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Cronache

Il Papa condanna il traffico di droga: combattere questa piaga e trafficanti di morte

Durante l’udienza generale dedicata alla Giornata Mondiale contro l’abuso e il traffico illecito di droga, il Papa ha espresso una forte condanna della produzione e del traffico di sostanze stupefacenti. Ha sottolineato la necessità di un atto di coraggio da parte della società per combattere questa piaga, rifiutando l’idea che la liberalizzazione possa ridurre la dipendenza. Infine, ha invitato a pregare per la conversione dei trafficanti di droga, definendoli “criminali” e “assassini”.

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Durante l’udienza generale di oggi, dedicata alla Giornata Mondiale contro l’abuso e il traffico illecito di droga, il Papa ha lanciato un forte appello contro la produzione e il commercio di sostanze stupefacenti. “Avendo conosciuto tante storie tragiche di tossicodipendenti e delle loro famiglie, sono convinto che è moralmente doveroso porre fine alla produzione e al traffico di queste sostanze pericolose”, ha affermato il Pontefice.

Il Papa ha denunciato con fermezza i trafficanti di droga, definendoli “trafficanti di morte” e accusandoli di essere mossi dalla “logica del potere e del denaro ad ogni costo”. Ha sottolineato come questa piaga produca violenza, sofferenza e morte, e come sia necessario un “atto di coraggio” da parte della società nel suo complesso per affrontare e combattere efficacemente questo problema.

Francesco ha inoltre criticato l’idea della liberalizzazione delle droghe come soluzione alla dipendenza. “Una riduzione della dipendenza dalle droghe non si ottiene liberalizzandone il consumo – questa è una fantasia -, come è stato proposto, o già attuato, in alcuni Paesi. Si liberalizza e si consuma di più”, ha dichiarato, ribadendo che la strada della liberalizzazione non è la soluzione per combattere il problema della tossicodipendenza.

A conclusione del suo discorso, il Papa ha aggiunto alcune parole ‘a braccio’, esprimendo un messaggio di preghiera e speranza. “Preghiamo anche per questi criminali che spendono e danno la droga ai giovani: sono criminali, sono assassini. Preghiamo per la loro conversione”, ha detto Francesco, invitando la comunità a non solo combattere il traffico di droga, ma anche a sperare nella redenzione di coloro che sono coinvolti in questo commercio mortale.

Le parole del Papa rappresentano un richiamo forte e chiaro alla responsabilità morale e sociale di tutti per porre fine a una delle piaghe più devastanti della nostra epoca.

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Cronache

‘Testamento Losito falso’, ex compagno già a processo

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Nuovo colpo di scena attorno alla morte dello sceneggiatore Teodosio Losito, trovato senza vita nella sua villa di Zagarolo a gennaio 2019. Il testamento in cui avrebbe scritto di voler lasciare l’eredità al compagno Alberto Tarallo è ritenuto “falso”. A stabilirlo la perizia calligrafica sul documento depositata ieri. Secondo la grafologa incaricata dai magistrati la non autenticità risulterebbe “in primo luogo dai confronti con le firme autenticate avute in esame”. L’esito dell’accertamento tecnico, dunque, confermerebbe la tesi della Procura di Roma: l’ex compagno di Losito, il produttore televisivo Tarallo, è a giudizio proprio con l’accusa di avere falsificato le ultime volontà dello sceneggiatore. Le indagini scattarono nel 2021 con l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio dopo un esposto presentato dai familiari dello sceneggiatore 53enne, morto suicida nella sua abitazione alle porte della capitale. Al centro del procedimento anche le dichiarazioni degli attori Adua Del Vesco e Massimiliano Morra che nel corso del reality Grande Fratello parlarono dell’esistenza di una presunta setta segreta a cui sarebbe stato legato Losito. I pm ascoltarono diversi personaggi del mondo dello spettacolo su quelle frasi: da Gabriel Garko a Eva Grimaldi, da Francesco Testi fino alla stessa Del Vesco. Tarallo fu indagato per istigazione al suicidio e fu oggetto di acquisizioni documentali da parte della guardia di finanza su disposizione dei magistrati di piazzale Clodio. Ma la sua posizione fu archiviata dagli stessi pm. Il compagno di Losito, tuttavia, è stato poi indagato proprio a causa del testamento con le ultime volontà dello sceneggiatore. Secondo i pm, il documento sarebbe stato falsificato. Per questo motivo fu disposto un sequestro preventivo di cinque milioni di euro nei suoi confronti. A marzo 2022, sulla base di un ricorso presentato dal legale del produttore fondatore della società Ares, il Tribunale del Riesame ha sbloccato il maxi sequestro che riguardava auto, immobili e terreni, tornati dunque nella piena disponibilità di Tarallo. Il dissequestro è stato poi confermato dalla Cassazione. La nuova perizia, però, potrebbe cambiare nuovamente la situazione.

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Cronache

Ira di Zelensky, ‘spero che Orban non chiami anche Assad’

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“Ci auguriamo tutti che almeno Viktor Orban non chiami Assad a Mosca per ascoltare anche lui le sue lezioni lunghe un’ora”. Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo la telefonata del premier ungherese con Vladimir Putin. “Nessuno dovrebbe promuovere la propria immagine a spese dell’unità; tutti dovrebbero concentrarsi sul successo condiviso. L’unità in Europa è sempre stata la chiave per ottenerlo. Non si può discutere della guerra della Russia contro l’Ucraina senza l’Ucraina. Sono grato a Donald Trump e a molti leader Ue con cui stiamo già lavorando per trovare soluzioni giuste e forti per una vera pace”. “È assolutamente chiaro che per raggiungere una pace vera e garantire la sicurezza sono necessari la determinazione dell’America, l’unità dell’Europa e l’impegno incrollabile di tutti i partner nei confronti degli scopi e dei principi della Carta delle Nazioni Unite”, ha aggiunto Zelensky.

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Cronache

L’Ordine dei giornalisti approva il nuovo Codice deontologico

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Il consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha approvato all’unanimità il nuovo Codice deontologico delle giornaliste e dei giornalisti che sostituisce il Testo Unico dei doveri del giornalista. “Frutto di un lavoro complesso – si spiega in una nota -, durato un lungo periodo durante il quale la commissione giuridica presieduta da Enrico Romagnoli, si è confrontata enti, sindacati e associazioni che negli anni hanno collaborato con l’Ordine siglando carte importanti che sono state inglobate in questo nuovo codice”. Questo nuovo codice, che entrerà in vigore dal primo giugno 2025, “è un documento sintetico – prosegue la nota dell’Ordine -, molto più agile che raccoglie le regole che i giornalisti sono tenuti a rispettare. Il Codice aggiorna il quadro storico delle regole della professione e introduce importanti innovazioni, a cominciare dalle regole sull’intelligenza artificiale”. “Un grande lavoro che la Commissione ha condiviso con tutto il Consiglio nazionale – si sottolinea ancora -. Le carte deontologiche sono così storicizzate e continueranno ad essere la cornice del nuovo Codice deontologico, fornendo così approfondimenti per un approccio più responsabile nei confronti del cittadino. Fino al 31 maggio 2025 resterà in vigore l’attuale Testo unico della deontologia”.

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