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Esteri

In Cina fabbrica di droni militari per la Russia

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L’Unione Europea ha presentato agli Stati membri informazioni “credibili” che droni di tipo militare vengono prodotti in Cina per essere direttamente impiegati dalla Russia nella guerra in Ucraina. Lo sostengono diverse fonti diplomatiche alla vigilia del Consiglio Affari Esteri, che sarà chiamato a discutere la situazione. “Non abbiamo una panoramica chiara di cosa sta accadendo”, ha sottolineato un alto funzionario europeo, precisando che non è al momento noto se i droni siano stati effettivamente utilizzati in Ucraina o se le autorità cinesi siano a conoscenza dell’operazione. “Ci sembra improbabile che non lo siano”.

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L’addio amaro di Biden, graziati la famiglia e Fauci

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Joe Biden lascia la Casa Bianca e dice addio alla politica americana dopo 50 anni. Per l’ex presidente il congedo è amaro: la sua eredità è macchiata dal ritorno di Donald Trump che, in un solo giorno, ha smantellato gran parte della sua eredità. Prima di passare il testimone, però, Biden ha fatto un ultimo sgarbo al suo successore, concedendo la grazia preventiva ai suoi familiari, ai membri della commissione del 6 gennaio (Liz Cheney inclusa), al generale Milley e ad Anthony Fauci, l’ex responsabile del National Institute of Allergy and Infectious Diseases nel mirino di critiche feroci della destra per la gestione della pandemia di Covid.

Una mossa a sorpresa duramente censurata da Trump: ha concesso la grazia preventiva a “persone che sono molto, molto colpevoli di crimini molto gravi”, ha tuonato il presidente poco dopo il giuramento mentre si prepara lui stesso, secondo indiscrezioni, a graziare i rivoltosi non violenti dell’assalto al Congresso del 6 gennaio e a commutare la pena per quelli accusati di reati più gravi. Nonostante lo scontro a distanza, Biden e Trump hanno cercato di trasmettere per l’intera giornata trascorsa sotto i riflettori un’idea di unità del Paese. L’ex presidente e la moglie Jill hanno accolto sorridenti alla Casa Bianca il presidente e la First Lady Melania, che aveva in precedenza rifiutato l’invito di Jill.

“Benvenuti a casa”, ha detto Biden al suo successore accogliendo fra sorrisi e strette di mano. I convenevoli e le foto di rito sono stati seguiti da un tè nella Blue Room alla presenza di Kamala Harris e del marito, l’ex secondo gentleman Doug Emhoff, cui hanno partecipato anche il vicepresidente JD Vance e sua moglie Usha. Dopo il tè, e la lettera a Trump lasciata come tradizione sulla scrivania dello Studio Ovale, Biden ha lasciato per l’ultima volta la Casa Bianca insieme a Trump: sono saliti a bordo di una limousine e si sono diretti a Capitol Hill per il giuramento. L’ex presidente ha ascoltato Trump cercando di rimanere impassibile di fronte alle accuse e alle critiche che gli sono state rivolte nel suo discorso di insediamento.

Poi con l’ex First Lady è salito per l’ultima volta sul Marine One, l’elicottero presidenziale, diretto alla base militare di Andrews. Salutato lo staff, Joe si è imbarcato con la moglie diretto in California, dove si prenderà un periodo di riposo prima di aprire un nuovo capitolo della sua vita, quello lontano dai riflettori della politica, probabilmente nel suo buen retiro nel Delaware.

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Trump giura: una nuova età dell’oro per l’America

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Donald Trump giura a mezzogiorno come 47esimo presidente degli Stati Uniti nella Rotonda del Capitol in una giornata gelida come i volti solo apparentemente sorridenti dei suoi predecessori, ma luminosa come la “nuova età dell’oro” che promette nel suo discorso di insediamento. Un intervento di venti minuti (contro i 18 della prima volta, quella del “carnage americano”), interrotto più volte da applausi e ovazioni, in cui – ricordando il fallito attentato – ripete di essere stato “salvato da Dio per rendere l’America di nuovo grande”.

Quindi elenca tutte le priorità del suo secondo mandato, da realizzare in gran parte con il centinaio di ordini esecutivi pronti per la firma nel ‘day one’ sul resolute desk dello Studio Ovale: dalla “espulsione di milioni e milioni” di clandestini con la proclamazione dell’emergenza al confine col Messico alla bandiera Usa da piantare su Marte, dalla ripresa del Canale di Panama al cambio di nome del Golfo del Messico in Golfo d’America, dal riconoscimento di due soli generi (maschile e femminile) all’abolizione dello Ius soli e alla fine della strumentalizzazione politica della giustizia. E strappazza Joe Biden, che con Jill lo aveva ospitato poco prima insieme a Melania alla Casa Bianca per la tradizionale cerimonia del tè, tra sorrisi e strette di mano. Il tycoon traccia infatti subito una linea netta col passato, affermando che “il declino del Paese è finito e da oggi comincia una nuova età dell’oro per invertire completamente tutti questi numerosi tradimenti e restituire al popolo la sua fede, la sua democrazia e la sua libertà”.

Basta “con l’élite estremista corrotta”, promette. Metà dei suoi primi provvedimenti sono una spallata all’eredità del suo predecessore, come la nuova uscita dall’accordo di Parigi sul clima, la dichiarazione di un’emergenza energetica per produrre più combustibile all’insegna del “drill, baby, drill”, l’abolizione del mandato per produrre più auto elettriche. Con buona pace di Elon Musk, che però avrà modo di rifarsi con altri lucrosi appalti statali. Resta la minaccia dei dazi, anche se forse non scatteranno subito. La battaglia tra i due presidenti ha anche il colpo di coda di altre grazie preventive concesse da Biden ai propri familiari, al generale Mark Milley, all’immunologo Anthony Fauci e a tutti i membri della commissione parlamentare sull’assalto al Capitol, compresa l’ex deputata repubblicana Liz Cheney, la bestia nera del tycoon.

Tutte persone “colpevoli di reati molto gravi”, denuncia The Donald. La lunga giornata di Trump comincia con una funzione religiosa nella chiesa di St John. Quindi il tè con Melania alla Casa Bianca, dove Biden gli lascia una lettera nello Studio Ovale, come da tradizione. “Welcome home”, li accoglie tra sorrisi tirati. I due vanno insieme a Capitol Hill nella Beast, la limousine blindata presidenziale, preceduti dalle first lady uscente ed entrante. Nel frattempo la Rotonda, che ha sostituito all’ultimo momento la gradinata esterna del Campidoglio per il gelo artico, accoglie i suoi 600 ospiti, in una sorta anche di passerella di alta moda: dal vestito blu made in Usa con cappello a larga tesa di Melania al verde bosco di Ivanka e al rosa di Usha Vance.

In prima fila i tre uomini più ricchi del mondo, Elon Musk, Jeff Bezos e Mark Zuckerberg, insieme ai ceo di Google, Apple e TikTok: la nuova oligarchia tech denunciata recentemente da Biden. Quindi gli ospiti stranieri, tra cui spiccano la premier Giorgia Meloni (unica leader europea presente), il presidente argentino Javier Milei e il vicepresidente cinese Han Zheng. Presenti gli ex presidenti con le mogli, a parte Michelle: i Bush, i Clinton, Obama e, dopo mezzogiorno, anche i Biden. Tutti con espressioni spaesate o spazientite, immagini dell’America del passato che non c’è più. Quando entra Trump, dando un falso bacio alla moglie, è un’ovazione, ma è solo il preludio del bagno di folla del pomeriggio tra i suoi 20 mila fan alla Capital One Arena per la mini parata. Poi via verso lo Studio Ovale per firmare la raffica di ordini esecutivi prima dei tre balli inaugurali della serata.

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Trump: raffica di decreti, stop a Ius soli e Green deal

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Una raffica di cento ordini esecutivi per disegnare la nuova America, in primis nel contrasto all’immigrazione. La stretta sui migranti inizia subito e prevede, oltre all’invio di truppe al confine con il Messico, anche l’abolizione dello Ius soli. Per rilanciare gli Usa, almeno secondo la sua visione, Donald Trump abolisce anche il mandato per le auto elettriche e si impegna a ritirare ancora una volta Washington dall’accordo sul clima di Parigi. Fra i decreti è attesa anche la proroga del divieto di TikTok, promessa alla vigilia del giuramento.

* IMMIGRAZIONE – “Deporterò milioni e milioni di migranti illegali”, ha detto il presidente nel suo discorso di insediamento annunciando la dichiarazione di emergenza al confine col Messico e l’invio dell’esercito. I primi decreti firmati vanno proprio in questo senso e includono il ripristino della politica ‘Remain in Mexico’ oltre all’avvio delle procedure per cambiare il nome al Golfo del Messico, facendolo diventare Golfo d’America. Trump ha dato il calcio di inizio anche al processo per dichiarare i cartelli della droga “organizzazioni terroristiche straniere” e abolire lo Ius soli, uno dei cardini della democrazia americana. Fra le priorità, anche la ripresa della costruzione del muro con il Messico.

* ENERGIA E CLIMA – Parlando “dell’oro nero che scorre sotto i nostri piedi”, Trump ha proclamato l’emergenza energetica nazionale per spingere quel “drill baby drill” – l’espansione delle trivellazioni – che ha promesso in campagna elettorale. Il presidente vuole anche mettere fine al mandato per le auto elettriche voluto da Joe Biden, ossia alle quote fissate dall’ex presidente per spingere sulla transizione green. “Le azioni sull’energia daranno ai consumatori la possibilità di scegliere i loro veicoli, le loro lavatrici e le loro lavastoviglie”, ha spiegato la Casa Bianca, assicurando che le nuove misure energetiche ridurranno il costo della vita e aiuteranno il calo dell’inflazione. Per aiutare gli americani, Trump intende inoltre ritirare ancora una volta gli Stati Uniti dall’Accordo sul Clima di Parigi, ritenuto un fardello per le aziende a stelle e strisce.

* TASSE E DAZI – “Invece di tassare i nostri cittadini, imporremo dazi sui Paesi stranieri per arricchire i nostri connazionali”, ha detto Trump rivolgendosi agli americani. Le tariffe però non arriveranno subito. Trump ha chiesto infatti prima alle agenzie federali di studiare ed esaminare le pratiche commerciali e i rapporti commerciali degli Stati Uniti con la Cina e gli altri Paesi confinanti. Solo successivamente annuncerà la sua politica commerciale all’insegna dell’America First. “L’America non sarà più obbligata verso organizzazioni internazionali che puniscono le imprese americane per la sua politica fiscale”, ha osservato la Casa Bianca.

* SOLO DUE SESSI – Fra i primi provvedimenti che Trump ha firmato ce n’è uno che ordina all’amministrazione federale di riconoscere solo due sessi. “Stabilirà come realtà biologica gli uomini e le donne e proteggerà le donne dall’estrema ideologia di genere”, ha fatto sapere la Casa Bianca.

* DIVERSITÀ, EQUITÀ E INCLUSIONE – Trump ha congelato “le assunzioni di burocrati, eccetto nelle aree ritenute essenziali, per mettere fine all’assalto degli attivisti DEI (Diversity, Equity, Inclusion) inutili e strapagati” che affollano le agenzie federali, ha assicurato la Casa Bianca, riferendosi alla quote di donne e minoranze che le aziende e le agenzie governative sono incoraggiate ad assumere per promuovere una maggiore inclusione e creare un ambiente operativo che rifletta la diversità dell’America. Muovendosi in questa direzione, Trump punta ad offrire agli americani i “servizi migliori” che meritano, ha aggiunto la Casa Bianca. Il presidente intende anche firmare il ritorno in ufficio dei dipendenti federali, che solo per il 6% sono tornati a sedersi alle loro scrivanie dopo il Covid.

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