Un italiano su 2 si appresta a vivere con uno stato d’animo negativo la prossima stagione influenzale, caratterizzata dalla convivenza dell’influenza stagionale con il SarsCoV2. Prevalgono ansia (23%), stanchezza (21%), tristezza (3,7%) e diffidenza (3,3%). E’ quanto emerge dalla ricerca condotta da Human Highway per Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione), presentata oggi all’evento “Tra pandemia e influenza stagionale: cosa dobbiamo sapere e cosa dobbiamo fare”. Le donne sono piu’ in ansia degli uomini (27,1% vs 19,1%), i piu’ sfiduciati sono i trentenni. I principali motivi di preoccupazione e stress sono legati al timore di nuove restrizioni per contenere i contagi (per quasi il 22% degli intervistati, 25,3% nella fascia 25-34 anni), alla paura di contagiare i piu’ fragili (17,1%) e alle difficolta’ nel distinguere i sintomi dell’influenza da quelli del Covid-19 (16,6%). Circa 4 italiani su 10 dichiarano di volersi vaccinare contro l’influenza (in crescita rispetto al 2019, quando solo il 14,6% aveva intenzione di vaccinarsi), dato che sale a 2 su 3 tra gli over-65. Per il 44,2% degli intervistati e’ importante vaccinarsi per evitare di contagiare le persone vicine (29,6%), ma anche per agevolare la diagnosi differenziale tra influenza e Covid-19 (29,4%). Permane una quota di persone convinte che la vaccinazione contro l’influenza sia inutile (42% degli intervistati), perche’ dice di ammalarsi raramente e con sintomi lievi. Dall’indagine di Assosalute emerge, inoltre, che nel 2022 si sia verificato un graduale ritorno a certi comportamenti pre-Covid: da un lato diminuisce, rispetto al 2020/2021, la quota di chi ritiene di dover contattare immediatamente il proprio medico di base alla comparsa dei primi sintomi influenzali (26,2%); dall’altro, aumentano i favorevoli a riposo e ricorso ai farmaci di automedicazione, con contatto medico solo se necessario (45,6%). Un italiano su 5 dichiara di assumere gli antibiotici in caso di sintomi influenzali. La figura del medico di medicina generale, in caso di influenza, resta centrale, soprattutto al crescere dell’eta’. Al medico di famiglia si rivolge il 66,1% della popolazione, anche se diminuisce rispetto al 2020/2021 la quota di quanti ritengono che contattare immediatamente il proprio medico sia la cosa piu’ giusta da fare (lo credeva 1 italiano su 3 nel 2020/2021, ora 1 su 4). Al medico fanno riferimento 8 over-65 su 10, mentre i giovani dichiarano una maggior propensione alla ricerca di informazioni su internet e presso parenti e amici. Aumenta, pur senza tornare ai livelli pre-pandemici, anche la quota di italiani che ritiene che il comportamento piu’ saggio, in caso di sintomi influenzali, sia restare a riposo, ricorrere ai farmaci di automedicazione e, solo in caso la situazione non migliori nel giro di qualche giorno contattare il medico (45,6% nel 2022 vs il 37,1% nel 2020). I farmaci di automedicazione si confermano il rimedio piu’ utilizzato, con il 58,6% degli intervistati che dichiara di assumerne in caso di sintomi. Il 13% si affida ai “rimedi della nonna”, il 16,9% assume integratori e vitamine, mentre l’11,7% non prende nulla perche’ “passa da sola”.