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Inferno di cristallo a Dacca, fiamme e morte in diretta mondiale

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E’ salito a 25 morti e 74 feriti il bilancio dell’incendio scoppiato ieri in un grattacielo di Dacca, in Bangladesh. Lo riferisce la Cnn. Sette delle vittime sono morte gettandosi nel vuoto dai piani superiori cercando di scampare alle fiamme. È stato una sorta di inferno di cristallo in diretta mondiale. Nel centro della capitale del Bangladesh, Dacca, le fiamme hanno divorato un grattacielo di uffici di una ventina di piani, intrappolando per ore moltissime persone nei dieci piani superiori. Diverse persone sono riuscite a mettersi in salvo nelle prime fasi calandosi sulle pareti esterne, ma molti fra questi non ce l’hanno fatta e sono precipitati sulla strada ripresi da decine di telefonini. I pompieri, dopo ore di lavoro con l’utilizzo di scale, gru ed elicotteri, sono riusciti a mettere in salvo quasi tutti, ma il bilancio provvisorio di 25 morti, fornito dagli stessi pompieri, è probabilmente destinato ancora a salire man mano che i soccorritori accederanno ai vari locali sottratti alla furia dell’incendio. Ripresa da ogni angolo dalla folla di familiari disperati e da curiosi sul marciapiede e nei palazzi vicini, la facciata moderna di vetri specchiati azzurri della FR Banani Tower, nell’omonimo quartiere, ha fatto il giro del mondo.

I video mostrano persone che si sbracciano disperate dalle vetrate rotte dei piani superiori chiedendo aiuto: immagini che hanno un vago richiamo con quelle dalle Twin Towers dell’11 settembre 2001. Le fiamme e soprattutto il fumo nero e denso escono da molte finestre rotte, fra l’ottavo e il dodicesimo piano. Si vedono alcune persone che escono da una finestra, percorrono un paio di metri di facciata verso sinistra e poi iniziano a scendere usando i condizionatori all’esterno. Altri si aggrappano a dei cavi verticali. Presto diventano sette-otto, forse di piu’, incolonnati uno sull’altro. Ma si vede chiaramente uno di loro, vestito di bianco secondo la tradizione islamica, che perde la presa e dopo aver urtato l’uomo sotto di lui precipita nel vuoto. Da un’altra angolazione una persona precipita, urta con violenza un ostacolo e poi rimbalza sui cavi elettrici prima di schiantarsi a terra.

Molti dei circa 140 dipendenti del Quasem Group, che ha diversi uffici nei piani alti del grattacielo, riescono a fuggire dal tetto verso gli edifici vicini, secondo quanto riporta lo Straight Times di Singapore citando un dirigente della societa’. L’allarme e’ scattato alle 10.30 locali (le 5.30 ora italiana). Una ventina di unita’ di vigili del fuoco hanno lavorato per ore, usando gli idranti, prima dalla strada e poi dalle gru, mentre un folto gruppo di studenti dalla strada ha cercato di aiutare. Un elicottero antincendio ha riversato acqua sul tetto dell’edificio. Poi i pompieri hanno iniziato a salvare le persone a gruppetti e a portarle a terra con le gru e le scale.

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Nyt, Murdoch sconfitto, controllo impero sarà diviso tra 4 figli

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Rupert Murdoch ha perso la battaglia per il controllo della successione al suo impero mediatico: quattro dei suoi figli adulti ne manterranno lo stesso potere di voto dopo la sua morte, nonostante il tentativo del magnate di passarlo al solo primogenito Lachlan. Lo riporta il New York Times (Nyt), che cita una decisione giudiziaria sigillata depositata nei giorni scorsi. “Un commissario del Nevada si è pronunciato clamorosamente contro il tentativo di Rupert Murdoch di modificare il trust di famiglia per consolidare il controllo dell’impero mediatico da parte del figlio maggiore Lachlan e mantenere la linea editoriale di destra di Fox News”, scrive il Nyt.

Il commissario, Edmund J. Gorman Jr, ha concluso in una decisione depositata sabato che il padre e il figlio – a capo di Fox News e News Corp – hanno agito in “malafede” nel tentativo di modificare il trust irrevocabile, che divide equamente il controllo della società tra i quattro figli maggiori di Murdoch (Lachlan, James, Elisabeth e Prudence) dopo la sua morte, prosegue il giornale. La sentenza è stata a tratti severa, commenta il quotidiano, sottolineando che in un punto del suo parere di 96 pagine, Gorman definisce il piano di modifica del trust come una “farsa accuratamente realizzata” per “cementare in modo permanente i ruoli esecutivi di Lachlan Murdoch” all’interno dell’impero, “senza tener conto dell’impatto che tale controllo avrebbe sulle società o sui beneficiari” del trust familiare.

Murdoch aveva portato in tribunale i figli James, Elisabeth e Prudence nel tentativo di eliminare completamente il loro potere di voto sul trust da lui creato. Il suo avvocato, Adam Streisand, ha dichiarato che Murdoch e Lachlan sono delusi dalla sentenza e intendono ricorrere in appello.

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Copernicus, è certo che il 2024 sarà anno più caldo di sempre

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È ormai certo che il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato e il primo a superare la soglia di 1,5 gradi sopra i livelli pre-industriali stabilita dall’Accordo di Parigi: lo ha confermato oggi l’osservatorio europeo Copernicus, che già il mese scorso aveva fatto questa previsione. Dopo il secondo novembre più caldo mai registrato, “è di fatto certo che il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato” e che la temperatura media dell’anno “supererà il livello pre-industriale di 1,5 gradi”, scrive il Servizio per il cambiamento climatico (C3S) di Copernicus nel suo bollettino mensile. Il sette novembre il servizio meteo della Ue aveva annunciato che quest’anno la temperatura media globale supererà probabilmente 1,55 gradi.

– Il novembre del 2024 sarà il secondo novembre più caldo della storia, dopo quello del 2023, con una temperatura media sulla superficie di 14,10 gradi, 0,73 gradi sopra la media di novembre del trentennio di riferimento 1991-2020. La temperatura media del novembre di quest’anno è stata 1,62 gradi sopra i livelli pre-industriali.

Novembre 2024 è stato il 16esimo mese di fila su di un periodo di 17 mesi in cui la temperatura globale della superficie terrestre ha superato 1,5 gradi dai livelli pre-industriali (1850-1900). La temperatura media da gennaio a novembre 2024 è stata di 0,72 gradi sopra la media 1991-2020, la più alta mai registrata per questo periodo, e 0,14 gradi sopra quella dello stesso periodo del 2023. A questo punto, commenta Copernicus, è certo che il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato da quando ci sono rilevazioni scientifiche (dalla seconda metà dell’800), e più caldo di più di 1,5 gradi rispetto ai livelli pre-industriali.

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Presto autopsia sul corpo di Valerio, al vaglio le chat

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Le motivazioni del gesto di Valerio nascoste nelle chat del suo cellulare mentre nuova luce su quanto accaduto potrebbe arrivare anche dall’autopsia prevista la prossima settimana. È la speranza degli investigatori che indagano sulla vicenda della morte del dodicenne che a Roma, nel quartiere Collatino, è precipitato dal decimo piano del palazzo in cui abitava. Per gli inquirenti il ragazzo non sarebbe caduto da quella finestra accidentalmente, ma si sarebbe trattato di un gesto volontario, al momento non ancora riconducibile a motivazioni specifiche. La Procura ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio e sulla vicenda indagano gli agenti della Squadra mobile di Roma coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini.

Tra le ipotesi non si possono escludere quella di un rimprovero a scuola, i timori per un voto inaspettato che potrebbe aver turbato il giovane oppure una lite o ancora una delusione. L’istituto scolastico intanto esclude che l’episodio sia legato a fenomeni di bullismo. Nelle prossime ore gli investigatori passeranno al setaccio lo smartphone del dodicenne per accertare i suoi contatti e ricostruire le sue ultime settimane. In queste ore sono stati ascoltati i genitori del ragazzo, gli amici come anche vicini e testimoni, compreso il personale della scuola del quartiere Nomentano frequentata da Valerio. “Forse aveva portato a scuola qualcosa che non doveva ed era stato scoperto. Forse si era agitato”, racconta una compagna di classe. Genitori e insegnanti sono ancora increduli per l’accaduto.

“Non è una scuola dove ci sono episodi di bullismo. Mi sento di escluderlo – ha sottolineato il direttore della scuola svizzera Jonathan Rosa -. Valerio era ben integrato nella classe. Non ci sono state avvisaglie di nessun tipo, c’è incredulità”. Ma c’è chi racconta che ultimamente nell’istituto si erano verificati alcuni episodi sospetti: alcuni degli alunni avevano infastidito quelli dell’istituto confinante, il San Leone Magno. Da qui il sospetto che qualcuno potrebbe aver minacciato il dodicenne, un ragazzino – raccontano tutti – sorridente e gentile, che divideva le sue giornate tra la scuola e la pallanuoto. Poi lo choc della sua morte, quando il corpo di Valerio agonizzante – che era da solo nella sua cameretta mentre nelle altre stanze c’erano il papà che lavorava in smart working, la babysitter e la sorellina – è stato trovato ai piedi del palazzo, tra le foglie. Intorno a lui oltre al padre c’erano, attoniti, anche i vicini e i condomini del palazzo, che fino a poche ore prima avevano incrociato quel ragazzino solo apparentemente sereno.

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