Da molto tempo, sempre più persone, riscoprono il piacere di ritornare al lavoro nei campi, che in questo Sud meraviglioso abbondano fertili e lussureggianti ovunque. Dopo essere stata bistrattata per decenni, imprigionata in un limbo temporale e tecnologico, la nostra realtà agricola è ritornata finalmente a rifiorire e a creare economia capace di smuovere gli indotti più vari, fino al turismo più ricercato, che nei percorsi enogastronomici si imbatte non solo nei sapori, ma anche nella storia e nella cultura di un Meridione autentico, unico ed inimitabile.
Da Roma in giù non sono attecchite in modo sistematico le cooperative, che in altre parti d’Italia hanno costantemente garantito tanto benessere agli abili operatori del settore, ma soprattutto grazie alla ritrovata passione di un numero sempre maggiore di giovani è stato finalmente capito e concretizzato il valore aggiunto della “campagna”.
Tutto questo non è avvenuto di certo per caso, ma solo attraverso un lungo percorso di crescita personale e professionale, dove al centro è stata posta la questione dell’eccellenza e della sostenibilità promossa non solo dall’Amministrazione pubblica, ma anche da tantissime associazioni (oggi arcinote ma prima pressoché sconosciute) che tanto hanno dato ai nostri Territori. Grazie a loro, oggi ne abbiamo compreso, anche al Sud, l’immenso potenziale.
Nell’Alto Casertano, ad esempio, a fine anni Novanta l’allora Sindaco di Caiazzo Nicola Sorbo, fu tra i pionieri di Slow Food e contribuì a diffondere quella cultura enogastronomica che ha fatto da apripista a tante realtà imprenditoriali che si sono radicate in tutta l’area ed oggi esportano con successo vino, olio ed una varietà enorme di prodotti agricoli o trasformati, praticamentein tutto il mondo.
Con rinnovata consapevolezza e dunque rispetto, la nostra agricoltura, malgrado le tantissime difficoltà tutt’ora presenti e persistenti, cammina finalmente spedita, ed oggi coinvolge non solo i “professionisti” del settore, ma anche tanti appassionati che pur se impegnati in altri lavori, nei ritagli di tempo strappati alla routine quotidiana, da un po’ di terra riescono a coltivare ottimi prodotti a centimetro zero, con quell’amore che da sempre ottimi risultati.
Una risorsa “fai da te” che rappresenta in molti casi anche una grande occasione di risparmio oltre che di sicura genuinità. Ecco allora rivedere scene che credevamo ormai superate, dove nonni, padri e figli si cimentano in un lavoro antico ed affascinante come la storia dell’uomo. Una realtà variegata fatta di mille colori, profumi, e soprattutto valori. Attraverso questi gesti lenti e decisi, con dinamiche quasi sacre, magari nell’attesa della pioggia o del calare del vento, si scandiscono i ritmi della natura, dove la dimensione temporale assume la sua connotazione più serena.
Così, come per magia, da un grigio ufficio di città o di periferia, da impiegati/piegati a riempire modelli standard o a scrivere relazioni infinite che forse nessuno leggerà, ci si ritrova a piantare un seme in un terreno adagiato su di una collina, magari con un suggestivo sfondo dove si staglia la sagoma del Matese come quella del Taburno, o dei Monti Lattari che si tuffano nel mare difronte Capri.
La nostra ricchezza, non solo economica, è sempre stata qui, a portata di mano. Ci mancavano solo degli strumenti importantissimi, sono arrivati, e si chiamano cultura, studio, innovazione. Adesso i solchi del futuro sono davvero tracciati.
Stop all’automatismo che impone la sospensione della responsabilità genitoriale per i genitori condannati per maltrattamenti in famiglia. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza n. 55 del 2025, dichiarando illegittimo l’articolo 34, secondo comma, del Codice penale nella parte in cui non consente al giudice di valutare in concreto l’interesse del minore.
Una norma rigida che non tutela sempre i figli
L’automatismo previsto dalla norma, secondo cui alla condanna per maltrattamenti in famiglia (articolo 572 c.p.) segue obbligatoriamente la sospensione della responsabilità genitoriale per il doppio della pena, è stato giudicato irragionevole e incostituzionale. Secondo la Consulta, la previsione esclude qualsiasi valutazione caso per caso e impedisce al giudice di verificare se la sospensione sia effettivamente nell’interesse del minore, come invece richiedono gli articoli 2, 3 e 30 della Costituzione.
Il caso sollevato dal Tribunale di Siena
A sollevare la questione è stato il Tribunale di Siena, che aveva riconosciuto la responsabilità penale di due genitori per maltrattamenti nei confronti dei figli minori, ma riteneva inadeguato applicare in automatico la sospensione della responsabilità genitoriale. Il giudice toscano ha evidenziato la possibilità concreta che, in presenza di una riconciliazione familiare e di un miglioramento del contesto domestico, la sospensione potesse arrecare un danno ulteriore ai minori.
Il principio: al centro l’interesse del minore
La Corte ha ribadito che la tutela dell’interesse del minore non può essere affidata a presunzioni assolute, bensì deve derivare da una valutazione specifica del contesto familiare e della reale efficacia protettiva della misura. Il giudice penale deve dunque essere libero di stabilire, caso per caso, se la sospensione della responsabilità genitoriale sia davvero la scelta più idonea alla protezione del figlio.
La continuità con la giurisprudenza
La decisione si inserisce nel solco della sentenza n. 102 del 2020, con cui la Consulta aveva già bocciato l’automatismo previsto per i genitori condannati per sottrazione internazionale di minore. In entrambi i casi, si riafferma il principio secondo cui le misure che incidono sulla genitorialità devono essere coerenti con i valori costituzionali e orientate alla tutela concreta del minore.
Il mondo della cultura piange la scomparsa di Mario Vargas Llosa (foto in evidenza di Imagoeconomica), uno dei più grandi romanzieri del Novecento e premio Nobel per la Letteratura nel 2010. Lo scrittore peruviano si è spento oggi, domenica, a Lima all’età di 89 anni, circondato dalla sua famiglia, come ha comunicato suo figlio Álvaro attraverso un messaggio pubblicato sul suo account ufficiale di X.
«Con profondo dolore, rendiamo pubblico che nostro padre, Mario Vargas Llosa, è morto oggi a Lima, circondato dalla sua famiglia e in pace».
Una vita tra letteratura e impegno
Nato ad Arequipa il 28 marzo del 1936, Vargas Llosa è stato tra i più influenti autori della narrativa ispanoamericana contemporanea. Oltre ai riconoscimenti letterari internazionali, ha vissuto una vita profondamente segnata anche dall’impegno civile e politico.
Con la sua scrittura tagliente e lucida, ha raccontato le contraddizioni della società peruviana e latinoamericana, esplorando con coraggio e passione temi di potere, ingiustizia e libertà.
I capolavori che hanno segnato la sua carriera
Autore di romanzi fondamentali come “La città e i cani” (1963), durissima denuncia del sistema militare peruviano, e “La casa verde” (1966), Vargas Llosa ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura del Novecento. La sua vasta produzione comprende anche saggi, articoli e testi teatrali.
Un addio in forma privata
Come reso noto dalla famiglia, i funerali saranno celebrati in forma privata e, nel rispetto della volontà dell’autore, le sue spoglie saranno cremate. Un addio sobrio, coerente con la riservatezza che ha spesso contraddistinto l’uomo dietro lo scrittore.
Cinque giovani talenti campani delle scuole superiori rappresenteranno l’Italia all’International Young Physicists’ Tournament (IYPT) 2025, la più prestigiosa competizione mondiale di fisica per studenti delle scuole superiori, che si svolgerà dal 29 giugno al 6 luglio a Lund, in Svezia.
Dopo una severa selezione nazionale, articolata in prove pratiche e orali, sono stati scelti cinque studenti, tutti provenienti da istituti superiori della Campania: il Liceo Mercalli di Napoli e il Liceo Buchner di Ischia. Una vittoria che premia la qualità della formazione scientifica nelle scuole del Sud e conferma il livello di eccellenza raggiunto dalla regione in campo scientifico.
Tra i protagonisti Pierluigi Trani, talento di Ischia
Tra i cinque campioni c’è Pierluigi Trani, studente del terzo anno del Liceo Scientifico Buchner di Ischia, attualmente a Salonicco, in Grecia, per partecipare a un torneo amichevole di preparazione con altri cinque Paesi del sud Europa. Trani si è classificato tra i primi quattro nella fase provinciale dei Campionati di Fisica 2025 a Napoli, risultando l’unico studente ischitano tra i primi dieci. Inoltre, si è distinto a livello nazionale arrivando terzo alle Olimpiadi di Statistica nella sua fascia d’età.
Il giovane fisico non ha intenzione di fermarsi qui: dopo l’esperienza mondiale in Svezia, proseguirà i suoi studi in un prestigioso college londinese, pronto ad accoglierlo per coltivare il suo brillante futuro accademico.
Un team guidato da due docenti campani
A guidare la squadra italiana saranno Gianmarco Sasso e Raffaele Campanile, entrambi docenti del Liceo Buchner di Ischia. I due insegnanti hanno seguito tutte le fasi della selezione e accompagnano i ragazzi nella preparazione per la competizione internazionale. L’IYPT è un torneo con una lunga storia: esiste da 38 anni, ma l’Italia partecipa ufficialmente solo dal 2024, grazie al sostegno dell’associazione “Scienza e Scuola”, con sede nel Meridione. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ancora non riconosce formalmente la competizione, ma l’entusiasmo e la determinazione di studenti e docenti colmano ogni lacuna istituzionale.
La fisica come passione e riscatto territoriale
L’affermazione della Campania all’IYPT è un segnale forte: il talento scientifico non conosce confini geografici, e può emergere anche in territori spesso penalizzati da scarse risorse e riconoscimenti. I cinque ragazzi selezionati, con il sostegno dei loro docenti e di una rete associativa motivata, porteranno in alto il nome dell’Italia e del Sud Europa, confrontandosi con delegazioni di ben 39 nazioni.
Dal cuore del Sud, un segnale di speranza, competenza e futuro.