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Cronache

Inchiesta sui conti della municipalizzata Ama, l’ex assessore Pinuccia Montanari sentita in Procura

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Sentita per alcune ore in Procura, a Roma, l’ex assessore comunale all’Ambiente Pinuccia Montanari. L’atto istruttorio e’ stato svolto nell’ambito di una inchiesta sulla situazione dei conti in Ama, la municipalizzata dei rifiuti. Proprio alcuni giorni fa, l’8 febbraio, la Montanari si era dimessa dal suo incarico dopo che la giunta capitolina ha bocciato il bilancio del 2017 della municipalizzata. Stretto il riserbo da parte degli inquirenti sul procedimento la cui attivita’ di indagine, coordinata dai pm che si occupano dei reati nella pubblica amministrazione, e’ stata affidata alla Guardia di Finanza. Nel motivare le dimissioni la Montanari aveva affermato, nelle ore successive alla sua decisione, di ritenere “ingiustificata la bocciatura del bilancio che getta un’azienda che da’ lavoro a oltre 11.000 romani in una situazione di precarieta’ che prelude a procedure fallimentari”. L’anno scorso il sindaco Raggi sul tema rifiuti ha inviato a piazzale Clodio una serie di informazioni su anomalie e stranezze, segnalando anche il gran numero di cassonetti incendiati che hanno causato disagi nella raccolta dell’immondizia. Proprio su questo tema da tempo in Procura e’ stata avviata una serie di procedimenti che potrebbero presto finire in una maxi-indagine. Si tratta di accertamenti avviati alla luce di esposti presentati da comitati di quartiere o semplici cittadini. Nelle denunce si ipotizza una serie di profili penali, compresa l’interruzione di pubblico servizio, per la mancata raccolta dei rifiuti nei cassonetti e nelle strade della Capitale, in particolare nel periodo a cavallo tra Natale e Capodanno. Sempre in tema di rifiuti e’ al momento contro ignoti l’indagine, in cui si procede per disastro colposo, avviata dopo l’incendio che ha interessato l’area del Tmb Salario l’11 dicembre. Nelle scorse settimane i magistrati hanno affidato una nuova consulenza al fine di verificare la velocita’ di propagazione delle fiamme. Obiettivo di chi indaga e’ accertare la natura del rogo.

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Cronache

Abusi e sevizie su 16enne, fermati un uomo e un 14enne

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Un 44enne e un 14enne sono stati fermati dalla Polizia perché, nella notte tra lunedì e martedì scorso, avrebbero commesso abusi con sevizie, filmandolo, su un ragazzo di 16 anni nello scantinato di un condominio a Milano. Nell’inchiesta della Procura del capoluogo lombardo si contestano i reati di violenza sessuale di gruppo, sequestro di persona, lesioni, produzione di materiale pedopornografico. I fermi sono stati effettuati ieri.

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Torre del Greco: bracciante agricolo trovato morto, ucciso a coltellate

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Un uomo, bracciante agricolo straniero, è stato trovato morto questa mattina in via Gurgo, nella periferia di Torre del Greco. La vittima, secondo quanto emerso dalle indagini condotte dagli agenti del commissariato locale e coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, è stata colpita da diverse coltellate all’interno dell’appartamento che occupava nella stretta arteria vesuviana.

Le indagini

Gli investigatori, che stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti, hanno ascoltato alcuni testimoni presenti nella zona al momento dell’accaduto. Le prime ricostruzioni suggeriscono che l’uomo potrebbe essere stato ucciso al culmine di una lite.

Grazie alle testimonianze raccolte e agli elementi acquisiti, la polizia è riuscita a individuare un altro soggetto, anche lui straniero, ritenuto coinvolto nell’omicidio.

Un caso che scuote la comunità

L’episodio ha scosso profondamente la comunità di Torre del Greco, una città già alle prese con le sfide legate all’integrazione e alle condizioni di vita dei lavoratori stranieri, spesso impiegati in agricoltura. Le indagini proseguono per chiarire le motivazioni che hanno portato alla violenta aggressione.

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Cede il tetto, un operaio morto ed un altro ferito

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La struttura in cemento armato del tetto è venuta giù ed è crollata un’intera porzione del solaio. Il soffitto del capannone sul quale stavano lavorando ha ceduto facendo precipitare da un’altezza di circa sei metri i due lavoratori della ditta romagnola che questa mattina stava operando alla Lamberet SpA. È la filiale in provincia di Frosinone del colosso francese specializzato nella realizzazione di rimorchi – frigorifero e nella trasformazione di furgoni adattandoli al trasporto alimentare in ambiente coibentato. Uno di loro è morto, l’altro è stato trasferito in elicottero al San Camillo di Roma: la prognosi è riservata. È successo poco dopo le 11 nella zona industriale che sta a due passi dall’Autostrada A1 ed a cavallo tra le province di Frosinone e Caserta.

Un punto strategico. Su quell’impianto sono in corso lavori di ampliamento ed adeguamento che prevedono anche la rimozione dell’amianto da un vecchio stabile. È quello che stavano facendo i due specialisti: assunti in modo regolare, protocollo operativo approvato dalla Asl di Frosinone, appalti e sub appalti assegnati in base alle norme accerteranno più tardi i carabinieri. Venivano dalla Romagna i due lavoratori: entrambi stranieri e dipendenti di una ditta di Imola che li aveva inviati in trasferta. La vittima si chiamava Lulzim Buci, aveva 53 anni ed era di nazionalità albanese: abitava a Fiorenzuola d’Arda, un centro di 15mila abitanti in provincia di Piacenza. È morto prima dell’arrivo in ospedale.

Con lui c’era un cittadino del Marocco di 31 anni: è stato trasferito a Roma in eliambulanza. I carabinieri e gli ispettori Asl stanno accertando ora se siano state rispettate tutte le norme in materia di prevenzione. In serata il sindacato Filca-Cisl di Frosinone ha chiesto con urgenza “la convocazione di un tavolo di emergenza”. I carabinieri e gli ispettori Asl del Servizio di Prevenzione sul lavoro hanno acquisito questa sera il ‘Certificato di Calpestabilità’ del tetto del capannone: dal documento risulta che la copertura era sicura e poteva reggere senza difficoltà il peso dei due specialisti. Invece la struttura in cemento armato è venuta giù.

Spresal e carabinieri hanno inoltre esaminato la documentazione presentata dalla società imolese per la quale i due lavoratori infortunati lavoravano regolarmente. Il fascicolo è già stato sottoposto ad un primo esame dalla Asl, risulta completo in ogni sua parte. Tutto era stato regolarmente notificato alla Asl, accompagnato dalla documentazione necessaria. Incidente sul lavoro anche a Fano. Un uomo di circa 50 anni, imbarcato su un peschereccio della flotta di Ancona, è morto stamattina a seguito di un incidente avvenuto durante le operazioni di pesca a quattro miglia al largo di Fano (Pesaro Urbino). Secondo una prima ricostruzione il marinaio sarebbe finito in mare dopo essere stato colpito da un cavo; quando è stato riportato a bordo non c’era più nulla da fare.

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