Nicola Zingaretti incalza Conte sui tempi e i contenuti del rilancio dell’azione di governo, con un patto di legislatura che renderebbe l’allargamento della maggioranza politicamente piu’ solido. Ma tra i Dem ci sono anche diversita’ di approccio a questo passaggio, con il Nazzareno che vorrebbe un vero e proprio Conte Ter, con una nuova fiducia parlamentare che solennizzasse il nuovo inizio e la nuova squadra, mentre molti dei ministri Dem sono assai piu’ prudenti, e optano piuttosto per un rimpasto. “Ieri abbiamo evitato il salto nel buio di una crisi – ha detto Zingaretti inaugurando Immagina.eu la nuova radio digitale del Pd – ora dobbiamo agire su due fronti: i problemi degli italiani e una prospettiva politica del governo”. Il segretartio Pd ha detto di aver parlato con Conte nel quale “c’e’ assoluta consapevolezza di doversi muovere su questi due fronti”. Insomma “ora e’ il momento di voltare pagina” anzi, ha detto in serata, “e’ il momento di correre”. Per certi versi era cio’ che chiedeva Renzi. Goffredo Bettini lo ammette, ma sottolinea la differenza sostanziale: il Pd lo ha detto e lo continua a dire “in modo costruttivo”, mentre Renzi lo ha fatto “in modo distruttivo”. Su tempi stretti concorda lo stesso Bettini, che anzi drammatizza: va “rafforzata la maggioranza” nel giro di “poche settimane” sia in termini di numeri in Parlamento sia in termini di patto di legislatura, altrimenti “non si puo’ governare” e si andrebbe a votare a giugno. Certamente parole per mettere il sale sulla coda a quei parlamentari che sono ancora incerti se passare o meno con la maggioranza, ma anche un modo di sollecitare il premier affinche’ prenda una iniziativa politica rapida. Richieste ribadite nel pomeriggio a Conte nel vertice di governo tenuto a Palazzo Chigi. Anche il capo delegazione al governo, il ministro Dario Franceschini, ha espresso i medesimi concetti: “Il governo deve rafforzarsi, non solo numericamente, ma anche da un punto di vista politico”, quindi “il programma per un nuovo Patto di Legislatura, resta necessario”. La differenza di approccio sta nel fatto che al Nazzareno e tra i due gruppi di Camera e Senato, si spinge affiche’ a nuovo programma e a rafforzamento della squadra corrisponda un nuovo governo a tutti gli effetti: dimissioni di Conte, reincarico di Mattarella allo stesso Conte, con questi che avrebbe anche piu’ liberta’ nel rimodellare il nuovo esecutivo, rispetto ad un semplice rimpasto. Anche una nuova fiducia parlamentare, con un discorso programmatico del Premier, darebbe un maggior legittimazione davanti all’opinione pubblica al Conte ter. In piu’ c’e’ la richiesta di affidare ai Dem, per esempio al vicesegretario Andrea Orlando, la guida politica, dell’attuazione del Recovery Plan, con un suo ingresso nel governo. Alcuni dei ministri Dem osservano tuttavia che un forte cambio dei ministri potrebbe destabilizzare M5s, che con l’attuale assetto ministeriale ha un suo equilibrio. Quindi un rimpasto limitato, sfruttando le caselle lasciate vuote da Iv, e aggiungendo poche altre deleghe sarebbe una scelta piu’ prudente. (ANSA). I