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Cronache

Insulti ai rom di Casal Bruciato, per i pm l’accusa è di “razzismo”: 41 indagati a Torre Maura

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Arriveranno gia’ all’inizio della prossima settimana le iscrizioni nel registro degli indagati per quanto avvenuto a Casal Bruciato, periferia est della Capitale, dove durante proteste anti nomadi, animate anche da Casapound, i rom sono stati oggetti di insulti sessisti e razzisti. E per i disordini di qualche settimana fa in un’altra periferia romana, Torre Maura, sono state denunciate 41 persone accusate tra l’altro di apologia di fascismo e istigazione all’odio razziale. Tra loro anche esponenti dell’estrema destra. Denunciati per rapina invece chi sottrasse ai volontari il pane destinato ai rom e, in segno di spregio, lo calpesto’. Sulle recenti proteste razziste a Casal Bruciato la Digos ha depositato a piazzale Clodio una prima informativa da parte della Digos. Il procuratore aggiunto Francesco Caporale e il sostituto Eugenio Albamonte hanno proceduto alla formale apertura di un procedimento per il reato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, cosi’ come sancito dall’articolo 604 bis del codice penale.

Al momento il fascicolo e’ contro ignoti ma gli inquirenti proseguiranno nell’analisi dei video per identificare gli autori dei disordini. Nel provvedimento messo a disposizione dei magistrati dagli investigatori si ricostruiscono le varie fase dei disordini con l’individuazione di alcuni responsabili delle minacce contro la famiglia nomade a cui e’ stato assegnato l’appartamento. In particolare all’attenzione di chi indaga anche le immagini di un uomo, D.C., il simpatizzante di Casapound con giacchetto nero e testa rasata, che nel corso delle proteste ha gridato “ti stupro” verso una donna rom. Anche oggi la zona di via Satta e’ stata presidiata dalle forze dell’ordine ma non si sono segnalate tensioni.

Per quanto riguarda le violenze di Torre Maura i reati ipotizzati per i denunciati vanno dalla manifestazione non preavvisata all’incendio doloso, al danneggiamento, istigazione all’odio razziale, all’apologia del fascismo e all’interruzione di pubblico servizio. Intanto e’ partita una staffetta di solidarieta’ in favore della famiglia presa di mira con insulti e minacce a Casal Bruciato. I volontari della associazione ‘Nonna Roma’ si stanno avvicendando in queste ore per “non lasciare mai solo, nemmeno di notte” il nucleo di 14 persone a cui e’ stata assegnata l’abitazione. Alla rete attorno alla numerosissima famiglia starebbero partecipando anche volontari di altre realta’ come Arci e Opera Nomadi. Sulla vicenda e’ intervenuto il presidente della Camera, Roberto Fico, che giudica positivamente la decisione del sindaco Virginia Raggi. “Ha fatto bene a difendere i diritti delle persone che, appartenendo ad una graduatoria – ha detto la terza carica dello Stato – avevano diritto a una casa; ed era giusto cosi'”.

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Cronache

Tenta la truffa con un messaggio sulla pagina Fb della Questura

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Si susseguono nelle ultime settimane i tentativi di truffe online, spesso portate avanti attraverso richieste di denaro necessarie a sostenere fantomatiche cure salva vita. L’ultima, in ordine di tempo, ha avuto però un bersaglio inaspettato: la Questura di Trento. È stato infatti pubblicato dall’utente “Charlotte Petra” un commento ad un post della Questura cittadina.

“Ho una malattia grave, un cancro alla gola che mi condanna a morte certa, e in totale ho 800.000 euro, che vorrei trasmettere a una persona affidabile e onesta. Ho una società che importa olio d’oliva rosso in Portogallo e 6 anni fa ho perso mio marito, l’ho sperimentato molto e non posso sposarmi fino ad oggi, non abbiamo figli. Voglio donare questo importo prima di morire in modo che i miei giorni siano contati a causa di questa malattia per la quale non riesco a trovare una cura, ma una società in Portogallo non vuole sapere se puoi usare questa donazione. Questa è la mia e-mail: charlottegudrunpetra@gmail.com”.

Tuttavia, non vi è stata – da parte del personale della Questura – alcuna interazione, necessaria affinché questa tipologia di truffa potesse avere successo. Questo infatti il metodo che viene utilizzato in questi casi: una somma di denaro allettante, accompagnata ad una storia commuovente, viene messa a disposizione dell’utente inconsapevole, a fronte dell’effettuazione di un bonifico immediato affinché tale somma – asseritamente “bloccata”, come in questo caso – possa essere trasferita al cittadino ignaro della truffa. La Questura invita quindi la cittadinanza a fare attenzione ad ogni improvvisa richiesta di denaro da parte di enti, di estranei, nonché di quelle provenienti da fantomatici figli che lamentano lo smarrimento del proprio telefono cellulare e richiedono – attraverso un numero di telefono diverso dal proprio – denaro per cure mediche improvvise, segnalando tempestivamente ogni operazione sospetta alle Forze dell’Ordine.

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Tragedia a Napoli, giovane turista tedesca investita e uccisa da un camion dei rifiuti

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Una vacanza attesa si è trasformata in tragedia per Lisa Herbrich, turista tedesca di 27 anni, morta in seguito a un tragico incidente stradale a Napoli. L’incidente è avvenuto intorno alle 2 del mattino di lunedì, quando Lisa, mentre percorreva via Foria su una bicicletta elettrica a noleggio, è stata investita da un camion dell’Asìa, azienda di raccolta rifiuti.

Nonostante i tentativi di rianimazione effettuati dai soccorritori del 118 e il trasporto urgente prima all’ospedale Vecchio Pellegrini e poi all’ospedale del Mare, la giovane non ha superato i gravi traumi riportati, tra cui un’emorragia cranica importante. La salma è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria presso il Policlinico federiciano, in attesa degli esami autoptici che saranno cruciali per le indagini.

La polizia municipale dell’Unità Operativa Chiaia, guidata da Bruno Capuano, sta conducendo le indagini per chiarire la dinamica dell’incidente, avvalendosi anche delle immagini delle telecamere di sicurezza della zona. Dai primi accertamenti, sembra che un improvviso cambio di direzione della ciclista possa aver reso inevitabile l’impatto con il camion che stava svolgendo la sua abituale raccolta di rifiuti.

L’autocarro e la bicicletta sono stati sequestrati per ulteriori analisi, mentre il conducente del camion è stato sottoposto a test per valutare il suo stato psicofisico al momento dell’incidente.

Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha espresso il suo cordoglio: «Siamo profondamente addolorati per questo tragico incidente e ci stringiamo ai familiari della vittima in questo momento di grande dolore. Speriamo che le indagini possano presto chiarire le dinamiche e le eventuali responsabilità.»

Lisa Herbrich, che aveva già visitato Napoli e l’Italia per motivi di studio, era tornata in città con alcuni amici per una breve vacanza. La sua morte ha scatenato una vasta ondata di solidarietà, specialmente tra la comunità ciclistica. Luca Simeone, direttore del Napoli Bike Festival, ha sottolineato il deterioramento delle condizioni di sicurezza stradale per i soggetti più vulnerabili e ha annunciato l’intenzione di richiedere un’audizione alla Prefettura di Napoli. Inoltre, è prevista l’apposizione di una bici bianca nel luogo dell’incidente, in memoria della giovane studentessa.

Questo tragico evento riaccende il dibattito sulla sicurezza stradale nelle grandi città italiane e sull’importanza di garantire un ambiente sicuro per tutti gli utenti della strada, in particolare per i ciclisti e i pedoni, frequentemente esposti a rischi elevati.

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Peculato e truffa, arrestato primario a Cagliari

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Avrebbe effettuato prestazioni di intra moenia in un ambulatorio dell’ospedale in cui lavorava ma senza versare poi all’azienda sanitaria quanto previsto dalla normativa. Il primario del reparto di urolgia dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari, Antonello De Lisa, 64 anni è stato arrestato dai carabinieri e adesso si trova ai domiciliari. Il medico e docente universitario, molto conosciuto non solo in Sardegna, è accusato di peculato e truffa. Le indagini sono state condotte dai carabinieri del Nas di Cagliari e sono partite circa due mesi fa. A seguito di alcune perquisizioni negli uffici del medico, su richiesta del pm Nicola Giua Marassi che coordina le indagini, è arrivato un primo provvedimento del Gip con la sospensione del primario dalla professione ospedaliera. De Lisa ha continuato in queste settimane a insegnare. Adesso si sono modificate le esigenze cautelari e per il medico sono scattati gli arresti domiciliari.

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