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Il Toro sfiora il colpaccio con la Juventus, Ronaldo mette le cose a posto in zona Cesarini

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Una rete al 18′ di Luki porta in vantaggio il Toro. Solo al 84′  Ronaldo ha pareggiato. Provvidenziale per la Juventus il 21/o gol stagionale in campionato di Ronaldo. “Uscire con la sconfitta sarebbe stato ingiusto, seppure contro un buon Torino – confessa Massimiliano Allegri -, una squadra che ha valori infatti e’ difficile farle gol. Juve un po’ sottotono: “Normale – osserva l’allenatore dei bianconeri – che le motivazioni possano mancare, ma stiamo facendo bene, abbiamo vinto il campionato e chiuderemo con la festa scudetto in casa contro l’Atalanta. Certo, resta l’amarezza della Champions, quest’anno peggio di altre volte, ma abbiamo conquistato il 50% dei trofei”.

Dopo lo striscione esposto dai tifosi della Juventus per ricordare la tragedia di Superga, sono arrivate anche le parole di Allegri alla vigilia del 4 maggio: “Il Grande Torino ha rappresentato la storia del calcio, batterono anche il Livorno (la squadra della citta’ natale di Allegri, ndr) di un punto. Domani bisogna commemorare questa tragedia che nonostante sia stata tanti anni fa rimane nel cuore di tutti”.

Chiusa anche la querelle con Adani in diretta tv: “Sabato mi e’ dispiaciuto molto per il litigio. Allenare è un mestiere difficile, ma non dobbiamo dimenticare gli insegnamenti degli allenatori che ci hanno preceduto”. Una vittoria sfuggita di mano al Torino, raggiunto dopo “la miglior partita dell’anno in relazione ai nostri avversari”. E’ un Mazzarri soddisfatto del suo Torino ma rammaricato per la vittoria sfumata: “Mancava talmente poco alla fine della partita, il momento peggiore sembrava passato”. Nessun sogno svanito, “mancano ancora tre partite e se riusciamo a tenere questo ritmo possiamo vincerle, compito che spetta anche alle altre squadre impegnate nella corsa europea”.

E’ un Torino “cresciuto esponenzialmente” da inizio anno, in cui i giovani sono cresciuti alla corte di Mazzarri: “Abbiamo giocato alla pari finche’ abbiamo avuto le forze, poi e’ normale soffrire contro la Juve. Ho il rammarico per due ripartenze, avevamo la palla per chiuderla, ci lasciavano spazi che non abbiamo sfruttato. Giocavamo in questo stadio, contro una Juve che non sottovaluta il derby come dimostra la presenza di Chiellini e Bonucci. Poi, come il Barca ha Messi, loro hanno Ronaldo”.

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Premier League, spesi già oltre un miliardo: nuovo record di mercato

I club inglesi hanno già superato il miliardo di euro speso nel mercato estivo: dieci trasferimenti oltre i 45 milioni e la Premier si conferma la regina d’Europa.

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La Premier League frantuma ogni record di spesa: a più di sei settimane dalla chiusura ufficiale del mercato, i club inglesi hanno già superato il miliardo di euro in investimenti, segnando un nuovo primato nella storia del calcio europeo. Nessun altro campionato riesce a tenere il passo: i 20 club inglesi hanno speso più dei 60 club di Italia, Spagna e Germania messi insieme.

La corsa agli acquisti: Liverpool, Chelsea e Arsenal guidano la classifica

L’estate 2025 ha visto una strategia chiara: muoversi in anticipo, rafforzare le rose in vista del Mondiale per Club e evitare i colpi dell’ultimo minuto. Il Liverpool campione d’Inghilterra ha messo a segno il colpo più costoso del mercato, acquistando Florian Wirtz dal Bayer Leverkusen per 125 milioni di euro, cifra che potrebbe superare ogni precedente record se verranno raggiunti tutti i bonus previsti.

A ruota segue il Chelsea, che ha già speso 243 milioni per giovani come Estevao, Jamie Gittens, Joao Pedro e Liam Delap, accumulando un disavanzo di bilancio vicino ai 150 milioni. Il Liverpool ne ha investiti 213 milioni, mentre Manchester City e Manchester United si attestano su 145 milioni ciascuno. I Citizens hanno puntato su Rayan Cherki, Rayan Ait-Nouri e Tijjani Reijnders, mentre i Red Devils hanno chiuso il secondo affare più costoso con l’acquisto di Matheus Cunha, ex Wolverhampton, per 70 milioni.

Premier regina d’Europa: la forza dei diritti tv e della macchina commerciale

Dietro a questo strapotere economico c’è un sistema virtuoso, fondato su marketing globale, stadi di proprietà, tournée internazionali, ma soprattutto su diritti televisivi faraonici: ogni club della Premier incassa circa 150 milioni di euro l’anno solo per la trasmissione delle partite. È così che anche squadre di media classifica o in lotta per la salvezza, come il Sunderland, possono permettersi acquisti da oltre 30 milioni, come il giovane Habib Diarra dallo Strasburgo.

Il mercato interno e l’Europa come bacino di caccia

Se da un lato i club inglesi si scambiano giocatori per sostenere i ritmi vertiginosi della competizione interna, dall’altro alimentano l’intero mercato europeo: la Premier è ormai il primo finanziatore del calcio continentale, garantendo liquidità a società spagnole, tedesche, portoghesi e francesi.

Corsa al record assoluto

Nel 2023 si era toccata la cifra monstre di 2,72 miliardi di euro in una sola sessione. Con questi ritmi, il nuovo record sembra già a portata. La chiusura del mercato prevista per fine agosto sarà l’atto finale di un’estate in cui la Premier League si è confermata il campionato più ricco, potente e disinibito d’Europa.

(Immagine in evidenza realizzata con sistemi di Intelligenza artificiale)

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Morto Sergio Campana, storico presidente dell’Assocalciatori

È morto a 91 anni Sergio Campana, ex calciatore e fondatore dell’Assocalciatori. Per 43 anni ha guidato il sindacato dei calciatori italiani. Era ricoverato a Bassano del Grappa.

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Si è spento nella notte a 91 anni Sergio Campana (Foto Imagoeconomica), storico presidente e fondatore dell’Associazione Italiana Calciatori. Era ricoverato da alcune settimane in una casa di cura a Bassano del Grappa, la sua città natale, dove è deceduto alle 3.45.

Una vita tra calcio, legge e diritti dei giocatori

Campana, nato il 1º agosto 1934, è stato calciatore professionista in Serie A con Lanerossi Vicenza e Bologna, nel ruolo di centravanti. Laureato in giurisprudenza e avvocato dal 1967, chiuse la carriera da atleta per fondare, l’anno successivo, l’AIC insieme a Gianni Rivera e Sandro Mazzola.

La sua attività sindacale durò dal 1968 al 2011, un’epoca in cui i calciatori conquistarono tutele e diritti prima inimmaginabili. Storico il primo sciopero del 1974, quando i giocatori scesero in campo con 10 minuti di ritardo per difendere Francesco Scala, punito per aver rifiutato un trasferimento.

Il cordoglio del mondo del calcio

Numerosi i messaggi di cordoglio. Franco Carraro, ex presidente FIGC, lo ha ricordato così: «Sergio Campana è una delle persone che ho più stimato. Con rigore ha tutelato la dignità umana e gli interessi dei calciatori. Il suo lungo mandato ha coinciso con i grandi successi del calcio italiano».

Anche il presidente FIGC Gabriele Gravina ha sottolineato l’eredità lasciata da Campana: «Ha dato dignità formale ai calciatori e contribuito allo sviluppo complessivo del nostro calcio. Il suo impegno ha portato al riconoscimento di diritti che oggi diamo per scontati, ma che sono frutto della sua visione politica».

Riconoscimenti e memoria

Nel 2018 Campana è stato inserito nella Hall of Fame del Calcio Italiano nella categoria “Dirigente italiano”. In quell’occasione, con emozione, dichiarò: «Mai avremmo pensato, nel lontano 3 luglio 1968 a Milano, di ritrovarci mezzo secolo dopo. È stato un lungo ed entusiasmante cammino».

Sergio Campana lascia un segno indelebile nel mondo del calcio italiano, avvocato dei calciatori prima ancora che figura istituzionale: uno dei pochi capaci di portare i valori dello sport dentro le aule del diritto, con coerenza e umanità.

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Esteri

Mbappé indagato a Parigi: sotto inchiesta cinque assegni a poliziotti della sicurezza

La procura di Parigi indaga su assegni firmati da Mbappé per oltre 180.000 euro a cinque agenti della sicurezza. Il sospetto è pagamento in nero per prestazioni private.

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La procura di Parigi ha aperto un’inchiesta su Kylian Mbappé, attaccante del Real Madrid e capitano della nazionale francese, per una serie di pagamenti sospetti destinati a cinque agenti della CRS (Compagnies Républicaines de Sécurité), impegnati nella sua protezione durante eventi pubblici e privati.

Gli assegni e il sospetto di pagamento in nero

Al centro delle indagini ci sono cinque assegni, emessi nel giugno 2023 da un conto bancario registrato a Monaco a nome di Mbappé, per un importo totale di 180.300 euro: 60.300 euro al comandante Mohamed Sanhadji, e 30.000 eurociascuno a quattro brigadieri.

Secondo l’IGPN, la “polizia della polizia”, l’obiettivo è chiarire se si tratti di compensi in nero per servizi di protezione privata, svolti al di fuori dei doveri istituzionali dei poliziotti, in violazione delle norme sull’esercizio della funzione pubblica.

L’entourage del calciatore: “Nessun pagamento per servizi privati”

La reazione dell’entourage del fuoriclasse francese non si è fatta attendere. In un comunicato ufficiale, si afferma che il comandante Sanhadji non avrebbe ricevuto nessun compenso per servizi privati: «Ha agito come rappresentante ufficiale della Repubblica francese e della Federazione di calcio, come aveva già fatto con altri giocatori prima di Kylian».

Il team di comunicazione del calciatore insiste sul fatto che non vi siano state contropartite, ma solo un gesto di gratitudine per l’impegno di chi lavora dietro le quinte con serietà e discrezione.

“Un dono legato al bonus dei Mondiali”

Le somme, secondo la ricostruzione fornita, farebbero parte del premio legato alla partecipazione alla Coppa del Mondo 2022 in Qatar, dove Mbappé fu protagonista assoluto con tre gol in finale contro l’Argentina. «Tutti i membri dello staff hanno ricevuto un bonus post-Mondiali – spiega il comunicato – tranne loro. Questo dono è stato fatto per spirito di equità».

Il ruolo di Mohamed Sanhadji, detto “Momo la République”

Sotto la lente degli investigatori c’è in particolare Mohamed Sanhadji, 56 anni, storico uomo della sicurezza dei Bleus dal 2004, soprannominato “Momo la République” e insignito della Legion d’onore nel 2021. Le telecamere lo hanno ripreso al fianco di Mbappé durante viaggi privati in Camerun e nel Vaucluse. È su queste presenze e sul contesto dei pagamenti che si concentra l’indagine.

Un caso tra sport, istituzioni e immagine pubblica

L’inchiesta, ancora in fase preliminare, rischia di scuotere non solo l’immagine di Mbappé, ma anche l’ambiente della Nazionale francese e il delicato equilibrio tra funzioni pubbliche e relazioni personali. In attesa di chiarimenti ufficiali, resta il dubbio: riconoscenza o retribuzione mascherata?.

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