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Cultura

Il San Carlo dopo Lissner, sovrintendente entro luglio

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Nel primo giorno del dopo-Lissner, il sovrintendente del Teatro San Carlo di Napoli decaduto oggi per l’effetto del decreto legge che lo pensiona in quanto settantenne, c’è almeno una schiarita. I sindacati, che erano sul piede di guerra, ritirano lo stato di agitazione dopo un incontro di due ore con il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che è anche presidente della Fondazione del Teatro, il quale ha detto che il nuovo sovrintendente sarà nominato “entro luglio” e che rispetterà gli impegni già presi con i lavoratori. E così l’8 giugno Anna Bolena andrà in scena (domenica scorsa lo sciopero aveva fatto saltare il Don Chisciotte): le rassicurazioni avute da Manfredi sono state giudicate positivamente.

Ma come sarà scelto il successore di Lissner? “Lo valuteremo, dobbiamo procedere con grande velocità – dice il sindaco in merito ad una possibile manifestazione d’interessi – dipende dai tempi di conversione della norma”. Che dovrebbe accadere ad inizio luglio. Ma se nel frattempo arrivasse l’annunciato ricorso di Lissner, che sembra intenzionatissimo a dare battaglia nel doppio ruolo di sovrintendente e direttore artistico? “Risponderanno gli avvocati – taglia corto Manfredi – è un problema legale che ho affidato a loro”. Intanto il sovrintendente francese oggi in teatro non si è visto, le prove dell’opera si sono svolte regolarmente. “Il mio obiettivo – dichiara Manfredi in una nota diffusa in serata – è salvaguardare la grande reputazione del Teatro San Carlo e i suoi lavoratori. Come sindaco di Napoli e della Città Metropolitana ho già dimostrato concretamente di voler sostenere il Teatro con nuovi finanziamenti che lo rendano sempre più solido. Abbiamo preso atto di un decreto del governo sulla decadenza del sovrintendente Lissner. Nel momento in cui la norma verrà convertita almeno in un ramo del Parlamento, avvierò in maniera rapida la procedura di individuazione del nuovo sovrintendente per completarla entro la fine di luglio in modo da tornare così rapidamente in un regime di normalità. I bilanci sono solidi, è stata approvata la pianta organica, ora vanno fatti ulteriori passi in avanti.

I miei poteri, in questa fase di transizione, consentono la gestione ordinaria, ma mi assumo l’impegno di fare in modo che il nuovo sovrintendente rispetti gli impegni già presi tra Teatro e lavoratori su accordo ricognitivo e nuove assunzioni a tempo indeterminato nei limiti della sostenibilità del bilancio 2023”. Parole che lasciano soddisfatti i sindacati, una cui delegazione (composta da Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Fials Cisal, con le Rsu) ha incontrato Manfredi all’interno del Massimo. “Il presidente ha confermato che procederà rapidamente all’individuazione tramite manifestazione di interesse del nuovo sovrintendente entro e non oltre il 30 luglio – scrivono in un comunicato congiunto -. Sarà condicio ‘sine qua non’ per colui che avrà l’onore di essere il nuovo sovrintendente rispettare gli accordi sottoscritti con le parti sociali nella gestione sia del documento ricognitivo sia sul piano di assunzioni. In riferimento alla dotazione organica le parti si rincontreranno dopo la prima di Anna Bolena per sottoscrivere le intese necessarie che garantiscano la tutela dei ruoli vacanti nell’ambito dei vuoti organici”. Si parla di 24 assunzioni e di un integrativo per i lavoratori di circa 150 euro lordi, da calcolarsi dal primo giugno.

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Scoperto un nuovo dipinto di Raffaello, una Maddalena

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Spunta un nuovo dipinto di Raffaello, una Maddalena, con il volto di Chiara Fancelli, moglie del Perugino. L’opera, su tavola di pioppo di dimensioni 46 cm per 34 cm, del 1504, appartenente ad una collezione privata all’estero, è stata attribuita all’artista urbinate da un pool di studiosi. L’annuncio è stato dato a Pergola (Pesaro Urbino) durante la conferenza internazionale “La Bellezza Ideale-La visione della perfezione di Raffaello Sanzio”, anticipando uno studio della rivista scientifica “Open Science, Art and Science” sotto il titolo “La Maddalena di Raffaello ovvero quando l’allievo supera il Maestro”.

Tra gli esperti intervenuti alla conferenza madre Maria Cecilia Visentin, docente pontificia specializzata in iconografia religiosa dell’ordine dei Servi di Maria; Annalisa Di Maria, tra i massimi esperti internazionali di Leonardo da Vinci e del Rinascimento italiano, specializzata nella corrente neoplatonica, il professore emerito Jean-Charles Pomerol della Sorbona e Andrea da Montefeltro ricercatore e scultore. Di un ritratto della Maddalena esiste una versione del Perugino alla Galleria Palatina, e un’altra a Vila Borghese attribuita alla sua bottega. Secondo gli autori dello studio, la versione di Raffaello, lui stesso allievo del Perugino, sarebbe addirittura precedente.

L’attribuzione al “divin pittore” si basa, tra l’altro sull’uso della tecnica dello “spolvero” per trasferire il disegno preparatorio, individuata dalle analisi di laboratorio eseguite da A.R.T. & Co, spin off dell’Università di Camerino con sede ad Ascoli Piceno. Inoltre la versione di Raffello viene ritenuta superiore dal punto di vista stilistico e tecnico, per grazia e armonia della composizione e per l’uso dello sfumato che evidenza l’influenza dei Leonardo da Vinci sul giovane pittore di Urbino. Infine, lo studio analizza anche le proporzioni matematiche usate da Raffaello. Secondo Annalisa Di Maria, il quadro rappresenta “una svolta: il pittore di Urbino trovò un suo linguaggio, affrancandosi dallo stile di Perugino”.

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Campiello a Benedetta Tobagi e alle donne combattenti

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Vincono le donne che hanno fatto la resistenza e tutte le donne che non si girano dall’altra parte la 61/ma edizione del Campiello che ha premiato Benedetta Tobagi e il suo libro La resistenza delle donne (Einaudi) con 90 voti. “Sono stata travolta da questo libro come un fiume. Ho la sensazione che queste donne mi abbiano portata a spalla fino qui, su questo palco. Vorrei dedicare questo premio prima di tutto alla memoria di queste donne straordinarie che hanno combattuto e non si sono girate dall’altra parte in un momento terribile” ha detto Tobagi emozionatissima citando il grido liberatorio towanda della protagonista del film Pomodori verdi fritti alla fermata del treno, alla consegna del Premio Campiello 2023 al Gran Teatro La Fenice di Venezia in una serata condotta da Francesca Fialdini e Lodo Guenzi. Narrazione corale che è stata mossa dalle immagini, la storia delle donne nella resistenza partigiana è quella di persone che “erano state per decenni nessuno e che per la prima volta sentono di poter essere qualcuno.

Il libro lavora sulle immagini ma gioca sul tema dell’invisibilità delle donne, era una piaga ma è diventata il loro superpotere durante la resistenza. Nessuno si aspettava che una donna potesse essere pericolosa, coraggiosa”. Al secondo posto la storia di un’altra donna straordinaria raccontata da Silvia Ballestra ne La Sibilla. Vita di Joyce Lussu (Laterza) che ha avuto 80 voti. Partigiana, poetessa, scrittrice che ha coniugato pensiero e azione Lussu è stata “una donna molto importante per la storia del nostro Paese, per la lotta dei diritti delle donne e degli oppressi” ha spiegato Ballestra. Al terzo Marta Cai con la storia di Teresa che fa una vita piatta, per niente speciale, raccontata nell libro d’esordio Centomilioni (Einaudi), 57 voti. Al quarto Diario di un’estate Marziana (Perrone editore) di Tommaso Pincio, un libro su Roma e Flaiano che in realtà è un romanzo “sul tempo che è stato e su quello che stiamo vivendo”, 46 voti e al quinto Filippo Tuena con In cerca di Pan (Nottetempo), con 13 voti. Standing ovation nel corso della serata per Edith Bruck, Premio Campiello alla Carriera. “Papa Francesco che mi è venuto a trovare e ho visto diverse volte mi ha detto una goccia di bene in questo mare nero può fare tanto. Io ho risposto ‘ho fatto una pozzanghera’” ha raccontato.

E omaggio a Michela Murgia, morta il 10 agosto 2023, con immagini di quando vinse il Campiello nel 2010 con Accabadora. Mille gli ospiti della serata finale, trasmessa in diretta televisiva su Rai 5 (al canale 23 della tv) e in streaming dalla piattaforma di Rai Play. In platea il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e tanti rappresentanti del mondo editoriale. Un’edizione la 61/ma che segna un’espansione del premio degli industriali del Veneto e che punta sempre di più sui giovani. “A loro abbiamo voluto dedicato il palco reale. La crescita culturale va rivolta ai nostri giovani” come ha sottolineato il presidente della Fondazione Il Campiello e di Confindustria Veneto Enrico Carraro. Oltre alla costellazione di riconoscimenti del Campiello quest’anno c’è stata una menzione speciale per Come d’aria (Elliot) di Ada d’Adamo, voluta dalla Giuria dei Letterati presieduta per il terzo anno consecutivo da Walter Veltroni e il debutto del Campiello Natura – Premio Venice Gardens Foundation, nuovo concorso promosso dalla Fondazione Il Campiello – Confindustria Veneto in collaborazione con Venice Gardens Foundation, vinto da Raffaella Romagnolo con Il cedro del Libano (Aboca Edizioni). I voti espressi sono stati 288 su 300 votanti della Giuria Popolare di Lettori Anonimi. Due le schede bianche.

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Scala, nella stagione della Filarmonica i ‘suoi’ maestri

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Ad aprire la prossima stagione della Filarmonica della Scala il prossimo 15 gennaio sarà il suo direttore musicale Riccardo Chailly, che sarà protagonista anche di un altro dei dieci concerti previsti in una stagione che segna il ritorno di alcuni maestri che con l’orchestra milanese hanno un legame particolare. Daniel Barenboim, che della Scala è stato direttore musicale, sarà sul podio il secondo concerto, il 29 gennaio, dirigendo la sesta e la settima sinfonia di Beethoven. Myung-Whun Chung, che della Filarmonica lo scorso anno è stato nominato direttore emerito, sarà a Milano l’8 aprile dopo aver accompagnato l’orchestra in tournée a febbraio (a Bologna, Monaco e alle Canarie, a Tenerife e Las Palmas). A chiudere la stagione, il 4 novembre, sarà un altro maestro ‘di casa’, Fabio Luisi, con Imogen Cooper al pianoforte. L’orchestra ospite sarà la National Symphony di Washington diretta da Gianandrea Noseda con Song-Jin Cho al piano.

Tornerà con la Filarmonica Philippe Jordan insieme al pianista Bertrand Chamayon, Giovanni Sollima sarà direttore e solista al violoncello il 6 ottobre per un concerto che include i suoi Folktales, un modo per continuare nell’esplorazione di generi diversi e contaminazioni che l’orchestra ha iniziato lo scorso anno con l’esibizione insieme a John Williams, autore di colonne sonore indimenticabili come Guerre stellari, Lo squalo e Schindler’s List. Inoltre debutteranno il compositore e direttore Mattias Pinscher e il giovane Tarmo Peltokoski, classe 2000, con il violinista Leonidas Kavakos. “Questo non è un teatro per debuttanti, vero ma se c’è un talento così diamantino è giusto” ha sottolineato Chailly. Dal canto suo Chailly aprirà con un concerto di speranza pur in un momento difficile: è infatti questo il messaggio dei brani scelti (da Une barque sur l’océan di Ravel, a Et exspecto resurrectionem mortuorum di Messiaen) e poi il 13 maggio proporrà il concerto per pianoforte n.1 di Cajkovskij con solista Alexander Malofeev e la sinfonia n.3 di Prokofev con l’intenzione nei prossimi anni di eseguire il ciclo completo, incluse la seconda e la sesta che alla Scala non sono mai state eseguite.

Il legame del teatro con Milano, ha sottolineato il presidente della Filarmonica Maurizio Beretta alla presentazione, si accompagna all’internazionalizzazione dell’orchestra. Continuano quindi le prove aperte (che in 11 edizioni hanno permesso di raccogliere 1,3 milioni per le realtà del terzo settore), Sound, music! per i bambini, le borse di studio per i giovani e il concerto gratuito in piazza Duomo. Ma anche,ha sottolineato il coordinatore artistico Damiano Cotalasso, l’attività all’estero, che nella prossima stagione prevede fra l’altro una lunga tournée a fine estate con Chailly. Tutto possibile grazie al sostegno del main partner Unicredit. Un ringraziamento da parte del sindaco Giuseppe Sala è andato ai musicisti, ai sostenitori “e agli spettatori che non sono mai mancati e non mancheranno”.

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