Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, noto per la sua attenzione ai cordoni della borsa, continua a mantenere un profilo basso ma si concentra sulla manutenzione delle armi contro l’evasione fiscale, dal concordato biennale al nuovo redditometro. Tuttavia, i dati che stanno arrivando al Ministero dell’Economia non lasciano dubbi: le entrate fiscali stanno superando le ultime previsioni.
Le entrate tributarie stanno volando oltre le aspettative, con un aumento di 26,4 miliardi di euro già quasi tutto scontato nei conti pubblici del 2024. Il sottosegretario Federico Freni ha confermato ieri che i numeri sono da record, tanto che potrebbe materializzarsi un bel tesoretto di circa 20 miliardi di euro per il 2024.
La crescita del gettito è spinta da vari fattori strutturali: i 320 mila nuovi occupati di quest’anno, l’aumento delle retribuzioni dei lavoratori dipendenti a seguito dei rinnovi contrattuali del 2023, e le fatture del Superbonus 110%. Anche gli straordinari utili di banche, assicurazioni, imprese energetiche e farmaceutiche hanno contribuito, allontanando il rischio di una tassa sugli extraprofitti. Inoltre, il buon momento del turismo ha giocato un ruolo significativo.
A giugno, il Tesoro ha registrato un incremento di 10,1 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo del 2023, senza contare il gettito dell’autoliquidazione Irpef e dell’Ires delle imprese, versati il primo luglio. A fine giugno, il gettito Irpef era già superiore di 7,2 miliardi rispetto a giugno 2023, e i versamenti Ires di luglio si presume siano stati molto superiori. Il dato definitivo sarà disponibile a inizio settembre, insieme alla spesa effettiva per le compensazioni dei crediti d’imposta del 110%, l’unica vera incognita che pesa sulla dimensione del potenziale tesoretto.
Nel frattempo, il governo ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che migliora il concordato biennale per gli autonomi e modifica il redditometro, che non viene abolito ma depotenziato. L’accertamento induttivo dell’Agenzia delle Entrate potrà scattare solo se il maggior reddito accertabile supera di almeno il 20% quello dichiarato e sia superiore a dieci volte l’assegno sociale (69.700 euro per il 2024).
Il governo cerca anche di blindare il gettito del concordato fiscale per il 2024 e 2025, rivolto a 2,7 milioni di partite Iva e 1,8 milioni di forfettari. Sul maggior reddito proposto si pagherà una tassa piatta tra il 10 e il 15%, anziché l’aliquota Irpef marginale.
Il decreto proroga inoltre al 15 settembre la scadenza della rata di fine luglio della rottamazione “quater”, senza recupero di chi ha mancato le rate precedenti e l’estensione alle cartelle del 2023.
Oggi il Consiglio dei ministri nominerà Daria Perrotta come nuova Ragioniere Generale dello Stato, in sostituzione di Biagio Mazzotta. All’ordine del giorno c’è anche un decreto “omnibus” che aumenta la flat tax per gli stranieri che si stabiliscono in Italia da 100 a 200 mila euro, e il decreto attuativo della delega per il riordino delle imposte indirette (registro, bollo, successioni).
Con queste misure, il governo punta a consolidare il recupero del gettito fiscale e a rafforzare la lotta all’evasione, garantendo così una gestione più efficiente delle risorse pubbliche e un sostegno alla crescita economica del Paese.