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Il tesoriere del Carroccio Centemero indagato, il M5S attacca: “La Lega deve spiegare”

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Il reportage di Report sui 49 milioni di finanziamenti pubblici alla Lega spariti. La classe dirigente che sta imbarcando il Carroccio al Sud. Il M5S mette alcuni paletti all’alleato di Governo. E con rispetto ma fermezza, dai vertici del Movimento fanno sapere che sarebbero graditi dallaLega “chiarimenti sul caso Centemero (tesoriere del Carroccio e presidente dell’associazione Più Voci, associazione che avrebbe  percepito un finanziamento illecito dal costruttore romano Parnasi, ndr) e ci auguriamo che Salvini non minimizzi la vicenda”. Le firma  in calce al comunicato sono di  Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva, capigruppo del M5S rispettivamente in Senato e alla Camera.
“Da sempre ci battiamo contro i finanziamenti illeciti ai partiti, e per quanto riguarda le fondazioni legate ai partiti vogliamo la trasparenza troppo spesso mancata. Per questo nello Spazzacorrotti prevediamo norme che garantiranno trasparenza sui finanziamenti” scrivono i due capi delle delegazioni parlamentari del M5S che rivendicano la diversità dalla Lega sulla legalità. Il comunicato dei grillini arriva dopo una  riflessione interna. E non arriva a caso.
Luigi Di Maio aveva già risposto alle agenzie di stampa a domande sulla vicenda fondi alla Lega. “Centemero indagato? Ne parlerò a Salvini, non minimizzerà” aveva già detto Luigi Di Maio.  “Prima di dichiarare pubblicamente bisogna parlare con i nostri contraenti del contratto di governo”. Intanto tra i deputati del M5S a Montecitorio non si parla d’altro. Soprattutto si parla della classe dirigente leghista già imbarcata o in via di reclutamento al Sud. Altro che la casa del nonno di Di Maio. Con Salvini a Gerusalemme, questa volta a recitare il ruolo di ministro degli Esteri, il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari sceglie di non dire nulla: “Non replichiamo ai 5Stelle, no comment”.
La tensione sale, a poche ore dal vertice sulla manovra. E proprio mentre in commissione a Montecitorio è imminente l’inizio della discussione sulla legittima difesa, un totem della Lega già approvato in Senato ma che il Movimento vuole affrontare con calma, a gennaio. Senza escludere a priori modifiche. Ma sono tanti i provvedimenti che ballano, tra cui l’Anticorruzione che in settimana va approvato a Palazzo Madama. Per questo, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede fa il pompiere: “Il tema della trasparenza nei finanziamenti è una battaglia del M5S , e nella Lega abbiamo trovato un alleato compatto”.
Solo in serata parla Salvini per la Lega: “Non minimizzo, chiedo solo che facciano in fretta, stanno cercando milioni di euro che non ci sono”. Quindi, “facciano in fretta, sono sereno”. Però “quando torni alle cose italiane a volte ti cadono le braccia”. Certo sapere come restituire 49 milioni di euro percepiti indebitamente non da Salvini ma dalla Lega è una notizia interessante, quale che sia l’interesse di Salvini alla notizia.

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Esteri

Gaza, colpito centro Hamas in moschea Shuhada al-Aqsa: 21 morti

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Il bilancio delle vittime dell’attacco israeliano alla moschea Shuhada al-Aqsa, nella Striscia di Gaza centrale, è salito a 21.  “C’é anche un gran numero di feriti a seguito del bombardamento di una moschea che ospitava gli sfollati davanti al cancello dell’Ospedale dei Martiri di Al-Aqsa a Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale”, ha dichiarato il portavoce della Protezione Civile di Gaza, Mahmud Bassal.

L’esercito israeliano (Idf) ha confermato di avere effettuato nella notte un attacco aereo “mirato” contro una “struttura che in precedenza fungeva da moschea Shuhada al-Aqsa nell’area di Deir al Balah”, nella Striscia di Gaza centrale. Nella struttura, si legge in un comunicato pubblicato su Telegram, si trovava “un centro di comando e controllo” all’interno del quale “operavano i terroristi di Hamas”. In precedenza fonti mediche avevano riferito che nell’attacco sono morte almeno cinque persone.

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Consiglio Stato ribadisce, validi i test di Medicina

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Il Consiglio di Stato, con una sentenza emessa ieri, ha disposto l’annullamento del pronunciamento del Tar del Lazio che a gennaio aveva demolito i test di ingresso a Medicina, Odontoiatria e Veterinaria per l’anno accademico 2023/2024 mettendo a rischio l’immatricolazione di migliaia di studenti per l’anno successivo. La sentenza del Tar aveva stabilito che è illegittimo il criterio di attribuzione del punteggio previsto dalla normativa concorsuale, cosiddetto “equalizzato” perché produttivo di distorsioni, nella misura in cui non era con esso assicurata una valutazione omogenea delle prove e dunque una selezione dei concorrenti secondo criteri di merito. A rendere noto, con soddisfazione, l’annullamento del pronunciamento del Tar è lo studio Police & Partners che ha assistito una serie di ricorrenti.

Viene quindi ribadito dal Consiglio di Stato quanto aveva già deciso i primi di agosto in una sentenza emessa in occasione del ricorso di altri candidati. Dal ministero dell’Università si fa sapere che questa pronuncia del Consiglio di Stato é la conferma della assoluta legittimità dell’operato del Mur poiché sancisce che le procedure concorsuali si sono svolte correttamente, nel rispetto della legalità, risultando quindi pienamente valide. La pronuncia conferma anche il pieno diritto dei quartini, con punteggio utile ai test del 2023, ad entrare nelle graduatorie 2024-25, come stabilito dall’originario bando Mur e poi successivamente confermato dal legislatore su proposta del ministero guidato da Anna Maria Bernini.

Soddisfazione viene espressa anche dal Cisia, il Consorzio interuniversitario che aveva predisposto le prove: “è una sentenza importantissima per il sistema universitario ma anche per il sistema delle pubbliche selezioni”, commenta Andrea Stella, presidente Cisia. “La decisione del Consiglio di Stato conferma la piena legittimità dell’immatricolazione dei candidati che hanno già conseguito nel 2023 i risultati al test e restituisce la serenità agli studenti che nelle more hanno conseguito l’immatricolazione. Allo stesso tempo la decisione ribadisce la piena legittimità dei Test OnLine Cisia (Tolc) e segna un nuovo punto di confronto per il Mistero che proprio in queste settimane discute misure per il superamento del numero chiuso anche nelle facoltà di Medicina”, commentano gli avvocati Aristide Police e Paul Simon Falzini.

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Ospedale virtuale con IA, cure e riduzione liste attesa

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Cure più efficienti senza fare sempre ricorso al ricovero, agevolando la sanità per ridurre le liste d’attesa con l’ausilio dell’Intelligenza artificiale. E’ una delle sfide dell’ospedale virtuale gestito con l’IA, uno dei progetti presentati ad un evento Extra G7 ad Ancona: “Intelligenza artificiale in Sanità. Stato dell’arte e progetti applicativi per una migliore cura della popolazione”. Il modello innovativo integra tecnologia avanzata e IA, per monitorare a distanza i parametri vitali del paziente, fare diagnosi in tempo reale per interventi tempestivi, per gestire molte patologie croniche e acute senza un ricovero. Tra i casi di applicazione concreta, il triage virtuale per il dolore toracico, per ridurre gli accessi ai pronto soccorso con una valutazione tramite avatar digitali; l’uso di elettrocardiografi miniaturizzati, dotati di IA, per esami in casa dei pazienti tramite guida virtuale di assistente medico.

Il tema dell’Intelligenza artificiale in Sanità sarà in focus anche nei lavori ministeriali del G7, ad Ancona il 9, 10 e 11 ottobre, ha ricordato in un videomessaggio trasmesso durante l’incontro il ministro della Salute Orazio Schillaci. L’IA “sta mostrando le sue potenzialità in diversi ambiti: diagnosi più accurate, terapie più mirate, razionalizzazione delle priorità mediche” e la “digitalizzazione è una leva fondamentale per promuovere una sanità di prossimità e superare le diseguaglianze”. Telemedicina e teleassistenza “aprono nuove prospettive per un’assistenza più accessibile e personalizzata, diminuendo i tempi d’attesa ed eliminando i disagi legati agli spostamenti”, “senza compromettere il rapporto diretto e personale paziente-medico”. Ad Ancona, nel corso dell’evento che aveva tra i protagonisti l’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche e l’Università Politecnica delle Marche, di ospedale virtuale ha parlato il dottor Marco Mazzanti, direttore di Framework intelligenza artificiale in Cardiologia di Londra.

“Il nostro obiettivo – dice – è trasformare la sanità, offrendo a tutti l’accesso a cure di qualità senza tradizionali vincoli logistici”. L’ospedale virtuale “prende in carico il paziente con assistenti virtuali”: “un assistente umanoide conserva in modo umano l’empatia del rapporto medico-paziente, raccoglie informazioni da remoto, verifica se il paziente deve fare test o andare in Pronto soccorso”. Ciò “decongestiona i pronto soccorso, fa girare informazioni e non il paziente”. “L’ospedale virtuale tende a ridurre le liste di attesa, – aggiunge Mazzanti -: se faccio risparmiare tempo al paziente, non gli faccio fare tutti i test ma solo quelli necessari, realizzo l’appropriatezza clinica”, dunque “non un medico per vedere un paziente ma un medico che vede cento pazienti”. Il rapporto “continua a essere diretto perché il paziente conosce chi sta dietro l’assistente virtuale: io – spiega il dottor Mazzanti – ho il mio avatar che è me, con la mia voce e le mie sembianze, io autorizzo, come nel Regno Unito, a utilizzarlo con i pazienti. Così la diffidenza verso tali strumenti si abbatte e l’attrattiva aumenta. Il paziente sa che sono io a guardare le informazioni che mi arrivano, come specialista, così come al medico di medicina generale e al pronto soccorso”.

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