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Impazza il brand Sinner, “è una perla rara”

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“Oggi Jannik Sinner è una perla rara nel mondo del marketing sportivo, tutti lo vogliono”. A raccontare l’evoluzione del brand ‘Sinner’ è Piero Almiento, direttore dell’online program Sda Bocconi ‘Sport marketing & sponsorship’, dopo le performances del giovane talento azzurro alle Atp Finals di Torino, dove ha perso solo in finale contro Novak Djokovic.

“La percentuale di persone che lo conosce – osserva – si è moltiplicata nell’ultima settimana. Per le aziende alla ricerca di testimonial è molto attrattivo: di solito legarsi ad uno sportivo è rischioso ma con Sinner non si rischia. Lui è diventato un esempio per molti aspetti”. Spiega il professor Almiento: “Jannik vincerà e diventerà il numero 1 al mondo. Ma aldilà dei risultati sportivi che ci sono e ci saranno, lui incarna dei valori molto importanti a partire dalla cultura del lavoro, ovvero per raggiungere certi livelli occorrono il sacrificio e l’allenamento, non ci sono scorciatoie”.

“Poi – aggiunge – lui è un modello di sportività e di onestà d’animo, cosa che non accade spesso nello sport: alle Atp Finals di Torino poteva eliminare Djokovic perdendo contro Rune, era semplice, ma invece lui ha lottato per tenere in gioco il suo avversario più temibile. Dal punto di vista dell’immagine questo è davvero importante, questi sono i valori più forti, meglio anche dei risultati sul campo. Il suo ragionamento è stato: se voglio diventare il numero 1 devo battere il numero 1. Tutto qui, senza mezzucci”. “E poi – prosegue Almiento – c’è la culturadell’errore, che contiene molti elementi positivi. Il suo ragionamento potrebbe essere così sintetizzato: ‘Io non perdo mai, o vinco o imparo’.

E’ un messaggio di grande positività, trovare un aspetto positivo nell’errore va aldilà dello sport, è un valore nella vita”. Secondo l’esperto della Bocconi è impossibile “quantificare” il valore del marchio Sinner, ci sono troppe variabili (osservatori esterni hanno stimato un brand attorno ai 20 milioni annui): “In questo momento dipende da lui, è richiesto da tutti. Chi ha puntato già da tempo su Jannik ora raccoglie, chi arriva adesso invece dovrà spendere di più. Lui si è mosso molto bene, non altrettanto hanno fatto altri tennisti. Potrebbe anche moltiplicare i suoi sponsor ma poi occorre seguirli con foto, spot, interviste, è un grande impegno. Non è ancora al livello di Djokovic che può scegliere cosa fare e con chi farlo”. Per Urbano Cairo, presidente di Rcs, “Sinner sta facendo un’escalation incredibile, sta andando aldilà delle aspettative più rosee, sicuramente nei suoi confronti ci sarà una domanda altissima”. “Non so quali sono le sue quotazioni esatte – aggiunge – ma certamente potrà ancora fare dei grandi passi avanti. E’ uno con l’atteggiamento giusto, la culturadel lavoro, l’impegno. Grande atleta e anche bella persona”.

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Scudetto, plusvalenze, oculatezza: i ‘segreti’ dell’utile record nel bilancio del Napoli

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L’anno dello scudetto, dei quarti in Champions ed è così che il Napoli è riuscito a volare. Un fatturato pari a 359,2 milioni di euro rispetto ai 175,9 milioni di euro dell’esercizio precedente: sono i primi dati sui conti del Napoli, rivelati dal portale www.calcioefinanza.it. Il bilancio al 30 giugno 2023, secondo i documenti presi in esame da Calcio e finanza mostrano un utile record di 79,7 milioni di euro, rispetto al rosso di 51,9 milioni fatto segnare l’anno precedente. Quasi invariati anche i costri: da 241 a 242,5 milioni di euro.

Tra i ricavi una voce importante arriva dai diritti tv: 160,9 milioni di euro, grazie a scudetto e Champions, e dalle plusvalenze determinate dalle cessioni di Kalidou Koulibaly, Fabian Ruiz, Andrea Petagna, Sebastiano Luperto, Adam Ounas, altri 79, 6 milioni di euro. A questi si aggiungono i ricavi delle partite, da sponsor e commerciali, dalla gestione dei diritti dei calciatori, ed altro.

Per quel che riguarda i costi ci spiega Affariefinanza.it che non ci sono stati cambiamenti particolari: sono scesi un poco quelli relativi agli stipendi (calciatore e personale, da 130,3 milioni a 111,2 milioni) ma servizi, svalutazioni e altro sono rimasti sostanzialmente invariati.

Il risultato finale è che tutte le voci hanno un segno più davanti, rispetto al 2022 quando il Napoli chiuse con una serie di passività.

 

 

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Sport

Il Bologna sente profumo d’Europa,agganciata la Roma 5/a

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Il Bologna spicca il volo con Fabbian e Zirkzee. I rossoblù riscattano il ko di Firenze e proseguono il momento magico e la scalata alla classifica, battendo il Torino grazie alle scelte di Thiago Motta: il tecnico rossoblù opta per 4-3-3 e per il centrocampista autore del gol, mentre Juric predilige tra i pali, a Milinkovic Savic, Gemello, non impeccabile nell’azione del vantaggio rossoblù che decide e cambia la partita. Il Bologna cerca i tre punti per l’aggancio al quinto posto della Roma, il Torino quelli per l’ottavo posto, a un punto da Fiorentina e Atalanta: al Dall’Ara nel posticipo della tredicesima giornata, va in scena lo scontro diretto per l’Europa e i padroni di casa se lo prendono soffrendo e portando l’inerzia del match dalla propria parte nella ripresa. Il Bologna è in emergenza, con Motta che deve rinunciare El Azzouzi, Bonifazi e Soumahoro ma soprattutto a Karlsson e Orsolini, e di fronte alla fisicità del Torino Motta rinuncia al 4-2-3-1 e a Freuler in mediana puntando sulla fisicità di Ferguson e Fabbian nel 4-3-3, mentre Juric sceglie Gemello tra i pali e punta su Tameze nel terzetto difensivo e sulla coppia Sanabria-Zapata nel 3-5-2.

Parte forte il Bologna, che al secondo minuto trova la prima conclusione con Fabbian, dopo palla lavorata da Ferguson: esterno della rete. Ma è il Torino a fare la partita nella prima mezzora incartando i meccanismi dei padroni di casa e al 18′ sblocca la gara con una conclusione dal limite di Vlasic, dopo una ripartenza firmata Lazaro e Zapata: peccato che sulla conclusione del croato ci sia Sanabria, che si abbassa: fuorigioco ravvisato dal Var e gol annullato. La squadra di Juric prende fiducia e sfiora il vantaggio al 24′, con Ilic che trova Zapata: ma sulla conclusione dal limite è attendo Skorupski, che devia in angolo, sui cui sviluppi Sanabria mastica la conclusione da buona posizione. Occasionissima granata anche al minuto 32′ quando su punizione di Ilic Buongiorno manda alto di testa da dentro l’area, in tuffo. Il gol pare nell’aria, ma il Bologna è abile a ritrovare il filo del discorso e del gioco, anche se non arrivano conclusioni pericolose: solo un tentativo di Ndoye, alto dal limite, dopo azione avviata da Posch e rifinita da Zirkzee e un cross di Saelemaekers.

Riparte forte il Torino a inizio ripresa, ma Ilic e Sanabria peccano nella mira. Thiago Motta non rischia oltre e all’11 inserisce Lucumi in difesa, spostando Calafiori sulla fascia sinistra, e Freuler in mediana al posto di Aebischer. E’ la mossa che svolta il match, perché un minuto dopo il Bologna passa: Calafiori avvia l’azione, Beukema trova l’imbucata centrale per Fabbian, Gemello sbaglia l’uscita e il centrocampista a porta vuota non sbaglia, dopo aver vinto un contrasto. E’ la giocata che cambia il match, di cui il Bologna diventa padrone. Posch sfiora il raddoppio di testa su corner di Saelemaekers al minuto 63 e dodici minuti dopo Buongiorno si immola su Zirkzee, deviando in angolo una conclusione diretta in porta. Juric prova a cambiare, mettendo dentro Pellegri, Gineitis, Vojvoda e Karamoh, ma di occasioni restano solo quelle fallite nel primo tempo e a inizio ripresa, mentre il Bologna chiude i giochi in pieno recupero con il gioiello di Zirkzee, che lanciato da Lykogiannis mette a sedere Vojvoda e sigla il 2-0 .

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Sport

L’arbitro concede penalty a CR7, ma lui dice no, “non è rigore”

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Cristiano Ronaldo è noto per le sue prodezze, ma questa sera l’attaccante dell’Al-Nassr ha convinto l’arbitro a non assegnargli un rigore. Il 38enne è finito a terra al secondo minuto dopo una sfida nella partita di Champions League asiatica pareggiata 0-0 con gli iraniani del Persepolis. Ma quando l’arbitro cinese Ma Ning ha assegnato il rigore, Ronaldo ha chiesto di ribaltare la decisione sottolineando che non era fallo. Ning è stato inviato al monitor a bordo campo e alla fine ha cambiato la sua decisione. E così una combinazione tra l’assistente arbitrale e l’onestà di Cristiano Ronaldo ha salvato il Persepolis. La partita si è conclusa 0-0, con l’espulsione di Ali Lajami dell’Al Nassr al 17′. L’Al Nassr si era già qualificato per le fasi a eliminazione diretta prima della partita a Riyadh. La squadra della Saudi Pro League è in testa al Gruppo E con 13 punti dopo cinque partite e cinque punti di vantaggio sul Persepolis, secondo.

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