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Cronache

Incendio impianto rifiuti di via Salaria, appello di Virginia Raggi alle altre città: aiutateci a superare questo momento difficile

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Torna minaccioso lo spettro dell’emergenza rifiuti a Roma. L’incendio che e’ divampato nell’impianto di trattamento meccanico biologico di via Salaria, rendendolo inutilizzabile ha creato un problema, molto concreto, alla citta’: dove smaltire le centinaia di tonnellate di immondizia che proprio li’ ogni giorno venivano trattate. Nell’immediato, ovvero per i prossimi giorni, l’Ama sa gia’ dove redistribuire i materiali in piu’: negli impianti cittadini e regionali dove gia’ normalmente conferisce. Per le prossime settimane si lavora ad una soluzione ponte piu’ stabile, sempre all’interno dei confini regionali. Mentre in prospettiva, scende in campo il Governo, con il ministro Sergio Costa che fa “appello a tutte le Regioni” affinche’ sotto Natale siano ‘generose’, perche’ temporaneamente “800 tonnellate al giorno di rifiuti di Roma devono trovare ospitalita’ altrove”. Oggi intanto diversi camion carichi di immondizia vengono dirottati nel secondo impianto di proprieta’ Ama, Rocca Cencia, di fronte al quale nel pomeriggio si creano file, con attese superiori all’ordinario. A preoccupare, in primis la sindaca Virginia Raggi, e’ il periodo natalizio, in cui di norma la produzione di rifiuti raggiunge il picco, nella Citta’ Eterna tra maggiori consumi e turisti: “Voglio lanciare un appello a tutte le citta’ del Lazio e alle altre Regioni per collaborare in questo momento, soprattutto alla vigilia di Natale, per supportare Ama nel risolvere temporaneamente e nel minor tempo possibile questa situazione”, afferma la prima cittadina. Che oggi, pero’, non e’ rimasta sola ad affrontare la delicatissima e imprevedibile situazione: accanto a lei, oltre al ministro Costa, ha trovato l’assessore ai Rifiuti del Lazio Massimiliano Valeriani e il prefetto di Roma Paola Basilone. Tutti uniti e allo stesso tavolo – per una volta superando anche le divergenze politiche – con l’obiettivo di fronteggiare un’emergenza che fa paura: il Natale con la Capitale invasa dai rifiuti. Anche perche’ gia’ negli ultimi giorni, ben prima del rogo, in diverse aree della citta’ si sono riaffacciate situazioni critiche con sacchetti per strada. Episodi “a macchia di leopardo” causati “da problemi tecnici circoscritti”, aveva spiegato l’azienda annunciando pulizie extra. Le prime indicazioni per arginare l’emergenza emergono dal primo tavolo tecnico inter-istituzionale, che si riunisce nel pomeriggio: la Regione sta chiedendo ai diversi operatori del Lazio, la disponibilita’ ad accogliere ulteriori quantitativi di rifiuti provenienti da Roma, a seconda delle possibilita’. “Stiamo lavorando affinche’ gia’ in serata e alla vigilia del picco natalizio di produzione di rifiuti si sia in grado di risolvere il problema”, assicura il governatore Nicola Zingaretti. All’interno della citta’, a dover accogliere maggiori quantitativi di immondizia saranno i Tmb di Rocca Cencia e Malagrotta. La municipalizzata dei rifiuti, da parte sua, si sarebbe impegnata a richiedere la proroga dell’accordo con l’Abruzzo (che scadeva il 31 dicembre e che prevedeva il conferimento di 70 mila tonnellate/anno di rifiuti). Anche questa richiesta sara’ girata dalla Regione Lazio alla Regione Abruzzo per sottoscrivere eventualmente un altro accordo con tempi e quantitativi. E, intanto, anche il municipio X e’ stato allertato: con ogni probabilita’ dovra’ essere attivato anche il ‘tritovagliatore’ di Ostia.

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Penalisti Napoli a Gratteri: evitare schemi inadatti a città

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“Comprendere le specificità di ogni singolo territorio e di ogni stagione, evitando di riproporre schemi e visioni che mal si attaglierebbero a una realtà come quella napoletana” ed, evitando di fare “tabula rasa del passato”, “comprendere e governare la complessità, estirpando attraverso un lavoro certosino e chirurgico le sacche di malaffare e delinquenza che ancora impediscono ai cittadini l’esercizio di tutti i loro diritti costituzionalmente garantiti”. E’ quanto la Camera Penale di Napoli chiede al neo procuratore Nicola Gratteri attraverso una nota nella quale viene anche ricordato “l’ottimo lavoro svolto negli ultimi anni dai suoi predecessori: il procuratore Giovanni Melillo e la facente funzioni di procuratore Rosa Volpe”.

“Non ci sfugge ovviamente – scrive la Camera Penale in una nota – e sarebbe ipocrita da parte nostra non farne cenno, che la storia e soprattutto talune dichiarazioni pubbliche del neo-procuratore destano qualche perplessità, poiché in taluni casi agli antipodi con quell’idea di diritto penale liberale e democratico di cui i penalisti (e soprattutto le camere penali) sono da sempre strenui sostenitori”. La Giunta della Camera Penale di Napoli, nella nota, ricorda, anche, “il rapporto sovente turbolento che il neo-procuratore ha avuto con gli avvocati calabresi” i quali “in più di un’occasione, sono stati costretti a dar vita a condivisibili iniziative di protesta e di denunzia finalizzate a portare a conoscenza dell’opinione pubblica alcune innegabili torsioni avvenute, specie nei processi di criminalità organizzata, nei vari Tribunali della Calabria”.

“Vogliamo essere onesti fino in fondo, – dicono i penalisti napoletani – avremmo preferito un profilo diverso alla guida della Procura napoletana” ma “al di là dei nostri desiderata, – spiegano i penalisti – crediamo che, pur nella profonda differenza di vedute e di orientamenti culturali che certamente permarranno e con i diversi ruoli e responsabilità di cui ciascuno è portatore, il dott. Gratteri possa, abbandonando auspicabilmente alcune posture del recente passato non del tutto in linea con il ruolo di ‘capo’ della prima Procura italiana, svolgere egregiamente il suo difficile compito nell’interesse di tutti i cittadini. Noi penalisti – come sempre – vigileremo e ci impegneremo fattivamente perché ciò accada”, concludono i penalisti.

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Bus giù dal cavalcavia a Mestre, il sindaco di Venezia Brugnaro parla di almeno 20 morti

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Un bus è precipitato dal cavalcavia Vempa a Mestre in provincia di Venezia. Ci sono molte vittime, morti e feriti, secondo i primi soccorritori arrivati sul posto. Il sindaco di Venezia Brugnaro ha parlato di “almeno 20 morti”, oltre ai feriti, molti dei quali gravi. Tra le vittime anche dei bambini. Brugnaro ha anche parlato di “immane tragedia” per la comunità e disposto il lutto cittadino. E’ stata interrotta, sempre dalle prime informazioni, anche la linea ferroviaria. Il bus sarebbe dell’azienda di trasporti Actv e si è incendiato dopo l’impatto.  Sono stati mobilitati tutti gli ospedali della zona.

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Spacciatori creativi: nascondevano 24 chili di droga nel camino

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Nascondevano la marijuana nel camino, 15 chili da una parte e 9 dall’altra. La Polizia di Stato di Caserta ha arrestato tre persone per il reato di detenzione ai fini di spaccio di circa 24 chili marijuana.

Un’operazione congiunta tra Squadra Mobile della Questura di Caserta e Commissariato di P.S. di Santa Maria Capua Vetere, finalizzata al contrasto dello spaccio di stupefacenti, ha permesso di effettuare perquisizioni in un’azienda del Comune di San Tammaro, al cui interno vi era il sospetto vi fosse conservata una grossa quantità di sostanza stupefacente.

In particolare, durante le ricerche, all’interno di un camino di un locale adibito a cucina, gli investigatori hanno trovato nascoste 15 grandi buste con all’interno marijuana, del peso di 15 chili. L’attività di ricerca ha inoltre consentito di trovare, in un capannone adiacente, 5 ventilatori, utilizzati per disperdere il forte odore prodotto dalla sostanza stupefacente durante l’essiccazione.

Il gestore dell’azienda agricola, un quarantenne della provincia di Caserta con precedenti per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, è stato arrestato per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza psicotropa ed è stato associato alla Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere.

Ulteriori perquisizioni sono state effettuate presso l’abitazione di due coniugi di nazionalità albanese di 35 e 29 anni, residenti in San Tammaro, ove sono stati ritrovati circa 9 chili di marjuana nascosti nel camino dell’abitazione. I coniugi sono stati arrestati per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e l’uomo è stato associato alla Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere, mentre la donna agli arresti domiciliari.

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