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Il “mediatore” Conte convoca Salvini e Di Maio a Palazzo Chigi per trovare una via d’uscita dalle pelemiche sulla Tav che logorano il Governo

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Giuseppe Conte apre ufficialmente il dossier della Tav. Convoca a Palazzo Chigi Luigi Di Maio e Matteo Salvini, presente probabilmente Danilo Toninelli. E prova a definire la “exit strategy” per evitare che il governo gialloverde si impantani in un dibattito infinito. Nicola Zingaretti, partendo dalla Tav, colpisce dove fa più male: non gli si può lasciare – concordano M5s e Lega – altro margine, in vista del voto per le europee e le regionali in Piemonte. Il vertice si annuncia “non risolutivo ma fondamentale”: il premier potrebbe incaricarsi di dare il via libera ai bandi – revocabili – per l’opera e disegnare la “road map” per far maturare la scelta. Perche’ se la Lega ritiene “non” ci sia “alternativa” al Si’, nel M5s il fronte del No e’ coriaceo. E oltre a decidere come fare, bisogna calibrare bene i tempi. In una primavera che si annuncia infuocata: Salvini non esclude piu’ una manovra bis. Sulla Tav il M5s – silenti Di Maio e Casaleggio nella loro visita a Torino – potrebbe togliersi dall’impaccio rilanciando l’idea di ammodernare la linea inesistente (posizione da sempre dei No Tav). Ma escludere la realizzazione del tunnel di base non piace alla Lega, perche’ equivarrebbe a un No. La Tav va fatta, replicano dalla Lega: sul come sono ben accette proposte “credibili, attuabili e positive”. Il vertice di Chigi potrebbe quindi dare per il momento il via libera alla societa’ Telt – che aspetta un input entro lunedi’ prossimo – per indire i bandi: ai pentastellati no-Tav si spieghera’ che quei bandi sono revocabili entro sei mesi senza penali (su questo sarebbe stato chiesto un parere all’avvocatura dello Stato). E Conte potrebbe avocare a se’, come confida la Lega, la gestione del percorso che portera’ – con piu’ calma, magari dopo le europee – alla decisione finale. Ma intanto incombono altri dossier. Salvini, che sara’ in Aula alla Camera per il voto (foriero di malumori nel M5s) sulla legittima difesa, per la prima volta e’ “possibilista” su una manovra correttiva: “Aspettiamo di vedere i dati reali ma sicuramente non ci sara’ nessuna manovra che portera’ nuove tasse”. I leghisti sostengono che Salvini ha solo risposto a una domanda, niente di piu’. Ma solo Giancarlo Giorgetti e Giovanni Tria avevano evocato la manovra correttiva, per essere subito smentiti. Salvini lo fa ora alla sua maniera, nel giorno in cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella torna a invitare la politica a “progettare il futuro” e a non andare avanti “per approssimazione”. Nel governo, spiegano diverse fonti, sta maturando la convinzione che il Def di inizio aprile che dovra’ rivedere stime e saldi, per quanto si tenti di ‘svuotarlo’, sara’ un nuovo passaggio doloroso per la maggioranza. Potrebbe essere inevitabile varare, dopo le europee, due manovre in rapida successione, una da 8-9 miliardi (ma governo punterebbe a limitarla a 4 miliardi) e l’altra con 23 miliardi di clausole Iva da disinnescare. Salvini sembra gia’ lanciare uno dei mantra della prossima stagione: trovare i soldi senza alzare le tasse. Ma nessuno esclude che – soprattutto se alle europee la Lega sara’ prima e M5s terzo dopo il Pd – si apra la strada per il voto con un centrodestra ricompattato in nome della responsabilita’. “La sfida e’ essere capaci di innestare un percorso di crescita, come quello che e’ avvenuto negli anni ’60”, a partire dalle “opere pubbliche”, dice Giancarlo Giorgetti dagli Usa. Parla del governo M5s-Lega ma qualcuno vi gia’ legge le tracce di un programma economico tatcheriano. In uno scenario cosi’ complesso, disinnescare la Tav e’ imperativo. I “triumviri” del governo ne parleranno a Palazzo Chigi, probabilmente insieme al dossier Autonomia, che potrebbe essere rallentato dall’intervento emendativo sollecitato dal Colle e dai presidenti delle Camere. “Tutto e’ migliorabile”, dice Salvini, aprendo all’intervento del Parlamento sulle intese governo-Regioni. Ma sui tempi si trattera’, in parallelo con la Tav. Entrambi i dossier potrebbero slittare a dopo le europee. Ma sarebbe meglio, sostiene Salvini, decidere subito. Si potrebbe anche lasciare il tema Tav alle Camere (nel voto il Si’ vincerebbe). Piu’ spinoso sarebbe un referendum: se si votasse con le regionali potrebbe essere un volano per Chiamparino.

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Esteri

Parigi, arrestato l’uomo che minacciava di farsi saltare nel consolato dell’Iran: era disarmato

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È stato arrestato l’uomo che si era asserragliato nel consolato dell’Iran a Parigi: aveva minacciato di farsi saltare per aria ma quando è uscito dallo stabile, perquisito, non aveva nessun esplosivo addosso: l’uomo però era già stato indagato per un incendio nei locali del consolato nel 2023.  L’uomo,  61 anni, aveva giustificato il gesto spiegando che voleva sostenere il movimento di protesta in Iran nato  dopo la morte di una ragazza arrestata dalla polizia perché non portava bene il velo. Per quell’episodio venne condannato a otto mesi con la condizionale, oltre ad essere colpito da un divieto di recarsi nel 16esimo arrondissement di Parigi, proprio dove si trova il consolato iraniano.

Sul posto la polizia ha inviato unità di intervento rapido ed ha istituito un perimetro di sicurezza in diverse strade intorno a Place du Trocadero, dove si trova il consolato iraniano, un luogo affollato che è proprio di fronte alla Torre Eiffel. Il consolato iraniano a Parigi non è mai molto affollato e vengono rilasciati pochi visti, a causa della freddezza tra i due paesi.

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Cronache

Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Cronache

Napoli, sequestrata nave turca con grano ucraino: conteneva sigarette di contrabbando

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Nave carica di mais e grano ucraino e sigarette di contrabbando. Carabinieri arrestano 4 persone, anche il comandante del cargo

Si tratta di una nave turca, battente bandiera panamense, dove i carabinieri della sezione operativa e radiomobile di Castellammare di Stabia hanno trovato migliaia di pacchetti di sigarette di contrabbando. Proveniente dall’Ucraina con un carico di mais e grano e attraccata nel porto di Torre Annunziata, l’imbarcazione nascondeva nella stiva circa 7000 pacchetti di sigarette di origini serbe ma destinate verosimilmente al mercato nero napoletano.

In manette il comandante della nave, un 39enne siriano di Tartus e 3 oplontini di 68, 57 e 58 anni. Questi ultimi avevano appena prelevato 500 stecche del carico (5000 pacchetti) e li avevano stipati in un’auto. Sono stati arrestati per contrabbando di tabacchi esteri.

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