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Cronache

Il leader dei no pass Stefano Puzzer licenziato per giusta causa

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E’ l’ultimo dei provvedimenti in ordine cronologico, e tra i piu’ severi, quello inflitto ieri a Stefano Puzzer, il leader della protesta No Green pass, protagonista delle contestazioni al Porto di Trieste, nell’ottobre scorso, che hanno trasformato il capoluogo giuliano da una tranquilla citta’ a Nord Est, nella capitale No vax e No Green pass, punto geografico catalizzatore della contestazione. Dopo il licenziamento dell’ex campione di boxe Fabio Tuiach, in piazza a manifestare con una foto di San Michele in una mano e la riproduzione in plastica di uno scudo dell’ antica Roma nell’altra, nonostante fosse assente dal lavoro per malattia, e altri provvedimenti a carico di chi aveva impedito o rallentato l’attivita’ dello scalo, ieri il postino ha consegnato una raccomandata della Alpt, Agenzia lavoratori Porto di Trieste per comunicare la decisione del datore di lavoro. Puzzer, che proprio pochi giorni fa ha avuto ragione sulla infondatezza del Daspo emesso a Roma nei suoi confronti, forse se lo aspettava: da cinque mesi non va al lavoro. Una scelta presa anche se e’ in possesso di Green pass (aveva contratto il Covid tempo fa). D’altronde, anche nei giorni della protesta non aveva nascosto di contestare l’obbligatorieta’ sebbene avesse i requisiti per poter lavorare. Inevitabile la “giusta causa” per il datore di lavoro. L’Agenzia non scende nel dettaglio, affida a una asciutta nota una non spiegazione, precisando solo che il licenziamento e le battaglie politiche di Puzzer camminano parallele e non si incrociano. Nemmeno si fa riferimento alle lettere di contestazione inviate al dipendente, invitandolo a rientrare al lavoro. Anzi, il presidente di Alpt, Franco Mariani, esprime comprensione: “Personalmente per il lavoratore provo affetto. Quando mi ha chiesto aiuto personale economico, mi ha trovato disponibile” Il “lavoratore” in un lungo video di 12 minuti incalza: “Sono orgoglioso di quello che ho fatto, che hanno fatto i colleghi, e che hanno fatto i cittadini italiani, venuti al Porto di Trieste da tutta Italia”. Se la prende con un non meglio definito “sistema marcio”, con i “delatori” che gli sono contro da sei anni, da quando lui e i colleghi combattono “il sistema”. Un conglomerato di interessi che, secondo lui, gli avrebbe “installato un Gps sotto la macchina pensando chissa’ di riuscire a scoprire cosa” e che gli avrebbe anche “manomesso la macchina”. Infine, un messaggio sibillino: “A voi che mi avete licenziato dico ‘vi voglio bene’ e spero che i ricatti cui siete sottomessi vi permettano di guardare lo stesso negli occhi i vostri figli e le vostre famiglie”. Io la “Pasqua la passero’ comunque serenamente. Voi mi avete portato l’uovo di Pasqua, e io vi daro’ la sorpresa. Adesso ne vedremo delle belle. La gente come noi non molla mai”.

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Cronache

Nave da Capri contro la banchina, sale ancora il bilancio: 44 feriti, uno in codice rosso

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Il bilancio di feriti e contusi nell’incidente che ha visto coinvolta la nave veloce Isola di Procida della Caremar, proveniente da Capri e finita contro la banchina del molo Beverello a Napoli, continua ad aggravarsi: nell’ultimo bollettino della Asl 1 di Napoli si evidenza che in 44 hanno fatto ricorso alle cure dei sanitari. Urtata probabilmente a causa del forte vento durante la manovra di attracco, la nave veloce trasportava più di 100 persone, molti appartenenti alle forze dell’ordine in servizio a Capri per il G7 dei ministri degli Esteri.  Solo una persona è stata ricoverata in codice rosso ma non. è in pericolo di vita. La Asl 1 ha allestito un PMA, posto medico avanzato pe rprestare i primi soccorsi direttemante sulla banchina dove è avvenuto l’incidente : il personale sanitario intervenuto valutava le condizioni dei feriti e li smistava negli ospedali cittadini. Nel comunicato della direzione il ringraziamento a tutti gli intervenuti per soccorrere e curare i passeggeri coinvolti

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Napoli, incidente traghetto da Capri, bilancio aggiornato: una trentina le persone medicate

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 La nave veloce trasportava oltre 100 passeggeri tra uomini delle forze dell’ordine impegnati a Capri in questi giorni in turni per i servizi predisposti per la sicurezza del G7 dei ministri degli Esteri, e turisti. Le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici o sono passate per un pronto soccorso sono una trentina, 21 i feriti in ospedale, una donna è la più grave, gli altri – questo il bollettino della Asl 1 – sono ‘policontusi’.

Lo squarcio nell’ Isola di Procida

il bollettino dell’Asl 1 di Napoli

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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