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Il programma del Conte bis, ecco tutti gli impegni e tutte le buone intenzioni

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Dai rapporti con l’Unione europea alla sicurezza, passando per il fisco e la giustizia: il discorso programmatico del premier Giuseppe Conte in Aula alla Camera dura un’ora e mezza e traccia in 80 pagine la linea dell’azione di governo con un respiro di legislatura. “Saro’ il garante e il primo responsabile” dell’agenda del nuovo Esecutivo, assicura il presidente del Consiglio promettendo una “stagione riformatrice”.

ORA UN LINGUAGGIO “MITE”, ANCHE SUI SOCIAL – La parola d’ordine e’ recuperare “sobrieta’ e rigore” per rinnovare la fiducia “nelle istituzioni”. La lingua del governo sara’ “mite”, consapevole che la forza dell’azione “non si misurera’ con l’arroganza delle nostre parole”, promette Conte che invita a “iniziare dall’uso responsabile dei social-network”.

MANOVRA, GIU’ LE TASSE E LOTTA A EVASIONE – La prossima legge di bilancio sara’ “impegnativa”. Confermato lo stop all’Iva, il governo vuole ridurre il cuneo fiscale e punta a introdurre anche il salario minimo. Il nodo come sempre sono i fondi: “tutti devono pagare le tasse – dice Conte – affinche’ tutti possano pagare meno”.

UE, SI’ A BILANCIO COMUNE E REVISIONE DEL PATTO STABILITA’ – L’obiettivo e’ rafforzare gli strumenti e la governance economica dell’Unione europea, a partire dall’istituzione di un bilancio dell’area Ue. Occorre “migliorare il Patto di stabilita’ e di crescita, per semplificarne le regole”.

SCUOLA E FAMIGLIE IN CIMA ALL’AGENDA – Formazione di “qualita’ e servizi alle famiglie saranno le prime leve sulle quali agire. Il primo, immediato, intervento sara’ sugli asili nido”.

DONNE, E’ ORA DI PARITA’ ANCHE IN BUSTA PAGA – Introdurre una legge sulla parita’ di genere nelle retribuzioni e’ un obiettivo da “portare al termine al piu’ presto”.

AUTONOMIA, SUD E I GIOVANI – Si’ all’Autonomia differenziata ma senza “aggravare il divario fra il Nord e il Sud”. Sul “piano interno la sfida e’ quella di ampliare la partecipazione al lavoro di giovani e donne, in particolare al Sud”.

CONCESSIONI E TRIVELLE, SI CAMBIA – Serve una revisione “inesorabile” del sistema. Per quanto riguarda quelle autostradali il premier assicura che “non ci saranno sconti per gli interessi privati”. Stop con una norma ad hoc a nuove trivellazione per l’estrazione di idrocarburi.

AMBIENTE E ACQUA – Il sistema produttivo dovra’ aprire a “prassi socialmente responsabili” per “rendere efficace la transizione ecologica”. Conte auspica che il Parlamento approvi “in tempi celeri una legge sull’acqua pubblica”.

INVESTIMENTI ANCHE IN DIGITALE E INFRASTRUTTURE – Per la “rivoluzione dell’innovazione” occorre “un’adeguata rete di infrastrutture tradizionali”. Per questo va ravvivata “la dinamica degli investimenti”, anche attraverso l’istituzione di una banca pubblica. Avanti poi con l’identita’ digitale: fornirla a tutti entro un anno e’ l’obiettivo del governo.

OK AL TAGLIO PARLAMENTARI MA ANCHE L.ELETTORALE – Conte assicura che il governo chiedera’ di “inserire nel primo calendario utile della Camera” il ddl costituzionale per la riduzione del numero degli eletti. Ma si tratta di un passo da affiancare alla riforme elettorale. Per il premier va favorito “l’accesso democratico alle formazioni minori”.

RIFORMARE GIUSTIZIA E CSM – La giustizia civile, penale e tributaria vanno riformate. Si’ anche alla riforma del metodo di elezione dei membri del Csm.

SICUREZZA, GOVERNO PRONTO A RISCRIVERE DECRETI – Il governo rivedra’ gli ultimi due provvedimenti alla luce delle osservazioni critiche formulate dal Presidente della Repubblica.

STAMPA, IL PLURALISMO VA DIFESO – Questo Governo sara’ anche particolarmente sensibile alla “promozione del pluralismo dell’informazione”, dice Conte.

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A FI il seggio della Camera conteso al M5s

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Si profila un piccolo assestamento negli equilibri fra maggioranza e opposizione alla Camera, col centrodestra in procinto di salire di un seggio a scapito dell’area progressista. La Giunta per le elezioni di Montecitorio ha infatti accolto il ricorso dell’esponente di FI, Andrea Gentile, che, in seguito a un riconteggio dei voti, è stato “ripescato”. Nel caso in cui l’Aula confermi la decisione della Giunta, Gentile entrerà quindi nelle file dei deputati, prendendo il posto di Elisa Scutellà, eletta col M5s, che dovrà lasciare il Parlamento. Il ricorso di Gentile si basava sulla valutazione delle schede nulle e bianche del collegio in Calabria dove si è presentato per le elezioni politiche del 2022, senza essere eletto.

La Giunta, presieduta da Federico Fornaro (Pd), gli ha dato ragione. Il M5s ha protestato per diversi aspetti della vicenda: “Abbiamo chiesto il riconteggio anche dei voti validi – ha ricordato Scutellà – Questa è la prima volta che viene negato l’ampliamento dell’istruttoria, con l’apertura delle schede valide”. Nel Movimento i dubbi riguardano anche le dinamiche calabresi. Il presidente Cinque Stelle, Giuseppe Conte, ha parlato di “una grandissima ingiustizia per la democrazia, per il rispetto del voto dei calabresi”, una “terra difficile, dove ci sono tantissime inchieste sullo scambio politico mafioso di voto, ci sono tantissime inchieste per quanto riguarda un sistema clientelare ben collaudato”.

Gentile entrerà in Parlamento al posto di Scutellà in seguito a un’articolata catena di conseguenze: il ricorso ha riguardato il collegio uninominale di Catanzaro dove Gentile è arrivato secondo a 482 voti dall’esponente del M5s Anna Laura Orrico. Col riconteggio, a Gentile sono stati assegnate 240 schede in più rispetto a Orrico, che quindi ha “perso” il seggio. La deputata M5s era stata però eletta anche nel collegio proporzionale, che aveva “ceduto” alla collega di partito Scutellà. Ora Orrico “si riprenderà” il seggio che aveva ceduto a Scutellà, mentre Scutellà dovrà lasciare Montecitorio. “Per l’ennesima volta – ha detto Scutellà – la maggioranza, con la forza dei numeri, ha sacrificato quello che è il principio di democrazia”. L’ultima parola non è stata però ancora detta: quella spetta all’Aula della Camera. Per gli avvocati di Gentile, Oreste Morcavallo e Gisella Leto, il giudizio della Giunta per le elezioni è “un importante risultato che riafferma i valori di giustizia e di libertà del nostro Paese e in particolare del popolo calabrese”.

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Mattarella: tempi difficili, rispetto reciproco e dialogo

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In tempi difficili sono sempre più importanti i valori del “rispetto reciproco, del dialogo e del confronto, con l’ascolto delle opinioni altrui”. Questo è il messaggio che il presidente della Repubblica ha lanciato dall’università del Salento dove ha esaltato l’importanza del ruolo degli atenei per la crescita sociale del Paese e come “motore di sviluppo del territorio”. Per questo il capo dello Stato ha sottolineato la necessità di non allontanarsi da quel “meridionalismo adulto e protagonista” che rianimò il sud d’Italia dopo le rovine della seconda guerra mondiale. Sergio Mattarella è sceso nel mezzogiorno d’Italia, a Lecce, per partecipare alla cerimonia di inaugurazione del 70° anno accademico dell’Università del Salento, dove è stato accolto con estremo calore e da una serie di interventi molto diretti che hanno preceduto il suo intervento.

Appassionato e senza sfumature quello del rappresentante degli studenti, Enrico Greco, che ha interpretato la voce dei movimenti giovanili che in tutta Italia stanno protestando contro il ddl sicurezza: “mette in atto politiche repressive, con l’intento di fermare ogni voce contraria”. Così come netto è stato il giudizio su Gaza dove, ha detto dal palco, è in atto “un genocidio compiuto dallo Stato di Israele, che il mondo sta scegliendo di ignorare”. Anche il rettore ha toccato un tema caldo come quello delle migrazioni: “bisognerebbe lasciare posti vuoti per ricordare quei migranti che lasciamo morire in mare, quei migranti che sono tra i nostri migliori studenti”.

Vola alto poi Massimo Bray, direttore generale dell’enciclopedia Treccani, spiegando quanto sia importante il ruolo della formazione in tempi nei quali domina “l’individualismo sfrenato”, “uno dei maggiori pericoli che ci troviamo oggi ad affrontare – evidenzia – è quello contro la distorsione della realtà, la sottovalutazione del valore della memoria che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento, per la difficoltà di individuare fonti affidabili”. Parole, quest’ultime, che hanno trovato il consenso di Mattarella: oggi assistiamo a “mutamenti così profondi, veloci e radicali, dall’intelligenza artificiale alla grande intensità di strumenti di comunicazione” che c’è sempre più bisogno “di individuare nuovi equilibri e questi nuovi equilibri vanno trovati attraverso la cultura”.

Sempre ponendo “al centro di queste osservazioni la centralità della persona umana, i suoi diritti, la sua libertà”. Dal presidente viene un forte sostegno alla forza propulsiva delle università, le quali, oltre al sapere, devono insegnare l’equilibrio attraverso la cultura e il rispetto per le opinioni altrui. Questo è l’unico modo per tenere al centro la persona in un mondo di tumultuosi cambiamenti tecnologici. Infine un elogio del “dubbio”. Parola che sta perdendo l’accezione positiva del pensiero liberale che lo poneva al centro rispetto alle ideologie che impongono verità certe: e solo “attraverso il dubbio”, sottolinea Mattarella, si crea la capacità di ascoltare veramente “le opinioni altrui”.

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Cavo Dragone nuovo presidente del Comitato militare Nato

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L’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone ha assunto questa mattina la carica di presidente del Comitato militare della Nato, la massima carica militare nell’ambito dell’Alleanza, e succede all’ammiraglio olandese Robert Bauer, che ha guidato il Comitato nei precedenti tre anni. Il presidente dirige il Comitato militare ed è il principale consulente del segretario generale e del Consiglio Atlantico. Inoltre ha anche un importante ruolo pubblico come rappresentante del Comitato, che lo rende il portavoce militare più alto dell’Alleanza su tutte le questioni militari.

 

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