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Corona Virus

In Italia 470mila dosi, piano vaccini entra in Fase 1

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Archiviato il ‘Vaccine day’, con quasi 10 mila vaccinati in tre giorni, il piano nazionale entra nella cosiddetta ‘Fase 1′, quella cioe’ che prevede la somministrazione delle dosi agli operatori sanitari e sociosanitari e a personale e ospiti delle residenze per anziani, una platea di circa 2 milioni di persone. Questa mattina sono arrivati in 10 aeroporti italiani gli aerei Dhl con le 469.950 dosi di vaccino Pfizer che, entro domani, raggiungeranno i 203 siti di somministrazione nelle varie regioni. In molti casi il vaccino e’ gia’ arrivato ed alcune strutture hanno anche cominciato la somministrazione. Sara’ quindi, di fatto, la prima vera tappa di vaccinazione ‘di massa’, che potrebbe anche subire un’accelerazione con l’acquisizione – annunciata dal presidente del Consiglio Superiore di Sanita’, Franco Locatelli – di dosi aggiuntive da Pfizer e Moderna. Una decisione maturata in seguito allo slittamento dei tempi per l’approvazione da parte dell’Ema del vaccino di Oxford-AstraZeneca su cui l’Italia aveva puntato molto. “Al momento – ha tenuto a sottolineare Locatelli – non c’e’ alcun segnale di allarme in merito ad un allungamento dei tempi per la campagna vaccinale anti-Covid in Italia”. E di vaccino ha parlato anche il premier Giuseppe Conte durante la conferenza stampa di fine anno escludendo l’obbligatorieta’ e chiedendo “a tutti uno sforzo” mettendo da parte “le ideologie e le reazioni emotive” per compiere quello che ha definito “un atto di solidarieta’ verso tutta la comunita’ nazionale”. “Io stesso per dare il buon esempio – ha detto ai giornalisti – lo farei subito ma e’ giusto rispettare le priorita’ approvate dalle Camere”. Il premier e’ anche tornato sul caso di Claudia Alivernini, l’infermiera minacciata e insultata sui social dopo essersi sottoposta al vaccino. “E’ inaccettabile – ha detto -. Ancor piu’ inaccettabile adesso che stiamo realizzando un piano vaccinale che consentira’ di mettere in sicurezza il Paese”. “Un atto odioso – gli ha fatto eco il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese – contro una persona che ha compiuto un gesto di civilta’ che deve essere di esempio perche’ rivolto non solo alla tutela della sua salute ma anche a quella dell’intera popolazione”. Intanto nelle Regioni, dove le prenotazioni per il vaccino si moltiplicano di ora in ora, e’ tutto pronto per la somministrazione delle dosi arrivate oggi e, gia’ da domani, sara’ attivo un sito web dedicato sul portale di palazzo Chigi per monitorare in tempo reale lo stato del piano vaccinale in tutta Italia. Ad oggi i vaccinati sono 9.803, oltre il 100% delle 9.750 dosi distribuite il 27 dicembre nel ‘Vax Day’ “in quanto, in alcune regioni – ha spiegato il commissario Domenico Arcuri – si e’ cominciata a somministrare anche la sesta dose per ogni fiala”. E, dal 2021, la somministrazione potra’ avvenire anche in farmacia, come previsto dalla legge di bilancio approvata dal Senato. Si tratta, ha spiegato il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, di un punto “molto importante, per il quale mi sono battuto, che consentira’ di moltiplicare le opportunita’ di effettuare il vaccino, accelerando il percorso verso l’auspicata protezione di gregge”. In manovra, inoltre, sono state stanziate “risorse per l’assunzione di 3 mila medici e 12 mila infermieri e assistenti sanitari – ha aggiunto Sileri – anche stranieri, come da me piu’ volte auspicato”. C’e’ attesa, infine, per il nuovo report dell’Istituto Superiore di Sanita’ che arrivera’ domani in mattinata. Con ogni probabilita’ non si parlera’ dei colori, dato che l’Italia intera restera’ rossa da domani all’Epifania – salvo il 4 gennaio arancione – ma si fara’ piu’ il quadro della situazione epidemiologica nel Paese, con un’attenzione particolare alle regioni che preoccupano di piu’, come il Veneto.

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Pamela Genini, una vita spezzata da un amore malato: violenze, minacce e paura prima del delitto di Milano

Dai racconti di amici ed ex fidanzati emerge il ritratto di un rapporto tossico, segnato da violenze e minacce. Pamela Genini, uccisa a Milano, aveva già subito aggressioni mai denunciate per paura.

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Un rapporto tossico, fatto di violenza, minacce e paura. È il quadro che emerge dalle testimonianze raccolte in Procura a Milano sull’omicidio di Pamela Genini, la 29enne uccisa a coltellate il 14 ottobre dal compagno Gianluca Soncin, 52 anni, ora in carcere con l’accusa di omicidio pluriaggravato per crudeltà e premeditazione.

Le amiche della giovane e due suoi ex fidanzati hanno descritto agli inquirenti un legame malato, dominato da soprusi e aggressioni ripetute. Pamela – fragile, spaventata, ma incapace di allontanarsi definitivamente dal suo aguzzino – aveva subito pestaggi, umiliazioni e minacce di morte.

Le testimonianze: “Voleva lasciarlo ma aveva paura”

Il primo a essere ascoltato oggi in Procura è stato Andrea, ex fidanzato della giovane, con cui Pamela aveva mantenuto un rapporto di amicizia dopo la fine della relazione nel 2023. Insieme a un altro ex, Francesco, che aveva sentito al telefono le ultime parole della ragazza prima di morire, aveva tentato di proteggerla dalle violenze di Soncin.

“Era terrorizzata – hanno raccontato gli amici – ma non trovava la forza di denunciarlo. Temeva ritorsioni.”

Anche l’ex compagna dell’assassino ha confermato il profilo di un uomo “violento e prevaricatore”, denunciato per maltrattamenti già nel 2011, ma poi mai condannato perché la donna aveva ritirato la querela.

Le aggressioni e il codice rosso mancato

Gli inquirenti stanno ricostruendo una lunga catena di episodi di violenza. All’Isola d’Elba Soncin avrebbe colpito Pamela con calci e pugni, minacciandola con cocci di vetro e tentando di buttarla dal balcone di un albergo. A Cervia le avrebbe rotto un dito, costringendola al ricovero all’ospedale di Seriate, dove la ragazza aveva compilato il questionario antiviolenza, senza che però scattasse il codice rosso.

L’indagine e le prossime mosse

Oggi, al Palazzo di Giustizia di Milano, si è tenuta una riunione operativa tra la Procura e i vertici della Questura per coordinare i prossimi passi. La Squadra Mobile curerà le analisi forensi dei cellulari, mentre i Carabinieriraccoglieranno nuovi elementi sugli episodi di stalking e sulle frequentazioni dell’assassino, la cui vita e i cui affari verranno ora passati al setaccio.

Il dolore della famiglia

Intanto, domani pomeriggio a Villa D’Almè sarà allestita la camera ardente per Pamela Genini, mentre i funerali si terranno venerdì a Strozza, in provincia di Bergamo.

La famiglia ha chiesto silenzio e rispetto:

“Lasciateci nel nostro lutto – hanno dichiarato la madre e i parenti – chiediamo solo di essere lasciati soli.”

Un’altra giovane vita spezzata da un amore malato e da una violenza ignorata troppo a lungo, che riaccende il drammatico tema della protezione delle vittime di femminicidio in Italia.

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Vaccini anti-Covid aggiornati alla variante LP.8.1: al via la campagna 2025-2026

In arrivo i vaccini anti-Covid aggiornati alla variante LP.8.1. Richiamo annuale raccomandato per over 60, fragili e operatori sanitari. Via libera a co-somministrazione con antinfluenzale.

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Il ministero della Salute ha diffuso una circolare firmata da Maria Rosaria Campitiello, capo del dipartimento della prevenzione, che fornisce le linee guida per la campagna vaccinale anti-Covid 2025-2026. I nuovi vaccini sono aggiornati alla variante LP.8.1 del Sars-CoV-2 e saranno disponibili nelle prossime settimane.

Il richiamo annuale è raccomandato in particolare per gli over 60, le persone con fragilità, gli ospiti delle strutture per lungodegenti, i pazienti con gravi immunodeficienze e gli operatori sanitari e sociosanitari.

L’efficacia e i vaccini disponibili

La circolare sottolinea come i dati relativi alla scorsa stagione, con i vaccini adattati alle varianti JN.1 e KP.2, abbiano confermato una protezione significativa contro forme gravi della malattia e decessi.

Tra i vaccini aggiornati figura il Comirnaty LP.8.1, già autorizzato da Ema e Aifa e in via di distribuzione alle Regioni. Il ministero precisa che una precedente infezione da Covid, anche recente, non rappresenta una controindicazione alla vaccinazione.

Co-somministrazione con altri vaccini

È possibile la somministrazione in contemporanea del vaccino Covid aggiornato con altri vaccini, in particolare quello antinfluenzale, salvo specifiche indicazioni cliniche.

Organizzazione e monitoraggio

Le Regioni e le Province autonome sono invitate a predisporre misure organizzative adeguate, con il coinvolgimento di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, farmacie e strutture ospedaliere.

Il ministero ricorda inoltre che eventuali reazioni avverse possono essere segnalate da sanitari e cittadini direttamente sul sito dell’Aifa.

Una campagna per tutti, con priorità ai più fragili

La vaccinazione sarà disponibile anche per chi non appartiene alle categorie prioritarie, ma l’attenzione sarà rivolta soprattutto agli anziani, ai fragili e agli operatori sanitari, per garantire la massima protezione nelle fasce più a rischio.

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Covid in risalita: 4 pazienti su 5 con sintomi influenzali risultano positivi

I contagi Covid tornano a salire in Italia: secondo i medici di famiglia 4 pazienti su 5 con sintomi influenzali sono positivi. Atteso un autunno difficile con rischio di epidemia combinata Covid-influenza.

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Negli studi dei medici di famiglia la fotografia è chiara: circa 4 pazienti su 5 con sintomi influenzali risultano positivi al Covid-19. A lanciare l’allarme è Silvestro Scotti, segretario della Federazione dei medici di Medicina generale (Fimmg), che prevede un incremento dei casi con la riapertura delle scuole e il maggior contatto tra ragazzi in ambienti chiusi.


I dati dell’Iss

Secondo l’ultimo report settimanale dell’Istituto superiore di sanità, l’incidenza dei nuovi casi è in lieve crescita, con 5 contagi ogni 100.000 abitanti contro i 3 della settimana precedente. Le fasce più colpite sono quelle oltre gli 80 anni. Gli ospedali restano però stabili: 1,3% i posti letto in area medica occupati e 0,3% in terapia intensiva.


La preoccupazione dei medici

Scotti avverte che la situazione sui territori è già significativa: “Siamo di fronte a una epidemia importante che rischia di amplificarsi tra fine settembre e inizio ottobre”. A crescere sono soprattutto i contagi tra giovani adulti, con studi medici sovraccarichi di chiamate.

Un problema ulteriore riguarda i test fai-da-te, ormai la via principale con cui i pazienti scoprono la positività: uno strumento utile, ma che complica la gestione delle certificazioni di malattia.


Isolamento e prevenzione

Il monito è chiaro: chi risulta positivo deve isolarsi e non andare al lavoro per proteggere anziani e fragili. I sintomi attuali, sottolinea Scotti, non sono particolarmente pesanti, ma le conseguenze su persone vulnerabili possono essere gravi.

Con l’arrivo dell’influenza stagionale si teme un autunno “caldo”, caratterizzato dal sovrapporsi dei due virus. La vaccinazione resta lo strumento principale di protezione: i vaccini anti-Covid dovrebbero arrivare a ottobre, insieme a quelli contro l’influenza, consentendo somministrazioni combinate.

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