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Insigne, Osimhen e Politano show: il Napoli cala il tris e spazza via il Lega Varsavia

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Vince 3- 0 il Napoli con il Legia Varsavia e sale in classifica a 4 punti (alla pari del Leicester) dietro proprio alla squadra polacca che comanda a 6 punti. Una classifica non veritiera considerando il valore degli avversari di oggi, bravi forse a chiudere in difesa con ogni mezzo, ma comunque estremamente modesti. Sta stretto il 3-0 al Napoli, nei 90’ è stato un tiro al bersaglio ma l’importante era vincere e risalire la classifica. Anche oggi, impossibile negarlo, ha fatto la differenza l’ingresso di Osimhen al 57’.


Gli scherzi del calcio: Napoli capolista in campionato a punteggio pieno dopo 8 partite, fanalino di coda nel girone di Europa League a 1 punto. Pareggio con il Leicester City all’esordio dopo una partita dominata e a seguire sconfitta interna sfortunata con lo Spartak Mosca. Stasera serve vincere e per farlo Spalletti mette in campo una formazione ‘alternativa’ (il coach non ama parlare di turn over) e punta su Meret tra i pali, difesa con Manolas in coppia con Koulibaly, Di Lorenzo terzino destro e Juan Jesus a sinistra (Mario Rui squalificato per l’espulsione della gara scorsa); centrocampo con Demme, e Anguissa; attacco con il trio Lozano, Elmas e Insigne, alle spalle di Ciro Mertens. Assente Zielinski che però dovrebbe rientrare domenica all’Olimpico con la Roma.


Un paio di minuti di marca Legia Varsavia ma poi cresce subito il Napoli e tiene il pallino del gioco.
Al 5′ su calcio d’angolo Insigne serve Mertens che da fuori area tira al volo, conclusione rimpallata.
Al 9’ è il belga a lanciare Lozano bravo a colpire di testa ma la palla è preda di Miszta. Al 13′ ammonito Juan Jesus reo di aver interrotto in modo irregolare un’azione del Legia. Dries Mertens va vicino al gol al 12’ (con Miszta, bravo a deviare sopra la traversa) e poi di nuovo al 21’ con un diagonale di polo al lato.
Bene Demme ed Anguissa a centrocampo intercettano palloni e avviano le ripartenze. Occorre però maggiore concretezza e lucidità sotto rete, magari sfruttare meglio i calci d’angolo (già 8 al 29’) che possono essere una opportunità.
Il Napoli insiste, felici le triangolazioni tra Insigne, Lozano e Mertens solo che il risultato non si sblocca. Inoperoso Meret fino al 39’ quando il Legia conquista il primo calcio d’angolo. Nessun pericolo. Al 42’ la gara fa registrare il 68% di possesso palla da parte degli azzurri e 11 calci d’angolo. Al 44′ viene ammonito Manolas per un fallo su Muci. Il primo tempo termina 0-0.


Nella ripresa la musica non cambia, il Napoli con la stessa formazione prova a scardinare la difesa e la porta avversaria. Generoso Dries ci prova al 52’ su punizione; poi Demme con un tiro forte e di esterno per poco non riesce nel colpaccio. Neanche un pizzico di fortuna aiuta la squadra di Spalletti al 56’ colpo sicuro di Insigne, Miszta intercetta con il piede.
Al 57′ Osimhen e Fabian Ruiz entrano al posto di Lozano ed Anguissa. Continua l’assedio alla porta polacca… Mertens, Insigne, Elmas, Di Lorenzo e ora anche Osimhen. Porta stregata. Al 71’ due cambi per il Napoli: Petagna e Politano al posto di Manolas (su un intervento pare si sia stirato) e Mertens. Spalletti punta sul doppio attaccante: Osimhen e Petagna.


Al 75′ il Legia quasi fa lo scherzo con un palo esterno preso da Emreli.

E’ il preludio dei gol del Napoli: al 76′ su cross di Politano Insigne di controbalzo tira a volo e finalmente batte Mistza per l’1-0. Un minuto dopo Osimhen va in gol con un pallonetto ma viene rilevata la sua posizione di offside.
Ma il raddoppio del nigeriano è rimandato solo all’80’: Insigne serve l’attaccante che sa posizione defilata implacabile batte Miszta per il 2-0.
All’ 81′ il capitano lascia il posto Rrahmani; Napoli così dopo il doppio vantaggio ritrova più equilibrio. Non è finita. Al 95′ il Napoli segna il terzo gol con Politano con un tiro spettacolare dal limite dell’area. Finisce 3-0 per gli azzurri.

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Europa League: impresa dell’Atalanta, il Liverpool vince ma va fuori

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L’unica pecca è la squalifica di Hien e Zappacosta, diffidati. Il vantaggio di Salah è di rigore, la sofferenza nel prosieguo molto relativa, le occasioni non sfruttate sui due fronti una manciata. Forte dei tre gol di vantaggio di Anfield, l’Atalanta perde di misura nel ritorno dei quarti di Europa League col Liverpool centrando la seconda semifinale europea della sua storia a 36 anni dalla precedente, quella mitica col Malines in coppa Uefa dopo aver battuto lo Sporting Lisbona. Presenza significativa allo stadio di Bergamo in festa, il capitano di allora Glenn Stromberg, acclamato dai tifosi prima del calcio d’inizio. Sette minuti, compresi il paio per il check, e la strada si fa in salita per i bergamaschi.

Il braccio largo di Ruggeri su palla di Alexander-Arnold dal lato corto provoca il penalty realizzato dall’egiziano spiazzando Musso, lasciando ai Reds due gol da recuperare e tre per ribaltare il risultato dell’andata. Il pericolo del raddoppio intorno al dodicesimo è sventato da Musso, quando costringendolo all’uscita risolutiva Luis Diaz gli si presenta davanti, smarcato dall’azione di Robertson prolungata da Gakpo, e Szoboszlai ci prova centralmente dalla lunetta. Per la prima conclusione atalantina, tra una rete di possesso degli ospiti e l’altra, bisogna aspettare il ventottesimo col sinistro a incrociare largo di Miranchuk sul controllo dal limite sbagliato da Scamacca, su passaggio di Ederson, diventato assist.

L’undici di Klopp sembra vivere di fiammate, come la triangolazione tra Diaz e Salah oltre la mezzora che costringe Djimsiti a chiudere con la diagonale in scivolata, mentre Salah al trentanovesimo spreca il rilancio di Gakpo allargando il pallonetto solo davanti a Musso. Gioia strozzata in gola alla Curva Nord e a Koopmeiners due minuti più tardi, perché sul filtrante di De Roon il tiratore scelto di casa è in fuorigioco. Comincia la ripresa ed Ederson telefonata fra le braccia di Alisson il rigore in movimento nel flipper d’area innescato dal fondo da Zappacosta con tocchi di Miranchuk e Scamacca, mentre Kolasinac ovvia spazzando l’area all’uscita a vuoto di Musso su una punizione da lontano di Robertson.

Van Dijk corregge di testa centralmente lo schema di Alexander-Arnold prima del quarto d’ora, con la risposta sempre centrale dal limite di Koopmeiners a rimorchio di Zappacosta. Oltre il ventesimo Ruggeri scambia con Miranchuk trovando Mac Allister in traiettoria e Scamacca, ancora su iniziativa del laterale destro, che lascia spesso Robertson sul posto, alza decisamente la mira. Quando Klopp ha già cambiato quattro pedine, Gasperini fa entrare Pasalic per Ederson e per Scamacca il più fresco De Ketelaere, che non riesce a mandare in porta l’impreciso Koopmeiners oltre la mezzora. Chiude la fiera delle mezze chances in rosso il terzo tempo di Nunez sulla punizione di Mac Allister: Bergamo può esultare.

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La morte di Mattia Giani sul campo di calcio, l’accusa del giudice sportivo: l’ambulanza arrivò dopo 17 minuti

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Una tragedia ha colpito il mondo del calcio toscano con la morte del calciatore Mattia Giani durante una partita tra Lanciotto e Castelfiorentino. Il giudice sportivo della Figc – Lega Dilettanti toscana ha ora fornito una ricostruzione dettagliata degli eventi che hanno portato alla tragedia e delle decisioni conseguenti.

Secondo il giudice sportivo, l’ambulanza è arrivata allo stadio di Campi solo 17 minuti dopo che i soccorsi sono stati richiesti per Mattia Giani. Durante questo periodo, i soccorsi sono stati forniti da un massaggiatore ospite e da un medico presente in tribuna, che sembra che abbiano utilizzato un defibrillatore per tentare di rianimare il giocatore. Successivamente, una prima ambulanza è giunta sul posto e ha continuato le operazioni di soccorso con l’aiuto di altri volontari che sono arrivati con un’altra ambulanza pochi minuti dopo. Nonostante gli sforzi dei sanitari, il calciatore è stato dichiarato morto dopo il suo trasferimento in ospedale.

Il giudice sportivo ha ritenuto giustificata la sospensione della partita, che è stata interrotta al 14′ del primo tempo, a causa dell’inevitabile turbamento di giocatori e dirigenti causato dall’evento tragico. Inoltre, ha deciso che la parte restante della partita dovrà essere recuperata in un secondo momento.

La squadra Lanciotto è stata multata di 400 euro “per mancanza di ambulanza e/o medico”,  sanzione prevista per questa mancanza.

“Giova sottolineare – scrive ancora il giudice sportivo – come il rispetto del grave evento anche da parte della società Lanciotto Campi Bisenzio e dei componenti la terna arbitrale sia sintomo di grande osservanza dei valori della solidarietà e della correttezza sportiva”.

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Champions, il Real Madrid di Ancelotti batte il City ai rigori e vola in semifinale

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Il “re” di coppe piazza un altro colpo: il Real Madrid di Carlo Ancelotti raggiunge la semifinale di Champions League dopo una battaglia durissima contro il Manchester City di Pep Guardiola. Raggiunge così Del Bosque come il secondo allenatore del Real Madrid con più presenze in Champions.

Con uno spettacolare pareggio 3-3 nell’andata, i Blancos di Carlos Ancelotti si sono imposti dopo i rigori (5-4) nel ritorno dei quarti di finale all’Etihad Stadium. Nonostante un inizio frenetico, con il Real che si è portato in vantaggio al 12’ grazie a Rodrygo e il Manchester City che ha colpito la traversa con Haaland, il primo tempo si è chiuso sull’1-1, firmato da De Bruyne al 76’. Il ritmo del match è stato incandescente, con entrambe le squadre impegnate in rapidi scambi e azioni fulminee. Nonostante gli sforzi di entrambi i lati nei tempi regolamentari e supplementari, il risultato è rimasto invariato.

La partita è stata caratterizzata da un gioco tattico, con Pep Guardiola e Carlo Ancelotti che hanno orchestrato le loro mosse con maestria. Ma è stata la lotteria dei rigori a decretare il vincitore, con il Real Madrid che ha avuto la meglio, accedendo così alla semifinale per il quarto anno consecutivo. Ora, i Blancos si preparano ad affrontare il Bayern Monaco in un’altra sfida emozionante per un posto nella finale di Champions League.

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