Collegati con noi

Sport

Il Governo chiude “Coni Servizi”, vara la società “Sport e Salute” e prova a limitare lo strapotere di Malagò

Pubblicato

del

Una gestione manageriale, “un investimento sul futuro”, soprattutto “un modello che deve durare nel tempo”. Passa da queste linee guida del governo la riforma del sistema dello sport italiano, presentata oggi dal Esecutivo e che d’ora in avanti sarà custodita nella società “Sport e Salute”, che eredita le attribuzioni (e i finanziamenti) della Coni Servizi. È stracolma l’Aula Magna dell’Acqua Acetosa a Roma, dove è convenuto il mondo sportivo italiano – in testa il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e i presidenti delle federazioni – per ascoltare i ‘registi’ della riforma: i sottosegretari Giancarlo Giorgetti e Simone Valente, presenti anche il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini e i colleghi di governo Giulia Grillo (Salute) e Marco Bussetti (Istruzione). Una riforma partorita dopo un confronto acceso, maturata dopo un lungo dibattito ma che, ha spiegato Giorgetti, “è stata fatta non contro qualcuno, nè per qualcuno. Non facciamo leggi ‘ad personam’ ma solo per il bene dello sport italiano”. “In un settore dove di solito si taglia, abbiamo fatto un investimento di civiltà, educazione e formazione”, le parole di Salvini che non ha negato le scaramucce dei mesi scorsi: “E’ vero che ci siamo scontrati, ma se questo Paese punterà di più sullo sport di base diventeremo un Paese migliore. Ho due figli che spero avranno un futuro sportivo diverso da quello che ho avuto io”. La nuova ‘Sport e Salute’ (denominazione che Malago’ ha ribadito di non condividere) avrà la certezza di risorse: mai meno di 408 milioni l’anno e saranno introiti che potranno semmai solo aumentare con lo sviluppo del nuovo sistema sportivo. Ai critici Giorgetti e Valente rispondono che la riforma non intacca l’autonomia dello sport, “garantita al 100%”. Il Coni continuerà a operare attraverso ‘Sport e Salute’ e a svolgere tutte le funzioni che gli spettano come previsto dalla Carta olimpica: i cinque cerchi sono patrimonio e marchio del Coni, ‘Sport e Salute’ potrà lavorare per valorizzare ancora di più il marketing”.

Nella nuova Spa “ciascuno dovrà portare le proprie competenze, chi per la parte sportiva chi per la parte gestionale. La politica sportiva continuerà a farla il Coni, non ci saranno due papi dello sport, ma oltre al presidente del Coni, ci sarà chi si occuperà di uomini e risorse per far crescere lo sport di base, un settore che finora e’ stato sottovalutato dalla politica”, ha detto Giorgetti che ha fatto sapere che il nuovo A.d. “sara’ una persona che dovra’ conoscere il mondo sportivo ma non sara’ un antagonista del presidente del Coni. Sport e Salute verra’ gestita con criteri manageriali in modo trasparente, una societa’ dello stato”. “Avremo un sistema che utilizza fondi pubblici e li utilizza con meritocrazia. Non ci sara’ alcuna occupazione del Coni”, ha aggiunto Valente. A detta del governo, “la riforma elimina i possibili conflitti di interesse generati dal quadro normativo pre-riforma, tale per cui il soggetto che erogava i fondi veniva eletto dai destinatari dei contributi”. Il nuovo format non convince appieno Malago’ (“avrei fatto una societa’ parallela a Coni Servizi), il quale pero’ da “uomo di sport ma anche delle istituzioni” ha fatto sapere che fara’ “il tifo affinche’ ci siano dei risultati”. ‘Sport e Salute’ avra’ una governance piu’ snella: i consiglieri scendono da 5 a 3 e il presidente, svolgera’ anche le funzioni di a.d. La nuova Spa sportiva sara’ operativa da maggio; nel frattempo, i contributi gia’ determinati per le federazioni sportive per il 2019 non subiscono variazioni.

 

La denuncia del M5S: dal Circolo Aniene ai vertici del Coni, il team Malagò s’è preso lo sport e chiede indipendenza

Advertisement

Sport

Tottenham vince Europa League, primo titolo dopo 17 anni

Pubblicato

del

Una coppa in bacheca, la prima dopo 17 anni, e un pass per la Champions League. Troppa grazia per il Tottenham, che ha vinto l’Europa League imponendosi 1-0 sul Manchester United nel derby tutto inglese disputato a Bilbao e tramutando in oro, in extremis, la sua stagione e condannando invece i Red Devils all’ennesima delusione. Diciassettesima in classifica in Premier League, dove ha perso ben 19 partite, la squadra di Ange Postecoglu ha ottenuto in Europa un risultato storico, dato che non vinceva un trofeo (e Harry Kane ne sa qualcosa) dalla Coppa di Lega inglese del 2008. Gli Spurs si trovano a festeggiare per la rete realizzata da Johnson nel finale del primo tempo, poi difesa alla disperata fino al 98 minuto, grazie anche alle parate del portiere azzurro Guglielmo Vicario, facendo felici le migliaia di tifosi arrivate al San Mames sperando nella redenzione dei loro beniamini.

Un successo che ha anche un grande valore economico, potenzialmente superiore ai 100 milioni di sterline (120 milioni di euro) e che rende giustizia al tecnico Postecoglu, il quale ancora una volta ha tenuto fede alla tradizione di portare a casa un trofeo al suo secondo anno sulla panchina di una squadra. Tra due squadre non certo al top non era lecito attendersi grande spettacolo e qualità di gioco, così il primo tempo è stato segnato da molti errori, tanta foga, gioco spezzettato dai falli e poche emozioni. E non poteva che essere in linea il gol che al 42′ ha sbloccato la partita: su cross di Sarr, Johnson ha cercato una deviazione sbilenca, la palla è finita addosso al difensore dello United Shaw ed è finita in rete eludendo l’intervento di Onana. L’Uefa ha assegnato la rete al gallese, miglior marcatore stagionale per gli Spurs.

Nella ripresa, lo United ha alzato il ritmo e si è fatto pericoloso ma il Tottenham pur arretrando non si è disunito e ha cercato fortuna in contropiede. Vicario ha rischiato di rovinare tutto per gli Spurs con un’uscita avventata al 24′, ma Van De Ven in acrobazia ha salvato sulla linea il colpo di testa di Hojlund. Poco dopo, Amorim ha tolto il danese e Mount per inserire Garnacho e Zirkzee e per gli Spurs si è trasformata in un angosciante assedio, ma la fortuna e Vicario, decisivo su un colpo di testa di Shaw allo scadere per evitare i supplementari, ha premiato la squadra forse meno attesa. Lo United era a caccia del primo trionfo europeo dall’Europa League 2016/17 e, al contrario che in Premier, in Europa è stata l’unica squadra imbattuta in questa stagione. I Red Devils erano arrivati in finale travolgendo 7-1 l’Athletic Bilbao, negando alla squadra spagnola una finale nel proprio stadio, e forse gli dei baschi del calcio hanno fatto pagare questo affronto. Per Amorim e i suoi giocatori, la sconfitta è stata l’ennesimo choc di una stagione da dimenticare in fretta.

Continua a leggere

In Evidenza

Cellino: sono una vittima, mi hanno truffato. Voglio vendere il Brescia e uscire dal calcio

Il presidente del Brescia si difende dalle accuse della Procura Figc: «Mai conosciuto Alfieri, mi sono fidato del mio commercialista».

Pubblicato

del

«Mi fanno passare per truffaldino, ma sono una vittima». Con queste parole Massimo Cellino (foto Imagoeconomica in evidenza), presidente del Brescia Calcio, si è difeso in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, alla vigilia dell’udienza al Tribunale Federale Nazionale che potrebbe decidere il futuro della sua squadra, già salvata sul campo ma ora a rischio retrocessione in Serie C.

La Procura Federale ha infatti accusato il club di non aver versato regolarmente Irpef e contributi Inps ai propri tesserati, aprendo un caso che ha bloccato i play-out di Serie B e lasciato sospeso il destino del Brescia e della Sampdoria, che potrebbe rientrare in corsa per la salvezza.

«Sono stato truffato da chi doveva tutelarmi»

Cellino ricostruisce i fatti a partire dal 16 febbraio, giorno del suo rientro in Italia: «Mi informano che il responsabile finanziario Luigi Micheli si è dimesso. Poi scopro che mi ha rubato dei soldi. Il 17 febbraio dovevamo pagare gli stipendi del trimestre, così mi rivolgo al nostro commercialista, lo Studio Gamba, che ci segue da anni».

Secondo quanto racconta, è proprio il commercialista a consigliargli di rivolgersi al Gruppo Alfieri spv, per versare i contributi tramite la compravendita di crediti di imposta. Una pratica che, sostiene Cellino, era stata presentata come legale e utilizzata da aziende importanti. «Non ho mai incontrato questo Alfieri, non sapevo nemmeno chi fosse. Mi sono fidato del professionista», ribadisce.

I documenti e le rassicurazioni

Cellino mostra anche un documento che il commercialista gli avrebbe consegnato, una presunta certificazione della Banca d’Italia per il codice Isin, poi rivelatasi falsa. «Ma mica sono io il professionista. È il commercialista che avrebbe dovuto fare le verifiche», afferma. A sostegno della sua buona fede, spiega di aver inviato tutta la documentazione anche alla Covisoc, inclusa la quietanza di pagamento alla società cedente.

«In 36 anni mai una sanzione. Adesso me ne vado»

Il presidente è un fiume in piena: «In 36 anni nel calcio non ho mai ricevuto una sanzione per un ritardo nei pagamenti. Anche ai tempi di Calciopoli sono rimasto in piedi. Ora però non ce la faccio più. Questo calcio non lo riconosco più. Voglio vendere il prima possibile».

Alla domanda sulla sua prossima mossa, Cellino risponde con amarezza:

«Trovare un grosso burrone e buttarmici dentro».

Parole che raccontano lo sconforto profondo di uno dei dirigenti più esperti del calcio italiano, oggi al centro di un’inchiesta che rischia di stravolgere la fine della stagione e compromettere anni di gestione.

Continua a leggere

Sport

Alla Juve Stabia la prima vittoria sulla Cremonese

Pubblicato

del

Nell’andata della semifinale playoff di Serie B lo Spezia vince 2-0 sul campo del Catanzaro con le reti di Di Serio ed Esposito, mentre la Juve Stabia in casa batte la Cremonese 2-1 con i sigilli di Pierobon e Adorante. Di Johnsen il gol degli ospiti. Le squadre torneranno in campo per le semifinali di ritorno domenica 25 maggio: Cremonese-Juve Stabia e’ in programma alle 17:15, mentre Spezia-Catanzaro iniziera’ alle 19:30.

Nel ritorno di domenica prossima allo stadio Zini alla Cremonese sara’ sufficiente vincere la partita con qualsiasi punteggio per accedere alla finalissima in virtu’ del miglior piazzamento nella regular season. Padroni di casa schierati con il classico 3-4-2-1 con Andreoni in campo a sorpresa sulla fascia sinistra al posto dell’infortunato Fortini. La Cremonese di mister Stroppa si presenta con la difesa rimaneggiata (assenti per infortunio Antov, Ravanelli e Zanimacchia) e un folto centrocampo a cinque a supporto del tandem De Luca-Johnsen.

Dopo un paio di tentativi da lontano di entrambe le squadre, la partita si accende come un fuoco d’artificio subito dopo la mezzora. Al 31′ Adorante fa le prove generali del gol con un destro troppo centrale per impensierire Fulignati. Passano appena tre minuti e la Juve Stabia fa esplodere il Menti passando in vantaggio con un preciso rasoterra dal limite di Pierobon, bravo ad approfittare di un errore in uscita di Azzi dalla propria area. La Cremonese sbanda e le vespe hanno anche il pallone del raddoppio grazie ad un sontuoso assist di Mosti per Floriani Mussolini ma la sua conclusione di destro coglie la traversa a Fulignati battuto: si tratta del secondo “legno” consecutivo colpito dall’esterno destro gialloblu’ in questi playoff dopo il palo con il Palermo nel turno precedente.

Al ritorno dall’intervallo tutti si aspettano la reazione della Cremonese, ma al 13′ arriva il raddoppio dei padroni di casa grazie a un tocco sottomisura di Adorante (gol numero 17 in stagione) dopo un palo colpito di testa da Candellone su preciso assist di Mosti. Dopo tre giri di lancette la Cremonese avrebbe l’opportunita’ di accorciare le distanze su un calcio di rigore per fallo commesso da Floriani Mussolini sull’ex Vasquez. Dal dischetto si presenta De Luca il cui destro si perde alto sulla traversa. L’ingresso del “mudo” Vasquez regala nuova linfa alla manovra della Cremonese che accorcia le distanza al 32′ grazie a un tocco sottomisura di Johnsen su cross radente di Barbieri. Appuntamento ora a domenica 25 maggio (ore 17:15).

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto