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In Colombia ancora proteste e prove di dialogo ma gli scomparsi sono 548

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Il presidente colombiano Ivan Duque ha presieduto un incontro con i governatori del Paese al termine del quale e’ stata confermata la volonta’ di dialogo con i promotori delle proteste antigovernative cominciate il 28 aprile, mentre ha creato allarme l’annuncio dell’Ufficio del Difensore civico secondo cui il numero degli scomparsi e’ aumentato a 548. Un rapporto diffuso ieri ha anche precisato che fino al 7 maggio il bilancio dei morti e’ di 25 civili ed un capitano della polizia, mentre i feriti sono stati 405, di cui 41 appartenenti alle forze di sicurezza. Queso nuovo bilancio inasprisce quello diffuso il giorno prima dalla direttrice dell’Unita’ di ricerca delle persone scomparse (Ubpd), Luz Marina Monzon, che aveva fissato a 379 il numero degli scomparsi in manifestazioni, marce e sit-in svoltisi in numerose citta’ colombiane. Al termine della riunione del capo dello Stato con gli amministratori regionali, il governatore di Cundinamarca, Nicolas Garcia, ha annunciato l’apertura di nuovi spazi di dialogo regionale con le comunita’ locali e con altri settori sociali. Rinnovando l’appello ai manifestanti a sospendere i blocchi stradali che impediscono il flusso delle merci, Garcia ha indicato che fra i temi che si intendono discutere per mettere fine alle proteste vi sono la riattivazione sicura dell’economia, la generazione di posti di lavoro, il coinvolgimento dei giovani e delle comunita’ etniche, il benessere sociale e la protezione dei piu’ vulnerabili.

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Parigi, arrestato l’uomo che minacciava di farsi saltare nel consolato dell’Iran: era disarmato

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È stato arrestato l’uomo che si era asserragliato nel consolato dell’Iran a Parigi: aveva minacciato di farsi saltare per aria ma quando è uscito dallo stabile, perquisito, non aveva nessun esplosivo addosso: l’uomo però era già stato indagato per un incendio nei locali del consolato nel 2023.  L’uomo,  61 anni, aveva giustificato il gesto spiegando che voleva sostenere il movimento di protesta in Iran nato  dopo la morte di una ragazza arrestata dalla polizia perché non portava bene il velo. Per quell’episodio venne condannato a otto mesi con la condizionale, oltre ad essere colpito da un divieto di recarsi nel 16esimo arrondissement di Parigi, proprio dove si trova il consolato iraniano.

Sul posto la polizia ha inviato unità di intervento rapido ed ha istituito un perimetro di sicurezza in diverse strade intorno a Place du Trocadero, dove si trova il consolato iraniano, un luogo affollato che è proprio di fronte alla Torre Eiffel. Il consolato iraniano a Parigi non è mai molto affollato e vengono rilasciati pochi visti, a causa della freddezza tra i due paesi.

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L’Australia esorta i suoi cittadini a lasciare Israele

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Il governo australiano ha esortato i suoi cittadini in Israele a “andarsene, se è sicuro farlo”. “C’è una forte minaccia di rappresaglie militari e attacchi terroristici contro Israele e gli interessi israeliani in tutta la regione. La situazione della sicurezza potrebbe deteriorarsi rapidamente. Esortiamo gli australiani in Israele o nei Territori palestinesi occupati a partire, se è sicuro farlo”, secondo un post su X che pubblica gli avvisi del dipartimento degli affari esteri e del commercio del governo australiano.

Il dipartimento ha avvertito che “gli attacchi militari potrebbero comportare chiusure dello spazio aereo, cancellazioni e deviazioni di voli e altre interruzioni del viaggio”. In particolare è preoccupato che l’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv “possa sospendere le operazioni a causa di accresciute preoccupazioni per la sicurezza in qualsiasi momento e con breve preavviso”.

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Ian Bremmer: l’attacco di Israele è una sorta di de-escalation

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C’è chi legge una escalation e chi invece pensa che sia una de escalation questo attacco israeliano contro l’Iran. “È un allentamento dell’escalation. Dovevano fare qualcosa ma l’azione è limitata rispetto all’attacco su Damasco che ha fatto precipitare la crisi”. Lo scrive su X Ian Bremmer, analista fondatore di Eurasia Group, società di consulenza sui rischi geopolitici.

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