La Stazione Spaziale Internazionale è di nuovo affollatissima: sono in 11 a bordo, dopo l’arrivo dei quattro astronauti della missione Crew 10 con la navetta Crew Dragon Endurance, accolti con un grande entusiasmo. La loro presenza permette infatti di organizzare finalmente il rientro a Terra di Sunita Williams e Butch Wilmore, i due astronauti della navetta Starliner arrivati a bordo nel giugno 2024 dopo un viaggio avventuroso e rimasti bloccati per nove mesi.
La Nasa prevede che potranno tornare a Terra non prima del 19 marzo, Dopo due rinvii, la navetta Crew Dragon Endurance è stata lanciata con un Falcon 9 nella notte fra il 15 e il 16 marzo. A bordo l’astronauta Anne McClain, al comando, della Nasa come il pilota Nichole Ayers, con loro l’astronauta Takuya Onishi dell’agenzia spaziale giapponese Jaxa e il cosmonauta Kirill Peskov dell’agenzia spaziale russa Roscosmos. Dopo un viaggio di 28 ore la navetta di SpaceX si è agganciata al modulo Harmony della Stazione Spaziale. Quando si è aperto il portello, i quattro astronauti sono stati accolti dall’equipaggio della Expedition 72, del quale oltre a Sunita Williams e Butch Wilmore fanno parte Nick Hague, Don Petitt, anche loro della Nasa, e i cosmonauti Aleksandr Gorbunov, Ivan Vagner e Alexey Ovchinin della Roscomos.
Quest’ultimo è l’attuale comandante della Stazione Spaziale Internazionale, dopo il passaggio di consegne avvenuto con Suni Williams nei giorni scorsi. A bordo ci sono quindi sei americani, quattro russi e un giapponese. Con l’arrivo della Crew 10 si può dare il via libera ai preparativi per il ritorno di Williams e Wilmore. I due rientreranno a Terra con i colleghi Nick Hague della Nasa e Aleksandr Gorbunov della Roscosmos, che erano arrivati sulla Stazione Spaziale Internazionale a fine settembre con la missione Crew-9. Hague e Gorbunov erano partiti soltanto in due in modo da lasciare gli altri due posti a bordo per i due della Starliner nel viaggio di ritorno. A metà febbraio la Nasa aveva annunciato di voler anticipare il rientro dei due astronauti rivedendo il calendario dei voli in modo da anticipare la missione Crew 10 facendo volare la navetta Crew Dragon Endurance invece di quella inizialmente prevista, che avrebbe richiesto tempi più lunghi. Un’operazione frutto di una “flessibilità operativa” resa possibile “dalla partnership incredibile tra Nasa e SpaceX e l’agilità che SpaceX continua a dimostrare”, aveva detto allora Steve Stich della Nasa.
Non sono mancati nemmeno polemiche e sospetti sulle condizioni di salute di Williams e Wilmore, esplosi a partire dal 24 settembre scorso, quando la Nasa ha pubblicato sul suo blog e sui social una foto di Sunita Williams con il volto che appariva più scavato e spigoloso del solito. Voci allarmistiche sulle condizioni di salute dell’astronata hanno cominciato a correre sulla rete, alimentate anche in seguito al breve ricovero di uno dei membri della missione Crew 8. Nessuna di queste vocì è mai stata confermata e Williams, una veterana dello spazio non nuova nemmeno a missioni di lunga durata, ha avuto in questi mesi dalla Iss un’intensa attività di collegamenti e conferenze, soprattutto con scuole, nonchè il ruolo di comandante della Stazione Spaziale Internazionale.
Mark Zuckerberg aggira le domande sul perché la sua Meta ha acquistato Instagram e WhatsApp ma precisa: non è stato fatto per soffocare la concorrenza. Nel suo secondo giorno di testimonianza al processo contro la sua società, accusata di monopolio nei social media, Zuckerberg – riporta il New York Times – ha spiegato che “sviluppare una nuova app è difficile. Probabilmente abbiamo provato a sviluppare decine di app nel corso della storia della nostra società e la maggior parte di queste non ha avuto successo”.
OpenAI sta lavorando a un social network simile a X. Lo riporta The Verge citando alcune fonti, secondo le quali il progetto è alle battute iniziali e non è chiaro se la società vuole renderlo disponibile come una app separata o se intende integrarlo in ChatGPT. L’iniziativa rischia di far salire la tensione fra il numero uno di OpenAI Sam Altman e Elon Musk, protagonisti di uno scontro pubblico da tempo.
Sostenere il passaggio all’energia da fusione è fra i principali compiti del nuovo supercomputer dell’Enea chiamato Cresco8 e al servizio del progetto per migliorare l’affidabilità dell’impianto Dtt in costruzione al Centro Ricerche Enea di Frascati (Roma). Cresco 8, destinato a entrare a far parte dei 500 supercomputer più potenti del mondo, è stato inaugurato presso il presso il Centro ricerche Enea di Portici (Napoli) ed è aperto a università, enti di ricerca e imprese e, rileva l’ente in una nota, è in grado di supportare le attività di ricerca e sviluppo in settori strategici come l’energia da fusione, i cambiamenti climatici, l’intelligenza artificiale e i nuovi materiali. “Con Cresco8, Enea conferma il suo posizionamento di rilievo in termini di risorse di calcolo a supporto della comunità scientifica nazionale e internazionale”, osserva il direttore generale dell’ente Giorgio Graditi.
Il nuovo supercomputer “mette insieme potenza e tecnologie per affrontare carichi di lavoro estremamente articolati che spaziano dalle simulazioni numeriche avanzate al trattamento dei Big Data e dell’intelligenza artificiale”, commenta Giovanni Ponti, responsabile della divisione Enea Sviluppo di sistemi per l’informatica e Ict del dipartimento Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili. Per quanto riguarda la fusione, in particolae, Cresco8 sarà di supporto al progetto Divertor Tokamak Test Facility Upgrade previsto dal Pnrr per migliorare l’affidabilità dei sistemi dell’impianto Dtt. Grazie al supercomputer, si potranno sviluppare modelli avanzati e simulazioni per il comportamento del plasma utilizzato nella reazione di fusione nucleare.