Non bisogna essere necessariamente di “sinistra” (come non lo sono io che scrivo) per rendere omaggio all’altissimo significato di questa ricorrenza, perché basta sentirsi italiani per credere nei valori assoluti della nostra storia, che dovrebbero saldare e non dividere il nostro Paese.
Per troppo tempo abbiamo subito una lottizzazione partitica dei valori nazionali che ha diviso per decenni il nostro Popolo. Certo la contrapposizione è stata anche naturale perché determinata da uno spaccato storico di una violenza militare che ha portato alla frattura verticale del mondo intero, ma è anche indubbio che molti politicanti ne hanno approfittato nei tempi successivi, vivendo la loro vita “a sbafo” in modo diametralmente opposto a quanto predicavano per le masse.
Dividi et impera, e così grazie a questo stratagemma adattato ad arte, molti finti idealisti, intellettualoidi e politicanti di turno hanno potuto accrescere indisturbati i loro personalissimi interessi mentre tantissimi cittadini, proprio in nome di quella divisione ideologica e politica ci hanno rimesso anche la vita, convinti di essere ancora in guerra civile. Così mentre la “base” ci ha continuato a credere in modo autentico, buona parte del vertice elitario ci ha sguazzato. Gli italiani sono brava gente e se tocchi i fili giusti sono capaci di morire in omaggio ad un sentimento che reputano autentico, anche se “indottrinato”.
Ma i popoli maturano ed oggi, quasi per tutti, il Primo Maggio è una ricorrenza importante ed irrinunciabile, oggi più che mai soprattutto per il sacrificio estremo dei tanti valorosi lavoratori che nella lotta al coronavirus sono morti anche per non aver ricevuto dallo Stato idonee protezioni sanitarie. Così un miracolo di autentica fratellanza si compie di fronte alla devastazione del Covid19.
Pur se fermi nei nostri personali convincimenti politici, culturali e religiosi, da qui possiamo scegliere un futuro migliore, aprire un nuovo corso, ripartire imparando a condividere ogni esperienza quando racconta di un Popolo fiero ed onesto fino alla fine, senza cadere nella rissa provocata da quei piccoli censori che si nascondo dietro a più maschere, che al mattino si dichiarano Partigiani ma pranzo si inginocchiamo al tavolo del potente di turno per raccattare avanzi di avidità. Perché da più parti la consapevolezza sembra finalmente prendere slancio. Ci sentiamo uniti di fronte alla morte e andiamo incontro al nostro destino come scritto nell’inno di Mameli, in passato tanto bistrattato ma oggi tanto attuale e sempre più sentito.
Dunque, con il sangue versato in questa pandemia si compirà forse anche definitivamente il miracolo della vera Unione, dove saremo finalmente liberi di poter condividere i simboli della nostra miglior tradizione come il Patriottismo e la Resistenza o pretendere medesimo rispetto per l’Inno nazionale e “Bella ciao”, nel segno dell’amore di una Italia unica, sola ed indivisibile.
Riproponiamo così l’augurio del Primo Maggio a tutti i Lavoratori e a chi mai come oggi non è messo nelle condizioni di poter esercitare la propria attività ma tenta comunque di superare questa fase di immane difficoltà, con rinnovata consapevolezza che solo uniti, solidali e senza ipocrisie potremo liberarci da ogni ingiustizia.