ma Mancini di testa spedisce al lato. Scampato il pericolo l’Inter si fa piu’ aggressiva e al 15′ trova il vantaggio al primo vero tiro in porta: dalla bandierina del calcio d’angolo batte Sanchez, De Vrij sul secondo palo stacca di testa (male Kolarov in marcatura) e supera Pau Lopez. Per il cileno settimo assist da quando e’ ripartito il campionato. La reazione della Roma e’ tutta in un tiro da fuori area di Mkhitaryan al 25′ che finisce alto, mentre un minuto dopo i nerazzurri si avvicinano al raddoppio con una conclusione da pochi passi di Brozovic bloccata da Pau Lopez. Il primo tempo sembra destinato a chiudersi con l’Inter avanti nel punteggio, ma in pieno recupero ecco il pareggio romanista con Dzeko che serve Spinazzola il cui tiro viene deviato in porta da De Vrij nel tentativo di spazzare. L’arbitro Di Bello, sollecitato dal Var, va a controllare a bordo campo le immagini per rivedere il contatto tra Kolarov e Martinez da cui parte la ripartenza giallorossa ma non ravvisando irregolarita’ convalida la rete prima di mandare tutti negli spogliatoi. Al rientro in campo e’ sempre della Roma la prima occasione con Dzeko ancora in versione assist-man, stavolta ad innescare Veretout che da posizione defilata calcia trovando la respinta di Handanovic. Il vantaggio dei giallorossi si concretizza al 12′ della ripresa con Mkhitaryan, dopo che all’Inter viene annullato un gol di Lautaro Martinez per fuorigioco su lancio di Bastoni: l’armeno e’ lesto a sfruttare l’errore proprio di Bastoni che rinvia addosso a De Vrij per fermare una percussione in area del solito Dzeko. Finito sotto, Conte cerca di pescare dalla panchina la carta giusta per ribaltare l’incontro e manda in campo sia Lukaku sia Eriksen (assieme a Biraghi e Moses per avare forze fresche sugli esterni). Fonseca e’ costretto invece a schierare Smalling a causa del forfait di Ibanez (problema all’adduttore). I nerazzurri faticano a creare occasioni e la Roma sembra in controllo, ma un incredibile errore di Spinazzola a quattro minuti dal 90′ (al momento di rinviare in area il terzino si sposta il pallone e colpisce in pieno Moses) si tramuta in un rigore per l’Inter, con Lukaku che non sbaglia dal dischetto per il 2-2 finale.

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Marisa Laurito nuda, fasciata in una bandiera se il Napoli vince lo scudetto

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Lei è una grandissima tifosa del Napoli: cosa è disposta a fare per la vittoria dello scudetto? “Non mi posso spogliare perché è passata l’epoca, forse 20 anni fa avrei potuto ancora farlo. E non mi posso neanche tingere i capelli di blu perché li ho già così. Forse potrei andare in giro per un mese avvolta nella bandiera del Napoli”. E’ disposta a farlo? “Si, farò così, mi avvolgerò nella bandiera e sotto sarò nuda – ha assicurato a Un Giorno da Pecora – questo lo posso promettere”. Marisa Laurito a ruota a libera a Un Giorno da Pecora. Ospite oggi della trasmissione di Rai Radio1 condotta da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, la popolare attrice partenopea si è raccontata in una lunga intervista, partita dal ricordo di un appartamento dove viveva da giovanissima. “Ai tempi io e Marina Gonfalone, grandissima attrice, avevamo una specie di ‘comune’. Era una piccola casa, che non riuscivamo neanche a pagare, e che veniva anche subaffitata come bisca. Ogni tanto dovevamo sloggiare, serviva ad altri per giocare a poker…” In quella casa passarono tanti personaggi famosi.

“Certo, molti attori ad esempio, da Sergio Castellitto a Roberto Benigni”. Quanto c’è di vero nelle sue presunte relazioni con Renzo Arbore e Luciano De Crescenzo? “Non avrei potuto mai avere con loro una relazione: ridevamo dalla mattina alla sera e la sessualità non va d’accordo con la risata”. Parliamo di politica: è felice che ci sia una donna alla presidenza del Consiglio? “Sono molto contenta che ci sia una donna al governo, anche se avrei sperato fosse un’altra donna”. Come vede questo periodo di governo Meloni? “Non so, non li vedo benissimo, la Meloni però è una donna capace, preparata, però abbiamo idee diverse”. Lei ha raccontato di esser figlia di operai comunisti… “Esattamente, poi però mi sono avvicinata anche al c.sinistra”. Anche al Pd? “Il Pd però è ormai una cosa molto lontana dai nostri ricordi”. Le piace Elly Schlein? “Si, pare che piaccia. Ma in questo periodo sono lontana dalla politica, l’importante è che si faccia e si faccia bene”.

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Cultura

“Maradona, il genio ribelle”, una mostra a Pompei

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Comincia il viaggio che tra immagini e memorabilia racconterà ciò che Maradona è stato per il Napoli, per Napoli ed anche per Pompei: 140 tra i più suggestivi scatti firmati dal fotogiornalista Sergio Siano e circa 100 cimeli originali del campione argentino (tra magliette, scarpe, tute e molto altro) prestati dal Museo Vignati sono la dotazione della mostra “Maradona, il genio ribelle” che sarà inaugurata sabato prossimo, primo aprile (ore 19.30) a Pompei, nel Museo Temporaneo di Palazzo De Fusco, in piazza Bartolo Longo. Da domenica 2 aprile la mostra sarà aperta al pubblico (fino al 9 giugno). Al taglio del nastro interverranno il sindaco di Pompei Carmine Lo Sapio, il fotogiornalista e autore Sergio Siano e Massimo Vignati, che cura il Museo Vignati di Napoli con i cimeli di Maradona. Saranno presenti, inoltre, i curatori della mostra Kaos48 (Fabrizio Scomparin e Stefano Nasti) e l’artista Nello Petrucci ideatore dell’esposizione.

Prevista anche la presenza di Corrado Ferlaino, presidente del Napoli degli scudetti del 1987 e del 1990, e dell’ex calciatore azzurro Gianni Improta. “Maradona, il genio ribelle” è realizzata da Art and Change con il patrocinio del Comune ed è curata da Kaos48. Le fotografie di Sergio Siano hanno immortalato le più decisive gesta atletiche di Diego per le vittorie del Napoli, ma anche i suoi momenti più “intimi” in cui El Pibe de Oro rimaneva ad allenarsi da solo al Centro Paradiso, lontano dai riflettori e dall’entusiasmo, talvolta straripante, dei tifosi napoletani. “Ma anche quegli stessi tifosi e le loro incontrollabili manifestazioni di gioia – sottolineano i promotori della mostra – in occasione dei trionfi azzurri, sono rimasti impressi nelle immagini del fotoreporter partenopeo”. Ci sono, poi, i cimeli originali del Museo Vignati che fanno della mostra una “stanza delle meraviglie”: si va dalla camicia che Diego indossava il giorno stesso in cui ha messo piede a Napoli al pallone del Mundial ’86. Un’attenzione particolare sarà infine dedicata al rapporto speciale che il campione aveva con Pompei, che raggiungeva spesso per regalare un sorriso ai bambini delle Opere di carità del Santuario mariano.

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Tennis: Miami, Sinner batte Ruusuvuori e vola in semifinale

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Jannik Sinner batte il finlandese Emil Ruusuvuori e vola in semifinale al torneo di Miami. L’altoatesino si è imposto con il punteggio di 6-3, 6-1 al termine di un incontro interrotto al secondo set a causa della pioggia. L’azzurro, alla seconda semifinale consecutiva in un 1000 dopo quella conquistata ad Indian Wells, se la vedrà ora con il vincente tra il numero uno del mondo, Carlos Alcaraz, e l’americano Taylor Fritz.

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