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Il Pd vara le candidature fra rinvii scontri e rinunce: è Crisanti la new entry

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Con tre voti contrari, cinque astensioni e diverse rinunce in arrivo la direzione del Pd riunita per quasi tre ore a cavallo delle mezzanotte di Ferragosto ha approvato le liste di candidature al Parlamento alle elezioni del prossimo 25 settembre. Convocata inizialmente alle 11 del mattino, la riunione è slittata a notte con tre convocazioni (alle 15, alle 20, alle 21,30) successivamente aggiornate fino ad avere inizio intorno alle 23,30. Tanto non è servito per far rientrare i casi delle due esclusioni che più hanno fatto rumore in questi giorni. La senatrice uscente Monica Cirinnà, protagonista delle battaglie per diritti e libertà personale e difesa a spada tratta dalla comunità Lgbt, è stata una dei tre voti contrari in direzione alla proposta di Letta, rifiutando la candidatura incerta al Senato che la direzione le aveva assegnato. “La mia avventura parlamentare finisce qui. Mi hanno proposto un collegio elettorale perdente in due sondaggi, sono territori inidonei ai miei temi e con un forte radicamento della destra. Evidentemente per il Pd si può andare in Parlamento senza di me, è una scelta legittima. Resto nel partito, sono una donna di sinistra ma per fortuna ho altri lavori”. Del pari il costituzionalsita Stefano Ceccanti, capogruppo uscente in commissione Affari costituzionali della Camera, ha smentito seccamente di aver accettato la candidatura a lui offerta. ” Leggo con stupore dalle agenzie che sarei candidato numero 4 al proporzionale a Firenze-Pisa.La notizia è destituita di qualsiasi fondamento come ben sa il segretario Letta. Spiegherò nel dettaglio”, ha messo nero su bianco. Non risulta candidato Luca Lotti, l’ex fratello siamese di Matteo Renzi non trasmigrato in Italia Viva, per il cui possibile bis si erano spesi in molti nella corrente di Base Riformista guidata dal ministro Lorenzo Guerini di cui Lotti è fra i più autorevoli dirigenti. A fronte di chi esce, fra le new entry Pd, si registra la candidatura del virologo molto noto al pubblico tv Andrea Crisanti capolista per gli Italiani all’estero nella circoscrizione Europa. Mentre la lista approvata dalla direzione ratifica le annunciate candidature del segretario Enrico Letta da capolista alla Camera sia in Lombardia che in Veneto e di Carlo Cottarelli capolista al Senato a Milano. Con quattro capislita under 35 nelle varie aree del Paese (Rachele Scarpa, Cristina Cerroni, Raffaele La Regina, Marco Sarracino) come preannunciato da Letta a testimonianza concreta di spazio e attenzione che il Pd intende dare alle politiche per i giovani. “Termino questo esercizio – ha dichiarato Letta- con un profondo peso sul cuore per i tanti no che ho dovuto dire. Peso politico e umano. Ma la politica è questo: assumersi la responsabilità. Ho chiesto personalmente sacrifici ad alcuni e mi è pesato tantissimo. Volevo ricandidare tutti gli uscenti ma era impossibile. Potevo imporre i miei ma ho cercato di comporre un equilibrio, perché il partito è comunità. Quattro anni fa – non ha mancato di stilettare Renzi- il metodo di chi faceva le liste era ‘faccio tutto da solo. Invece io ho cercato di comporre un equilibrio e il rispetto dei territori è stato tra i criteri fondanti delle scelte. Avrei voluto ricandidare tutti i parlamentari uscenti ma era impossibile a causa del taglio dei parlamentari ma anche per esigenze di rinnovamento”.

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Esteri

Veto russo a bozza Usa contro armi nucleari nello spazio

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La Russia ha bloccato con il veto la risoluzione elaborata da Usa e Giappone sulla prevenzione delle armi nucleari nello spazio. La bozza intendeva “rafforzare e sostenere il regime globale di non proliferazione, anche nello spazio extra-atmosferico, e riaffermare l’obiettivo condiviso del suo mantenimento per scopi pacifici”. Il testo ha ottenuto 13 voti a favore, il veto della Russia e l’astensione della Cina.

Oltre a ribadire gli obblighi ai 115 Stati parte del Trattato sullo spazio extra-atmosferico – compresi tutti i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza – “di non posizionare in orbita attorno alla Terra alcun oggetto che trasporti armi nucleari o altre armi di distruzione di massa”. Mosca e Pechino volevano un emendamento che riecheggiava una proposta del 2008 delle due potenze, e aggiungeva un paragrafo che vietava “qualsiasi arma nello spazio”, ma e’ stato bocciato avendo ottenuto solo 7 voti a favore.

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Esteri

Blinken: Usa-Cina gestiscano relazioni responsabilmente

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Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha invitato gli Stati Uniti e la Cina a gestire le loro differenze “responsabilmente”, iniziando oggi la sua visita nel Paese asiatico. “Abbiamo l’obbligo nei confronti del nostro popolo, e anzi nei confronti del mondo, di gestire le relazioni tra i nostri due paesi in modo responsabile”, ha detto Blinken a Shanghai incontrando il leader del Partito comunista locale.

Il segretario di Stato americano ha affermato che il presidente Joe Biden è impegnato nel dialogo “diretto e duraturo” tra le due maggiori economie del mondo, dopo anni di crescente tensione. “Penso che sia importante sottolineare il valore e anzi la necessità dell’impegno diretto, del parlarsi l’un l’altro; mettere in evidenza le nostre differenze, che sono reali, cercando di superarle”, ha detto Blinken. Il segretario del Partito comunista cinese per Shanghai, Chen Jining, ha dato il benvenuto a Blinken e ha parlato dell’importanza delle imprese americane per la città. “Sia che scegliamo la cooperazione o il confronto, influisce sul benessere di entrambi i popoli, di entrambi i paesi e sul futuro dell’umanità”, ha detto Chen.

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Cronache

Processo Cospito, sentenza definitiva: 23 anni di carcere

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La Corte di Cassazione ha emesso una decisione definitiva riguardo ai ricorsi presentati dalle difese di Alfredo Cospito e Anna Beniamino, confermando le pesanti condanne per i loro presunti ruoli nell’attentato alla ex caserma allievi carabinieri di Fossano nel 2006. I due sono stati giudicati colpevoli di “devastazione, saccheggio e strage”, oltre ad altri reati connessi all’attività di un’associazione sovversiva.

Alfredo Cospito dovrà scontare una pena di 23 anni di reclusione, mentre Anna Beniamino è stata condannata a 17 anni e 9 mesi di reclusione. Con questa decisione della Cassazione, le condanne diventano irrevocabili, mettendo definitivamente fine a un lungo processo legale che ha coinvolto i due anarchici.

 

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